Ecco cosa ho terminato a Gennaio su Netflix

Dopo le perplessità su Good Grief e Un inganno di troppo, vorrei raccontarvi anche tutte le serie tv che ho recuperato e terminato nel corso di Gennaio su Netflix. Sono tutte uscite nel corso del 2023, e io ci sono arrivato solo ora per varie ragioni. 

In ordine di uscita, la prima di cui vorrei parlarvi, anche se poi è fra le ultime che ho terminato, è Unstable, disponibile da marzo dello scorso anno e che vede Rob Lowe e suo figlio John Owen Lowe interpretare proprio padre e figlio.

Ellis Dragon (Rob appunto) è un magnate con una crisi esistenziale in corso: la moglie è morta ed ha perso ispirazione e concentrazione, e le prova tutte per ritrovare il suo equilibrio, ma proprio non ci riesce. Per salvare l'azienda, la sua consulente finanziaria Anna (Sian Clifford da Fleabag e Two Weeks to Live) decide di chiamare suo figlio Jackson, che si è allontanato dall'egocentrico padre per seguire la sua carriera nella musica. L'obbiettivo è salvare l'azienda e tutti coloro, strambi o meno, che lavorano al suo interno.

È una commistione di commedia e sit-com questa Unstable, che però secondo me va presa come tale, senza la pretesa di aver trovato la miglior serie tv ma qualcosa di godibile e piacevole da bersi. Ci sono alcuni capisaldi del genere, come le dinamiche da ufficio e i personaggi più o meno variopinti che vi girano attorno, ma c'è soprattutto il rapporto padre-figlio con una mela caduta un po' più lontana dall'albero, ma non troppo perché Jackson somiglia a Ellis, ma ne è un po' la vocina razionale e meno megalomane. 

Unstable vi dicevo ha tante situazioni e personaggi sopra le righe (per non dire sciocchi), momenti comici più o meno riusciti e dialoghi dal sarcasmo molto tagliente alle volte, ma è anche il suo punto debole perché non c'è una vera e propria storia da seguire che si sviluppi nel corso degli 8 episodi, ma si ruota intorno a ciò che accade nell'azienda di Ellis, ed ha snodi molto semplici da risolvere.

Io infatti non ci ho fatto binge watching perché mi ci sarebbe sciolto il cervello, nonostante ogni puntata duri tipo 20 minuti, ma credo che sia proprio questo il suo scopo, essere caciarona e di compagnia senza impegnare. Rob Lowe è perfetto per il ruolo perché ha fascino, ma è tenero e pazzo allo stesso tempo, il figlio invece ancora deve fare strada per potersi distinguere. In ogni caso Unstable è stata confermata per una seconda stagione quindi vedremo che ci propongono, anche se temo la solita parentesi sentimentale per Ellis.

Ad Aprile 2023 invece è spuntata una miniserie chiamata Beef, Lo scontro.

Alla guida sono un automobilista abbastanza attento e disciplinato, ma come tutti la mia pazienza può vacillare e lì anche a me parte l'imprecazione. È più o meno questo l'incipit di Beef, serie tv che Netflix ha proposto lo scorso aprile.
Amy e Danny vivono in due mondi completamente diversi: la prima ha una situazione da Mulino Bianco, con un marito perfetto, un lavoro che le consente una vita agiata anche se la tiene impegnata, e dei nuovi progetti per la sua attività; il ragazzo invece ha problemi con chiunque, dal fratello, al lavoro, al rapporto con i genitori. Eppure c'è una fiamma sotto la cenere che sfrigola e che porterà questi due poli ad incontrarsi e scontrarsi in una spirale che scoperchierà un vaso di pandora nelle vite di entrambi, che lentamente si dilanieranno.


Ha raccolto un bel numero di nomination e premi (fra cui qualche Golden Globe quest'anno) e credo che Beef dia un po' di speranza nelle produzioni Netflix. In realtà è stata creata dalla A24, la mamma di Eveything Everywhere All At Once, che a me non è piaciuto ma indubbiamente ha una produzione imponente ed ha riscosso un successo enorme. Ma a parte questi retroscena, finalmente ho trovato qualcosa che valesse la pena di vedere, perché Lo Scontro è una serie contemporanea che racconta un po' anche le nostre nevrosi, di come oggi ci basta poco per andare in escandescenza visto che siamo già afflitti da mille problemi con vite tutt'altro che perfette. Danny e Amy sono due pentole a pressione che attendono di esplodere in rabbia e frustrazione, anche se non sempre si leggono in maniera chiara i motivi di così tanto livore. 

È vero che da un semplice litigio si arriva a situazioni surreali e folli in Beef, e questo, un po' come accade in Unstable, può essere il suo stesso colpo di coda della serie se non apprezzate questa deriva, ma in questo caso il binge watching secondo me è garantito o quasi, perché si entra proprio in questa spirale e anche in questo caso i 10 episodi non superano la mezzora.
Lo Scontro
è una serie tv con più facciate, ed è vero che la trama di fondo di incontro, scontro, temporanea riappacificazione, e tutto quello che ci può stare in mezzo, può risultare già vista, ma mi è piaciuta perché si muove su più umori: ha una vaga vena thriller nella parte centrale e diventa più introspettiva sul finale. 
Gli attori Steven Yeun e Ali Won sono abbastanza bravi, anche se mantengono questo atteggiamento iroso quasi tutto il tempo, perché è più o meno questo ciò che sono chiamati a fare, mentre si vede la cura della regia.
Non ci sono ancora ufficializzazioni sulla seconda stagione, la creatrice ha detto che nella sua testa potrebbe anche arrivare a tre stagioni, ma io ho un po' timore di ciò che può uscire fuori, perché si finirebbe verso ambiti davvero assurdi.


2 commenti:

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  1. Unstable in lista. Lo scontro mollata dopo due puntate scialbe, magari si sarebbe accesa più in là.. ma come sottolineato altre volte, troppa roba al fuoco e il tempo è un mozzico.. ora sto perdendo tempo, credo, col nuovo True Detective, una sorta di Twin peaks dei poveri che ne eredita solo i difetti.. ;)

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    1. I primi episodi non mi erano sembrati scialbi, ma sicuramente più avanti la storia prende risvolti differenti.
      Su True Detective sto perdendo tempo anche io, ma ancora non mi esprimo, e non ricordo nemmeno cosa pensassi delle passate stagioni, quindi dovrei rileggermi 😅

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