Fasi



Se ve lo steste chiedendo sono io lo scemo che a capodanno non aveva l'intimo rosso, ma non pensavo che la situazione sarebbe degenerata così.
Covid, asteroidi, alieni, vespe killer e mi sono pure accorto di avere un paio di peli della barba bianchi. Ma non voglio dare la colpa della mia senescenza ad altri, come quelli che mischiano virus e 5G.
Arrivati però a 60 giorni di quarantena, le sensazioni sono tante per tutti. Per me è stato un susseguirsi di fasi, e non mi sono limitato solo a due.
Ero partito bene, se ricordate: avevo cercato di guardare con lucidità la realtà, con tutto quello che stava accadendo, e di quello che ci raccontavano. Razionalizzare e non drammatizzare, anche se non è sempre stato facile.

Poi è arrivato un malessere psicofisico che è durato per un po': spossatezza di giorno, e sogni strani di notte, che ovviamente provvedevano a far impennare l'intontimento giornaliero. Ho letto che pare sia normale, in questo periodo, con il lockdown e tutta la situazione che ci circonda. Addirittura alcuni centri di neuroscienze stanno studiando e son venuti a conoscenza di una inaspettata e sorprendente scoperta: la causa è lo stress.



Non mi chiedete che sogni, perché se li ricordo al risveglio, li dimentico dopo un paio di ore, ma mi resta addosso quella sensazione di confusione e fastidio per quasi tutto il giorno.
Per fortuna è passata anche questa fase, ma sono giunto anche io alla nevrosi. Ho fatto fatica a capire chi già dopo due giorni era nervoso e stanco per la situazione, ma credo di essere tendenzialmente giustificato dopo sessanta.
La mia terza fase è composta da esaurimento per questa clausura, che ha fatto riemergere la mia claustrofobia, acclimatata fino ad ora grazie anche ad una innata asocialità, e di odio per la pubblicità che continua a ripetere di lavare le mani e tenere pulito, come se prima vivessimo allevando acari e pascolando pecore di sporcizia.
Ora mi mancano i miei piccoli giri, gli amici sgangherati come me, le passeggiate al mare prima che arrivi la calca estiva (che quest'anno forse non ci sarà).
A me frega cazzi dei congiunti, io voglio incontrare il McDonald's.
Ma ho anche un po' timore.

Sinceramente non ho impiegato questo tempo per fare cose straordinarie, non ho imparato lo swahili, non ho dipinto la nuova Monna lisa, ma anzi tutto l'opposto. Secondo me è invece il periodo ideale per staccare, per concentrarsi sulle cose che davvero ci piacciono, per imparare non qualcosa di nuovo, ma qualcosa di vecchio, come la riservatezza, lo stare con se stessi, la calma, di spegnere quella vocina costante che ti suggerisce sempre che non hai fatto abbastanza anche se hai fatto fin troppo.
Essere indulgenti. Che non vuol dire starsene tutto il giorno in pigiama a letto, anche perché mi sentirei male anche solo a vedere le coperte sfatte a mezzogiorno, ma semplicemente darsi tempo.
È già un periodo strano, forse quello più strano che abbiamo vissuto, e lo stress continuerà ad accompagnarci per un bel po', quindi rallentare mi è sembrata una scelta saggia, e non darsi contro solo perché non si è vissuto a mille questo periodo, lo è ancora di più.

Ho cercato di curare un po' di più il corpo, visto che tanto avrei dovuto farlo a prescindere, e fortunatamente in casa hanno, ad un certo punto, deciso che era il caso di smettere di infornare, impastare e friggere come se dovessimo sfamare gli alpini.
Ho scelto di non tingere i capelli, nonostante il fastidio per una ricrescita visibile anche da Marte, con la scusa di poter tenere lontano componenti chimici aggressivi.
Non ho fatto alcun selfie con la mascherina, li trovo estremamente deprimenti. Non voglio immortalare un momento tanto triste in una foto, mi basta la memoria.

