Hotel Portofino
Prima Stagione
Dal 28 Febbraio al 14 Marzo su Sky è stata trasmessa una miniserie che forse non ha fatto chissà che chiasso, ma che mi aveva incuriosito sin dai primi fotogrammi. Sulla bellissima costiera ligure, l'inglese Bella Ainsworth ha creato un piccolo albergo che spera possa diventare una ancora solida per la sua famiglia, ma non è semplice gestire tutti gli ospiti dell'hotel Portofino, specie quando un marito poco affidabile si mette di mezzo. Ma c'è una minaccia più solida per la tranquillità delle vite di Bella e dei suoi clienti, ovvero l'ascesa del Fascismo e la minaccia della seconda guerra mondiale.
Hotel Portofino è già stata rinnovata per una seconda stagione, ma ammetto che questi primi sei episodi non mi hanno davvero tenuto incollato allo schermo. Mi aspettavo una serie tv affascinante, con un vago sentore di giallo alla Agatha Christie, con lo sfondo dell'Italia alla soglia della guerra, ma non ho trovato nulla di ciò.
Le varie storyline infatti mi sono sembrate poco avvincenti e non sufficientemente intrecciate da poter stimolare la visione. A me ha creato una curiosità mite e ho terminato Hotel Portofino proprio nella speranza che prima o poi saltasse fuori qualcosa di più misterioso. In realtà è tutto molto lineare e gli imprevisti sono poco sconvolgenti.
Le varie storyline infatti mi sono sembrate poco avvincenti e non sufficientemente intrecciate da poter stimolare la visione. A me ha creato una curiosità mite e ho terminato Hotel Portofino proprio nella speranza che prima o poi saltasse fuori qualcosa di più misterioso. In realtà è tutto molto lineare e gli imprevisti sono poco sconvolgenti.
Se il cast è convincente, i personaggi che si assecondano sono secondo me poco accattivanti, difficilmente ci si affeziona se non giusto alla protagonista che risulta più al centro. Tuttavia nessuno spicca per qualche caratteristica, e nonostante Hotel Portofino, come molti dei period drama, pone al centro gli incontri e gli scontri fra i diversi protagonisti, questi rapporti e ciò che innescano non sono così intriganti, spesso scadono nella banalità ed in una risoluzione delle circostanze abbastanza superficiale.
Hotel Portofino secondo me è una di quelle serie tv che non osano: non riesce ad immergersi davvero in temi più drammatici o cupi, non ha battute così brillanti in grado di far sorridere. Restano a fare bella mostra gli scenari che fanno da cornice alla serie, ma, pur non avendo difetti macroscopici, non riesco a trovare un aspetto che mi porti a consigliare Hotel Portofino senza pensarci due volte.
Rimando quindi un giudizio definitivo più negativo, e spero che appunto la seconda stagione riesca a tirar fuori delle vicende più avventurose e dia ai protagonisti la possibilità di esplodere davvero.
Qui trovate la mia recensione di Hotel Portofino 2.
The Gilded Age
Prima Stagione
Il 21 marzo di quest'anno sempre su Sky è finalmente arrivata la attesa nuova serie tv firmata da Julian Fellowes e che da alcuni è stata definita come la versione americana di Downton Abbey, anche se poco ha a che fare con quest'ultima.
The Gilded Age, che era stata in qualche modo anticipata da Belgravia, ci porta infatti alla fine dell'Ottocento, in quella che passerà alla storia, con un velato tono sarcastico, come l'epoca dorata statunitense, vista l'incredibile crescita economica che però andava di pari passo con una maggiore differenza fra le classi sociali.
Sono proprio i nuovi ricchi ad essere al centro della serie tv di Fellowes, che devono scontrarsi con le vecchie leve che vantano di essere discendenti dei primi pellegrini arrivati negli Stati Uniti già dal '600, quando sbarcarono con la Mayflower. In particolare è la facoltosa famiglia Russell a suscitare curiosità, astio, invidie e anche preoccupazione, specie da parte di chi, come la rigida Agnes Van Rhijn (Christine Baranski), non è disposta ad accogliere e lasciar spazio ad una nuova borghesia in ascesa che vuole vedere affermato il proprio posto in società.
