Nell'ultimo periodo, complice il fatto che questa quarantena è diventata psicologicamente più pesante per me, come immagino per tutti, ho messo da parte alcune delle serie tv che volevo seguire, decisamente più sul versante impegnativo, perché avevo voglia di qualcosa di più leggero, fresco, disimpegnato e che mi tenesse compagnia senza stancarmi troppo. Fortunatamente, non solo ho trovato cosa guardare, ma mi è anche piaciuto. Quindi, se cercate qualcosa che possa farvi sorridere, che possa rallegrarvi, che non sia troppo difficile da seguire, potrebbe esserci qualche serie tv che può fare al caso vostro.
Four Weddings and a Funeral
Quattro matrimoni e un funerale
Miniserie
⭐⭐⭐⭐
Solo la mia amica Simona AKA MissPenny09 ha parlato di Quattro matrimoni e un funerale, e mi spiace un po' che non abbia avuto la cassa di risonanza che meriterebbe.
Intanto, miei amici puristi, fatemi dire che del film del 1994, Four Weddings and a Funeral prende solo spunto, ne segue un po' la struttura, ma le vicende, i personaggi e l'intreccio sono ovviamente autonomi rispetto alla celebre pellicola.
La miniserie è divisa in 10 episodi ed è disponibile su StarzPlay, servizio che in Italia si può ottenere tramite Apple Tv +, dal 27 Febbraio di quest'anno.
Quattro matrimoni e un funerale ci racconta le vicende di Maya, Ainsley, Craig, Duffy e Kash, un gruppo molto affiatato di amici, e non solo. Ognuno si ritroverà alle prese con la propria vita sentimentale e lavorativa, che farà traballare, in modi diversi, l'amicizia fra i ragazzi.La miniserie è divisa in 10 episodi ed è disponibile su StarzPlay, servizio che in Italia si può ottenere tramite Apple Tv +, dal 27 Febbraio di quest'anno.
Non è facile per me trovare una serie tv che mi faccia sorridere e che soprattutto non sia ridicola, e Quattro Matrimoni e un Funerale riesce a collocarsi proprio sullo scaffale delle serie che ci riescono. Non mancano le risate appunto, ma non mancano i momenti un po' più teneri o seri, così come non mancano quei piccoli colpi di scena ed equivoci che movimentano la storia. Four Weddings and a Funeral ha il pregio di essere facile da seguire, scorrevole e ho dovuto controllarmi un po' per non cadere nel binge watching. Mi è piaciuto anche il fatto che la storia sia perfettamente calata ai giorni nostri, è moderna, sia per come vivono i ragazzi, che per i riferimenti che fanno.
Nel corso degli episodi non proprio tutti gli avvenimenti hanno un filo logico così solido, e in questo senso sono molto ferreo, lo saprete, così come i dialoghi non sono sempre brillanti, ma credo che, quando una serie non si vuole prendere troppo sul serio, ma vuole semplicemente intrattenere, si può sospendere per un po' il senso di incredulità e godersela.
Il cast poi di Quattro matrimoni e un funerale è secondo me perfetto per rivestire i panni dei protagonisti, una su tutti Nathalie Emmanuel, la Missandei di Game of Thrones, che però ho trovato capace e azzeccata nel ruolo di Maya (forse anche più che nella saga di George Martin). Mi è piaciuto come il senso di coralità venga rispettato, per cui tutti hanno una linea narrativa che funziona abbastanza bene.
Non mi pare ci siano informazioni su una seconda stagione per questa miniserie, ma già la prima stagione funziona bene tal quale, per cui date una chance a Quattro matrimoni e un funerale che, credo, vi piacerà.
Operazione Amore/Tutte per una
Plan cœur
Due stagioni
⭐⭐⭐
Dopo Altro che caffè non ero del tutto convinto a seguire un'altra produzione francese, eppure Operazione Amore, che pare sia distribuita anche come Tutte per una, ha saputo coinvolgermi. Non è esattamente una novità, visto che la prima stagione risale alla fine del 2018, mentre la seconda è stata distribuita da Netflix lo scorso dicembre. Si tratta di una commedia romantica, composta da 14 episodi in totale, e recuperarla è stato facile perché ogni episodio dura circa mezz'ora, ma soprattutto perché, anche in questo caso, abbiamo a che fare con una storia carina e simpatica.
