American Gods
Seconda Stagione
⭐⭐
Che non mi fossi innamorato della prima stagione di American Gods ve lo avevo raccontato ormai due anni fa, ma alla fine potevo accettare che il primo capitolo fosse semplicemente più introduttivo e stesse ponendo le basi per quello che sarebbe venuto dopo. Anzi direi che ce l'hanno proprio fatto credere, ed eravamo davvero tutti pronti a questa battaglia epica tra vecchi e nuovi dei, ma così non è stato.Questi otto episodi, che sono andati in onda su Amazon Prime Video dall'11 Marzo al 29 Aprile, semplicemente non hanno fatto altro che allontanarci da un possibile epilogo o comunque all'apice della storia, dando spazio a vicende (perché parlare di storyline è un po' troppo) che si sono mosse molto lentamente e che non mi hanno trasmesso assolutamente nulla.
American Gods credo che sin da subito abbia voluto puntare sulla spettacolarizzazione dei fatti, più che sui fatti stessi, anche perché essendo tratta da un romanzo famosissimo, potremmo già sapere più o meno come la storia si concluderà. E per quanto riguarda l'aspetto visivo non ho assolutamente nulla da dire, anzi, è forse una delle poche carte vincenti di American Gods. Tuttavia questa non è una giustificazione, ma anzi un'aggravante: sarebbe infatti a mio avviso più logico tirare poco la corda di una serie tv che ha già un finale, e dare una struttura generale al susseguirsi delle stagioni. Invece no.
Questa seconda stagione di American Gods non mi ha trasmesso nulla semplicemente perché non racconta nulla e non porta a nulla, e lo fa anche con un ritmo per me troppo lento.
Le parti che mi hanno coinvolto sono state poche, come ad esempio gli approfondimenti sulle origini di Mad Sweeney, non semplice leprecauno ma divinità irlandese declassato con l'arrivo del cristianesimo, con una storia tormentata alle spalle. Sweeney è un personaggio ben strutturato, convincente, che ti fa sorridere, e che un po' ti commuove. Certo, del suo rapporto con Laura non ce ne importa nulla e risulta forzato, ma per il resto è assolutamente promosso.
Anche la ricerca di Gungnir, la lancia di Odino, e di come è stata spezzata in uno scontro con suo figlio Thor, secondo me riesce ad intrattenere lo spettatore. Tuttavia anche queste parti più interessanti diventeranno fini a sé stesse quando ci avvicineremo alla conclusione.
Insomma, finché c'è mitologia, c'è storia, c'è fantastico con un senso logico e delle radici, American Gods riesce a piacermi, ma quando tentano altre strade come tutto quell'intreccio su Technical Boy secondo me si finisce per intraprendere percorsi davvero poco convincenti e un po' confusionari.
Mi ha creato molta perplessità anche la gestione dei personaggi, dove la coralità sembra lasciare il posto ad una scarsa centralità dei ruoli.
Ci siamo persi Gillian Anderson, ed è stata sostituita da una decisamente meno incisiva e affascinante Kahyun Kim, ma forse questo è il male minore.
Più problematico è Shadow Moon, colui che dovrebbe essere il personaggio principale, ma che sembra quasi un robot, che si muove non perché in grado di riflettere sulle situazioni, ma perché qualcuno gli dice di farlo. Più in generale non mi pare abbia avuto un ruolo così decisivo sulla storia, che se ci fosse stato o meno, non ce ne saremmo accorti. E questo significa che trovare qualcuno a cui affezionarsi e per cui tifare è davvero difficile.
E lo scontro fra nuovi e vecchi dei? Nemmeno l'ombra, sembra che tutti stiano agendo dietro le quinte per prepararsi (ancora...) a questa battaglia, ma noi spettatori siamo per lo più esclusi fuori dai giochi, e messi in panchina ad attendere.
Ho letto che effettivamente il dietro le quinte di American Gods è stato turbolento, con costanti cambi di sceneggiatori e che Neil Gaiman (che è anche produttore esecutivo della serie) volesse una maggiore fedeltà al suo romanzo (mica scemo), ma non so bene quanto tutto ciò abbia potuto influire nel risultato finale dello show.
