La premiazione degli Oscar 2019 è ad uno starnuto da qui, e sto cercando di recuperare tutte le pellicole candidate che mi incuriosivano. Operazione mica semplice, anche se mi ero in parte portato avanti con A Star Is Born, che doveva essere un flop ma si è beccato una roba come otto candidature, Il Ritorno di Mary Poppins, che ha quattro nomination per Oscar "minori", ed il chiacchieratissimo Bohemian Rhapsody, ma c'è tanta carne al fuoco e purtroppo non ho potuto far di meglio. Moltissimi dei film in un modo o nell'altro mi hanno incuriosito, motivo per cui ho dovuto creare una gerarchia.
Per capirci, avrei voluto vedere Black Panther ed è praticamente da un anno che ci penso, ma poi è stato scavallato da altre robe e quindi eccoci qua.
La Favorita (2018)
Agli inizi del '700 il regno di Inghilterra e Scozia era retto da una donna capricciosa, infantile e poco propensa verso le questioni politiche, ovvero Anna Stuart. Tuttavia la regina aveva la fortuna di avere al suo fianco una amica di infanzia, e soprattutto una consigliera di polso, ovvero Sarah Churchill, duchessa di Marlborough.
Sarah aveva a cuore la regina, sapendo che era una donna afflitta da una vita che l'aveva ferita nei peggiori dei modi e da una salute tutt'altro che florida, ma sapeva tenerle testa, indirizzarla in questioni politiche e del regno. La duchessa era anche conscia della sua posizione, e ci teneva ovviamente a preservarla. Ma l'arrivo di una sua cugina, Abigail Masham, riuscirà a far vacillare quella che fino ad allora era stata una certezza per Sarah Churchill: essere la favorita della regina Anna.
Sarah e la baronessa di Masham erano due donne estremamente diverse: la prima più decisa, battagliera, dal carattere forte e pronta a fronteggiare le intemperanze della reggente; la seconda invece era più affabile, dolce, comprensiva verso Anna. Tuttavia Abigail aveva anche sofferto il declino della famiglia, con tutto ciò che ne consegue e, come una serpe in seno, si fece strada con le unghie e con i denti.
La Favorita mi ha conquistato moltissimo nel suo intrigo, nella sua intensità, nel suo essere grottesco nelle immagini e nei dialoghi, ma con un filo di ironia che rinfresca la visione, in questo gioco di inganni, di emozioni, di sentimenti in parte veri, ma sempre nel dubbio del doppio gioco. Queste luci ed ombre, e questi contrasti che si vedono anche nei luoghi delle vicende, che passano dal ricco barocco, al freddo ed asciutto, e appunto dalla luce, al buio molto profondo, dalle aperture di certi spazi, ai luoghi angusti di altri.
Inutile dirvi che i ruoli femminili in questo film sono potenti, e sono al centro di tutto. Gli uomini vengono spesso messi in un angolo, a volte nemmeno nominati (come il marito della regina, Giorgio di Danimarca), a volte un po' ridicolizzati nella loro apparenza o nei loro modi, che non riescono ad intimorire l'altro sesso, per sottolineare come le donne abbiano il pieno potere e siano al centro del film. Sono però tutte figure femminili diverse nella loro umanità.
La Regina Anna (Olivia Colman) è un po' la femminilità più debole, colpita proprio in quello che è una parte importante del suo essere donna, ma che sa essere la madre-matrigna pronta a rispondere con ferocia. Sarah Churchill (Rachel Weisz) è sicuramente il carattere più forte e stabile, è volitiva, non si abbatte, ma fronteggia ogni situazione a testa alta, una consigliera scaltra ed acuta che forse tutti i regnanti vorrebbero.
Abigail Masham (Emma Stone) è una femminilità un po' più elaborata, perché se in principio si dimostra umile, poi riesce con un twist a svelare a sua volta una certa malizia, ma resta la più vile se vogliamo, quella che agisce nell'ombra, quella più superficiale, perché si dimostrerà incapace di sostenere il peso di ciò che ha smosso.