L'unica maschera per il viso con cui mi farò i selfie

Ho iniziato nuove letture, ho visto serie tv che potessero distrarmi, ma ammetto che ho iniziato a sentirmi sempre più scollato dalla realtà.
Vi dicevo, ho un po' di timore per questa fase due, e la cosa che più mi preoccupa, forse anche più dei contagi, e sono i rapporti fra le persone.
È più forte di me: se ad esempio un vicino suona alla porta di casa, mi riesce difficile non invitarlo ad entrare, e se lo faccio mi sento scemo, se non lo faccio mi sento cafone.
E poi non riconosco la gente per via della mascherina. L'altro giorno mi ha suonato il corriere e solo quando se ne stava per andare ho capito che fosse un mio compagno di scuole elementari e medie.
Per questo non sono sicuro che la riapertura, per me, sarà una vera riapertura, almeno per un po'. Sinceramente, purtroppo, non credo che, appena tornerà a lavorare a giugno, sarò convinto di andare dal parrucchiere. Tra l'altro, se mi seguite su Instagram, avrete visto che ormai sono un coiffeur provetto, dando a me stesso ed a chiunque viva in casa mia, la possibilità di non sembrare come appena uscito da una lotta con un gatto.
O, anche peggio, non mi vedo minimamente in grado di fare shopping.
Avete pensato a come faremo ad acquistare abbigliamento in negozio ad esempio? Io ancora me lo chiedo.

L'ho detto già, ho vissuto in un bozzolo fortunato, ma non significa che possa e voglia restarci per sempre, e prima o poi dovrò tornare ad una realtà che sarà sicuramente diversa rispetto a quella che ho lasciato, e questo, lo confesso mi spaventa. Mi preoccupa non essere poi del tutto in grado di accettare e di adattarmi completamente a questa nuova normalità.
Non lo so come ne usciremo o quando, non so quando questa sensazione mi passerà, quando arriverò alla fase 10 magari. Ho capito però che questa situazione non ci ha resi migliori, ma sicuramente ci ha dato l'occasione di capire chi e cosa è meglio evitare una volta che usciremo dalle nostre tane.
E questa, almeno, mi sembra la miglior cosa che potessimo imparare.





39 commenti:

E tu cosa ne pensi?

Info Privacy

  1. Non c'è niente da fare, mi ritrovo sempre in quello che scrivi, sempre!
    E' vero tutto quello che hai detto, io ho letto tanto, ho ripreso in mano cose che avevo lasciato in sospeso, mi sono presa più cura di me ma non mi sono sforzata di fare qualcosa "solo perchè sono rinchiusa a casa e allora già che ci sono lo faccio" no, ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, a volte anche solo stare a fissare nel vuoto, ma ho sempre ascoltato me stessa e assecondato i miei desideri. Anche io ho paura del "dopo" che è un po' l'"adesso", anche perchè io abito in provincia di Bergamo e, quando esco per fare la spesa, mi viene l'ansia, più che altro perchè so che incontrerò persone che se ne fregano abbastanza.
    Speriamo di riuscire ad adattarci alla vita che dovremo svolgere da oggi fino a chissà quando, ma speriamo soprattutto di riuscire ad essere sereni nel farlo e non di vivere con l'ansia e chiuderci in casa, non per la quarantena, ma per la paura di uscire.
    Un abbraccio! 💖

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In un certo senso mi fa piacere che condividiamo le stesse sensazioni e che ti "arrivi", dall'altro lato mi spiace un po'.
      Ho pensato proprio a questo mentre scrivevo: se io che sono qui, "lontano" dalle zone più colpite, mi son sentito praticamente male per lo stress, non oso immaginare chi invece vive in quelle zone.
      Un abbraccio e stringiamo i denti, sperando di metabolizzare e imparare a convivere con questa nuova normalità.💝