So però che una terza stagione di American Gods deve recuperare davvero tanta strada, e spero che decidano di arrivare finalmente ad un punto (anche perché stiamo parlando di un solo romanzo, farne 6 stagioni di serie tv mi sembra esagerato). Non so invece se sono certo di volerla seguire.
Killing Eve
Seconda Stagione
⭐🌠
Più o meno la stessa sorte è spettata alla seconda stagione di Killing Eve, di cui forse ricorderete come non ero rimasto innamorato nemmeno per la prima serie.
La base di partenza era buona, ma lo sviluppo narrativo della prima stagione mi aveva lasciato perplesso, e soprattutto mi son chiesto "qual è il punto di tutto quello che sto vedendo?". Questa mia domanda si è confermata con la seconda stagione, dove la storyline di Killing Eve è stata ridotta ad una serie di scene che dovrebbero far ridere, ma personalmente se la mia bocca ha leggermente mosso gli angoli all'insù è già tanto.
Ho sempre pensato che questi risvolti più umoristici dovessero alleggerire la tensione di un thriller cupo e un po' violento. In realtà questa seconda stagione mi è sembrata una parodia, in cui hanno cercato di inserire situazioni più o meno surreali.
Narrativamente parlando vengono aperte delle parentesi che dovrebbero coinvolgere le due protagoniste, Eve e Villanelle, ma tutto quello che ci viene proposto non solo dura poco, non solo è davvero poco coinvolgente, ma soprattutto non sposta più di tanto gli equilibri del filone centrale.
Poco avvincente e senza tensione la caccia al Fantasma, questa controparte di Villanelle, nonché poco incisiva la sua parentesi che si concluderà un po' nel nulla.
Non troverà nemmeno una conclusione quanto accade al marito di Eve, Niko Polastri, sebbene non ha influenza sul quadro generale.
Meglio per quanto riguarda il secondo, più enigmatico, "cattivo", Aaron Peel, che ci porterà in Italia, ma anche qui non so quanto mi sia sentito coinvolto dalle vicende, se non per il fatto che ci condurrà all'epilogo e alla fine della seconda stagione di Killing Eve.
Molti hanno puntato al fatto che, quel che conta in questa serie tv non siano tanto le storie che racconta, ma l'evoluzione dei personaggi e del rapporto appunto fra Villanelle e Eve. Però anche in questo senso credo che si siano spinti un po' troppo oltre la logica comune e che quindi mi abbiano perso.
Di base, il ricongiungimento fra le due donne è un po' troppo facile rispetto a quello che ci avevano mostrato nella passata stagione, ma c'è di peggio a pensarci.
Chiunque all'interno della storia ha capito quanto Villanelle sia imprevedibile, non è una persona a cui interfacciarsi con la comune logica e sensibilità ma, come tutti quelli un po' fuori di boccia, deve essere gestita con attenzione. I servizi segreti in questa seconda stagione riescono a manipolare la serial killer sfruttando un possibile punto debole, ma si capisce come serve un'azione congiunta per trattenere la ragazza. In questo quadro mi pare un po' illogico che Eve continui a credere a Villanelle, a riporre fiducia in lei, a pensare che qualora provi qualcosa nei suoi confronti, possa essere un sentimento minimamente stabile.
Più volte Villanelle ha dimostrato il suo egoismo ed egocentrismo, di essere disposta ad uccidere, e a far del male indistintamente a chiunque.
C'è chi parla di una crescita di Eve Polastri, come se sia diventata più cosciente e decisa, meno paurosa, ma io questa crescita non la vedo, anzi. Intanto un agente dell'MI6 non può essere una mammoletta fin da principio, deve essere un po' sveglio, risoluto, convinto già di suo. Ma oltre a questo, i fatti dimostrano come non sia evoluta affatto, ma sia anzi la stessa persona piena di fisime, che nella passata stagione trovava intrigante un killer che ha ucciso, fra gli altri, un suo collega ed amico. Questa donna è stata ed è una incosciente.
