Ci sono libri che è un piacere leggere, che ti appassionano perché magari raccontano storie lontane, dentro cui immergersi e fantasticare, ce ne sono poi altri che invece sono importanti dal leggere perché si rivolgono al nostro quotidiano o alla nostra storia. Questi libri a volte possono spingerci a capire o conoscere una parte della realtà che ci circonda, o delle vicende rimaste oscure o volutamente oscurate e proprio questo è lo scopo delle mie ultime letture, di cui ci tengo molto a parlarvi.
Il primo di due libri che ho terminato è Senza paura. La nostra battaglia contro l'odio di Alessandro Zan.
Sappiamo ormai tutti cosa è successo lo scorso 27 Ottobre: il DDL Zan, la proposta di legge volta a contrastare le manifestazioni di odio, omotransfobia, misoginia e abilismo, è stata azzoppata dal Senato, tramite un voto segreto. Giochi politici sulle spalle di chi ancora viene e verrà discriminato, visto che l'Italia è il 35esimo paese in Europa in tema di diritti alle persone LGBTQ+. In termini pratici, siamo fra gli ultimi ad avere leggi antidiscriminatorie mirate.
Mi è spiaciuto non riuscire a parlare prima di Senza paura. perché credo che in questo libro Alessandro Zan abbia saputo spiegare in maniera semplice, essenziale e con un linguaggio fruibile a chiunque, quella che era la sua proposta di legge, anche nei suoi angoli oscuri, e soprattutto particolarmente criticati e spesso strumentalizzati per andare contro la legge. In particolare per quanto riguarda eventuali iniziative per parlare nelle scuole di inclusività e identità di genere.
È chiara anche la sua frustrazione nel non riuscire a trovare un mezzo potente come la televisione per poter chiarire, spiegare e anche correggere tutti i travisamenti su questa legge.
Un altro aspetto che secondo me passa spesso sottobanco, ma che questo libro spiega bene, è che si trattava di un disegno di legge che propone aggravanti anche contro discriminazioni verso donne e persone disabili, quindi un respiro ampio.
Alessandro Zan però parte anche da un punto di vista personale, parlandoci del suo coming out e della sua esperienza come attivista prima, e politico poi. Forse questa è l'unica critica che posso muovere a "Senza paura. La nostra battaglia contro l'odio", nel senso che mi aspettavo una prospettiva personale molto più dettagliata.
Avrei voluto conoscere un po' di più la voce di Alessandro Zan uomo piuttosto che politico. Ma questo è solo un mio pensiero nato dal fatto che questo libro viene presentato nella sezione biografia.
Non so che sarà del DDL Zan, so solo che devono trascorrere 6 mesi prima di poter ripresentare un disegno di legge che sia però diverso. Intanto credo sia comunque importante leggere questo libro perché, qualunque sia la vostra opinione sul disegno di legge, può comunque far capire quanto ancora ci sia da fare in Italia.
Strettamente collegato al libro di Alessadro Zan c'è un'altra lettura che ho terminato di recente, e che in un certo senso quasi precede la discussione di una legge sull'omofobia. Mi riferisco a "Il delitto di Giarre. 1980: un «caso insoluto» e le battaglie del movimento LGBT+ in Italia" di Francesco Lepore.
In questo caso i toni si incupiscono perché si parla di un caso di omofobia specifico che ebbe un impatto mediatico in tutta Italia.
Il 31 ottobre 1980, a Giarre, vennero ritrovati i corpi esanimi di Giorgio Agatino Giammona e Antonio Toni Galatola. Non un "semplice" omicidio, visto che i due ragazzi avevano una relazione, ma difficilmente più di 40 anni fa e nel profondo sud, si poteva sopportare l'onta di una relazione omosessuale in famiglia. Per questo, le indagini che ne proseguirono, furono caotiche, insabbiate, rese quasi impossibili da dichiarazioni confusionari e spesso ritrattate, e forse gli stessi accertamenti non furono condotti con l'attenzione necessaria.
Confesso che non conoscevo la vicenda raccontata ne "Il delitto di Giarre" nonostante sia accaduto nella mia Sicilia, ma Francesco Lepore ne fa una ricostruzione dettagliata, completa e chiara, e soprattutto spiega anche ampiamente cosa avvenne dopo la morte dei due giovani, ovvero la nascita di ArciGay, l'associazione a tutela dei diritti LGBT.
Ho apprezzato come abbia saputo riportarci un po' a quegli anni, a quella che era in parte l'opinione pubblica e cosa dicevano i giornali dell'epoca sulla faccenda, ma anche portandoci le testimonianze di chi ha vissuto gli anni '80.
Purtroppo ammetto che seguire i nomi di tutti i giornalisti che Lepore richiama per raccontarci la faccenda, per me, è stato non proprio semplice, ma il libro è comunque molto scorrevole, la scrittura è precisa e piacevole, oltre che in grado, come dicevo, di portarci per mano fino ai giorni nostri.
È una lettura dolorosa, è vero, ma "Il delitto di Giarre" credo sia anche attuale, e, come il libro di Zan, credo riesca a far capire come non siamo ancora riusciti a superare il grosso scalino dell'omotransfobia nella nostra società.
So che entrambe possono sembrare letture di "nicchia", rivolte solo ad un pubblico LGBT+, ma secondo me non è così e ci tenevo a poter dar spazio a voci che possono contribuire a superare quello scalino.
Due letture molto interessanti, attuali e su cui approfondire è sempre un grande arricchimento. Grazie per i suggerimenti.
RispondiEliminaHo cercato, nel mio piccolo di dar loro spazio! Grazie 😘🎀
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