Quando il cast e il tema sono interessanti, basta una locandina o un fotogramma per creare hype intorno ad un nuovo film. Di recente due hanno suscitato secondo me più interesse e li ho voluti recuperare per farne quattro chiacchiere con voi.
Spencer (2021)
Genere: biografico, drammatico Durata: 117 minuti Regia: Pablo Larraín Uscita in Italia: 24 Marzo 2022 (Cinema)/ 19 Luglio 2022 (Prime Video) Paese di produzione: Germania, Cile, Regno Unito |
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Di film (e serie tv) sulla vita di Lady Diana ce ne sono a bizzeffe, ma la nuova pellicola con Kristen Stewart parte da un particolare momento della vita della principessa, e da una prospettiva ben precisa.
È infatti il Natale del 1991, il punto di svolta nella vita di Diana e soprattutto nel suo rapporto con Carlo e con la famiglia reale. Un altro Natale a Sandringham, costretta fra quelle mura fredde, dovendo seguire i dettami della rigida vita a corte, dove persino ogni abito da indossare viene stabilito da qualcun altro come se fosse una divisa, una vita che non le appartiene più e che forse non le è mai appartenuta, con un marito che non la ama, ma pensa già ad un'altra donna.
Spencer non è insomma una biografia nel senso stretto e didascalico del termine, e d'altronde un personaggio del genere non ha bisogno di presentazioni e approfondimenti. Anzi alcuni dei momenti raccontati nel film non sono realmente accaduti o non sono documentabili, ma vengono inseriti per trasmettere un messaggio ben chiaro.
Il film è infatti più una costante metafora dello stato mentale di Diana, di quanto potesse essere opprimente la vita al palazzo e sotto gli occhi dei paparazzi, di come diventasse sempre più fragile in un ambiente che non la capiva, ma cercava di fagocitarla per renderla una marionetta. Allo stesso tempo la pellicola cerca di tratteggiare la Diana madre, un personaggio quasi diverso, una parte intima e dolce, forse uno dei pochi momenti in cui essere se stessa.
Spencer punta tutto su Diana come donna, a partire dal titolo, e da come vengono gestiti tutti gli altri personaggi: infatti ad esempio il resto della famiglia reale appare saltuariamente sullo schermo, eppure la loro presenza si percepisce, e lo spettatore la vive attraverso le sensazioni della protagonista. La stessa scelta degli attori non mi ha fatto vedere il tentativo di ricreare le fattezze delle persone realmente esistite, ma più che altro dei soggetti con un ruolo specifico.
Tantissimi aspetti del film di Pablo Larraín trasmettono quella angoscia, quell'idea di essere sempre spiati, di non avere un momento di privacy, e della difficoltà di trovare una via di fuga dal matrimonio sfaldato. Aiutano in questo senso alcune inquadrature, che in alcuni momenti fanno apparire Diana lontana e sola, in altre sono ravvicinate o particolarmente precise; ci sono poi un paio di scene più stranianti e tese decisamente d'impatto.
Tutto ovviamente si riflette sulla salute mentale di Diana, e il film sottolinea molto i suoi problemi alimentari, di bulimia, e di autolesionismo, e devo dire che Kristen Stewart mi è sembrato se la cavi bene nel modulare i diversi atteggiamenti della principessa, fra il pubblico e il privato, sebbene avrei evitato qualche sospiro di troppo. Non l'ho trovato un film lento, sebbene sia più psicologico che fattuale, ma posso capire se qualcuno percepisca come troppo artefatti alcuni passaggi.
Spencer è un film pieno di momenti toccati e drammatici che racconta bene uno spaccato sofferente di una vita destinata ad essere spezzata ma anche ad essere ricordata, e che per un momento ha trovato finalmente la libertà. Emoziona, seppur non costantemente, e mi ha convinto più di Jackie sempre dello stesso Larraín.
