Nuovi film in streaming promossi e (quasi) bocciati

Questa volta porto generalmente notizie un po' più positive rispetto alle serie tv di cui ho parlato l'ultima volta, perché la scorsa settimana ho visto due nuovi film usciti da poco in streaming che mi hanno tenuto compagnia e penso possano farlo anche con voi.


All of You (2024)

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Genere: drammatico
Durata: 98 minuti
Regia: William Bridges
Uscita in Italia: 26 Settembre 2025 (Apple Tv+)
Paese di produzione: USA

All of You ci porta in un ipotetico prossimo futuro in cui l'anima gemella può essere trovata attraverso un test. Però ovviamente non tutti sono disposti a farlo, come Simon (Brett Goldstein) che non crede in questa forma di tecnologia, ma decide comunque di aiutare economicamente la sua amica Laura (Imogen Poots), che conosce dai tempi dell'università, proprio a fare questo esame che le consentirà di scoprire il suo vero amore, almeno secondo l'algoritmo.

Nel corso degli anni seguiremo l'evoluzione del loro rapporto: mentre Laura si sposa e mette su famiglia, le relazioni di Simon iniziano e terminano nel giro di poco. Tuttavia i due si ritroveranno sempre più legati, ma anche sempre più distanti, colpa di una "sliding door" che forse ha cambiato tutto il loro destino.

Anche per raccontarvi la trama di All Of You non ho potuto non sottolineare quanto questo film, scritto da William Bridges (che fa anche da regista) e dallo stesso Brett Goldstein, sia parecchio derivativo. Perché, anche se non ce lo mostra palesemente, è un po' un film su quanto le nostre scelte e il destino possano segnare un amore.
Ci troviamo in un contesto vagamente futuristico, ma tutto sommato non troppo distante da noi e All of You si muove in piccole parentesi temporali, concentrandosi sugli incontri fra Simon e Laura e su come il loro rapporto evolve, nonostante il tempo che passi ed entrambi vivano vite separate. Non sempre tutto va per il meglio, a causa comunque di quella decisione passata.

All of You così ha le vibes di tanti altri titoli: da Fingernails, sempre su Apple Tv, alla serie tv The One di Netflix, fino a One Day, ma passando anche appunto per Sliding Doors e con qualche rimando a Normal People. 
Insomma non è altro con un rimasticare dinamiche, storie, sentimenti già visti, ma questo nuovo film lo fa un po' in modo strano, lasciando dietro le quinte molti aspetti.


Ad esempio non sappiamo in cosa consista realmente il test, ma nemmeno cosa accade nella vita dei protagonisti oltre i loro incontri. Dobbiamo farci star bene quel poco che ci raccontano, ma qualcosa non sempre quadra. Penso soprattutto a quando Laura dice esplicitamente che non vuole coinvolgere Simon in un lato della sua vita che ritiene incasinato, ma non sapremo mai a cosa si riferisce. Il problema è però quando manifesta dei sentimenti per l'uomo, che se da un lato richiedono una certa consapevolezza, dall'altro non sfociano in un atteggiamento maturo e appunto consapevole.

Ho capito che All of You volesse concentrarsi sull'emotività, slegare i suoi personaggi da fatti concreti per rendere la storia più universale ed empatizzabile, ma l'effetto è contrario. 
Il personaggio di Imogen Poots per me è insoffribile sin dall'inizio, non capendo mai cosa volesse davvero e se vi capita di vedere il film credo che anche voi resterete perplessi dalle sue risposte.
Molto più sensato Simon che cerca giustamente conferme da un rapporto che nel tempo è evoluto.

Mettendo da parte la sceneggiatura, All of you ha una buona regia e fotografia, ma ammetto che i salti temporali potevano avere una divisione più netta: i due personaggi praticamente non invecchiano.

Ho apprezzato poi molto le interpretazioni di Brett Goldstein e Imogen Poots che hanno una bella chimica nonostante appunto personaggi non sempre simpatici. È insomma un film quasi bocciato per me: nonostante si lasci seguire, non richieda troppo tempo e abbia una bella messa in scena, ci sono diversi momenti che mi hanno fatto prudere le mani e mi hanno fatto chiedere, alla fine, che senso avesse All of You.