Elsa è una ragazza di 30 anni che ancora deve decidere cosa fare della sua vita, è intelligente, bella, ma anche un po' imbranata, e soprattutto è disperatamente ancora innamorata del suo ex Maxime che l'ha lasciata. A cercare di risollevarle il morale ci penseranno le sue amiche Charlotte ed Emilie, che per farle dimenticare Maxime, assumeranno Jules, un gigolò.
Così inizieranno le avventure di queste ragazze "incasinate, maldestre e che non sanno dirsi le cose" ma che in fondo si vogliono molto bene, e dei rispettivi amori tutt'altro che facili.
Plan cœur non si discosta troppo Quattro Matrimoni e un funerale come stile, è sempre una serie tv leggera, spiritosa, piena di imprevisti e momenti ironici, ma anche con qualche attimo di tensione o di scontro, e forse è questo l'aspetto che preferisco di più di Operazione Amore.
Mi è piaciuto questo modo di raccontare l'amicizia fra i ragazzi perché è sincero, onesto, imperfetto. Nessun personaggio ha la pretesa di essere inappuntabile, anzi spesso si lasciano prendere dai propri sentimenti anche sbagliando. Hanno secondo me un modo di parlarsi, confrontarsi e di rapportarsi all'altro molto diretto, senza modi edulcorati, come poi in fondo accade realmente. Penso proprio che i dialoghi siano il punto di forza della serie, e io stesso sono riuscito a trovare un po' di me in ognuno dei protagonisti.
Mi è piaciuta inoltre la maturazione dalla prima alla seconda stagione di Operazione Amore, quando un po' i ruoli si capovolgono, perché ho notato che i protagonisti sono un po' più consapevoli dei propri sbagli e difetti, più sicuri, quindi c'è davvero una crescita.
Anche in questo caso abbiamo una coralità: si parte da Elsa, ma poi ognuno ha una sua strada più o meno dettagliata. Certo, non aspettatevi gradi ritratti, si parla pur sempre di una serie tv che ha la durata di una sitcom e come tale può avere dei difetti.
Alcune volte, ad esempio, la sceneggiatura tocca aspetti poco credibili, oppure non ne approfondisce altri, che invece sarebbero importanti, come il rapporto fra Elsa e l'ex fidanzato Maxime.
Ho trovato inoltre alcune piccole incongruenze "tecniche" ad esempio il titolo di Operazione Amore sarebbe dovuto essere, tradotto letteralmente, Piano Cuore, che avrebbe avuto senso visto che ogni episodio ha proprio come titolo un "piano" che viene attuato. Non ho capito poi perché durante la seconda stagione il nome di Elsa non viene più pronunciato alla francese, ma viene italianizzato.
Insomma dettagli per spiegarvi la stella in meno, ma Operazione Amore è la serie tv da recuperare se volete qualcosa di leggero ma svelto da divorare, che vi faccia sorridere e tenga lontano lo stress. Se vi è piaciuta ad esempio Natale con uno sconosciuto, vi piacerà anche lei.
Non ci sono informazioni su una terza stagione, ma secondo me non è necessaria.
Chiami il mio agente
Dix pour cent
Tre stagioni
⭐⭐⭐🌠
Restiamo in Francia con un'altra serie tv che mi è piaciuta molto, al punto che son riuscito a guardarne ben tre stagioni di fila. Il titolo originale, anche in questo caso più simpatico, dice già molto, facendo riferimento alla percentuale che spetta agli agenti sui cachet delle star: non ci troviamo infatti nello studio di un medico o in quello di una nota rivista, ma Chiami il mio agente ci racconta i segreti che si nascondono nel quartier generale di una agenzia di Parigi.
Andréa, Mathias, Gabriel e Arlette e tutti i dipendenti della ASK non solo si trovano a dover gestire tutti i problemi che possono causare, nel dietro le quinte, attori e registi, ma devono ovviamente far fronte anche ai problemi personali.
Non sto qui a raccontarvi tutti i dettagli di tre stagioni da sei episodi l'una, ma posso dirvi che l'ho trovata una serie TV con alla base un'idea originale, e poi ha uno sviluppo simpatico, che tocca in modo ironico, a volte buffo, argomenti anche più seri e interessanti: dagli anni che passano, alla maternità, dal confronto con vecchi amori e rancori, alla ricerca di valori più semplici e genuini. Ovviamente, per una celebrità tutto questo può essere fondamentale, ma se ci pensate anche una persona comune deve confrontarsi con queste sfide.