The Gilded Age, che era stata in qualche modo anticipata da Belgravia, ci porta infatti alla fine dell'Ottocento, in quella che passerà alla storia, con un velato tono sarcastico, come l'epoca dorata statunitense, vista l'incredibile crescita economica che però andava di pari passo con una maggiore differenza fra le classi sociali.
Uno scontro generazionale in cui saranno i più giovani a cercare di fare da paciere e ad avere meno pregiudizi, ed in particolare Marian Brook (Louisa Jacobson Gummer ), la nipote di Agnes dal temperamento forte e deciso, ma anche dal cuore buono.
The Gilded Age riesce secondo me nell'intento in cui Hotel Portofino resta un po' indietro: nei suoi nove episodi abbiamo infatti una storia coinvolgente, in cui ogni personaggio ha un ruolo ben definito che prende alcuni degli elementi che abbiamo conosciuto in Downton Abbey, soprattutto il riflesso fra i benestanti dei piani superiori e la servitù che si muove silenziosa ai piani inferiori.
Sono inoltre ben chiare le linee narrative: c'è romanticismo (non smielato), c'è il dramma, c'è anche quell'ironia un po' civettuola che piace e rende simpatica l'intera serie. È la dura zia Agnes che, un po' come Lady Violet Crawley, ha le battute più sprezzanti e pungenti, ed anche più divertenti. Ma ogni personaggio nasconde le sue ombre, come ad esempio l'inarrestabile Bertha Russell, moglie del magnate delle ferrovie George Russell, pronta a tutto pur di emergere. O ancora l'impavida Marian che guarda al futuro con speranza ma a volte è troppo incauta.
C'è anche in The Gilded Age un cast molto forte, e una cura profonda dei dettagli, dai costumi alle scenografie, che ricostruiscono l'epoca storica. Manca forse un maggiore approfondimento di alcuni rapporti fra i personaggi, che possono risultare un po' affrettati e troppo banderuoli; inoltre, un po' come in Downton Abbey, mi aspettavo che anche le storie riguardo la servitù camminassero in parallelo con quelle dei padroni, mentre qui restano più sullo sfondo.
A parte questi piccoli nei qui e lì, The Gilded Age merita di essere vista e qui vi parlo della seconda stagione.
Bridgerton
Seconda stagione
Potrei riassumere le mie opinioni su questa seconda stagione di Bridgerton con un'unica parola, ovvero noia. Tuttavia, anche a costo di rendere questo post ancora più lungo, voglio mettere il dito nella piaga e approfondire la mia opinione.
Bridgerton 2 si concentra sul visconte Anthony, che, come quanto accaduto alla sorella Daphne nella prima stagione, deve trovare una ragazza da sposare che sia degna di far parte della famiglia Bridgerton e adempiere a tutti i doveri che il suo ruolo le imporrà. Per Anthony la strada sembra semplice: infatti quale miglior sposa se non il diamante della stagione scelto dalla regina stessa?
La perfetta Edwina Sharma, arrivata dall'India con la madre e la sorella maggiore Kate, sembrerà almeno sulla carta l'aspirante ideale al titolo, ma gli occhi e il cuore del visconte saranno rivolti tutti ad un'altra ragazza.
La perfetta Edwina Sharma, arrivata dall'India con la madre e la sorella maggiore Kate, sembrerà almeno sulla carta l'aspirante ideale al titolo, ma gli occhi e il cuore del visconte saranno rivolti tutti ad un'altra ragazza.
Che Bridgerton non sia una serie tv da prendere troppo sul serio lo dico dalla prima stagione, quando vennero mosse delle critiche a mio avviso assurde per un prodotto che nasce come puro guilty pleasure intrattenitivo. Questa seconda stagione però abbassa l'asticella secondo me, soprattutto per via di una certa prevedibilità, lentezza e ripetitività che caratterizzano praticamente tutti gli episodi. Infatti Bridgerton assume i toni della tipica commedia romantica dove i due protagonisti, a primo impatto, si odiano per ragioni non ben dichiarate, ma nel tempo quelle scintille fra di loro diventano la fiamma di una passione e un amore sincero e profondo.