A proposito ho anche apprezzato molto la crescita o meglio il movimento dei personaggi: nonostante sembrino fissi nei loro ruoli dati dalla gerarchia e da queste caratteristiche generali che ho detto, la scala di ruolo si muove quasi costantemente, come una partita a dama, con l'amaro messaggio che probabilmente non si può del tutto sfuggire da quella che è la propria condizione sociale. Ma soprattutto che nessuno va sottovalutato: chi prima si dimostrava forte e audace, alla fine rivelerà un po' di amarezza, chi invece sembrava pupo, più volte saprà tirare fuori il carattere da puparo. La stessa Anna quasi a metà pellicola sembra suggerirci di essere la mente, o comunque di sfruttare questo gioco di gelosie.
Ovviamente per questi ruoli magistrali servono delle ottime attrici e tutte riescono secondo me a portare delle interpretazioni perfette. Ne escono forse più in risalto Olivia Colman, che spesso deve muoversi più con la mimica facciale che con le parole ed ha un'intensità pazzesca, ma anche Emma Stone, che ha una doppia faccia molto più marcata ad esempio della Sarah Churchill di Rachel Weisz.
Quello che ho apprezzato di più è che La Favorita non è un film troppo intellettualoide, di quelli che esci dalla sala e ti senti un po' scemo per non averlo capito. No, mi sembra un film comunque accessibile, pur restando profondo.
Ciò nonostante La Favorita non è il classico film in costume, ho notato in questo senso delle similarità con Versailles e la miniserie Vanity Fair nel suo essere sopra le righe; si capisce sin da subito quando Abigail, presentandosi di fronte alla cugina, invece di mostrarsi prostrata e intimorita come ci aspetteremmo, per essere sporca di fango, ironizza sulla cosa. Ma anche questa regia, spesso straniante, secondo me rende La Favorita non un film didascalico.
Dirvi però se merita l'Oscar per me è un po' difficile non solo perché di film validi ce ne sono moltissimi, ma secondo me La Favorita ha un difetto, sebbene mi sia piaciuto moltissimo: nonostante scavi nei sentimenti umani forse peggiori, come l'orgoglio, la rabbia, la presunzione, il desiderio di vendetta e rivalsa, e nonostante romanzi dei fatti realmente accaduti, non mi ha dato quel pugno nello stomaco carico di emotività in grado di farmi traballare.
Credo sarebbero potuti andare ancora più nel torbido, per lasciare allo spettatore ancora più amarezza, dolore e confusione.
Titolo originale: The Favourite
Genere: storico, biografico, commedia, drammatico
Durata: 120 minuti
Regia: Yorgos Lanthimos
Uscita in Italia: 24 Gennaio 2019
Paese di produzione: Irlanda, Regno Unito, Stati Uniti d'America
Voto 8.5 |
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Green Book (2018)
Negli anni '60 in America circolavano i Green Book, una sorta di guida Michelin che aiutava gli afro americani a trovare locali, ristoranti ed alberghi che li accogliessero. Siamo nell'epoca in cui ai neri non era permesso nemmeno circolare dopo una determinata ora, ed i pregiudizi erano diffusi e radicati. Proprio quel libretto dalla copertina verde e da 15 mila copie l'anno, unirà due vite completamente diverse.
Tony Vallelonga, detto Tony Lip, è un buttafuori di origine italoamericana, che si arrabattata come può per portare a casa la pagnotta. È un uomo dalla parlantina sciolta, con tanta faccia tosta e dai modi un po' rudi, ma ama profondamente la sua famiglia e farebbe di tutto per loro.
Don Shirley è invece uno dei pianisti migliori al mondo, educato, colto ed intelligente, ma purtroppo il colore della sua pelle è l'unica cosa che la gente nota. Le sue performance vengono elogiate da tutti, ma fuori dal palco viene discriminato e trattato con violenza, esattamente come tutti i non bianchi, e non solo.