Di Chiami il mio agente ho apprezzato il dinamismo della narrazione: infatti, sebbene ogni stagione si focalizzi per la maggiore sulla linea narrativa che coinvolge un determinato personaggio, anche tutti gli altri protagonisti continuano a muoversi.
Non tutte le storyline mi hanno smosso lo stesso interesse, come è ovvio che sia, ad esempio un po' tutto quello che riguarda la vita privata di Gabriel mi sembra poco accattivante, specie rispetto a quella di Andréa, ma in ogni caso non mi ha annoiato, nonostante gli episodi siano più consistenti in durata.
Soprattutto mi è piaciuto come alcuni personaggi, nonostante siano calati un po' in un cliché, alla fine sanno uscire dallo stereotipo e darsi da fare quando serve.
Anche in Dix Pour Cent si gioca molto sugli equivoci e su piccoli colpi di scena che rimescolano di volta in volta le carte. Non tutto, anche in questo caso, mi è sembrato riuscito alla perfezione, non sempre le scene sono brillanti ma, come vi dicevo, una serie tv che mi fa sorridere e anche ridere a volte, è una rarità. Dimenticavo che se pensate che gli attori di cui si occupa l'agenzia siano inventati, vi sbagliate, perché ogni puntata è una carrellata di vere celebrità: dal premio Oscar Jean Dujardin, a Juliette Binoche, passando per Audrey Fleurot e finendo con Monica Bellucci.
Se vi manca Parigi, datele una chance.
Qui trovate la recensione della quarta stagione.
Ci spostiamo in un altro genere, ma non del tutto, con Self-made: la vita di Madam C. J. Walker, una miniserie disponibile su Netflix dal 20 marzo, in quattro puntate, che racconta proprio la storia vera di Sarah Breedlove, diventata famosa come Madam C. J. Walker.
Potrebbe non dirvi molto questo nome, ed in effetti, confesso, che la prima cosa che mi ha attirato di questa serie tv era la presenza di Octavia Spencer ed il fatto che fosse una storia ambientata ad inizio del '900, ma ho scoperto una storia molto coinvolgente ed affascinante.
Madam C. J. Walker è considerata infatti la prima donna milionaria afroamericana che ha creato il suo patrimonio da sola, tutto grazie ad una lozione per aiutare la crescita dei capelli. Una Kylie Jenner ante litteram insomma, solo che Sarah era solo una lavandaia figlia di schiavi.
Eppure, con la sua visione degli affari, la sua instancabile voglia di lavorare, la sua fame di rivalsa e soprattutto grazie al suo sogno, Sarah diventerà la rispettabile Madam C. J. Walker, non solo una imprenditrice, ma anche una filantropa e attivista.
Credo che i pregi di Self-made: la vita di Madam C. J. Walker siano tanti e non riguardano solo la storia che ci porta a scoprire, ma anche il modo in cui ce la racconta. Premetto la serie è tratta da una biografia scritta dall'ultima pronipote di Madam Walker, ma alcuni aspetti delle vicende di questa serie tv sono romanzati.
Dal rapporto che Madam C. J. Walker aveva con la sua "rivale" Annie Turnbo Malone (che nella realtà non si chiamava così), sebbene ci fosse ovviamente competizione, ad alcuni dettagli della vita privata di Madam Walker, come le relazioni sentimentali della figlia che sono stati ovviamente enfatizzati o drammatizzati per rendere il tutto più succulento.
Ma ciò non toglie che ne esce la figura di una donna che ha fatto la storia, che probabilmente era un po' alienata dal suo lavoro, ma era mossa da una profonda voglia di giustizia non solo come imprenditrice, ma principalmente come donna nera. Ogni volta che qualcuno le ha voltato le spalle, l'ha tradita e calpestata, lei ha sempre saputo rialzarsi più forte di prima. Una donna che non solo voleva emergere come lavoratrice, ma che cercava di raccontare la sua storia per poter essere da esempio alle altre donne di qualunque appartenenza sociale. Proprio per questo speravo che il ruolo della Malone venisse trattato diversamente ad esempio, aderendo più alle vicende reali. Così come avrei voluto che si approfondisse un po' di più riguardo alla vena filantropica della protagonista.
