Due serie tv da recuperare di cui nessuno parla (o quasi)!

Non ero esattamente entusiasta delle ultime serie tv che avevo terminato, fra la delusione per La donna del Lago, e una seconda stagione di House of The Dragon ben al di sotto delle aspettative, ne ho finalmente terminato alcune che invece credo valga proprio la pena vedere.


Gentleman Jack - Nessuna mi ha mai detto di no
Seconda stagione 

Esattamente come la prima stagione, anche Gentleman Jack 2 è arrivata da noi doppiata in italiano con un paio di anni in ritardo rispetto alla messa in onda ufficiale e ci sono tante cose che devo dirvi su questa nuova stagione, ma andiamo in ordine.
Gentleman Jack, scritta da Sally Wainwright, racconta la storia della diarista ed imprenditrice Anne Lister vissuta fra la fine del '700 e gli inizi dell'800, la quale aveva una vita molto particolare per l'epoca. Infatti era particolarmente intelligente, istruita e sveglia e si occupava direttamente delle attività di famiglia, ma soprattutto era quasi apertamente lesbica e nel corso della sua vita ha frequentato diverse donne.
Tutto della sua vita, ogni singolo dettaglio, è raccontato nei suoi diari personali, 27 volumi che contano quasi 5 miliardi di parole, e alcune parti trascritte con un codice segreto personale, e che è stato trasformato in serie tv in una coproduzione BBC e HBO.


Con la prima stagione abbiamo conosciuto Anne Lister (interpretata da Suranne Jones), e scopriamo come è riuscita a sposare, più simbolicamente che legalmente, l'ereditiera Ann Walker (Sophie Rundle) non senza intoppi e perplessità.
La seconda stagione riprende esattamente da dove avevamo lasciato le due protagoniste, ma aumentano di conseguenza gli ostacoli, visto che le due donne adesso vivono insieme. Anne Lister cerca quindi di gestire al meglio i terreni e i possedimenti della sua famiglia, messa però in difficoltà dagli altri imprenditori e politici che non tollera di essere scavallati o anche solo dover collaborare alla pari con una donna. Ma non mancano anche problemi con Ann, fra gelosie vista la vita amorosa passata di Lister e i dubbi nell'accettare a pieno una relazione che per l'occhio sociale è impensabile, e le sue difficoltà a fronteggiare la sua famiglia che la ostacola dall'ottenere quanto le spetta perché la ritiene troppo debole.

Le seconde stagioni sono spesso il punto debole delle serie tv, specie quelle di successo, ma quella di Gentleman Jack ribalta questo trend con una stagione che secondo me è anche più forte e solida della precedente che già comunque funzionava molto bene. Infatti hanno saputo bilanciare perfettamente il pubblico e il provato delle protagoniste, scavando dove serve, e sfoltendo quando necessario per dare ritmo e riuscendo a non far risultare noioso alcun passaggio sia esso pratico o emotivo. 
Gentleman Jack trova così una doppia chiave di lettura, da un lato funziona come perfetta rappresentazione di un'epoca, e quindi come period drama che racconta in modo certosino e gradevole lo spacco storico, grazie appunto all'accuratezza del materiale di partenza. Dall'altro lato la storia di Anne Lister e Ann Walker diventa una testimonianza di un amore omosessuale vissuto quanto più possibile pubblicamente, ma pur non diventando un baluardo per una battaglia politica, ma solo una vicenda umana.

Questa seconda stagione di Gentleman Jack riesce anche a far evolvere le sue protagoniste principali, e scopriamo ulteriormente le contraddizioni di Anne, che ha molti dei retaggi dei suoi contemporanei, è una conservatrice sotto molti aspetti, ma poi vorrebbe vivere come una persona più moderna. Ne esce una figura affascinante e complessa, energica ma anche fragile quando si parla di sentimenti. Mi sembra sia risultata anche meglio Ann Walker, meno debole rispetto alla prima stagione, e un po' più decisa.
Secondo me hanno anche migliorato il ritmo della narrazione, e come dicevo ogni parte di questa seconda stagione di Gentleman Jack è ben sviluppata. 
Le interpretazioni, in particolare quella energica di Suranne Jones, restano sempre al top, così come la messa in scena.

Arriviamo però ad oggi, perché i miei apprezzamenti poco servono credo visto che HBO ha cancellato il rinnovo per una terza stagione, ma pare che si sia mobilitata tanta gente e persino una raccolta firme per salvare la serie visto l'impatto culturale che ha. Obbiettivamente credo che le storie di Anne e Ann abbiano ancora tanta strada da fare, i diari di Lister sono una testimonianza incredibile e credo meritino un'altra chance di essere adattati per il grande pubblico. Si parla della possibilità che un'altra emittente salvi Gentleman Jack e la sviluppi e in effetti ci spero. 


Bad Sisters 
Prima stagione


Quando ho letto che Bad Sisters, produzione irlandese disponibile su Apple Tv + da agosto del 2022, è stata rinnovata per una seconda stagione che arriverà a novembre di quest'anno, ho pensato fosse finalmente arrivato il momento di recuperarla e non me ne sono pentito affatto. 

