Cosa aspettarsi da Conclave di Edward Berger, il film con Ralph Fiennes

Sempre il 19 Dicembre, oltre a Diamanti, è arrivato un altro film in sala che non ha impiegato molto tempo a farsi notare, non solo per il titolo, ma anche perché Conclave ha forse alcuni dei migliori interpreti del cinema contemporaneo come Ralph Fiennes, Stanley Tucci e John Lithgow, ma anche i nostri Isabella Rossellini e Sergio Castellitto che non ci fanno sfigurare.


Genere: thriller, drammatico
Durata: 120 minuti
Regia: Edward Berger
Uscita in Italia:19 Dicembre 2024 (Cinema)
Paese di produzione: Regno Unito, Stati Uniti d'America

Tratto dal romanzo di Robert Harris, le vicende raccontate nel nuovo film di Edward Berger partono da un assunto che una persona anche non troppo adulta può conoscere: alla morte improvvisa del papa in carica, viene indetto un nuovo conclave con il compito di trovare una nuova figura per il soglio papale. In questo caso sarà il cardinale Thomas Lawrence (Fiennes), il decano, a raccogliere a Roma tutti i cardinali da varie parti del mondo, e cercare di far eleggere consensualmente da tutti un nuovo Papa. Ovviamente, gli uomini di fede sono pur sempre uomini, e una volta chiusi all'interno del Conclave, faranno fatica a celare, sotto le vesti di umiltà e carità cristiana, la loro smania di potere e arrivismo, perché anche i più insospettabili saranno mossi da una profonda ambizione.
E poi c'è un cardinale, che è stato proclamato tale quasi di nascosto, e che gli altri porporati non conoscono.

È un thriller in piena regola questo Conclave di Berger, che secondo me può un po' ingannare dal trailer perché, escludendo un finale che può piacere o meno e su cui non mi soffermerò, non ha nulla di così sconvolgente o shockante, anzi a tratti è credibilissimo.

D'altronde quella del papa è una figura ancora politicamente potente anche al di fuori del Vaticano e credo che l'ambizione dei vari cardinali e prelati sia nota anche a chi non fa in alcun modo parte della chiesa. Inoltre da tempo (per non dire forse da sempre) si parla di come ci siano correnti più avanguardiste che si scontrano con quelle più conservatrici anche all'interno del mondo ecclesiastico, specie quando si tratta di temi caldi, come le donne all'interno della Chiesa e il mondo LGBTQ+. In fondo si parla pur sempre di una sorta di strategia gestita da esseri umani che anche inconsciamente possono essere mossi da un istinto di rivalsa e sopraffazione. 

Forse in questo senso mi aspettavo di più: nonostante le ottime interpretazioni, con le giuste sfumature, a cui facevo riferimento sopra, specie di Fiennes che spicca in questo senso, non c'è una caratterizzazione dei personaggi così enigmatica e difficile da leggere.
Il cardinale Lawrence ad esempio si dimostra restio ad essere preso in considerazione per una possibile elezione, ma non solo non ci verrà raccontato il reale motivo, ma sembrerà più un atteggiamento performativo simile a quello di altri cardinali.
Ma un po' tutta la storia mi è sembrata prevedibile per molti versi, per quanto il film scorra bene e si lasci seguire con curiosità.

Ma mi è mancata anche un po' di tensione ed ho avuto spesso l'impressione che la musica cercasse di pompare una suspense che in realtà non era corrisposta dalle immagini sullo schermo. Benché forse ci provi, Conclave è alla fine un film che non mette in scena alcuno scandalo così nuovo e traumatizzante, ma mostra un gioco di strategia già noto nel cinema e che spesso si applica anche in altri ambiti, non solo nella chiesa. 

Il vero punto forte, oltre agli attori, sono forse i dialoghi, che sono tanti, ma sanno anche alternarsi a silenzi più densi, e che per fortuna non danno un senso di logorrea e verbosità.

La regia di Edward Berger ha più di qualche momento appagante, specie quando deve giocare con i contrasti cromatici e nel sottolineare la bellezza di alcune scenografie, ma nel suo insieme Conclave non mi ha lasciato moltissimo, anzi, per quanto sia brutto da dire, lo trovo fine a se stesso e con forse una fama più ampia del suo reale impatto. 
Non avendo una particolare aspettative una volta entrato in sala forse me lo sono goduto anche di più, ma non credo servisse un nuovo lungometraggio per raccontare che i giochi di potere, la corruzione e le acrobazie politiche, sono purtroppo presenti in ogni ambito della società, senza distinzioni morali, o per lo meno, lo spero. 



2 commenti:

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  1. "giochi di potere, la corruzione e le acrobazie politiche", in fondo cercavo questo, e non è stato deludente..

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    1. Deludente no, nemmeno per me. Meno impattante sicuramente però

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