Con Self-made: la vita di Madam C. J. Walker, hanno saputo rendere interessante, ironica e frizzante una biopic, e una buona produzione ha permesso che il cast fosse ricco, e i dettagli di costumi e ambienti fossero curati e realistici.
Sapete che sono sempre alla ricerca di qualche buona serie tv da seguire, quindi aspetto i vostri suggerimenti, ma fatemi sapere anche se conoscevate ed avete visto questi telefilm e se vi son piaciuti.
Non sto qui a raccontarvi tutti i dettagli di tre stagioni da sei episodi l'una, ma posso dirvi che l'ho trovata una serie TV con alla base un'idea originale, e poi ha uno sviluppo simpatico, che tocca in modo ironico, a volte buffo, argomenti anche più seri e interessanti: dagli anni che passano, alla maternità, dal confronto con vecchi amori e rancori, alla ricerca di valori più semplici e genuini. Ovviamente, per una celebrità tutto questo può essere fondamentale, ma se ci pensate anche una persona comune deve confrontarsi con queste sfide.
Di Chiami il mio agente ho apprezzato il dinamismo della narrazione: infatti, sebbene ogni stagione si focalizzi per la maggiore sulla linea narrativa che coinvolge un determinato personaggio, anche tutti gli altri protagonisti continuano a muoversi.
Non tutte le storyline mi hanno smosso lo stesso interesse, come è ovvio che sia, ad esempio un po' tutto quello che riguarda la vita privata di Gabriel mi sembra poco accattivante, specie rispetto a quella di Andréa, ma in ogni caso non mi ha annoiato, nonostante gli episodi siano più consistenti in durata.
Soprattutto mi è piaciuto come alcuni personaggi, nonostante siano calati un po' in un cliché, alla fine sanno uscire dallo stereotipo e darsi da fare quando serve.
Anche in Dix Pour Cent si gioca molto sugli equivoci e su piccoli colpi di scena che rimescolano di volta in volta le carte. Non tutto, anche in questo caso, mi è sembrato riuscito alla perfezione, non sempre le scene sono brillanti ma, come vi dicevo, una serie tv che mi fa sorridere e anche ridere a volte, è una rarità. Dimenticavo che se pensate che gli attori di cui si occupa l'agenzia siano inventati, vi sbagliate, perché ogni puntata è una carrellata di vere celebrità: dal premio Oscar Jean Dujardin, a Juliette Binoche, passando per Audrey Fleurot e finendo con Monica Bellucci.
Se vi manca Parigi, datele una chance.
Qui trovate la recensione della quarta stagione.
Self-made: la vita di Madam C. J. Walker
Self Made: Inspired by the Life of Madam C.J. Walker
Miniserie
⭐⭐⭐⭐
Ci spostiamo in un altro genere, ma non del tutto, con Self-made: la vita di Madam C. J. Walker, una miniserie disponibile su Netflix dal 20 marzo, in quattro puntate, che racconta proprio la storia vera di Sarah Breedlove, diventata famosa come Madam C. J. Walker.
Potrebbe non dirvi molto questo nome, ed in effetti, confesso, che la prima cosa che mi ha attirato di questa serie tv era la presenza di Octavia Spencer ed il fatto che fosse una storia ambientata ad inizio del '900, ma ho scoperto una storia molto coinvolgente ed affascinante.
Madam C. J. Walker è considerata infatti la prima donna milionaria afroamericana che ha creato il suo patrimonio da sola, tutto grazie ad una lozione per aiutare la crescita dei capelli. Una Kylie Jenner ante litteram insomma, solo che Sarah era solo una lavandaia figlia di schiavi.
Eppure, con la sua visione degli affari, la sua instancabile voglia di lavorare, la sua fame di rivalsa e soprattutto grazie al suo sogno, Sarah diventerà la rispettabile Madam C. J. Walker, non solo una imprenditrice, ma anche una filantropa e attivista.
