È stata subito definita come la risposta di Netflix a Prime Video, ed in effetti, A Family Affair ricalca alcune della caratteristiche di The Idea of You, non solo nella storia ma anche nelle scelte creative.
Genere: commedia, drammatico, sentimentale Durata: 111 minuti Regia: Richard LaGravenese Uscita in Italia: 28 giugno 2024 (Netflix) Paese di produzione: Stati Uniti D'America |
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La stagione delle commedie sentimentali non sembra mai essersi chiusa davvero, sebbene non siano più così apprezzate come fra gli anni '90 e '00, ma io credo che ancora ci sia spazio per questo genere di film, specie quando arriva l'estate che richiama leggerezza e voglia di evasione (almeno mentale, non potendo con quella fisica), e A Family Affair credo cada a fagiolo.
C'è qualcosa di credibile o vagamente verosimile in un film del genere? A mio avviso ben poco ma d'altronde è anche giusto così, e i film da sempre servono un po' a sognare, anche se poi ce ne si dimentica e si torna con i piedi per terra.
Nello specifico il film diretto da Richard LaGravanese fa il suo dovere: ha i suoi momenti teneri, le sue situazioni comiche, qualche attimo di riflessione giusto per non risultare troppo vacuo, ed un cast di nomi noti che un po' fa da specchietto per le allodole, un po' se la cava con i rispettivi ruoli.
Così Joey King è una bistrattata assistente personale che ci offre forse i momenti più divertenti, e che ci dà la possibilità di riflettere sui rapporti genitori e figli, ed anche lei ha bisogno di imparare e crescere.
Zac Efron non solo è bello da vedere e credo adatto al ruolo visto che è giovane, ma ha l'apparenza di un ragazzo più maturo (non è ageismo giuro), ma ha scelto la carta dell'autoironia e gli si addice molto bene, e poi ha un arco narrativo carino, che da quasi villain lo rende più buono e aperto.
Nicole Kidman invece veste i panni di una donna alla fine molto semplice, meno imbellettata di Anne Hathaway in Solène, che spera in fondo forse di avere l'occasione di rimettersi in gioco, e la sua è una interpretazione senza fronzoli. Chiunque però le abbia messo quella parrucca biondo slavato merita di essere licenziato.
Fra lei e Efron la chimica non è sempre così densa ma tutto sommato non mi sono dispiaciuti.
E poi c'è Kathy Bates, che seppur in una particina, riesce a trasmettere calore, saggezza ed è naturale come sempre.
Che A Family Affair non sia poi così credibile o originale penso che sia tacito e non credo qualcuno si aspetti qualcosa di più una volta premuto play, perché alla fine è composto da idee già usate in passato in film del genere. Ma mi ha forse convinto di più di The Idea of You, in primis perché è più divertente, e in secondo momento per alcune scelte, ad esempio è più probabile che una persona comune ne incontri una famosa tramite una conoscenza reciproca piuttosto perché scambia la sua roulette per un bagno (considerando che gli alloggi dei personaggi famosi in tour sono in zone meno accessibili e si spera controllate).
Ne consegue una sottigliezza maggiore: Zara infatti teme per la madre non solo perché è appunto una situazione strana, ma anche perché conosce i lati "oscuri" del suo capo.
Il Chris Cole di Efron è infatti sufficientemente sfaccettato, un divo con un lato tenero, mentre il personaggio di Nicholas Galitzine è un po' più piatto. Inoltre riesce un po' a smitizzare quella aurea che possono dare i personaggi famosi, rendendolo un po' più umano.
È vero che The Idea of You accenna anche alle difficoltà della vita di un personaggio pubblico, come la quasi assenza di privacy, mentre la relazione fra Cole e Brooke non sembra avere il minimo risvolto all'esterno, ad esempio sui social o con i paparazzi, ma credo perché A Family Affair, come dice il titolo stesso, si rivolge più alle dinamiche familiari e personali, e si concentra molto di più sulle tre donne e quindi su queste tre generazioni a confronto, e ognuna con i suoi diversi problemi. Zara è la ragazza giovane che ancora deve trovare la sua strada e sente il peso dell'eredità familiare, Brooke è la donna matura che deve ritrovare la rotta dopo una separazione duplice, Leila (Bates) è la "nonna" che ha trovato il suo equilibrio e vive con leggerezza ma a pieno.
A Family Affair, ad eccezione di una parentesi natalizia che forse può stonare adesso ed un rallentamento del ritmo nella parte finale, ha secondo me la leggerezza per essere un buon film estivo, forse dimenticabile, non un capolavoro, ma riuscito.
Recupererò. Anche se mi meraviglia la facilità con cui la Kidman passa da Expats, un capolavoro della serialità, a questa robina.
RispondiEliminaIo ho la personalissima convinzione che fare gli attori sia un po' come qualunque lavoro freelance: ti propongono un progetto ben pagato, facile, alla fine non umiliante e con colleghi bravi, che fai, lo rifiuti? 😉
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