Le nuove serie tv brevi da vedere anche in una sola serata!

Leggere, divertenti, a volte profonde ma soprattutto brevi e perfette per le sere d'estate in cui non abbiamo tanta voglia di stare ore e ore davanti allo schermo, queste due serie tv in streaming mi sono piaciute parecchio.


Overcompensating - L'inganno
Prima Stagione


L'attore comico Benny Drama, o Benny Skinner, non dirà molto ai più da noi in Italia, ma è molto conosciuto in America (specie sui social) e credo che con Overcompensating, su Prime Video dal 15 Maggio, abbia fatto un bel passo in avanti.

Scritta e prodotta proprio da Skinner, la serie tv gira intorno alle vicende di Benny, un ragazzo che è appena entrato al collage ed ha le carte in regola per diventare una matricola popolare. Al liceo era infatti il tipico ragazzo che primeggiava in tutto, dallo sport agli studi, ma il problema è che il suo era solo un meccanismo di sovracompensazione.

Benny infatti è segretamente omosessuale, ma una volta arrivato al college non riuscirà proprio ad essere se stesso e quindi tenterà di emulare i maschi alfa delle confraternite del campus. Il primo passo è trovare una ragazza con cui fare sesso, e così si avvicinerà a Carmen (Wally Baram), la quale, a sua volta non vuole restare in disparte nella fauna universitaria.
Entrambi però resteranno ingabbiati in quel microcosmo superficiale e vuoto, dove sembra che l'unico modo per sopravvivere è avere una etichetta.


Pur partendo da situazioni che possono essere "di nicchia", come il coming out o la vita nei college americani, che non è minimamente paragonabile alle dinamiche italiane, Overcompensating riesce a smarcarsi da queste tematiche per parlare di altro. 

Certo, il focus è su Benny, e su tutti i suoi modi, a volte assurdi, per uniformarsi e sfuggire dai suoi reali desideri, eppure credo che in molti, a livelli diversi, si possano ritrovare in quelle tecniche di "camouflage". E se Benny e la sua omosessualità non dovessero bastare, anche gli altri personaggi, per motivi differenti, cercano di restare a galla in un mondo che non è semplice. Ad avermi colpito è ad esempio Grace (Mary Beth Barone), la sorella maggiore di Benny, che col tempo rivela una doppia frustrazione: da un lato, l'aver sacrificato i propri desideri per adattarsi a un fidanzato e a una vita universitaria che non la rappresentano; dall’altro, il sentirsi oscurata dall’ombra del fratello, ritenuto fin troppo 'perfetto'."


Overcompensating gioca su due binari quindi, parlando sia di accettazione di se stessi, con i nostri sogni, pulsioni e preferenze, sia rispetto agli altri, alle loro aspettative, al ruolo in cui credono di doverci incasellare. Questo ovviamente passa anche dai social, e la serie tv Prime mostra anche questo risvolto.
Infatti credo che il sottotitolo italiano "L'Inganno" sia inutile perché un po' banalizza e semplifica un argomento complesso e contemporaneo.  

Oltre alla durata degli otto episodi, che non raggiungono mai i trenta minuti, a rendere Overcompensating facilmente approcciabile c'è anche uno stile ultra-pop, specie per le canzoni scelte, alcuni momenti simpatici che sfruttano proprio gli stereotipi della vita dei college americani e tutto il filone dei film che la raccontano, e delle buone interpretazioni, fra cui un paio di camei inaspettati. In verità mi ha stupito ritrovarmi attori come Connie Britton e Kyle MacLachlan in ruoli comunque secondari.

Purtroppo il punto debole della serie è l'originalità e in alcuni passaggi sembra che Overcompensating cada in quei cliché che cerca di ribaltare. Per il resto è perfetta per una serata estiva.
Prime Video non ha ancora confermato il rinnovo per una seconda stagione quindi tocca aspettare ancora un po'. 



Adults
Prima stagione


È arrivata su Disney+ proprio il 2 Luglio e me la sono bevuta nel giro di pochissimo perché Adults è una di quelle comedy che ti fa compagnia senza sforzo.

I protagonisti sono un gruppo di ragazzi e ragazze che vivono insieme nella casa di Samir (Malik Elassal), sono tutti giovani, ma non ancora veri e propri adulti, seppur devono confrontarsi con cose "da grandi". Ognuno di questi ragazzi ha appunto le sue fisime, nevrosi, stranezze e i suoi punti forti ma per quanto ci provino non sempre riescono a fare le scelte più mature e responsabili, o a dire la cosa più giusta. 

C'è ad esempio Billie (Lucy Freyer), che per cercare di essere presa più seriamente al lavoro, e non solo come la quota Gen Z a cui chiedere i nuovi trend, finirà disoccupata. O Issa (Amita Rao) che pur essendo convinta di saper risolvere ogni problema, finisce sempre per creare qualche pasticcio. Poi c'è Anton (Owen Thiele, che ha un piccolo ruolo anche in Overcompensating) che pur sembrando il più scafato del gruppo, non riesce in fondo a lasciarsi andare nei rapporti sociali.

Adults è stata subito paragonata a Friends, ma non mi spingerei in confronti che rischierebbero di risultare impari, anche solo per il fatto che l'ultima arrivata difficilmente può reggere l'impatto emotivo che un cult detiene. Questa prima stagione di Adults la definirei più che altro una buona sit-com ben riuscita, che sa far sorridere e che ti lascia quella sensazione di simpatia e affetto verso i protagonisti.

Questa massa di scalmanati infatti, piena di disagi, finisce per creare quell'effetto di "famiglia per elezione", che dà un po' un senso di casa, di nostalgia, di qualcosa che abbiamo vissuto o potremmo vivere tranquillamente se riuscissimo a trovare un gruppo di persone con altrettanta alchimia.

In effetti a vincere in Adults è proprio la chimica che c'è fra i personaggi: nonostante non ci siano caratteri così definiti e netti, come potremmo trovare in Friends, è come se Billie, Issa, Anton, Samir e Paul (Jack Innanen) funzionassero all'unisono in questo caos che è la vita.

Adults riesce a diventare una operazione feel-good proprio perché mette tutti i suoi protagonisti allo stesso livello, con i loro pregi e difetti, e toglie qualunque forma di critica o giudizio.

È quindi un tipo di divertimento a volte caotico, altre tenero, che viene sviluppato in fretta e che può magari non essere apprezzato da chi magari è un po' più in là con gli anni (senza offesa), sia da chi non entra in sintonia con le sit-com. 
La narrazione infatti è ciclica, ogni intoppo, problema, discussione si risolve a fine episodio, e sono pochi gli argomenti che vengono sviluppati in più di una puntata. 

Pur non brillando per originalità, si finisce per affezionarsi ai personaggi di Adults, molti dei temi toccati escono comunque dalla generazionalità e finiscono per diventare universali. La stessa serie aprirà qualche finestra sul mondo degli adulti, quelli veri, mostrandoli altrettanto impreparati alla vita, seppur con qualche esperienza in più.
Se ci dovessero essere una seconda stagione, tornerò qui ad aggiornare, ma io credo che Adults possa ancora offrire molto. 




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