In questo contesto si pone una incoerenza in cui il finale non ha senso: se Eve ha perso la testa per Villanelle, allora dovrebbe seguirla fino alla fine senza cambiare idea, perché sa che è così, un po' spostata; se invece non ha perso la testa, non avrebbe dovuto seguirla fin da subito.
Inoltre questi episodi secondo me azzoppano la futura terza stagione di Killing Eve, perché, visto il finale, sarebbe ancora più assurdo pensare ad un tentativo di riappacificazione fra le due protagoniste, quindi di cosa parlerà?
Anche in questo caso, ha giocato a loro favore il fatto che Tim Vision abbia trasmesso le puntate di settimana in settimana, dall'8 aprile al 27 maggio, e quindi avevo delle pause ed intervallavo con altro, perché altrimenti credo che avrei abbandonato la serie.
Good Girls
Seconda Stagione
⭐⭐⭐
Non posso dire che la seconda stagione di Good Girls sia stata una delusione alla pari delle altre due serie tv, tuttavia dopo la prima stagione credo mi aspettassi altro.
Credo ci siano due modi per seguire una serie tv come Good Girls. Il primo è in leggerezza, senza riflettere troppo, ma godendosi quelle battute simpatiche (specie di Retta), i dialoghi spinti e quei piccoli colpi di scena che condiscono le puntate.
Non ci si annoia più di tanto, le puntate scorrono, non volo via dalla sedia per le risate, ma riescono ad intrattenermi in modo animato e gradevole. Tra l'altro non credo che gli ideatori di Good Girls abbiano la pretesa di creare una serie tv che diventerà un cult nel tempo, ma semplicemente di dare al pubblico un prodotto in grado di intrattenere e fatto discretamente bene. La bravura delle attrici, ma anche alcune scelte di regia e montaggio sono sicuramente aspetti che fanno scorrere gli episodi con piacere.
Tuttavia se accendo il cervello e cerco di andare un po' più a fondo, non posso promuovere a pieni voti questa seconda stagione di Good Girls perché il calo secondo me è stato abbastanza evidente.
Il calo per quanto mi riguarda coinvolge diversi aspetti della serie, che un po' confluiscono fra loro. Intanto se nella prima stagione Good Girls era riuscita a introdurre qui e lì tematiche sociali importanti senza renderle pesanti e ammorbanti, in questa seconda stagione tutti i temi sensibili vengono ridotti a meno di una manciata e buttati qui e lì senza che poi abbiano il minimo sviluppo. Forse il più evidente e che mi tocca un po' più personalmente riguarda la sessualità di Sadie, la figlia di Annie, che hanno relegato ad un paio di battute quasi a fine stagione e non vedrà alcun passo avanti. Per il resto non mi pare ci siano stati momenti in cui qualcosa di minimamente più di spessore venisse messo sul piatto da portata.
Il problema è che quegli attimi di riflessione che dovrebbero essere inseriti qui e lì, sono stati del tutto soppiantati da episodi filler che non servono a nulla.
Per quanto tutto sommato ben amalgamati nel contesto, secondo me i tre episodi in più aggiunti (nella prima stagione erano un totale di dieci) hanno portato ad un allungamento del tutto inutile ai fini della storia. Questo lo si nota per il fatto che il filone narrativo principale viene abbandonato a metà stagione, e verrà ripreso diverse puntate più tardi, convogliandone tutto lo sviluppo alla fine.
E a far così mi sembra un po' troppo facile.
A parte questi giochetti, c'è però a mio avviso di peggio. Infatti ho notato che il filo della credibilità fra qualcosa di vagamente realistico e qualcosa di completamente fantasioso secondo me si è assottigliato un po' troppo.
Già la gestione dei tempi a volte è stata un po' forzata e raffazzonata, ma anche le vicende vere e proprie non brillano per coerenza e logica.
Questo inseguimento al gatto col topo ad esempio, fra le tre "brave ragazze" e l'agente Turner, nella realtà credo avrebbe avuto uno sviluppo decisamente più rapido. Il fatto che Beth ad esempio usi in maniera smodata la concessionaria di auto per i suoi traffici illeciti la rende davvero troppo scafata per passarla liscia, specie dopo che a suo carico ha una accusa diretta. Ed invece è proprio lei che ha meno contatti da parte della polizia, e solo alla fine vedremo che andranno ad investigare in quello che potrebbe essere il quartier generale delle sue malefatte. Più in generale, queste donne si muovono assolutamente liberamente, non hanno i telefoni sotto controllo, non vengono seguite pur essendo nel mirino degli agenti, niente le disturba. Anzi, sono loro ad un certo punto a seguire la polizia.
