Film e serie tv di Luglio: mese ricco, mi ci ficco!

Sono rimasto quasi sorpreso nel guardami indietro e notare che, nonostante Luglio sia un mese che ti porta spesso lontano da casa, sono riuscito a vedere un buon numero di film e serie tv. Ho qualche recensione in arretrato, che ormai ho lasciato per Agosto, ma intanto è arrivato il momento di raccogliere i titoli promossi o bocciati del mese.

Inizio con le note positive partendo da un dog movie da appuntarvi magari per un recupero in streaming durante il prossimo autunno, e che si intitola L'amico fedele di Scott McGehee e David Siegel.


Un film del 2024 con un bel cast, che tocca buoni sentimenti ma anche malinconia, dolcezza e un pizzico di tristezza, con un cagnone come co-protagonista, ed un lutto da affrontare. Ovviamente ha il suo pubblico di riferimento, principalmente gli amanti degli animali e dei cani, ma L'amico fedele è comunque un film di comfort adatto a tutti che non richiede troppa attenzione o partecipazione. 

Buon intrattenimento anche il thriller-fantasy Caddo Lake, disponibile in streaming da giugno su NOW.


Un misterioso lago fra il Texas e la Louisiana lega la vita di due giovani ragazzi, entrambi con un vissuto non facile, i quali scopriranno un oscuro segreto della loro famiglia. 
Caddo Lake è un altro film adatto per puro intrattenimento, specie se ad esempio avevate amato la serie tv Netflix Dark e vi piacciono queste storie che mixano generi diversi, ma tutto sommato in modo coerente. È vero che l'ambientazione sudista e il dramma familiare possono suonare un po' inflazionati, ma sono appunto in linea con la storia che Caddo Lake racconta.

Sempre su NOW trovate un altro titolo che promuovo ovvero Itaca. Il Ritorno, con Ralph Fiennes e Juliette Binoche.


Il centro della storia è l'ultima parte del viaggio di Ulisse, di ritorno ad Itaca dopo le sue peripezie per il mondo, ma l'approccio sul mito è leggermente diverso. Infatti, più che sui fatti, Itaca - Il Ritorno fa secondo me leva sulle interpretazioni del suo cast e sul lato umano che i personaggi omerici potevano avere. Anche questo secondo me è un film che può piacere ad un pubblico specifico: non solo i fan della mitologia, ma anche chi apprezza una cinematografia dal sapore teatrale.

Ho detto parecchie cose positive anche nella mia recensione di My Old Ass, una dramedy con una punta di fantasy con Audrey Plaza, e disponibile su Prime Video.


Il pretesto con cui la protagonista finisce per parlare con la se stessa da adulta è solo uno dei possibili tentativi di rispondere alla domanda "cosa diresti se incontrassi te stesso da giovane?".  Una riflessione sul tempo che passa, sulla necessità di dar valore a quel che conta davvero e sull'abbracciare tutte le possibili sterzate della vita, ma My Old Ass cerca di trovare leggerezza e ironia anche quando le tematiche si fanno più spesse e magari può scappare la lacrimuccia.

Passando invece ai film bocciati, la lista non è lunga ma sicuramente pesante. Ho trovato ad esempio quasi insopportabile We Live In Time - Tutto il tempo che abbiamo, con Florence Pugh e Andrew Garfield.


Credevo si trattasse di un film romantico con un risvolto drammatico, magari non originale ma efficace, ed invece We Live in Time è solo confuso, poco interessante, con dei protagonisti che suscitano fastidio e dimostrano poca alchimia fra di loro. Fallisce anche nel tentativo di essere un intrattenimento per una serata non troppo impegnativa, sia per le tematiche che per l'impostazione non cronologica dei fatti.

Pessimo, per me almeno, anche il nuovo Damaged, con Vincent Cassel e Samul L. Jackson su Prime Video.


Un poliziesco senza mordente, che purtroppo non sfrutta bene nessuno dei suoi assi nella manica, soprattutto il cast, vista la piattezza con cui sono caratterizzati i protagonisti, e i paesaggi scozzesi che poco si vedono in questo film. Damaged non è nemmeno adatto come sottofondo perché può annoiare facilmente e risultare prevedibile. 


Sul versante serie tv sarò forse un po' più breve perché mi sono reso conto che quello che ho apprezzato è unito più o meno dalle stesse motivazioni. Ad esempio vi ho parlato, nello stesso post, sia di Winter Palace che di She The People, sebbene siano serie tv molto diverse, ma che ho apprezzato per l'approccio leggero e per la facilità con cui le si segue.