      Elimina
  2. Non ho vissuto nessuna delle fasi che hai descritto, ma lo stress e le preoccupazioni si sono fatte sentire di recente, quando mio marito ha perso il lavoro.
    Neanch'io riconosco la gente con la mascherina, ma tanto meglio, così saluto meno persone.
    Al selfie, onestamente, non ci avevo pensato ma, considerando che sono una smemorata cronica, forse dovrei conservarne uno.
    Il parrucchiere a te non serve, perché stai un incanto, anche con i capelli al naturale.
    Per il resto, spero sempre di giungere alla fine del tunnel, sebbene al momento non veda ancora la luce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi spiace molto per tuo marito, non lo sapevo.
      Di selfie con le mascherine ne ho visti fin troppi, capisco il senso di "conservarne uno", ma mi metterebbe tristezza vedermi coperto in quel modo. Tra l'altro temo ci sarà tempo per farne.
      Grazie mille, ma ti dico, anche solo per mia comodità, specie col caldo, tagliare i capelli è una liberazione!
      Un abbraccio, la luce arriverà!

      Elimina
  3. Guarda oggi ho fatto il mio giro quindicinale in parafarmacia e per la prima volta mi son goduta quei due passi e mi è tornata la voglia di uscire. Non che prima facessi tutta questa vita mondana, però come sai a casa mia non ci sto tanto bene e la convivenza forzata ha peggiorato le cose :( Chi mi sente probabilmente potrà dire che sono un'ingrata, ma vabbè. Per il resto sono andata anch'io un po' a fasi o, più che altro, a giorni. Ci vorrà del tempo.
    Io con la amscherina non ci vedo, continua ad andarmi sugli occhi e mi tocca fare ginnastica facciale per rimetterla a posto senza toccarla... oh, magari va bene per le rughe! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahaha non tutto il male viene per nuocere :D
      Un abbraccio!

      Elimina
  4. Guarda, forse non così "oscuramente" ma mi ritrovo in toto in quello che dici.
    Anche io non sono pronto alla riapertura, abituato a questo ritmo e in fin dei conti... lontano da ciò che non serve.
    Mi mancano gli amici ma li ho sentiti comunque e li sento ancora, invece ho notato che mi sono davvero rilassato.
    Ma, vero, non sono ancora pronto.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà com'è che noi abbiamo questo senso di responsabilità e altri fanno aperitivi e sfilate 😅
      Saremo pronti, vedrai, ci abitueremo alla fine!

      Elimina
  5. cioè... mi stai dicendo che tu ti lavavi le mani e pulivi casa anche prima del virus e che il virus non è tutta colpa del 5G??????
    Sono sconvolta 😂😁😁
    Osservazioni personali condivisibili e che in parte APPATTANO anche con la mia situazione 💛

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Incredibile come la pubblicità mi abbia insegnato a vivere in un ambiente civilizzato 😂
      💝