È un po' tutto troppo strano, inverosimile, e mi sembra ci siano qui e lì un po' di forzature per far funzionare la storia.
Insomma Good Girls può essere preso per quello che è ovvero, per quanto riguarda le mie abitudini, una serie tv che mi tiene compagnia e alleggerisce l'atmosfera rispetto ad altri telefilm più (o forse troppo) impegnati, ma ha perso, in questa seconda stagione, parte del potenziale che avevo notato nella passata, ed a volte chiede uno scollegamento dalla realtà un po' troppo forte. Non c'è ancora una data per la season 3, ma sono sul chi va là per quando verrà pubblicata.
Non ne ho vista nessuna, però capisco bene questa sorta di "spleen" quando una serie ti piace poi la seconda stagione è un buco nell'acqua. Mi era successo con You me her su Netflix, la seconda (e la terza se non sbaglio) mi facevano quasi addormentare.
RispondiEliminaGood Girls vorrei vederlo, ma prima aspetto di finire Gli Ultimi Zar e poi aspettare la tanto attesa Casa di Carta.
Purtroppo è frequente che le seconde stagioni non reggano il confronto con le prime, ma in buona parte credo sia colpa degli autori che vendendo che la serie funziona, cercano di allungarla il più possibile.... un peccato!
EliminaVoglio vedere anche io Gli Ultimi Zar :)
A parte Killing Eve, che mi ha divertito più quest'anno che agli esordi, le altre purtroppo o per fortuna mai seguite.
RispondiEliminaAddirittura più della prima?! 😮
EliminaDelle tre serie io ho seguito solo Good Girls, e sono quasi alla fine della seconda stagione. Mi sento di essere in accordo con te: troppo sfilacciata e tirata per le lunghe. Io come argomento "improbabile" inserirei anche la liasion amorosa tra Beth e il gangster...perchè??? Mi pare anche molto scontata: Comunque anche io la vivo come una visione quasi leggera e con poche pretese. Forse con meno carne al fuoco e buchi di sceneggiatura, che tu hai elencato benissimo, poteva essere più carina.
RispondiEliminaCredo che la storia con il gangster fosse un po' prevedibile, quantomeno per la tensione che c'era fra i due, ma è effettivamente stata buttata a caso, anche perché ci avevano mostrato una Beth indipendente che "lavorava" al pari con gli uomini, e adesso ce la mostrano come dipendente quasi supplicante... Un bel passo indietro, no?
EliminaCiao! Sono d'accordo su Good Girls, per godersela pienamente bisogna mettere il cervello su off... come quello delle protagoniste. Comunque mi diverte così com'è, assurda e senza pretese. Alla fine ogni episodio mette voglia di guardarne subito un altro e questo per me è già tanto in mezzo ad altre serie più fighette ma noiose.
RispondiEliminaLe altre 2 non le seguo. Di Killing Eve ne ho quasi sempre letto bene ma ancora non mi decido ad iniziarla.
Ciao Antonio! Sì diciamo che la cosa che più mi spiace di Good Girls è che abbia perso di profondità, perché così com'è va bene, ma ha perso di quel quid in più, no?
EliminaMi dirai se ti va quando inizi Killing Eve :D
Sì, su certi temi avrebbero potuto soffermarsi di più. Vedremo con la terza. Il percorso di Sadie a questo punto merita più spazio.
EliminaKilling Eve iniziato e finito oggi... finito nel senso che a metà pilot l'ho fatto sparire dalla mia vista. Il destino di 2 pazze odiose non mi interessa.:D
Ahahahaha ti capisco benissimo su Killing Eve! Alla fine io cerco di capire chi mi dice che lo trovi divertente, ma appunto, sembran due matte....😅
EliminaNon ne ho vista nessuna ma Good Girls è sulla mia wish list da quando ho visto il trailer... speriamo bene
RispondiEliminaAvrai tempo per recuperarla prima della terza stagione :D
EliminaIo non guardo nulla, lo sai, però mi piace leggere queste tue recensioni perché sai scrivere molto bene. Mi coinvolgi, anche quando non so di cosa stai parlando.