In Bad Sisters conosciamo le cinque sorelle Garvey, ognuna con i suoi problemi e difficoltà, ma soprattutto con una patata più grossa da pelare. Infatti Eva (Sharon Horgan, anche ideatrice della serie) è la maggiore ed ha cresciuto un po' le altre sorelle ma non ha un marito o figli, Ursula (Eva Birthistle) fa l'infermiera ma ha anche una relazione extraconiugale, Bibi (Sarah Greene) ha invece una benda sull'occhio e scopriremo cosa le è accaduto, mentre Becka (Eve Hewson, già protagonista di Dietro i suoi occhi) è la più piccola e scapestrata di casa. E poi c'è Grace (Anne-Marie Duff), diventata improvvisamente vedova, anche se qualcosa non quadra. Bad Sisters infatti inizia proprio dal giorno del funerale di suo marito John Paul (Claes Bang) e si nota subito che fra le sorelle sembra essere accaduto qualcosa.

Scopriamo con un flashback, anzi uno dei tanti, che John Paul era un uomo manipolatore, senza scrupoli, controllante, omofobo, probabilmente anche razzista, passivo-aggressivo, arrivista, bigotto e potrei continuare, ma vi basti sapere che l'odiosità del comportamento dell'uomo spingerà le sorelle Garvey a volerlo uccidere per liberare Grace dalla sua morsa, e non solo.
Sono state però davvero loro? Come hanno fatto, e soprattutto come mai la polizia non ha scoperto nulla? Ad indagare, o almeno a provarci, ci saranno due fratelli, Thomas (Brian Gleeson) e Matt (Daryl McCormack, Il Piacere è tutto mio e The Woman in the Wall) che gestiscono l'agenzia di assicurazioni ereditata dal padre, che però fallirà se dovranno risarcire Grace.
Diventa così una vera e propria lotta alla sopravvivenza fra due fazioni differenti, ognuna con in fondo le sue buone ragioni per contrastare l'altra, e muovendoci su due linee temporali in questa prima stagione di Bad Sisters scopriamo man mano cosa è accaduto. 

Un po' Good Girls, un po' Desperate Housewives, un po' Big Little Lies, e anche un po' Dead to Me, con quel tipico mood del whodunit classico, del giallo in cui trovare il killer, Bad Sisters è tanta roba. Non solo si muove su due (a volte più) linee temporali, ma questa serie Apple Tv si addensa intorno a temi importanti senza diventare mai pesante. I rapporti fra le sorelle sono raccontati benissimo, ognuna con le sue manie e il suo carattere, e tutte forti a modo loro, ma oltre che di famiglia, maternità e figli da una prospettiva diversa, si parla di rapporti malati, di manipolazione psicologica anche molto sottile.

John Paul ad esempio non è mai violento con la moglie o con qualcuno, difficilmente alza i toni, ma ha sempre modi sottili, ricattatori e velenosi per controllare Grace, e si limita a distorcere la realtà e girarla sempre a suo favore. Lui diventa l'emblema di un patriarcato, di una mentalità tossica ma non lontana purtroppo dalla realtà, visto che siamo in una Irlanda cattolicissima e piena di contraddizioni, e da spettatore è spontaneo chiedersi se davvero una persona così meriti di vivere.


Bad Sisters riesce ad essere realistico appunto, e al tempo stesso grottesco, drammatico quando serve, ma sapendo mettere qui e lì momenti comici, anche solo per una battuta, con i colpi di scena ben calibrati, in una miscela che mi ha portato a vedere i 10 episodi in pochissimo.

Per il mio modo di vedere le serie tv forse avrei preferito un minutaggio inferiore, soprattutto perché a volte si sfocia in situazioni un po' estreme, che non sempre riesco ad associare a fatti che possano accadere realmente, e penso che accorciare un po' la durata dia anche a questi eventi maggiore leggerezza. Magari ha senso solo per me, ma va bene così.
Al netto di questo, Bad Sisters resta forse una delle migliori serie che ho visto quest'anno, con una scrittura brillante e non banale, con un cast che funziona bene, e qualche bello scorcio dell'Irlanda che mi piace.

Ho voluto fare delle ricerche per capire di cosa avrebbe trattato la seconda stagione di Bad Sisters perché questa prima funziona a se stante, quindi anche se non avessero proseguito il cerchio si poteva ritenere chiuso. Pare comunque si sposteranno avanti di due anni e le cose per le sorelle Garvey sembrano non essere del tutto risolte. 




2 commenti:

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  1. Oh, come mi erano piaciuti i toni di Bad Sisters! L'Irlanda in questo caso fa la differenza, a livello di humor e di attrici riuscendo a rendere particolare anche un "giallo" non così originale. Curiosa anch'io di capire come sarà la seconda stagione, un nuovo omicidio? Una nuova indagine?

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    1. Temo un po' la seconda stagione di Bad Sisters perché temo in ripetizioni delle dinamiche. Ma vedremo

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