Alias Grace è un'altra miniserie targata Netflix che merita una visione attenta ed è una novità interessante. Ma sarà in grado di reggere il confronto con l'altra serie della stessa autrice?
Il periodo natalizio e invernale è anche quello che più ci porta a starcene in casa rintanati al caldo e a fare mega maratone di serie tv e film. Per me è sempre il momento di fare bingewatching, ma tralasciamo che io so solo perdere tempo.
Certo se le serie sono mini è anche meglio visto che il tempo stringe per cui mi è sembrato il momento perfetto per parlarvi di Alias Grace.
Direttamente su Netflix dal 3 Novembre è arrivata la serie che sembrava potesse sulla carta affiancare un altro telefilm, forse uno dei più chiacchierati e accattivanti di quest'anno, ovvero The Handmaid's Tale (qui la mia recensione).
Ma Alias Grace e Il racconto dell'ancella, oltre alla loro creatrice, ovvero la scrittrice Margaret Atwood, non hanno secondo me molto in comune.
Certo in entrambe le serie la figura femminile è il centro di tutte le vicende per un verso o per l'altro, ma se in The Handmaid's Tale ci confrontiamo con una storia verosimile con aspetti attuali ma comunque inventata, L'altra Grace si basa su una vicenda realmente accaduta e questo già basta per rendere la serie inquietante.
Siamo infatti a metà del 1800 quando l'omicidio di Thomas Kinnear e della sua governante fu al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica canadese, non solo per il crudo omicidio ma anche per il mistero che era alle spalle. Non fu mai chiarito infatti l'effettivo ruolo di Grace Marks nella vicenda.
Da qui si innesta tutto l'intreccio che però, nonostante appunto segue i passi di una storia reale, non risulta mai didascalico e precisino come un'interrogazione al liceo.
Grace infatti è la pupara di se stessa, racconta la sua storia ma riesce a gestire anche gli altri protagonisti, riesce a muoverli, a farli parlare facendogli dire ciò che lei vuole, nonostante apparentemente non siano legati ai suoi fili.
Ma Grace Marks è una sirena dai mille volti che riesce ad attrarre con il suo canto, ma quando ti avvicini più che un mostro, trovi un muro di gomma, che per quanto continui a sbatterci non riesci ad andare oltre, e il problema è che non ti rendi conto nemmeno di aver sbattuto.
Questa è la sorte che spetta ad esempio al dottor Simon Jordan che tenta di capire e studiare la psiche della ragazza per risolvere il mistero, ma ne resta ingabbiato e sedotto.
Alias Grace è un racconto inquietante, con piccoli tratti ansiolitici e cupi, che si infrangono con un quadro dipinto alla perfezione. La struttura della storia riesce a trasmettere secondo me la frammentarietà e la caoticità della situazione realmente accaduta, e al tempo stesso a seguire una logica che però si riavvolge senza mai trovare una definizione.
Comunque perfetta è la ricostruzione dell'ambientazione, degli abiti, degli usi dell'epoca vittoriana. Perfetta è la costruzione dei personaggi, il cui ruolo è chiaro e ben definito e non schiacciato solo nella sequenza temporale; perfetta è soprattutto la scelta di tutti gli attori ad interpretarli.
Una su tutti Sarah Gadon (che già ci aveva fatti innamorare di lei nella miniserie 22.11.63, assolutamente da recuperare), che sa rendere i due volti di Grace, il suo sguardo, in grado di cambiare nel giro di due secondi, il suo temperamento, il suo modo di rappresentare una ragazzina che però è già adulta nell'animo.
Un po' più sciapo forse Edward Holcroft che interpreta il giovane dottor Jordan, sempre con questo muso da cane bastonato.
Perfetta è anche la regia, che sa allargarsi e restringersi quando deve, e che riesce a mantenere tutta la varietà di tensioni che si susseguono lungo i sei episodi.
È vero quindi che Alias Grace è una serie tv staccata da The Handmaid's Tale, e che non si possono fare paragoni né da un punto di vista narrativo, né da un punto di vista dei personaggi, che ovviamente si muovono in situazioni diverse. Però il paragone emotivo per me è spontaneo e mi porta a dirvi che, pur restando attratto da L'altra Grace, pur avendone apprezzato la visione, e pur consigliandovi di vederla se non lo avete ancora fatto, per me The Handmaid's Tale è comunque un gradino sopra (anche due), perché è stato in grado di risucchiarmi e di farmi vivere quelle sensazioni che la stessa protagonista vive, di lasciarmi spunti su cui riflettere, in grado di portarmi a fare dei parallelismi con la realtà attuale.