RispondiEliminaUn abbraccio.
È un grandissimo complimento per me Sara! Grazie mille :)
EliminaBaci!
Non seguo niente di tutto ciò.
RispondiEliminaMi pare di capire che il problema spesso è che ci si perda in momenti filler per allungare il brodo: che brutta cosa, ed è brutto che succeda solo alla seconda stagione di uno show! :o
American Gods può darsi che volessero fare una trilogia e allora hanno un po' annacquato :)
Non è detto che il finale sarà come il libro, no?
Moz-
Certo, anzi si spera che non abbia lo stesso finale American Gods, ma Gaiman vuol restare in linea col libro quindi non so. Credo se la siano presa troppo comoda per pensare ad una trilogia secondo me, non so se fanno in tempo...
EliminaDevo ancora vedere la prima, almeno delle prime due, che mi interessano di più ;)
RispondiEliminaHai tempo :D
EliminaMi trovo completamente d'accordo per quanto riguarda American Gods anche se... sì, con quel ritmo così soporifero ho abbandonato la stagione al quarto episodio dopo l'ennesimo sonnellino senza capire cosa mi stavano raccontando, quale fosse la missione di questa seconda parte. Mi leggerò il libro.
RispondiEliminaKilling Eve 2 invece mi ha preso ed entusiasmato quasi come lo scorso anno: vero che anche qui non c'è un granché da raccontare e la fuga di Villanelle è migliore rispetto alla collaborazione con Eve, ma tra ambientazioni, look e dialoghi mi hanno conquistato. Di nuovo.
ahaha hai fatto bene a sfruttare il tempo a riposare! Dovrei farlo anche io. Il libro incuriosisce anche me, ma so che è un bel tomo!
EliminaSo che a molti comunque Killing Eve continua a convincere, per cui mi rendo conto di essere in minoranza :D
MI pare di capire da un po' di commenti qui e in giro che Killing Eve non convinca e non diverta (come ha tentato di fare nella seconda stagione) solo me, te e forse pochi altri intimi. Difatti lei Sandra Oh continua a vincere premi e come parte la nuova stagione, manco il tempo di tirare un respiro e già viene fuori la notizie della conferma della sucessiva. Per me rimane tutto un mistero 😂😂😂😂
RispondiEliminaDi sto passo le daranno il Nobel e noi staremo qui a chiederci come sia possibile 😓😓🤣
EliminaA me la seconda stagione di Good girls non è dispiaciuta, devo darti ragione però sul fatto che commettere dei reati sembri così facile e che sia altrettanto facile non essere smascherati.
RispondiEliminaMi è piaciuto molto che abbiano dato un pochino di importanza a Sadie, anche se speravo se ne parlasse un pochino di più.
In ogni caso aspetto una terza stagione :)
Speriamo che con la terza stagione aggiustino un po' il tiro fra problemi reali e crimini come nulla fosse :D
Eliminale prime due le ho in lista, e ho alte aspettative sulla prima che sono state totalmente distrutte ora xD
RispondiEliminamallory
Mi spiace 🙈 ma a leggere i commenti sembra che il problema sia io!
EliminaA me invece la prima stagione di American Gods era piaciuta tantissimo e mia sorella, che ha letto anche il libro, dice che era abbastanza fedele al romanzo. Non si può dire lo stesso della seconda stagione, che non mi ha convinta per niente... mi sembrava che le cose succedessero a caso e che Shadow, appunto, fosse solo un burattino in balìa degli eventi.
RispondiEliminaNon so se vorrò vedere la terza stagione, ma di sicuro adesso voglio leggere il libro! Comunque anch'io ho saputo dei retroscena della serie, ci credo che l'autore reclamava maggiore fedeltà alla sua opera...
A questo punto pure io sono curioso del libro :D
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