Big Little Lies 2: tutto quello che non ha funzionato! 🤦🏻‍♂️

Era la primavera di un paio di anni fa quando gli appassionati di serie tv si trovavano riuniti davanti allo schermo per quella che sembrava essere la rivelazione del momento: Big Little Lies - Piccole grandi bugie.

Big Little Lies 2 recensione seconda stagione

A richiamare l'attenzione è stato subito il cast, con nomi come Nicole Kidman, Reese Witherspoon, Shailene Woodley (che vi ricordate forse per Colpa delle Stelle che potrei aver fatto una pezza già cinque anni fa), Zoë Kravitz ed una pletora di attori che riconoscereste per diverse pellicole e serie tv.
Ma le stesse vicende di Big Little Lies, per quanto non fossero un continuo innesto di intrighi e misteri, e per quanto io stesso, nel quadro generale, avevo avuto qualche dubbio, erano risultate ben congegniate, particolarmente attuali ed interessanti, e in grado di raggiungere emotivamente lo spettatore, di risultare a volte crude, altre stranianti. La prima stagione di Big Little Lies andava a toccare i nervi scoperti di rapporti interpersonali e intergenerazionali spesso difficili, e per altri versi violenti. Il traino era sicuramente il complicato rapporto fra i coniugi Celeste e Perry Wright (Alexander Skarsgård), e le conseguenze e le diramazioni che questo aveva provocato. C'era l'ombra di un mistero da risolvere che serpeggiava fra le tensioni dei drammi privati e familiari, ed un filo di ironia a darci aria quando serviva.


Il finale ci aveva dato però un senso di soddisfazione, di pace, di chiusura sebbene le vite di cui ci avevano parlato erano rimaste segnate per quello che era accaduto, ma era pur sempre una bolla sospesa con una sua logica, con un suo ecosistema di cui non avremmo saputo i futuri sviluppi.
Il tutto poi è stato incorniciato da scelte di estetica e regia, con questi scatti di immagine che apparivano come ricordi che risalgono alla memoria e ti colpiscono.
La serie nel frattempo si era portata a casa una discreta quantità di premi, ma doveva finire lì con la prima stagione anche secondo i creatori di Big Little Lies. Giustamente però un cavallo vincente non lo fai correre ad una sola gara, e così è arrivata la seconda stagione.
Dalle prime notizie che ci sono giunte sembrava che la serie volesse alzare l'asticella: avevamo perso un personaggio ma ne avremmo avuto un altro interpretato nientepopodimeno che Meryl Streep.
Quando però giorno 18 giugno hanno trasmesso le prime due puntate, le prime impressioni che mi ha trasmesso la serie non erano buone.

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Tutti i personaggi mi sembravano più isterici del solito, più infantili, più grotteschi, più strambi, mi sembrava si urlassero semplicemente contro senza una ragione. La deriva di casalinghe disperate e per nulla divertenti che si impappinano in dialoghi su dialoghi che non portano a nulla, se non un continuo non chiarirsi, non mandarsi a cagare, ma un flusso di parole gettate a caso.
I dialoghi e certe scene in particolare a mio avviso tentano di distrarci e prendere il posto ad una grande carenza di linee narrative che potessero interessare lo spettatore. Ci sono in questo senso due problemi: da un lato gli approfondimenti sui personaggi sono deboli e poco coinvolgenti. Penso ad esempio a Bonnie con cui tentano uno scavo più psicologico, che però risulta noioso e ripetitivo,  nel tentativo di raccontarci questa rabbia, questo senso di colpa che si è sedimentato col tempo e viene da più lontano, e a forza ci danno sprazzi del suo passato che dovrebbero giustificare questo suo modo di essere. È vero, è sempre stata un po' strana, ma non è che se la fanno vagare come una matta in mezzo ai boschi ci danno il pieno senso del suo malessere.

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Dall'altro lato c'è l'incapacità di dar vita a dei personaggi che una vita non dovrebbero averla, che non hanno una storia ma che dovevano restare in quella bolla di immaginazione. Come ad esempio Madeline e Ed che non avendo assolutamente nulla da dire non fanno altro che ripetere lo stesso andamento ancora, e ancora e ancora, fin quando del loro matrimonio non ce ne può importare un fico secco.
Questi due problemi si riuniscono in una sola via: non sappiamo come far concludere la storia, quindi facciamo un flip cambiando completamente strada e tornado sui nostri passi. Qualunque litigio, incomprensione, complicazione, la raggiriamo e la superiamo da una puntata all'altra per un colpo di bacchetta.

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Questa è un po' anche l'evoluzione che spetta a Jane, se non fosse che la sua story line aveva davvero del potenziale, buttato però alle ortiche. Potevano farci scavare all'interno del suo dramma, di come ha affrontato il trauma e come ha tentato di superarlo, magari con l'aiuto di un professionista. Peccato sia l'unica che, piuttosto che andare da uno psicologo (come fanno tutti, che vanno sempre dalla stessa), si lancia in una relazione con questo tipo inquietante che è provoca un trasporto e un appassionamento pari ad una bancarella del mercato del pesce.
Jane aveva molto da raccontare ma non hanno voluto né hanno saputo farlo, vedi il momento in cui confessa al figlio Ziggy ciò che è realmente successo e semplicemente, non sapendo come affrontare un argomento così forte e duro, tagliano la scena.