Mi ha fatto girare a 360°, mentre in Alias Grace resto a 180° (non fate strane battute, avete capito che intendo).
Mi sarebbe piaciuto ad esempio approfondire di più sulla opinione che la gente aveva all'epoca di Grace Marks, oltre l'estremo "sei un'assassina" o la generale curiosità. Così come avrei voluto approfondire il quadro medico che lo psicologo era riuscito a delineare, a che punto era arrivato in base alle conoscenze dell'epoca. Inoltre l'idea di una non soluzione dell'intreccio secondo me poteva essere raccontata meglio, in modo meno sbrigativo. C'è in fine una parte che secondo me si rivela un po' inutile (per quanto non abbia poi un peso in negativo sulle mie considerazioni) e alcune piccole contraddizioni che non ho capito se fossero volute o meno, ma che un po' stonano nel contesto.
Non voglio svelarvi altro, spero di avervi saputo trasmettere le atmosfere che Alias Grace mi ha lasciato. Una storia che è in grado di affascinare, ma che, per come viene raccontata in questa serie non riesce fino in fondo nell'intento di uscire emotivamente dallo schermo e superare la mera tensione del cosa possa accedere dopo.
Fatemi sapere se l'avete vista, se non sono stato troppo contorto e come sempre ci leggiamo presto.
ok lo vedo.. io già ho 345 serie da seguire non puoi farmi questo.... ma ti perdono e lo aggiungo in lista xD
RispondiEliminamallory
Aggiungi pure :D Dai che se fai il conto ti restano 20 giorni liberi del prossimo anno XD
EliminaCredo che spesso le idee non manchino ma che non ci siano i presupposti giusti per raccontarle al meglio. Si devono sbrigare, devono rispettare il budget, gli tocca sperare che non gli facciano tagli durante la lavorazione.
RispondiEliminaUn po' frustrante lo stato di cose intorno a queste serie.
Secondo me c'è un po' la mancanza di gestione dei tempi in certe serie tv, anche se sono curioso di leggere il libro e capire se è proprio così la storia!
EliminaIl libro a me era piaciuto molto, tieni conto però che ha una forte atmosfera gotico moderno (non ci sono spettri, ma i fantasmi della mente) che potrebbe risultare un po' cupa. E non risponde a tutte le domande del lettore, credo che l'intento della Atwood fosse più sollevare interrogativi che non dare risposte.
EliminaAnche il telefilm conserva questo dubbio su come siano andate le cose, che poi è ciò che è accaduto nella realtà, non è nemmeno uno spoiler :D
EliminaLe serie le detesto. Non conosco nemmeno Netflix.
RispondiEliminaIo vedo solo i film cult di Sky on demand.
L'ultimo che ho visto si intitola: E' solo la fine del mondo, del 2016.
Devi vederlo.
Ciao.
Grazie mille del suggerimento! Ciao!
EliminaL'avevo già messa nella lista "da guardare" quando avevo letto la trama da qualche parte. Dopo questa tua recensione direi che è "assolutamente da guardare" :)
RispondiEliminaAssolutamente da non perdere :)
EliminaPersonalmente il tuo discorso non l'ho trovato contorto, ma è anche vero che io la serie l'ho vista e quindi ho ben chiari tutti i riferimenti a cui fai cenno. A me è piaciuta molto, sia da un punto vista narrativo che dei personaggi e non ultimo l'ambientazione ricreata in maniera esemplare. Ne facessero di più di serie così curate.
RispondiEliminaSì infatti mi son reso conto che chi l'ha visto può capire meglio, chi magari vorrà vederlo, forse può giusto capire che mi è piaciuto, con alcuni se :D
EliminaScusa ma devo farlo... Io può essere usato solo come soggetto, nella tua frase "ma tralasciamo io che"etc.hai bisogno di un complemento oggetto per cui devi usare "me" (insomma dovrebbe essere "ma tralasciamo me che" etc.).
RispondiEliminaGrazie, guarda se ora ti sembra più corretto. Non ho un correttore di bozze ahimè.
EliminaNon ne avevo mai sentito parlare in realtà (o forse si da te? Non ricordo!) comunque sia sembra molto carino, ora voglio iniziare Tale ma probabilmente vedrò anche questo! Mi fa paura lei comunque o_o
RispondiEliminaTi consiglio a questo punto di vedere prima questo e poi il racconto dell'ancella :D
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