Tre docu-serie da recuperare.

Temi diversi ma comunque interessanti sono al centro di tre docuserie che ho visto nelle ultime settimane. Di alcune sono certo avrete sentito parlare, di altre meno, ma vi voglio raccontare perché val la pena recuperarle. 


Untold: La fidanzata inesistente

Untold è una serie antologica di documentari di Netflix che di puntata in puntata racconta  storie biografiche di diversi personaggi sportivi. La mia passione per lo sport è inesistente, eppure questo ultimo capitolo intitolato La Fidanzata Inesistente mi ha incuriosito parecchio.
La storia è quella di Manti Te'o, un giovane ragazzone di origini samoane, che è stato coinvolto in uno scandalo particolare. Manti infatti ha una brillante carriera in ascesa nel mondo del football, i media parlano delle sue vittorie sportive costantemente, sembra possa puntare alla National FootBall League e non gli manca affatto la motivazione per raggiungere un alto livello. I suoi genitori l'hanno cresciuto infatti con tre precetti da seguire: fede, famiglia e football, e il ragazzo non si è tirato indietro a renderli orgogliosi.


Sembra tutto perfetto, fino a quando Manti Te'o non conosce su Facebook una giovane e bella ragazza di nome Lennay Kekua. Il social è ancora in ascesa, siamo nel 2009, e la tecnologia è acerba, ma fra i due si instaura presto un rapporto di confidenza, condividendo soprattutto molti dei valori morali delle reciproche comunità. Così inizia un proficuo scambio di messaggi e telefonate, e fra i due cresce un sentimento, sebbene Lennay e Manti non sono mai riusciti ad incontrarsi, perché Lennay non esiste. 
Dietro il profilo Facebook di questa bellissima ragazza c'è infatti un ragazzo, Ronaiah Tuiasosopo (oggi diventato Naya Tuiasosopo a seguito della transizione) che ha ingannato Manti.
Quando il ragazzo insisterà per incontrare Lennay, Ronaiah dovrà inventarsi una via di fuga, e nel 2012 finge la morte della ragazza. Ma quando il giovane giocatore di football racconterà ai media la scomparsa della fidanzata, scoppierà lo scandalo.

Untold: la fidanzata inesistente racconta forse uno dei primi casi di catfishing con una portata così importante, tanto da fare il giro dei media e delle televisioni più importanti. In soli due episodi entrambe le parti, Manti Te'o e Naya Tuiasosopo, raccontano come sono stati coinvolti nella situazione e le loro motivazioni. Naya infatti, da ragazzo, non sentiva la possibilità di esprimere se stesso, e creò Lennay per poter vivere, anche solo virtualmente, come una donna.
Ho trovato interessante questa docuserie Netflix perché, tralasciando la parentesi sportiva, ha un sottotesto interessante: quanto può influire un ambiente machista sulla vita di una persona?
Sia Naya che Manti infatti hanno cercato la loro via di fuga da una realtà che non gli permetteva di esprimere le proprie fragilità.

Oltre che facile da seguire, vista la durata di circa un paio di ore, Untold: la fidanzata inesistente è anche molto scorrevole e racconta bene tutti i passaggi della vicenda. Inoltre, se come me non capite un tubo di sport, non è troppo addentrato sulla questione, quindi non annoia. Avrei forse evitato le sviolinate buoniste sul finale, ma è comunque interessante. 


House of Hammer: A Dark Dynasty    

Qualche tempo fa avevo letto su Twitter che l'attore Armie Hammer, noto fra l'altro per Chiamami col tuo nome, era stato accusato di molesti e addirittura cannibalismo. Non avevo approfondito molto la questione, anche perché i social trasformano tutto in meme nel giro di poco tempo, pensando fosse mero gossip o comunque una faccenda da chiarire in altre sedi.
Giorno 2 settembre è stata invece resa disponibile su Discovery+ (che trovate anche come canale su Prime Video, e potete attivare per sette giorni gratuitamente) una docu-serie proprio sulla questa parentesi della vita di Armie Hammer ed ho deciso di recuperarla proprio per capire meglio cosa fosse successo.

Partendo dalle dichiarazioni di Courtney Vucekovich, una delle prime ragazze a denunciare i comportamenti dell'attore, del suo l'approccio via Instagram fino al crescente controllo che arbitrava su di lei, House of Hammer vuole andare oltre il caso di cronaca e non solo tenta di raccogliere le dichiarazioni di altre vittime o quasi cadute nella rete di Armie, ma finisce per raccontare la storia della sua famiglia.
La Hammer è infatti una ricca famiglia americana, e il bisnonno dell'attore, Armand Hammer, era un magnate nel settore del petrolio e del gas. Diverse ombre si estendono su questa dinastia, sulla condotta pubblica e privata dei suoi discendenti, e per questo un'altra donna non sarà stupita delle accuse rivolte ad Armie: Casey Hammer, la zia dell'attore.