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E se non abbiamo proprio nulla da raccontare e ci scocciamo pure a dare un senso a quello che stiamo narrando? In quel caso lasciamo le cose sospese in aria facendo finta di nulla, come con Renata, un personaggio piegato per diventare un meme, fra urla, scleri e crisi di nervi, in parte anche giustificati, ma in parte un po' troppo sopra le righe.
A chi verrebbe in mente ad esempio di organizzare una festa di compleanno per una bambina a tema disco dance anni '70? L'anno prima andava bene Elsa di Frozen, l'anno dopo appassionata dei Bee Gees e dei The Trammps?
Ad un certo punto di questa seconda stagione di Big Little Lies l'unica alternativa per andare avanti è stata staccare la logica e seguire il flusso degli eventi per quello che erano. L'unico percorso che fin da subito ha avuto un senso ed è stato avvincente da seguire è lo scontro fra Celeste e la suocera, Mary Louise Wright, un classico che in questo caso poteva avere picchi drammatici interessanti.
Non ha uno sviluppo particolarmente originale, ma è davvero l'unica linea narrativa che in questa stagione poteva avere più o meno senso.

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Dicono che Meryl Streep abbia voluto gestire in autonomia il suo personaggio non accogliendo le indicazioni della regista Andrea Arnold, e, se così fosse, secondo me ha fatto bene. Ovviamente non ero lì con loro, seppur avrei adorato esserlo, ma trasformare il personaggio di Mary Louise in un cattivo senza redenzione non avrebbe fatto altro che appiattirne la sostanza: un villain agisce solo perché malvagio senza maggiori dettagli, è semplicemente la sua indole; invece credo che ci sia stato forse il tentativo di dare maggiore profondità al personaggio, renderlo più articolato per giustificarne motivazioni più che umane.
Comunque anche questa parte di Big Little Lies, che vince facile rispetto al resto, non è esente da problemi. Celeste ad esempio cambia atteggiamento con uno schiocco delle dita, e provvidenzialmente trova, proprio alla fine, il modo di uscire vincente dalla sua battaglia.



Lo  scontro fra queste due donne ci fa subodorare l'aroma del thriller che avevo vissuto nella precedente stagione, peccato che anche questo sarà un percorso lasciato aperto e solo abbozzato anche un po' male, che non troverà evoluzione.
Come ho detto altrove, che abbiate apprezzato questa seconda stagione di Big Little Lies è comprensibile, visto che ci hanno dato un cast da Oscar e che si tratta di una produzione di livello e non di una replica di Carabinieri su Canale 5 con Manuela Arcuri o Alessia Marcuzzi, ma credo che questi problemi, che su più fronti si sono scontrati, difficilmente possono essere superati.
Big Little Lies non era una serie perfetta, come moltissime, ma andava bene così com'era.

Arrivando in fast forward al 2023, Nicole Kidman ha affermato che ci sarà una terza stagione, e spero che sia uno spin-off con uno stacco temporale netto, o che abbia una storia davvero ben costruita, torbida, ma con una logica di base e che non si limiti al voler fornire materiale "iconico" per i fan su Twitter.






14 commenti:

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  1. Che altro aggiungere? Hai scritto tutto ciò che penso. Troppe onde (lo abbiamo capito che vivono di fronte al mare), poca ciccia.
    Alla fine, le due cose davvero buone sono sempre state il cast e la confezione fighetta, toglile e rimane un dramma soap come altri ma meno considerati.

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    1. Ma davvero quanto mare ci hanno fatto vedere? Un costante tappabuchi visivo 😅

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  2. Che delusione, mamma mia.
    A parte lo scontro finale fra la Streep e la Kidman, bravissime, una piattezza esagerata.

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  3. Invece il mio unico modo per continuare questa serie dopo i primi deludenti episodi è stato.... non vederla più e farmela raccontare da te 😂 sono un genio 🤣💛
    Il nervoso che mi saliva a vederla non si può sapere e già la vita è tanto difficile 😅

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    1. Ottimo metodo, pratico, veloce, semplice e per nulla dispendioso XD

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  4. Anche io mi associo alla piccola delusione generale per questa seconda stagione. Non avevo grandi aspettative; la prima stagione mi è piaciuta molto, qualcosa di diverso nel panorama di centinaia di serie televisive che ci viene offerto. E poi il cast! Ciò che hai scritto tu lo condivido in pieno, troppi buchi nella sceneggiatura, tante situazioni inutili per lo sviluppo narrativo (Renata). Insomma un gran spreco di bravi attori, che pure si sono impegnati bene. Ho letto che la regista Andrea Arnold è stata esclusa dal final cut. Che i produttori si fossero accorti prima che il risultato non era eccelso?

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    1. Ciao! Da quanto ha detto HBO pare che la regista sapesse già che il montaggio spettasse a Vallée e alla produzione affinché la stagione si uniformasse alla prima stilisticamente. In effetti ha un senso visti i tanti tagli che ha la serie, ma poi vai a sapere se è vero...

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  5. La prima serie mi era piaciuta, la seconda non l'ho ancora vista. Che peccato leggere che sia un po' una delusione... la guarderò senza troppe aspettative.

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    1. Spero di non aver fatto troppo spoiler 🙈 Ho dato per scontato che ormai l'abbia visto chiunque...

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  6. io ho amato la prima stagione ma ancora devo vedere la seconda, uffa spero non mi deluda in toto..

    mallory

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  7. La prima stagione mi è piaciuta, sebbene non sia stata nulla di eccezionale per i miei gusti. La seconda anche per me è stata deludente, mi unisco al nutrito coro di chi si aspettava qualcosa in più. Salvo solo alcune scene, vedi quella di Bonnie con la madre in ospedale o i dialoghi tra Celeste e la suocera. Per il resto, che noia. La stessa storia del defunto Perry, minuti su minuti in cui si ripete sempre la stessa cosa, senza arrivare a un dunque.

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    1. La parte di Bonnie avrebbe avuto un senso se avesse aperto a nuove strade, tipo che lei magari ha fatto altro che non sapevamo, ma mi sa che gli veniva troppo complicato come intreccio...

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