Credo che i pregi di Self-made: la vita di Madam C. J. Walker siano tanti e non riguardano solo la storia che ci porta a scoprire, ma anche il modo in cui ce la racconta. Premetto la serie è tratta da una biografia scritta dall'ultima pronipote di Madam Walker, ma alcuni aspetti delle vicende di questa serie tv sono romanzati.
Dal rapporto che Madam C. J. Walker aveva con la sua "rivale" Annie Turnbo Malone (che nella realtà non si chiamava così), sebbene ci fosse ovviamente competizione, ad alcuni dettagli della vita privata di Madam Walker, come le relazioni sentimentali della figlia che sono stati ovviamente enfatizzati o drammatizzati per rendere il tutto più succulento.
Ma ciò non toglie che ne esce la figura di una donna che ha fatto la storia, che probabilmente era un po' alienata dal suo lavoro, ma era mossa da una profonda voglia di giustizia non solo come imprenditrice, ma principalmente come donna nera. Ogni volta che qualcuno le ha voltato le spalle, l'ha tradita e calpestata, lei ha sempre saputo rialzarsi più forte di prima. Una donna che non solo voleva emergere come lavoratrice, ma che cercava di raccontare la sua storia per poter essere da esempio alle altre donne di qualunque appartenenza sociale. Proprio per questo speravo che il ruolo della Malone venisse trattato diversamente ad esempio, aderendo più alle vicende reali. Così come avrei voluto che si approfondisse un po' di più riguardo alla vena filantropica della protagonista.
Con Self-made: la vita di Madam C. J. Walker, hanno saputo rendere interessante, ironica e frizzante una biopic, e una buona produzione ha permesso che il cast fosse ricco, e i dettagli di costumi e ambienti fossero curati e realistici.
Sapete che sono sempre alla ricerca di qualche buona serie tv da seguire, quindi aspetto i vostri suggerimenti, ma fatemi sapere anche se conoscevate ed avete visto questi telefilm e se vi son piaciuti.
self made è tra le prossime serie da vedere, a breve dovrò fare un post sulle serie anche io che questo periodo ne ho recuperate un po'..
RispondiEliminamallory
Allora leggerò per sapere che te ne pare :D
EliminaNon ne conosco nemmeno una! Però terrò presente, le serie "leggere" ci stanno sempre.
RispondiEliminaIo sto finendo di guardare Black Sails (Netflix) e la trovo molto bella. Per nulla leggera, però XD
Purtroppo non so perché ma se ne è parlato forse poco, specie di Quattro Matrimoni.
EliminaNon conosco la serie che mi dici, ma indagherò 😊
Non fanno per me, proprio no ;)
RispondiEliminaCome mai no Pietro 😊?
EliminaVa bene certi temi nei film, ma nelle serie prediligo e preferisco altro ;)
EliminaAh capito, infatti non mi sembravano temi così lontani da quel che segui di solito :D
EliminaIn questa quarantena ho visto fin troppe serie TV e sei andato a trovare titoli che mi mancano e che nemmeno conoscevo!
RispondiEliminaDa purista e amante del film, 4 matrimoni non mi ispirava molto. Ma effettivamente non sei il primo che me ne parla bene e visto che pure Alta Fedeltà aggiornato e al femminile è riuscito bene potrei fidarmi.
Con le serie francesi sai che non mi trovo, e infatti Chiami il mio agente l'avevo iniziata quest'estate in un momento buco, ma poco mi ha presa e non l'ho mai finita. Credo di essere rimasta da qualche parte nella seconda stagione...
Ho molte riserve anche su Self-made che immagino tanto patinata.
Ma ora che stanno finendo tutte assieme le serie che seguo, potrei farci un pensiero ;)
Quattro matrimoni, come dicevo, del film ha solo il nome, e ovviamente la struttura dei quattro matrimoni :D
EliminaPerò sei arrivata alla seconda stagione, non è male dai!
Self Made patinata? Non credo, ma anche lì, essendo solo di quattro puntate puoi darle una chance!
Non ne conoscevo nessuna. Anche io sono alla ricerca di serie tv, ormai c'è l'imbarazzo della scelta e dopo un po' non ci capisci più nulla! Io al momento sto guardando Mr. Robot che ho voluto recuperare perchè mi ha sempre incuriosito! ;)
RispondiEliminaCome ti sta sembrando Mr Robot? Se cerchi serie tv leggere da intervallare ad altro queste sono secondo me perfette :D
EliminaMr Robot è da guardare con attenzione, non è una di quelle serie leggere come hai appunto mostrato tu, anche perchè parla di cose informatiche e se ti perdi una cosa è la fine! XD Al momento non mi dispiace ma sono solo alla prima stagione, in totale sono quattro quindi non so dirti se perderà un po' o se terrà l'interesse alto come all'inizio.
