And Just Like That: un bilancio della seconda stagione

L'anno scorso ho fatto a pezzettini, frullato e fritto la prima stagione di And Just Like That, che ha segnato il ritorno delle protagoniste di Sex and The City, Carrie, Miranda e Charlotte.
Un sequel che aveva creato una nube di curiosità e nostalgia ma che alla fine, per me, si era rivelato fiacco, ripetitivo, senza nulla di particolare da dire, e soprattutto pesante nel voler rendere la serie assurdamente inclusiva e moderna. 

and just like that 2 recensione

Dal 23 giugno al 25 Agosto è però andata in onda su Sky la seconda stagione di And Just Like That che ne ha risollevato un po' le sorti, andando a correggere alcune storture, ma forse aggiungendone altre. 
Tutta la stagione è costellata da una maggiore fluidità, anche quando gli episodi non portano a nuovi sviluppi, sembra che tutto sia più facile da seguire, più coinvolgente e sembra che ci sia più equilibrio fra le parti. 
And Just Like That 2 infatti sa quando concentrarsi sul terzetto Carrie, Miranda e Charlotte, e quando mettere in mezzo i nuovi personaggi, riducendo ad esempio la presenza di Che Diaz, la cui linea narrativa non mi ha mai convinto del tutto, e della professoressa Nya Wallace, di cui in fondo non interessava poi molto a nessuno, e che narrativamente non avevano molto da dire.
Le protagoniste invece iniziano ad avere, fra alti e bassi, un maggiore focus nel loro percorso. 

seconda stagione and just like that

È secondo me Miranda, la più grande delusione della prima stagione, quella che mi ha convinto di più per la capacità di prendere finalmente le redini della sua vita, di cercare di rimediare ai suoi errori e tornare in cima con maggiore sicurezza.
Charlotte invece riesce ad offrire una versione diversa di sé e darci una lezione: ha sempre tentato di essere la moglie perfetta, ma vuole finalmente uno spazio per sé, per evolvere, e questo sarà una lezione anche per il marito, e spiegargli quanto lei abbia fatto per la sua famiglia in questi anni, fisicamente ed emotivamente, e adesso è arrivato il momento di dare il suo contributo.
L'unica che forse merita un pollice verso è Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker), le cui scelte più e più volte mi hanno lasciato perplesso. 
Ora, qui non ho intenzione di fare spoiler, ma penso che tutti avessimo letto del ritorno di Aidan, che poteva dare ad And Just Like That 2 quell'effetto nostalgia ma con un occhio al futuro che non guasta.

carrie aidan and just like that

In realtà sono arrivato agli episodi finali molto amareggiato dal rapporto fra di loro, che secondo me non ha coerenza e logicità da nessuna prospettiva, e che spesso vede Carrie buttarsi senza riflettere, voltando completamente le spalle al passato, quasi come se non fosse la donna di 50+ anni che ha affrontato un lutto da cui è nato un libro che lei stessa faceva a leggere per registrare il suo audiolibro. 
È comprensibile la voglia degli sceneggiatori di lasciare delle porte aperte per la terza stagione ormai confermata, ma questo non significa che bisogna rendere i personaggi completamente umorali e abbassare del tutto la loro razionalità.
E Samantha Jones? Si era parlato, anche qui, senza spoiler, di un ritorno di Kim Catrall per un cameo piccolo, giusto per accontentare i fan, ma non ho amato come è stata re-introdotta, considerando che non abbiamo saputo, né mai sapremo a questo punto, come si fosse concluso il suo incontro con Carrie a Parigi. 

il ritorno di samantha in and just like that

Per come è stata impostata questa "rimpatriata", mi chiedo come sarà possibile escludere Samantha dalla narrazione futura.
Anche le storyline collaterali di AJLT 2 mi sono sembrate trattate con superficialità, ed è un peccato. 
Mi riferisco soprattutto a come viene raccontata la storia di Anthony e la nuova fiamma Giuseppe: tutta questa serie si basa sugli amori in una età più matura, ma c'è modo e modo di raccontare i propri peletti e le proprie limitazioni e le proprie convinzioni. 
O ancora, Lisa Todd Wexley (Nicole Ari Parker) avrebbe potuto aprire una parentesi sulla maternità in una fase più adulta della vita di una donna, invece tutto risulta abbozzato e sembra ruotare attorno all'atavica scelta fra lavoro e famiglia.

La stessa Seema Patel, che cerca di riempire fin dai primi episodi il vuoto lasciato da Samantha, non riesce a trovare una sua vera e propria evoluzione. C'è stato, nei suoi riguardi, un bel momento in cui si è potuto parlare di amicizia, e in cui appunto si sono fatto velati riferimenti ad un'altra amica perduta, ma l'impatto di Seema non è abbastanza incisivo per farsi notare. 

And Just Like That... 2 mi è sembrata più coesa, più facile da seguire, più divertente, ed a volte più toccante rispetto alla prima stagione, senza mai ovviamente rinunciare a quella eccentricità glamour che distingue la serie da sempre. Ho colto la voglia di dare ai personaggi l'opportunità di uscire dagli schemi mentali e lanciarsi verso percorsi di vita differenti, e c'è stato un passo avanti, forse proprio grazie alle tonnellate di critiche che sono volate con la prima stagione. Penso però che ci sia ancora della strada da fare affinché si possa arrivare ad una serie cult come l'originale.
Quali sono state le vostre impressioni?




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