Come vi anticipavo nel recap di Beauty Cues, anche per film e serie tv sono stato particolarmente presente per raccontarvi tutto quello che sono riuscito a seguire nel corso di Agosto.
Ma tuttavia non sono mancati i momenti belli e quelli meno piacevoli. Ho iniziato il mese con una delusione, ovvero Queer di Luca Guadagnino.
Ogni volta vengo attratto ed affascinato dalle storie che sceglie di raccontare il regista italiano, ma poi nei film di Guadagnino non mi ci ritrovo. E anche Queer ha sempre gli stessi difetti: lungaggini, esagerazioni, momenti poco credibili, ma soprattutto per me, una mancanza di reale emotività. Gli ottimi Daniel Craig e Drew Starkey non riescono a salvare un film che ho trovato scattoso e con personaggi con cui sono entrato poco in contatto.
Ne parlo meglio qui, ma ammetto che sono fortemente spinto a non guardare altri film di Luca Guadagnino, perché puntualmente diventa quasi una lotta di sopravvivenza per me.
Altro super flop, decisamente più di Queer, è Il Mio Anno a Oxford, che ha galleggiato a lungo in testa alla classifica dei film più visti di Netflix.
Pur con le aspettative sotto ai piedi, il film con Sofia Carson si è rivelato una accozzaglia di luoghi comuni e cliché, e non c'è nemmeno il tentativo vago di aggiungere qualcosa di diverso, o semplicemente di evitare qualche elemento della tipica commedia romantica con risvolti drammatici. Il mio anno a Oxford è insomma per me un filmetto dimenticabile, qui altri motivi per cestinarlo.
Molto più riuscito un film che ho recuperato nel corso di Agosto e che volevo vedere da molto, cioè Lee Miller con Kate Winslet.
Il film racconta la vita straordinaria della fotografa Lee Miller, diventata una delle prime fotoreporter di guerra, raccontando gli orrori del secondo conflitto mondiale attraverso i suoi scatti.
Una biografia tradizionale, che forse meritava una spinta in più, qualche scelta creativa più originale per poter raccontare una donna così forte, ma è comunque un film riuscito, su una vita affascinante e con un cast ben scelto. Se avete perso la recensione più dettagliata, la trovate qui.
Per quanto riguarda le serie tv, è forse il versante verso cui mi sento più in colpa: potevo infatti recuperare qualche titolo dal passato, ma non c'è stato verso. Tuttavia ho comunque terminato qualche serie tv che mi è piaciuta parecchio, una su tutte la terza stagione di The Gilded Age.
Non è stato solo un perfetto proseguimento delle stagioni precedenti, ma The Gilded Age 3 secondo me ha fatto fare un passo avanti alla serie, aggiungendo quei momenti di pathos, di drama, di suspense che però risulta perfettamente coerente con lo sviluppo narrativo. C'è stata poi una maggiore coralità, e tutti i personaggi, anche minori, hanno mostrato una crescita o comunque un mutamento. Io non vedo l'ora che arrivi la quarta, intanto qui c'è la recensione su tutta la terza stagione appena conclusa.
Fra i flop purtroppo inserisco la terza ed ultima stagione di And Just Like That, che è stata cancellata proprio quest'anno.
Tocca ammettere che il progetto di un sequel coerente e maturo di Sex and The City non è nato sotto le migliori stelle, e le toppe messe nel corso delle stagioni non sono servite poi molto ad evitarne la cancellazione.
Ho parlato lungamente di And Just Like That qui sul blog e anche di questa terza stagione, quindi direi di non infierire altrimenti. Tuttavia non posso proprio chiudere un occhio su come si è concluso questo ultimo capitolo, con un episodio finale che mi ha lasciato deluso e perplesso. Insomma si poteva fare di più ma è andata così.
Potevo anche io fare di più ma per un mese estive possiamo anche accontentarci.
Noi intanto ci leggiamo a Settembre, magari un po' più carichi.
Ben poca roba che mi possa davvero interessare...
RispondiElimina