La donna della cabina numero 10 (2025)

recensioni la donna della cabina numero 10

Titolo originale: The Woman in Cabin 10
Genere: thriller, drammatico
Durata: 92 minuti
Regia: Simon Stone
Uscita in Italia: 10 Ottobre 2025 (Netflix)
Paese di produzione: USA

Dopo il successo di Black Doves, Keira Knightley ha rinnovato il sodalizio con Netflix con un nuovo thriller che tra l'altro è in cima ai film più visti sulla piattaforma.
Tratto dal romanzo omonimo di Ruth Ware, La donna della cabina numero 10 ha come protagonista Laura Blacklock (Knightley appunto) una giornalista d'inchiesta la quale, a seguito di un suo articolo, si ritroverà a vivere una esperienza traumatica. Così viene "spedita" per un lavoro più rilassante: seguire il viaggio inaugurale dello yacht di lusso del miliardario Richard Bullmer (Guy Pearce) che si dirigerà verso le coste della Norvegia.
Nonostante i passeggeri di élite poco accoglienti, Laura cercherà di ambientarsi, ma la prima notte di navigazione qualcosa di strano accade: nella cabina accanto alla sua sente dei rumori di colluttazione e poi ha l'impressione di vedere qualcuno cadere in mare. Sono pochi secondi nel cuore della notte, ma nonostante venga dato subito l'allarme, non viene trovato nessuno, perché sembra che la cabina numero 10 fosse vuota. Ma sarà davvero così?

Anche con La donna della cabina numero 10 non abbiamo nulla di nuovo sotto al sole, visto che il richiamo ad Assassinio sul Nilo e in generale ai gialli classici è molto forte. In questo caso poi è una modernizzazione che però segue un filone narrativo già molto usata nell'ultimo periodo che mette sulla graticola personaggi ricchi e famosi. 

Per apprezzare questo film Netflix secondo me tocca abbassare un po' le aspettative (che nel mio caso non erano comunque alte) e soprattutto prenderlo per quel che è. 
La donna della cabina numero 10 è infatti il tipico film da serata autunnale in casa con la copertina sul divano, che si lascia seguire volentieri, che ha un buon ritmo e una ambientazione che si presta alla storia.
Nonostante infatti la regia di Simon Stone non spicchi in creatività, il senso di claustrofobia viene reso molto bene dagli spazi comunque angusti dello yatch. Sensazione che sorregge anche il fatto che Laura non verrà creduta, anzi sarà proprio considerata pazza dagli ospiti snob della nave. 

la donna della cabina numero 10 netflix

La donna della cabina numero 10 naviga quindi liscio sulle acque del giallo tradizionale come lo yatch in cui si svolge, salvo qualche colpo di scena più riuscito. Si poteva in generale fare di più e fare di meglio, specie diciamo nella terza parte del film dove più di qualcosa sembra sfuggire alla logica, e forse ci si allunga un po' troppo, perdendo quella tensione che invece il finale avrebbe richiesto. 

Tutto sommato sono anche sufficienti le interpretazioni, anche se i personaggi secondari, fra cui troviamo i volti di Daniel Ings e Kaya Scodelario da The Gentlemen, e Hannah Waddingham, sono decisamente caricaturali e poco caratterizzati. Bellissimi invece i paesaggi che però non sono esattamente norvegesi visto che il film è stato girato fra Scozia e Inghilterra. 

The Woman in Cabin 10 quindi non regge quindi l'esame di chi cerca un thriller originale e cervellotico, ma ha la giusta durata per riempire lo spazio di una serata pigra senza annoiare troppo, e per questo lo promuovo. 




8 commenti:

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  1. Guarda, solo per Kaya Scodelario, tocca vederlo.. ;)

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    1. È stato il mio stesso pensiero quando l'ho visto 😂

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    2. Delusione.. soprattutto Kaya che mi è sembrata anche vagamente sovrappeso..spero recuperi per The Gentlemen 2.. il film finisce davvero a barzelletta invece.. vabbè.. meno male torna The Diplomat domani.. altro spessore ;)

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    3. Come deluso dal sovrappeso di Kaya?!

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    4. Mi è sembrata ..magari impressione mia, o certi tagli di ripresa.. ;)

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    5. Ho capito, ma come fa a deluderti? 😅😂 Capita a tutti

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  2. Quando c'è Keira io vedo qualsiasi cosa :) però questo "La donna della cabina 10" mi è parso di una piattezza sconcertante, davvero banalissimo. Credo che Keira lo abbia girato solo, perlappunto, perchè obbligata dal contratto con Netflix, ma mi pare svogliata anche lei...

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    1. Vero, non posso negare sia un filmetto, ma tocca ammettere che Keira sembra svogliata in diversi ruoli 😅

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