Winter Palace è un period drama perfetto se siete in attesa di titoli più imponenti e se cercate una pausa del caldo: la storia è quella di un giovane imprenditore che vuole aprire un albergo di lusso alle pendici delle fredde alpi svizzere. Questo incipit non è pura invenzione, ma si ispira a fatti reali che però vengono traslati nella ormai tipica contrapposizione fra gli ospiti dei piani alti e la servitù dei piani bassi. Così questa serie tv Netflix diventa una bella compagnia, appagante anche esteticamente.

Più leggera e frizzante è She The People, firmata da Tyler Perry, e che presto arriverà con una seconda parte della prima stagione.


Qui siamo più vicini alla sit com per stile, approccio e durata, facile da alternare a serie tv più complesse e lunghe, e che con leggerezza però ci mostra una critica all'ambiente politico soprattutto americano, spesso infarcito di sessismo e razzismo. 

Con più o meno le stesse motivazioni promuovo Overcompensating, su Prime Video, e Adults, su Disney+, che tra l'altro hanno anche aspetti in comune. 
Entrambe infatti raccontano storie di giovani ragazzi che si affacciano al mondo degli adulti, e devono quindi attraversare diverse peripezie per crescere ed affermarsi. Ad unire queste serie tv c'è anche lo stile, che oscilla fra il serio di argomenti complessi e il faceto di situazioni strampalate.


Overcompensating - L'Inganno è una serie tv a tematica LGBTQ+, visto che il protagonista reprime la sua omosessualità per sopravvivere in un campus universitario, ma riesce ad espandere il suo contenuto emotivo e argomentativo fino a parlare di accettazione di sé nel senso più ampio, e dello stress causato da una società e da un ambiente che ci vuole sempre performanti.

Adults ha invece richiamato alla mente di alcuni un paragone con Friends perché l'incipit è in fondo lo stesso, ma per il resto non ci azzecca.


Troviamo infatti un gruppo di amici che vivono insieme, decisamente più vicini alla nostra contemporaneità, un po' tutti incasinati, a tratti nevrotici, con relazioni altrettanto sfasciate, ma sempre pronti a sostenersi a vicenda nei momenti difficili della quotidianità. Una famiglia di elezione a cui è facile affezionarsi e che potrebbe dare buone soddisfazioni se dovesse proseguire con una seconda stagione. 
Adults e Overcompensating sono secondo me da recuperare anche solo per lo stile veloce e brioso di intrattenimento che propongono.


Fra le serie tv bocciate per me di Luglio invece metto due titoli che vi lasceranno perplessi. Il primo è Dept. Q: Sezione Casi Irrisolti su Netflix.


Devo ammettere che le mie aspettative su questa serie avevano subito una impennata a causa del tanto clamore che avevo scorto qui e lì, ma alla fine le mie speranze sono state disattese. Dept. Q infatti mi è sembrato un poliziesco tradizionale, che non solo non riesce a brillare per originalità, ma ha un ritmo affossato da inutili aggiunte narrative. Un po' come nel caso di Damaged, gli ottimi attori e i paesaggi scozzesi non riescono a salvare del tutto questa serie tv Netflix.
Ho letto che Dept. Q è stata rinnovata per una seconda stagione, perché il successo è stato forte, ma io ammetto che non so se proseguirò la visione. Credo che possa diventare una serie tv semi antologica, con un caso diverso da risolvere, ma temo ripetano le stesse dinamiche e quindi la stessa pesantezza.

La seconda serie tv che boccio è The Studio, che avevo inserito nella lista aggiornata delle serie tv abbandonate.


Quando ho detto che ho abbandonato The Studio, molti di voi carinamente mi hanno detto che comunque la serie meritava e che magari dovevo insistere, ma per me non c'è più nulla da fare. Infatti, una volta che inserisco una serie nella lista degli abbandoni, significa che le ho dato più di qualche chance e che soprattutto mi sono dato il tempo per poter capire se mi tornava la voglia di proseguire la visione. Con The Studio ho voluto seguire più episodi, ma purtroppo l'isterismo dei protagonisti, i momenti bizzarri che falliscono nel far ridere e la mancanza di una storia che mi interessasse davvero, hanno contribuito a rendere per me la serie davvero ammorbante. Che la messa in scena e gli attori principali e non che si susseguono siano spettacolari, è un dato di fatto, ma non posso farmi venire il mal di testa per capire un dialogo urlato e l'esagitazione dei personaggi.


Per questo mese è quindi tutto, fatemi sapere i vostri promossi e bocciati di luglio!




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