      Elimina
  6. Chissà se questa situazione ci abbia reso migliori o no..lo scopriremo solo con il tempo. Capire chi e cosa è meglio evitare: anche questa cosa devo capirla bene. Ci sono stati momenti, durante questa serrata, che facevo fatica proprio a parlare con gli altri..pensavo.."Cosa mai posso raccontare di questi giorni?". Di sicuro ho provato anche io la tua sensazione: tanti sogni, che alla sveglia rimanevano "confusi" e sullo sfondo, ma poi una sensazione di stanchezza mentale e fisica per tutto il giorno.
    Nel periodo clou della serrata effettivamente ero portato proprio a cercare di non uscire, adesso invece giro un poco, nei limiti del consentito, e questo porta sicuramente un beneficio..Poter guidare l'automobile per un quarto d'ora aiuta i nervi e rilassa. Poi aiuta il sole, il caldo, la possibilità di tenere le finestre aperte. A marzo praticamente è nevicato dalle mie parti (anche se non ha attaccato al suolo), quindi veramente, la serrata era anche stare chiusi in casa e aprire le finestre giusto un paio di minuti per arieggiare..
    Adesso c'è una semi-normalità, semi, e già sto meglio. In fondo, a parte lavoro e giri per spesa, shopping..la mia vita sociale era vedere gli amici per due chiacchiere a casa e qualche pizzata a cena; al momento ti dico che rimarrò a casa, quando le pizzerie riapriranno. Però gli amici potrò vederli lo stesso, grazie al mio giardino...quindi alla fine non sarà una normalità al 100%, ma diciamo al 95%?
    Ma penso ai bambini, ai ragazzini, ai ragazzi (tu sei ancora nella categoria dei ragazzi) che avevano una vita sociale più intensa, fatta di visite e uscite con gli amici, costretti in casa per 60 giorni. Per loro, per voi, arrivare ora al 95% sarà più difficile. Poi non parlo della scuola e dell'università, che sono un dovere sì, ma sono anche un'espressione della vita sociale di questa fascia di persone.
    Io non me la sento di biasimare i ragazzini che si sono rivisti al parco, in questi giorni, anche se sono consapevole che possono essere delle "bombe batteriologiche".
    Ma devo essere sincero: sei ai tempi delle scuole medie, mi avessero chiuso in casa per 60 giorni, pur essendo un nerd, sarei impazzito senza poter incontrare i pochi, ma affezionati amici dell'epoca, non poter tirare due calci al pallone con loro o giocare ai videogiochi con loro.
    Concludo dicendo che sono fiducioso. Il sistema sanitario è ora preparato, la strada per me resta in discesa (forse non per Piemonte e Lombardia?). Poi vedremo in autunno cosa succederà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ah nel mio discorso non ho tenuto conto delle conseguenze economiche del Covid-19, perché effettivamente lì il discorso è drammatico, altroché strada in discesa...

      Elimina
    2. Sono d'accordo con te: il fatto che sia primavera, che il tempo sia migliorato in effetti aiuta. Nonostante io ami l'inverno non mi è spiaciuto affatto che sia arrivata la primavera (anzi direi l'estate). Mi fa piacere che anche per te vada un po' meglio, la spossatezza non è proprio una bella sensazione, specie se si ripete per giorni, e poi la notte non dormi bene.
      Ti dirò, anche io non sono più "ragazzo" nel senso che pure io non facevo chissà che cosa, ma forse proprio per questo, per via del fatto che preferisco poche cose "curate", sta diventando un po' più pesante.
      Anche io ho escluso il discorso economico perché lì si apre un vaso di pandora (o si è già aperto?).
      Vedremo, intanto un abbraccio!

      Elimina
  7. E' comprensibile, perché l'avverto anch'io questa sensazione quasi di smarrimento, e poi in questi ultimi tre mesi mai stati così tanti pensieri ed ostacoli che in un anno intero, che stress.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero, è stato tutto condensato, ma credo influisca anche la percezione molto instabile del futuro

      Elimina
  8. Mi dispiace che tu ti senta così. Penso che una situazione particolare come questa abbia messo ciascuno di noi davanti ai propri "mostri", se vogliamo chiamarli così. Non mi viene una parola migliore, spero che tu abbia capito! Però penso anche che chi è a posto con se stesso, malgrado il disagio che possa provare, ne uscirà più forte e migliorato. O almeno lo spero XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho capito che intendi, ma non so se sono d'accordo. O meglio, nel mio caso non c'è qualcosa di "mio" che mi preoccupa, diciamo un mio personale turbamento venuto a galla ora, ma è proprio la situazione esterna. Tra l'altro consciamente non sono poi così stressato, ma evidentemente inconsciamente lo sono stato.
      Per "migliorare" credo serva un lavoro su se stessi, e lì ognuno può aver un proprio punto di vista :)

      Elimina
  9. E' un diario molto lucido delle tue sensazioni di questo periodo che definire stralunante è fargli un complimento.
    Mi piacciono sempre le tue introspezioni, hanno una capacità analitica tutt'altro che banale.
    Baci.