Nel 2015 Casey ha pubblicato un libro, Surviving My Birthright, in cui svela molti dei retroscena riguardo suo padre e a tutta la casata, e anche in House of Hammer racconterà parte degli abusi che lei stessa ha subito.
In soli tre episodi questa docu-serie secondo me riesce a raccontare in maniera completa le vicende, che sono comunque ancora sotto indagini, e sono molto avvincenti proprio quando si allarga lo sguardo sulla famiglia Hammer, che pare avesse rapporti con la Russia, e con vari personaggi di spicco fra cui l'ex presidente Reagan e l'allora principe (oggi re) Carlo d'Inghilterra.
House of Hammer tiene davvero attaccati allo schermo e secondo me è da non perdere, non solo per la vicenda in sé ma per il forte messaggio che manda riguardo al consenso nei rapporti sessuali e personali. 



Wanna


Da regina della tv e delle televendite a regina delle truffe: tutti conoscono Wanna Marchi (e Stefania Nobile), e conoscono anche la sua parabola di successo e di ovvia sconfitta.
Siamo negli anni '80 quando Wanna, figlia umile di contadini, tenta l'ascesa nel mondo della televisione partendo dalla vendita di cosmetici e creando il suo impero milionario, con una comunicazione tutta sua, a suon di "d'accordo" e una sfilza di insulti verso il suo pubblico che doveva comprarsi questo benedetto scioglipancia. Un nome che diventa un brand, e tutti la vogliono, ma che già negli anni '90 inizia ad avere i suoi contraccolpi: l'azienda dichiara fallimento e intorno a Wanna Marchi iniziano a circolare personaggi e situazioni poco raccomandabili.

Tuttavia i volti allora noti della televisioni non si danno per sconfitte, e madre e figlia troveranno un nuovo modo di fare affari: non più prodotti dimagranti, ma numeri vincenti, riti magici e soprattutto amuleti che potessero togliere il malocchio. Da qui ne consegue il primo successo e poi il tracollo totale quando verrà allo scoperto tutto il marcio che nascondeva il business di Wanna Marchi e Stefania Nobile, fatto di ricatti e minacce.
Wanna, disponibile su Netflix dal 21 Settembre, racconta in quattro episodi tutte queste vicende in modo dettagliato, e lo fa con uno stile rapido, con mordente, ma un taglio pop che si addice bene all'epoca.


L'aspetto che più mi è piaciuto è che, oltre alle indagini sui fatti, c'è anche una sorta di botta e risposta fra tutti i protagonisti, incluse ovviamente Wanna Marchi e Stefania Nobile che portano i loro punti di vista coerenti alle loro mentalità. Non mancano gli interventi dei colleghi televenditori, e sono inserite anche interviste e scene dalle dirette che conducevano madre e figlia agli inizi della loro carriera.
Di per sé, se durante i fatti eravate grandicelli ed avete seguito più o meno l'accaduto, non credo vi racconti nulla di nuovo. La docu-serie invece, per me che non sapevo moltissimo sulle Marchi, ad eccezione dell'ultima parentesi, mi ha dato maggiore completezza sull'accaduto e mi ha fatto tornare agli anni '80 e '90, quando molti vivevano a pane e televisione.

Wanna inoltre non tralascia una visione critica delle vicende, e in generale delle dinamiche e delle mentalità che mettono in atto certi truffatori.
Bisogna dirlo: ogni tanto abbiamo produzioni italiane valide. 




6 commenti:

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  1. Wanna vista e apprezzata molto anche io, anche e soprattutto per il racconto della TV e per l'introduzione di due personaggi veramente strani all'interno della lunga vicenda della Marchi; Hammer sarà intrigante (non conoscevo la questione dell'attore) ma ammetto che vedrei maggiormente la storia sulla fidanzata inesistente.
    Una cosa analoga è successa a uno sportivo nostrano, uno o due anni fa: davvero mi chedo come si possa architettare una cosa simile, e anche cascarci.

    Moz-

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    1. Degli altri personaggi vicino alle Marchi non sapevo nulla, infatti credevo avessero fatto tutto da sole (in bene o in male).

      Non so come ci si possa cascare al giorno d'oggi al catfishing, o meglio, ci può stare per qualche messaggio online, ma una persona che non ti vuole incontrare MAI già ha qualcosa di strano...

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  2. Per qualche motivo le prime due, più interessanti della truffatrice Wanna..

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    1. Forse perché sono storie straniere di cui qui da noi si sapeva poco

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  3. Volevo chiederti se in futuro dedicherai un post a "House of the Dragon".

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    1. Off Topic: sì ma lo sto seguendo in italiano, quindi ci vuole un po' prima che finisca

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