EliminaAllora ci aggiorniamo più avanti se ti va :D
EliminaMi interessa Quattro matrimoni!
RispondiEliminaSelf-Made subito abbandonata, mi pareva una fiction Rai con Luisa Ranieri mamma coraggio (però di colore).
Ahahah non ho visto mai nessuna fiction con Luisa Ranieri in verità per fare un paragone 😂
EliminaSi metta agli atti che io non ti ho assolutamente pressato per iniziare subito a vedere 4 matrimoni perché volevo commentare con qualcuno ma ero l’unica che la conoscesse e la stesse vedendo, nononono non l’ho MAI FATTO 😂
RispondiEliminaLe francesi, come sai, mi incutono timore ma quella dei piani... proverò a vederla 🤓
ahaha nono, nessun pressing, proprio zero 😂😂
EliminaAlla fine puoi sempre provare e avrai perso al massimo 25 minuti!
Posso capire la voglia di maggior leggerezza in questo periodo. Io in questi due mesi di quarantena, a parte la seconda stagione di Narcos Mexico, ho visto solo cose molto leggere. Ora sono alle prese con la terza stagione di The office. È una serie vecchiotta e le prime due puntate non mi avevano convinta, però ho voluto continuare per capire perché fosse così famosa e ora non riesco a smettere di vederla 😅
RispondiEliminaTra le serie che hai citato, la prima l'ho sentita anche io in un video di Simona (scoperta lo scorso anno su ytgrazie a te, tra l'altro). E mi segno l'ultima perché essendo solo 4 puntate potrei vederla tranquillamente 😁
The office è un cult ormai 😁 Non l'ho seguito, ma so che è pieno di gif ovunque 😂
EliminaMi fa piacere averti fatto conoscere Simona, Quattro matrimoni e Self Made :D
Io non guardo serie tv vista la mia labile concentrazione. Ultimamente ho visto qualche film per ridere o qualche vecchissima puntata della Tata.
RispondiEliminaUn abbraccio.
La Tata è un must, va sempre bene :D
EliminaUn abbraccio a te!
Niente che faccia davvero al caso mio... forse proprio l'ultima miniserie, Madam, potrebbe piacermi un poco.
RispondiEliminaAnche se è una biografia leggermente romanzata (ma la cosa non mi spaventa).
Quattro matrimoni ecc ecc conosco il film, non mi dispiace che ne abbiano fatto una serie moderna, ma boh... troppo brillante?
Moz-
Che intendi per "troppo brillante"? Che voglia far ridere a tutti i costi?
EliminaSto guardando con molta calma Made in Italy (Amazon Prime Video), racconta la nascita della moda italiana a Milano negli anni Settanta attraverso gli occhi di Irene, una ragazza che lavora in una rivista di moda. Ci arriva un po' per caso, ma poi si appassiona e decide di voler diventare giornalista, anche se questo la porta a forti contrasti con i genitori che volevano che sposasse il suo fidanzato e facesse la casalinga. Ci sono alcuni elementi di déjà-vu, uno su tutti la somiglianza caratteriale della capa di Irene con Miranda Priestley, ma per ora mi sta piacendo. Adoro lo stile di quel periodo ed è un buon modo per evadere dalle preoccupazioni del momento che stiamo vivendo. Poi anch'io sto riguardando le vecchie puntate della Tata, l'ho sempre amata XD Ho scoperto che su Amazon Prime Video c'è anche Dawson's Creek, che mi ha tenuto compagnia nei primi anni di liceo, magari prima o poi parte un'operazione nostalgia :D
RispondiEliminaSai che l'ho notata ma ho pensato che potesse essere la solito roba italiana che difficilmente poi mi convince? Mi fa piacere che ti stia piacendo!
EliminaMi incuriosisce tantissimo la prima, ma dovrò capire come vederla perché non ho apple tv :(
RispondiEliminaDovresti cercare allora in streaming...
Elimina