Persuasione (2022)
Genere: sentimentale, drammatico Durata: 107 minuti Regia: Carrie Cracknell Uscita in Italia: 15 luglio 2022 (Netflix) Paese di produzione: Stati Uniti d'America |
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Toni più leggeri e ancora una volta una protagonista femminile nel nuovo film Netflix con Dakota Jonhson (per adesso è ovunque), che prende spunto da Persuasione, il romanzo di Jane Austen (anche lei ormai oggetto di mille rifacimenti).
La storia è sempre quella di Anne Elliott e di come il suo amore per il marinaio Frederick Wentworth venne disincentivato per un dislivello sociale ed economico fra i due. Nonostante però sia stata persuasa da un membro della sua famiglia, Anne non dimenticherà quel primo e unico amore, e per otto anni resterà sola. Un giorno però, per una serie di vicissitudini della sua famiglia, la ragazza incontrerà Frederick, diventato nel tempo capitano e decisamente più ricco, ma fra i due sembra regni più l'afrore che il dolce ricordo dei bei tempi andati.
Sì, è una trama esemplificativa di Persuasione, ma perché mi sono adattato allo stile del film di Netflix che vuole essere una commedia spiritosa, dolce, romantica e anche coinvolgente. Non ci sono i tormenti di un amore contrastato, e il contesto storico, che avrebbe visto una donna 26enne come una zitella incallita, viene plasmato per raccontare la storia di una giovane donna intelligente e spigliata, quasi al di fuori dell'opera di Jane Austen.
La Anne di questa nuova versione di Persuasion è moderna e diretta verso il pubblico, ci racconta le sue sensazioni, ci fa sorridere ed è decisamente sicura di sé.
Lo stile di Persuasione segue un po' quanto lo stile che avevamo visto in Enola Holmes, Bridgerton, ma anche il film Emma (sebbene storicamente più accurato), quindi un voler essere più al passo con i tempi sia nei dialoghi che nell'inclusività dei personaggi.
Forse i puristi potrebbero trovare tutto questo come un oltraggio, ma credo che ogni nuovo rifacimento non debba a tutti i costi aderire perfettamente all'opera originale, specie se il risultato è gradevole e fresco. Si tiene insomma ben lontana l'ombra di qualunque drammatizzazione.
Credo che i difetti di Persuasion siano altri, come il fatto che manchi un po' di chimica fra i protagonisti, soprattutto Cosmo Jarvis nei panni di Wentworth, che resta un po' piatto.
Inoltre, la rottura della quarta parete, per quanto simpatica come idea, tende ad essere eccessiva e a volte diventa occasione per inserire uno spiegone.
Per il resto ho trovato questo nuovo film di Netflix carino e adatto al periodo.
Su Persuasione girano già critiche terribili, partite addirittura dal trailer, ed è vero che la Anne della versione letteraria (seria, riflessiva, timida) c’entra ben poco con questa e che ci sono un po’ troppi riferimenti a Fleabag ed Emma ma non l’ho trovato così disastroso, alla fine è un film carino, leggero, adatto al periodo, con paesaggi e scene molto piacevoli da guardare. Poca chimica tra i protagonisti anche secondo me, che forse è il peccato più grande in una storia di questo tipo.
RispondiEliminaCredo che proprio dal trailer si capisce che è una roba un po' diversa rispetto al libro, quindi non capisco le critiche...
EliminaPurtroppo il personaggio di Frederick ha poco spazio sullo schermo, quindi lo vediamo quasi esclusivamente in relazione a Anne
Ma quanti romanzi Jane ha scritto? L'ennesimo film adattato che paradossalmente potrebbe stuzzicarmi....mentre il primo purtroppo mi tocca...
RispondiEliminaNon sono tanti, anzi, è che li riusano costantemente
EliminaNon sopportano la Austen, questa versione leggera e pop mi ha discretamente divertito. Dakota, come sempre, un incanto.
RispondiEliminaSpencer amato molto al cinema la scorsa primavera, lo rivedrò senz'altro.
Non sapevo non amassi la Austen...
EliminaSpencer lo rivedrei volentieri anche io