I due faranno di necessità, virtù: Tony aveva bisogno di un lavoro, magari ben remunerato, e Shirley cercava qualcuno che lo accompagnasse nel suo tour nel sud degli Stati Uniti, dove il pianista aveva deciso di esibirsi nei teatri per soli bianchi, con tutto ciò che comprendeva in termini di sicurezza.
Fra i due scatterà un legame fatto di rispetto, reciprocità, e affetto, che li porterà ognuno ad entrare nel mondo dell'altro.
C'è stato un momento all'inizio di Green Book in cui temevo di essermi imbattuto nella classica pellicola infarcita di buoni sentimenti e volemose bene all'americana, ma mi sono presto ricreduto. Intanto si tratta di una storia vera e pare che moltissimi dei dettagli del film facciano parte delle vicende accadute, nonostante siano stati contratti i tempi.
Questo può sembrare una sciocchezza, ma mi ha fatto riconsiderare anche la rappresentazione dei personaggi, perché per certi aspetti pensavo fossero troppo stereotipati, specie per quanto riguarda ovviamente Tony Vallelonga, eppure lo stesso figlio Nick, che ha partecipato alla stesura della sceneggiatura, ha confermato come entrambi i protagonisti fossero d'accordo per questo film e che le vicende narrate siano vere.
Ci sono state però polemiche da parte della famiglia di Don Shirley che non erano d'accordo col film e con quanto racconta.
Pare infatti che la famiglia abbia smentito per quanto riguarda l'amicizia fra i due, ed in generale i dettagli sulla vita dell'artista. Inoltre hanno definito Green Book come un "white-savior movie", ovvero un film in cui un protagonista bianco aiuta un protagonista nero, in parole povere.
Io sinceramente non la vedo così anzi, ho trovato Green Book un film adorabile e un po' diverso. Tralasciando il fatto che della veridicità della storia, alla fine, mi interessa relativamente, e credo conti più la coerenza ed eventualmente il messaggio e le emozioni che manda, ma penso che sia Tony che Don vengono rappresentati allo stesso livello, e non c'è un rapporto di salvatore e salvato, ma di reciprocità e parità.
Entrambi i protagonisti hanno infatti qualcosa da insegnare sia l'un l'altro, sia allo spettatore. Se ci pensate la condizione di partenza è anzi a favore di Don Shirley più che di Tony: uno è ricco, privilegiato, apprezzato per la sua arte, e, nonostante venga discriminato per il colore della sua pelle, passerà comunque alla storia per il suo talento; Tony invece è un completo nessuno, che fa fatica ad arrivare a fine mese.
Bilateralmente i due protagonisti cercheranno di far confluire i propri mondi così diversi, e di dare all'altro una parte del proprio bagaglio, senza però cercare di scavallarsi o di cambiarsi.
Ad esempio Shirley aiuterà Tony ad esporre i propri sentimenti, ad aprirsi verso un lato più sensibile, a farlo riflettere sulla condizione dei neri ed in generale delle persone discriminate, ma senza imporre la sua visione, senza giudicarlo o farlo sentire inadeguato. Ovviamente ne nascono degli scontri fra i due, ma che portano ad una maggiore apertura. Una cosa che ho notato è che ad esempio Tony proverà ad indossare la divisa da autista con tanto di cravatta, ma torna presto al suo abbigliamento, quindi al suo stile, a quello che è, e in questo Shirley non metterà bocca.
Ad esempio Shirley aiuterà Tony ad esporre i propri sentimenti, ad aprirsi verso un lato più sensibile, a farlo riflettere sulla condizione dei neri ed in generale delle persone discriminate, ma senza imporre la sua visione, senza giudicarlo o farlo sentire inadeguato. Ovviamente ne nascono degli scontri fra i due, ma che portano ad una maggiore apertura. Una cosa che ho notato è che ad esempio Tony proverà ad indossare la divisa da autista con tanto di cravatta, ma torna presto al suo abbigliamento, quindi al suo stile, a quello che è, e in questo Shirley non metterà bocca.