    RispondiElimina
  10. Sei riuscito ad analizzare in maniera decisamente razionale questo periodo, quindi sei arrivato già a una buona fase. Io sono ancora in stato un po' confusionale, anche se l'umore e la percezione cambiano di giorno in giorno. Magari alla fase 10 vedrò le cose più chiaramente. Magari.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti assicuro che, nonostante sia una persona abbastanza razionale di mio, non è facile mantenere questa visione

      Elimina
  11. Sul fatto che saremo migliori, come tanto piace millantare ai guru e ai social marketing vari ne dubito fortemente anch'io, anzi per me non cambierà nulla perché l'uomo dimentica in fretta.
    Io negli ultimi giorni sono usciti per passeggiare nel quartiere ( sembra che sia concesso almeno qui da me ), e in questo fine settimana conto di tornare nel lungomare, ma ammetto che tutto sommato non ho vissuto male la quarantena.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero, abbiamo dimenticato molte cose, dimenticheremo anche questa. Mi sa che il fine settimana sarà molto controllato

      Elimina
  12. Dubito anch'io che dopo questa esperienza saremo migliori, tempo fa ho fatto lo screenshot di un meme che dice appunto "Tutti a dire questo periodo mi renderà una persona migliore: è una quarantena, mica un miracolo". Neanch'io mi sono buttata a fare cose nuove, onestamente se non mi è mai venuto in mente di imparare a suonare l'ukulele o fare gli origami non vedo perché dovrei interessarmene ora. In compenso, mi sono resa conto ancora di più che sono un bruco, sto bene nel mio bozzolo e a dirla tutta non mi interessa diventare una farfalla e svolazzare in giro. Da qualche anno ho accettato la mia natura di introversa e il fatto che apprezzo le interazioni sociali in piccole quantità, a volte direi in dosi omeopatiche, e per il resto sto bene con i libri, internet e le mie riflessioni. Anch'io non penso che andrò molto per negozi né dal parrucchiere o simili, sono ancora molto preoccupata per la diffusione del virus, anche se mi dispiace per le difficoltà di tanti lavoratori. Un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il meme ha ragione, vedremo che salta fuori una volta che questa situazione si sarà sgonfiata.
      Da introverso ti capisco, anche per me la socialità va dosata, ma diciamo che a questo punto un po' mi manca :D
      Un abbraccio a te e buona serata!

      Elimina
    2. Ciao Pier ..è una fase ..anzi stai passando una fase è come tutte le fasi , faseggiando ( mi son inventato un nuovo termine) passerà.
      Il mondo dopo questa esperienza non cambierà..si tornerà a fare le stesse cose che si facevano prima..con la mascherina e dopo toglieremo pure quella!
      Ci vorrà un po’ di tempo ma si tornerà a inquinare a star tutti poti-poti e cuci-cuci ..abbi pazienza.
      Il tuo stress passerà e seppur il mondo sarà inquinato io mi auguro di morire tutti con la pancia piena.
      Gaudenti.

      Elimina
    3. Quando sarà la nostra ora ...naturalmente !
      Un abbraccio e stai su

      Elimina
    4. Ahahaha ciao Max, un abbraccio a te molto poti-poti cuci cuci 😂 sono su, non sono giù, penso di avere preoccupazioni normali che conto di affrontare poco alla volta 😊

      Elimina
  13. Ciao Pier! Come al solito mi ritrovo in quello che dici. Anche io ne ho approfittato per non tingermi i capelli, anche se i capelli bianchi diventano sempre più evidenti e la cosa mi disturba. In compenso, mi sto allenando 4-5 volte al giorno e metto quasi ogni giorno la crema corpo.
    Capisco la sensazione di non sapere come affrontare la nuova realtà. A me è già capitato qualche giorno fa rivedendo il mio ragazzo. Voler abbracciare qualcuno, ma avere paura per te, la tua famiglia e lui ti blocca ed è una sensazione che fa schifo.
    E chissà quante altre fasi e sensazioni ci toccherà ancora vivere...
    Un abbraccio e buona serata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Wow 4-5 volte al giorno è una preparazione da atleta 😁 Brava!
      È davvero brutta quella sensazione lì, ed è quella che temo di più. Non voglio fare feste, non voglio andare a ballare con 45 persone, voglio poter salutare normalmente una persona a cui voglio bene... vedremo.
      Bacio, buona serata a te!

