Quartet (2012)

Appuntamento fisso ormai, quello col filmetto del venerdì, ché dopo una settimana di lavoro chi ha lo sbattone di uscire!?
E poi la crisi, il traffico, la pioggia, la stanchezza, la forfora e quel fastidioso prurito intimo dopo aver finito il Vagisil, dove li mettiamo?
Meglio restare a casa e godersi il divano, come ho fatto guardando Quartet.

Titolo originale: Quartet
Paese di produzione: Regno Unito
Durata: 98 min
Genere: commedia, drammatico
Regia: Dustin Hoffman

La Beecham House, una casa di riposo per cantanti e musicisti ritiratesi dalle scene, sta preparandosi per un galà di beneficenza con l'intento di raccogliere fondi per poter mantenere la struttura ancora attiva. La vita procede normale, per quanto normale possa essere la vecchiaia di artisti che, abituati ad essere applauditi sui palchi di tutto il mondo, adesso si ritrovano gomito a gomito.
Si sa, l'anzianità accentua i nostri difetti, per cui questi amabili nonnetti non sono esenti da gelosie e senso di competizione, fra coristi, che conoscono la loro importanza nel canto, e solisti, troppo abituati ad avere la scena tutta per sé.
Tuttavia la situazione diventerà ancora più calda con l'arrivo di Jean Horton, nota soprano, conosciuta per la sua bravura e il suo carattere duro, inaspritosi ancora di più con l'avanzare degli anni. Jean inoltre è l'ex moglie di uno dei residenti della casa, Reginald, un baritono anch'egli in pensione.
Si risveglieranno così malumori e vecchie ferite, ma la vecchiaia insegna anche la pazienza, e Reggie, con l'aiuto dei suoi amici Cecily e Wilfred cercheranno di convincere Jean a cantare al galà presentando il quartetto del Rigoletto. Tuttavia la diva non può fare a meno di ricordare i vecchi tempi, quando la voce era alla piena potenza e si mostrerà restia nella paura di fallire.

Una commedia molto piacevole, che spiega l'anzianità sotto tanti aspetti, dal ricordo al rimpianto, passando per la voglia di credere in se stessi ancora una volta.
Un film delicato e intenso che, da giovane quale sono, ti porta anche a riflettere su quanto sia importante non lasciare nulla di intentato nel corso degli anni, ma che non è mai tropo tardi per perdonare e dare e darsi una seconda chance.


Voto 7


19 commenti:

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  1. Non lo vedrò mai perché non ho la pazienza di mettermi ad armeggiare con lo streaming, ma leggerti è sempre piacevole :-)

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    1. Grazie WF :) ma lo streaming è semplicissimo :) anche se io scarico perché il mio pc non regge!

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  2. Non ne conoscevo l'esistenza, non sapevo nemmeno che Hoffman avesse diretto un film, me sembra de vive sulla luna.... :)
    E comunque smettila co sta storia che sei giovane ehhhhh io c'ho meno occhiaie e rughe de te tièèèè :P (solo per infastidirti un po' so na burlona lo saiiiiiii!!)

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    1. Tranquilla l'ho scoperto per caso!
      Si chiama opera di autoconvoncimento: devo scriverlo nei post per crederci xD hai visto la crepa che c'ho in fronte?? Da paura!!

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  3. A sto giro passo...
    ...non è il mio genere^^

    Moz-

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  4. non sono un grande fan dei film sui "vecchietti" :)
    però questo mi è piaciuto.

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    1. Anche io sono poco propenso verso i nonnetti, a volte un po' troppo macchietta, invece qui abbastanza normali!

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  5. A me i film con i vecchietti piacciono, ma questo non sono ancora riuscita a recuperarlo!

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  6. Volevo vederlo ma non mi ricordo per quale motivo alla fine non ci sono riuscita -.-'
    7 è un buon voto quasi quasi me lo segno per quest'inverno cosi non mi scordo
    buona domenica

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  7. L'unica fonte di attrito possibile, l'astioso reincontro tra Tom Courtenay (mitico Billy Il bugiardo di anni luce fa) e Maggie Smith (la saga di Harry Potter se l'è fumata ben bene), protagonisti di un fugacissimo matrimonio precocemente interrotto e mai più incrociatisi, brucia le sue chances di sfavillìo autonomo in poche scontate battute ed ancor meno fotogrammi. Il resto della storia sbarella comoda su un'intelaiatura affatto originale e su vaghi spunti personali dove anche il mio attore feticcio, Tom Courtenay, (recupera Billy il bugiardo, se non già visto...) finisce per pagare pegno sull'onda della pressapochezza di sceneggiatura, penalizzato anche da un doppiaggio che non lo esalta. Gli altri si fanno seguire senz'infamia e senza lode, come la costante macchietta di Billy Connolly (che si copincolla senza sforzo) e la svampitella Pauline Collins. Gustoso, però, il siparietto su differenze tra opera e rap. Insomma.. c'è di meglio per un venerdì appallozzato... ;)

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    1. Franco non mi trovi d'accordo. Ora, ovviamente non è una storia particolarmente brillante, né un film da lasciare il segno, e d'altronde parliamo di una regia di Dustin Hoffman, che sarà quanto, la terza volta che dirige?
      Secondariamente è una storia lineare, il fatto che l'attrito fra i due non sia sottolineato credo sia voluto. Fare un flashback sulla loro relazione non credo sarebbe stato un grosso problema, né un'idea geniale, ma qui non si vuol dare un concetto di passato, credo. Si vuol puntare sul presente, sulla voglia di fare, nonostante l'età, sul perdonarsi, forse anche grazie all'età, sull'avere voglia di vivere, problema intergenerazionale tra l'altro, sul darsi una seconda possibilità. Buonismo? Possibile! Ma non è un film epico inoltre. Secondo te qual è il messaggio del film?
      Ho sentito pochi minuti in lingua originale non mi sembrava ci fosse grande differenza, ma non ho visto tutto quindi non posso esprimermi.

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  8. Non conoscevo dell'esistenza di questo film (ma che ciuccia) però, come sempre, ho gradito la recensione e inoltre vorrei finire anche io in una casa di riposo per musicisti <3

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    1. Anche io vorrei finire in una casa di riposo per musicisti! Faremo i badanti :D

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  9. Ti ringrazio :) Non sono un critico, ma commento ciò che vedo!

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  10. Quando ho visto questo film, in sala (sono una fan sfegatata dei film visti al cinema, lo straming non fa per me, non ho posti dove mettere agevolmente il pc E allo stesso tempo stare comoda e pasciuta, e poi, vogliamo mettere?) c'eravamo solo io e il mio ragazzo sotto i 45. L'età media sarà stata 65 anni.
    Ed è un peccato perché, come te, ho apprezzato questo film e condivido il tuo pensiero, ne ho ricavato le stesse impressioni.

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    1. Immaginavo che molti lo considerassero un film per anziani, ma in realtà io lo trovo carino e detesto avere pregiudizi anche su una pellicola!

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