Tony mostrerà invece a Don come lasciarsi andare, come apprezzare la vita, e sorridere di poco, e gli mostrerà anche le sue paure e le difficoltà della sua condizione sociale.
Green Book infatti non parla solo del razzismo verso i neri, ma dei vari layer di discriminazione, come quella rivolta agli italo americani, ed è come se in questo senso, entrambi i protagonisti abbiano bisogno l'uno dell'altro per scoppiare la bolla che si sono costruiti per sopravvivere: Tony col suo fare sempre da duro, un po' da spaccone se vogliamo, per cercare di restare a galla nel basso da cui proviene; Shirley sopraelevandosi e chiudendosi in questa gabbia d'oro per scappare dal giudizio con cui deve confrontarsi e fronteggiare, in quanto nero ma facoltoso, o meglio in quanto ricco ma comunque discriminato e solo. Shirley non somiglia a nessuno, non conosce suoi "simili".
A questo punto penserete che Green Book sia un film pesantone, drammone, mattone, ma in verità scorre bene, nonostante il montaggio non sia sempre estremamente fluido in alcuni punti, e soprattutto ci sono delle soluzioni di ironia che vanno ad alleggerire la trama, senza però risultare stupide o vuote. I momenti più teneri non li ho trovati stucchevoli, ma ben preposti. Mi è piaciuto come il rapporto di amicizia fra i due uomini non venga raccontato come qualcosa che i maschi non fanno, di cui vergognarsi, dove ad esempio un abbraccio deve durare pochi attimi "o chissà cosa penseranno gli altri", ma nasca da un sentimento spontaneo e sincero.
Ed ho apprezzato anche come viene delicatamente toccata l'omosessualità (mai dichiarata) di Don Shirley: se da un lato ci mostrano come il pianista viene discriminato ed umiliato dai poliziotti che l'hanno trattenuto, dall'altro lato Tony cercherà di dare dignità all'uomo e soprattutto non lo accusa per l'atto in sé, ma per il rischio in cui si sarebbe messo, e per non averglielo detto prima. Inoltre non c'è imbarazzo dopo, non c'è voglia di sfruculiare in questa parte della vita di Don.
Ed ho apprezzato anche come viene delicatamente toccata l'omosessualità (mai dichiarata) di Don Shirley: se da un lato ci mostrano come il pianista viene discriminato ed umiliato dai poliziotti che l'hanno trattenuto, dall'altro lato Tony cercherà di dare dignità all'uomo e soprattutto non lo accusa per l'atto in sé, ma per il rischio in cui si sarebbe messo, e per non averglielo detto prima. Inoltre non c'è imbarazzo dopo, non c'è voglia di sfruculiare in questa parte della vita di Don.
Non so dirvi se Green Book riuscirà a portarsi a casa almeno un Oscar, ma posso dirvi che a me è piaciuto moltissimo, che è un film in cui hanno saputo racchiudere intensità, tenerezza, onestà, e dolcezza, senza essere svenevole, ma da un punto di vista diverso, con due interpretazioni impeccabili da parte di Mahershala Ali (che è bellissimo) e Viggo Mortensen, e che credo vada almeno visto una volta.
Genere: biografico, commedia, drammatico
Durata: 130 minuti
Regia: Peter Farrelly
Uscita in Italia: 31 Gennaio 2019
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Voto 9 |
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Pier, voglio vedere assolutamente Green Book.
RispondiEliminaNon sei il primo che me ne parla benissimo, non solo nella blogosfera.
Se dico che Mortensen non mi entusiasma come attore, mi odierai? Ebbene, voglio proprio vederlo in questo film.
E poi Peter Farrelly..tutti pazzi per Mary, Scemo e più scemo ecc. ecc.?