      Elimina
    2. Beh da atleta non esageriamo XD diciamo che mi sto allenando per mangiare più che per dimagrire visto che qua non sono riuscita a buttare giù neanche un chilo XD
      Esatto. Aver paura di fare qualsiasi cosa è uno strazio. Poi per me che sono una persona molto affettuosa "fisicamente" (abbracci, pacche sulle spalle, ecc) è ancora più limitante :(
      Un abbraccio

      Elimina
    3. ahahah allenarsi non serve a quello in fondo XD!?

      Elimina
  14. Ti leggo in ritardo ma ci trovo tanto di quello che penso, di quello che ho scritto anch'io. Felice di non essere la sola con paturnie, con le paure per il futuro, più che per il presente.
    E per quel non essere migliori, solo più consapevoli di sé e di come gira una certa parte di mondo (caso vuole che in questa Fase 2 il mio telefono mi ha abbandonato, sto riscoprendo che stare per un po' senza social fa quanto mai bene di questi tempi!).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sa che siamo in molti ad aver paura per il futuro, e in modo eterogeneo.
      Scappare un po' dai social fa solo che bene, altro che

      Elimina
  15. Pier, ma sai che io, nonostante desideri riavere più libertà, tornare a certe routine che per me ma soprattutto per i miei monelli sono importanti (non solo per svago, ma proprio a livello di terapie e anche di benessere fisico con la piscina e tutto il resto delle loro attività)alla fine sono un po'... spaesata? A questo punto non so bene cosa aspettarmi, pur volendo essere ottimista di fondo.
    In ogni caso, anche per me questa reclusione forzata ha significato davvero rallenatere e non mettersi a fare cento cose, inventarmi hobby nuovi, essere onnipresente su internet tra blog e instagram.
    Ho letto, ho lavorato al progetto che sai del mio libro, sono stata con i monelli e mio marito a guardare la TV e ad ascoltare musica.
    Insomma... adesso vediamo un po' che ne verrà fuori.
    Un bacione :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. *rallentare, non rallenatere :D

      Elimina
    2. Spaesamento è il termine perfetto Maris, in effetti avrei dovuto includerlo, perché riassume tutto: siamo nel nostro ambiente, eppure è come non esserlo.
      Baci e buona giornata :D

      Elimina
  16. "Secondo me è invece il periodo ideale per staccare, per concentrarsi sulle cose che davvero ci piacciono, per imparare non qualcosa di nuovo, ma qualcosa di vecchio, come la riservatezza, lo stare con se stessi, la calma" questa frase è bellissima e sono d'accordissimo, come sono d'accordo sul fatto che i selfie con la mascherina sono proprio deprimenti!

    Anch'io ho passato varie fasi, nella prima odiavo lo smart working e volevo tornare in ufficio, poi anch'io incubi, poi ho imparato ad apprezzare lo smart working, ora sono nella fase "faccio fatica a respirare e mi sento costantemente un macigno sulla gabbia toracica", dici che è normale? XD Cerco di sdrammatizzare, ma la sensazione è davvero questa... comunque una cosa non è cambiata: lo shopping online continua a essere un mio affezionato e fedele compagno di vita! E almeno un buon proposito ce l'ho: trovare il tempo e la voglia per lavare i pennelli!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo sì, è normale 😅 Credo che sia la stranezza del quotidiano più l'incertezza del futuro a fare questa sensazione...

      Elimina

Vi sono piaciuti