Nulla di male in una struttura narrativa già vista ma che può risultare comunque gradevole da seguire, il problema è che la serie tv di Shonda Rhimes ci ripete queste dinamiche dalla prima puntata, fino allo sfinimento, con il peso di comprendere fin da subito come andranno a finire le cose.
Tutti gli ostacoli da superare per la coppia di protagonisti diventano a quel punto solo un diversivo non sempre così avvincente, che sappiamo prima o poi riusciranno a scavalcare.
È vero che anche fra il duca di Hastings e Daphne c'era un rapporto di amore e odio in prima battuta, tuttavia credo che il loro rapporto seguisse una parabola ascendente, con una conseguente crescita umana per i due innamorati. Purtroppo non posso dire lo stesso per Anthony che risulta pedante da inizio a fine.
A proposito di Daphne, quant'è triste vederla girare da sola nemmeno fosse già diventata vedova?
Di Bridgerton 2 riesco a salvare la parentesi su Lady Whistledown/Penelope che ha rivelato un carattere più sfaccettato e pieno di ombre, ma il resto dei personaggi secondari non hanno lasciato un segno così profondo da fare la differenza.
Bridgerton non merita una critica feroce per quelli che sono i suoi intenti di una serie tv leggera e di puro intrattenimento, anche perché in parte riesce in questo intento, ma, dall'altro lato, anche la leggerezza merita cura e attenzione e in questo caso il tentativo di vincere facile secondo me è fallito. Vedremo per le prossime ormai certe stagioni. Nell'attesa vi ho parlato dello spin-off/ prequel intitolato La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton.
Di Bridgerton 2 riesco a salvare la parentesi su Lady Whistledown/Penelope che ha rivelato un carattere più sfaccettato e pieno di ombre, ma il resto dei personaggi secondari non hanno lasciato un segno così profondo da fare la differenza.
Bridgerton non merita una critica feroce per quelli che sono i suoi intenti di una serie tv leggera e di puro intrattenimento, anche perché in parte riesce in questo intento, ma, dall'altro lato, anche la leggerezza merita cura e attenzione e in questo caso il tentativo di vincere facile secondo me è fallito. Vedremo per le prossime ormai certe stagioni. Nell'attesa vi ho parlato dello spin-off/ prequel intitolato La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton.
Semplicemente...non mi avranno mai :D
RispondiEliminaGiuro non mordono e sono meglio ad esempio di A Discovery of witches. Quello sì che è tempo perso 😅
EliminaL'unico che mi tenta è Gilded Age, ma mi sembra un pochino troppo pesante per la bella stagione che è iniziata. Un recupero autunnale, lo vedo più adeguato visto il rinnovo già annunciato.
RispondiEliminaNì, nel senso che non ha toni così drammatici da risultare pesante. Sicuramente Hotel Portofino ha dei paesaggi più luminosi ed estivi, ma la storia di The Gilded Age non ha risvolti troppo cupi
EliminaInteressante il tuo punto di vista su Bridgerton 2 (che devo ancora vedere), il chiacchiericcio social generale sembra andare in direzione contraria, tante critiche alla prima stagione, netto miglioramento nella seconda. Gilded Age non mi ha preso come credevo, a parte le battutine acide della zia che ricordano la mitica Lady Violet, le scene e i costumi, mi è rimasto ben poco, l’ho trovato banale, prevedibile e a tratti noioso nello svolgimento ma con una gran bella confezione.
RispondiEliminaNon ho letto molto riguardo a Bridgerton in verità, ma se è piaciuta, meglio così. Personalmente parlando con altre persone eravamo tutti della stessa opinione 😅 Mi dirai se ti va dopo che lo vedi 😄
EliminaThe Gilded Age sicuramente non è come Downton ma non mi ha annoiato