Sono felice di questa sua svolta :)
Ti dico invece che la sua interpretazione mi ha sorpreso: calibrata, precisa, credibile e accattivante.
EliminaDevi recuperare Riccà! :D
Questo tuo post me lo salvo! Non mi ero ancora aggiornata ai film recentissimi (anzi, dovrei recuperare un sacco di roba!) ma questi due sembrano entrambi bellissimi! E poi c'è la parte storica per me, l'America per il Fidanzato! Almeno così non dice che gli faccio sempre guardare cose storiche ahahahah
RispondiEliminaMa allora sono due film perfetti voi :D Mi fa piacere sia cascato a fagiolo!
EliminaGreen book è in lista, la favorita mi è piaciuto però ho delle perplessità..
RispondiEliminamallory
Ne parlerai :D?
Eliminane ho parlato nel post dei film di gennaio ;) green book ti farò sapere :D
EliminaUh me lo sono perso! Ho cercato di skippare tutti i post sui film per non avere spoiler :D
EliminaNon li ho visti, ma sicuramente eviterei il primo come la peste, mentre darei una chance a "Green Book", sebbene in tutta onestà non è un film per cui spenderei sei euro al cinema.
RispondiEliminaMa vabbè, li ho spesi per "Un'avventura" e ne son stata strafelice, quindi puoi ben dedurre la mia cultura in ambito cinematografico.
Comunque l'oscar lo merita Rami Malek, o forse è troppo scontato? Staremo a vedere.
Cioè Un'avventura (che ho dovuto cercare per capire di cosa si parlasse) sì, e un film con 10 candidature agli Oscar no?! 🤣🤣🤣
EliminaCome attore sì, sono d'accordo, credo che vinca lui perché è stato il più trasformista :D
La favorita bellissimo, insieme a Roma il mio preferito.
RispondiEliminaGreen Book carino, ma troppo furbetto, troppo scritto a tavolino. Anche se molto bene, inutile dire.
Devo vedere Roma, ma questi film durano una quaresima! :D
EliminaHo visto Green Book proprio l'altro ieri e anche io l'ho adorato! Veramente bello!
RispondiEliminaBellissimo sì!
EliminaLa favorita è in lista per essere visto, anche solo per il mio amore per i film in costume.
RispondiEliminaGreen Book me ne hanno parlato molto bene, dovrò dargli una chance!
Se ami i film in costume DEVI vederlo :D
EliminaDe La Favorita ho visto il trailer un mare di volte, lo mandavano in continuazione. Ma a me queste storie tutte al femminile non prendono quasi mai, quindi alla fine non l'ho preso in considerazione.
RispondiEliminaGreen Book interessava a Fred ma tra malanni, problemi di lavoro e impicci vari non se ne è fatto nulla. Recupereremo appena possibile :)
Baci.
Allora dovete recuperarlo, così vorrà anche dire che state finalmente bene :D
Eliminabaci!
Quando ho letto "La Favorita" ho pensato subito "Ma guarda! Hanno fatto un film che ha la stessa trama dell'opera lirica di Donizetti!"... poi ho capito :-)
RispondiEliminaMa sai che mi era balenato in mente per un attimo? Poi però non essendo un esperto mi è passato di mente :D
EliminaIn Donizetti vicenda e personaggi sono un bel po' diversi, sia nella versione francese che in quella italiana :-)
EliminaLo immaginavo :)
EliminaSul primo ero già decisa a vederlo, ma sul secondo mi hai convinta tu, anzi trascinata parola dopo parola 🤓
RispondiEliminaE non mi danno nemmeno una percentuale, manco una cena con Mahershala Ali 🤣
EliminaVedo che la hai incensato per bene a Green Book, anche a me è piaciuto tranne per la deriva smielata del finale, comunque mi sono accattato subito la colonna sonora...e poi si, devo dire che sorprendermi positivamente è stato anche quel legno di Viggo Mortensen, solitamente molto accorsiano nelle sue performances.. ahahah
RispondiEliminaCome scrivevo da te non l'ho trovato smielato perché secondo me hanno saputo incastrarlo anche temporalmente.
EliminaIl primo film, La favorita,confesso che non mi attira molto. Anche guardando il trailer non mi è scattata la grande curiosità. Ma Green Book mi sa che appena posso lo recupererò.
RispondiEliminaSai però una cosa? Mi fa sempre uno strano effetto vedere Viggo Mortensen in altre vesti che non siano quelle di Grampasso-Aragorn ne Il Signore degli Anelli! Nonostante sappia che è un bravo attore e che ha fatto tante pellicole, lui per me è un po' come "imprescindibile" da quel personaggio fantasy... è più forte di me.
Ma sono certa che come tu dici in Green Book sia stato bravissimo.
Buona domanica Pier :)
PS: ma è stasera la serata degli Oscar, giusto? Allora pi vedremo che ne verrà fuori!!!
Ciao Maris! Sì, sono questa notte, quindi noi scopriremo tutto domani :D
EliminaPer quanto riguarda Viggo qui è davvero bravo e credo che il look abbia contribuito a farlo staccare da altri personaggi :D
Mi dirai!
Buona Domenica!
"Mi fa sempre uno strano effetto vedere Viggo Mortensen in altre vesti che non siano quelle di Aragorn."
EliminaMaris, sono d'accordo!
🤣🤣 sarà allora che non sono un fan de Il signore degli anelli
Elimina@ Capricornus: diamoci la mano, allora ;) :)
Elimina@ Pier: certo che ingrassato, invecchiato, sbarbato, con i capelli corti come l'ho visto nel trailer di Green Book in effetti Viggo sembra un tantinello diverso da com'era Aragorn :D :D :D
Ma proprio è "l'idea" di lui che fa altri personaggi diversi da quello lì che mi risulta strana, ecco!
PS: Sto leggendo adesso le news e ho appreso della vittoria di Green Book come miglior film e di Olivia Colman migliore attrice!
PS del PS: anche Mahershala Ali premiato, migliore attore non protagonista!
EliminaHo letto e son contento :D Il post ha portato bene visto che non erano mi sa fra i favoriti 🤣
EliminaFilm in costume originali li si possono ancora fare, questa è la notizia. Anche se -come per tutti gli altri titoli da Oscar- anche a questo manca qualcosa -una trama più intrigante?- per meritarsi il mio tifo.
RispondiEliminaGreen Book è stata una piacevole sorpresa anche per me, aveva tutto per scadere nel buonismo zuccheroso e invece evita il colpo ed entra nel cuore. Ieri lo si è proiettato al cinema in cui lavoro e ne sono usciti tutti felici e commossi, una certezza.
È vero, la storia in La Favorita è in effetti lineare, ma alla fine capisco anche che non si può avere tutto da un film :D
EliminaCi credo che Green Book sia piaciuto, lascia proprio una bella sensazione.
Green Book vincerà, vedrai.
RispondiEliminaLeggo ora da te la trama completa, un film così ha tutte le carte in regola per prendere la statuetta.
Mi piace che entrambi (anche La Favorita) non siano né pesanti (il rischio c'era...) ma soprattutto che abbiano degli accenni ironici.
A leggere la rece del primo mi è tornato alla mente il film Maria Antonietta della Coppola, ma con meno colori e confetti.
Moz-
Molti hanno accomunato La Favorita al film della Coppola, ed in effetti sembra una versione più cupa :D
EliminaL'importante è che non siano film come Il filo nascosto...
RispondiEliminaNon l'ho visto per cui non saprei :D
EliminaNon è la prima volta che Mahershala Ali interpreta un personaggio omo... lo ha già fatto in Moonlight!
RispondiEliminaVero, ed aveva anche vinto l'Oscar :D
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