Come cerco di restare al passo con le serie tv

È il turno di altre serie tv del 2022 ma che sono riuscito a vedere solo all'inizio di quest'anno nei momenti in cui mancavano delle novità che valesse la pena seguire. Sto insomma provando a stare al passo con tutto quello che seguo, quindi tocca beccarvi questo recupero. 


Babylon Berlin
Quarta stagione


Ormai tre anni fa decisi di recuperare le prime tre stagioni di Babylon Berlin, una serie tv tedesca tratta dai romanzi di Volker Kutscher che però, per qualità e impostazione scenica, sembra essere una massiccia produzione statunitense, e soprattutto che mi aveva intrigato sin da subito. Ci troviamo infatti negli anni '20 del 900, a Berlino, in un momento topico della storia europea e mondiale: l'ascesa del nazionalsocialismo, e un profondo cambiamento sociale e culturale. 

Anche in questa quarta stagione di Babylon Berlin, andata in onda su Sky dall'11 Ottobre al 15 Novembre, ritroviamo i nostri protagonisti, ovvero Gereon e Charlotte alle prese con varie peripezie. Da un lato il commissario Rath, non più ingenuo ma ben addentrato nel contesto della Berlino dell'epoca, si infiltrerà nei movimento populisti per cercare di controllarli, ma avrà a che fare anche con una vecchia conoscenza.
Dall'altro lato Charlotte rischierà il tutto per tutto pur di aiutare la sorella, non più una bambina ma una giovane donna che cerca a modo suo un riscatto.


In Babylon Berlin 4 restano insomma in piedi i pilastri che hanno sostenuto le prime tre stagioni della serie tv, come il taglio noir della storia, la qualità della messa in scena, la narrazione spesso tensiva e intricata, che ti spinge a seguire episodio dopo episodio, anche quando le vicende si fanno più complicate. Resta anche quel senso di impotenza, di oppressione che può dare questo spaccato storico, raccontato in maniera così precisa e credibile l'ascesa del nazismo. Cambiano però i toni, si spegne il glamour dei primi episodi, perché stiamo arrivando ai momenti più cupi e drammatici della vicenda. Il ballo non è più solo un momento di sfogo ma un'occasione per poter guadagnare, e il leitmotiv musicale che sentiamo ricorrere nel corso delle puntate ha un sapore più melanconico.


Promuovo insomma questa ultima stagione di Babylon Berlin perché al pari delle precedenti resta ben curata e coerente a se stessa. Ovviamente non tutte le linee narrative che vengono raccontate mi hanno intrattenuto allo stesso modo, ci sono scene un po' esagerate o comunque poco credibili, e che magari portano ad una conclusione poco convincente, ma nell'insieme è una serie tv sicuramente da recuperare specie se siete appassionati del periodo storico.

Come dicevo anche nella scorsa recensione, Babylon Berlin è un po' pesante, in senso buono: queste atmosfere che emana non sono sempre la miglior compagnia quando arrivi stanco la sera e vuoi rilassarti davanti alla tv. È una serie tv che richiede testa e attenzione.
Le porte lasciate aperte, oltre al ritorno di un paio di personaggi, mi fanno ben sperare per la quinta stagione, che pare sia stata rinnovata, ma con un cambio: Sky Germania, che produce Babylon Berlin ha stabilito che non produrrà più serie televisive di alta fascia ed originali, proprio per un costo eccessivo di queste produzioni. Questo si traduce in un cambio di casa di produzione, e con un possibile slittamento su un altra emittente da noi in Italia. 
Mi auguro che se la quinta stagione ha da essere l'ultima, che sia comunque ben fatta, e che questi cambio non ne sconvolgano la qualità.



Tutto chiede salvezza
Miniserie


È tratta anch'essa da un romanzo ed è disponibile su Netflix dal 14 Ottobre del 2022, Tutto Chiede Salvezza è anche in parte una storia autobiografica dello scrittore Daniele Mencarelli. Ed è un Daniele il protagonista di questa serie tv, un giovane ragazzo che improvvisamente si sveglia in una clinica e scopre che per una settimana dovrà seguire un trattamento sanitario obbligatorio. All'interno della clinica però conoscerà altre persone che come lui hanno delle situazioni di disagio, sofferenza, debolezza, e che, per motivazioni diverse, li hanno portati all'interno dell'ospedale.
Daniele ovviamente, a primo impatto, rifiuterà di aver avuto un problema, e la coabitazione con gli altri degenti, ma pian piano, sia attraverso la solitudine che proprio l'aiuto e il confronto con gli altri
pazienti, imparerà molto più di quanto potesse immaginare anche di se stesso.


Ho letto solo pareri positivi su Tutto Chiede Salvezza e ammetto che parlare di salute mentale, attraverso attori giovani e una serie tv che comunque non diventa pesante o eccessivamente drammatica, e che può essere vista da un pubblico trasversale, credo sia già un buon punto di partenza. Il linguaggio è sicuramente schietto, contemporaneo e ho trovato interessante ed a tratti toccante le dinamiche fra Daniele e gli altri degenti. 

Penso inoltre che questa serie tv Netflix abbia saputo raccontare parte delle difficoltà che hanno queste strutture e i medici che devono gestirle, e che spesso versano in condizioni di grave difficoltà e senza il supporto delle istituzioni. 
È indubbio inoltre che si tratta di una storia biografica, quindi che non vuole ricostruire una situazione oggettiva e universalizzabile, che è stata successivamente romanzata a favore di serialità.


Fatte però queste premesse, il risultato di Tutto chiede salvezza mi ha lasciato perplesso. In primis per l'impostazione di certi dialoghi che ho trovato impostati e poco credibili, quasi come fossero enunciazioni teatrali o frasi fatte.
In questo senso, l'interpretazione a tratti esagerata di Federico Cesari viene quasi schiacciata da quella degli altri interpreti che, pur essendo personaggi secondari, riescono a dimostrare meglio un range emotivo ampio.
Ma c'è di peggio: infatti quello di Daniele è principalmente un percorso interiore profondo e complicato, ma invece di esplorare questa parte, la serie ad un certo punto prende la tangente inserendo uno spaccato romantico che non solo sembra fuori luogo ma prende il sopravvento sul resto.
Non credo sarebbe potuto essere un capolavoro, ma Tutto Chiede Salvezza sarebbe potuta essere una miniserie solida magari educativa.



Sissi 
Seconda stagione


Fra dicembre 2022 e Gennaio 2023 è invece arrivata su Canale 5 la seconda stagione di Sissi, la serie tv tedesca sulla l'imperatrice d'Austria. Parlando della prima stagione l'avevo definita un guilty pleasure visto che la serie non vuole essere una precisa ricostruzione storica della vita della principessa, ma più una romanzatura con accenti contemporanei, in cui vengono miscelati sì passaggi realmente accaduti, ma anche gossip e dicerie, specie per quanto riguarda il conte Gyula Andrássy, che nei decenni non hanno poi sempre trovato riscontro nella realtà. 
Questa seconda stagione segue i passi della prima, non ne sconvolge né la struttura né gli intenti, ma abbiamo una evoluzione. Sissi infatti mi è sembrata più matura, meno in balia degli eventi, hanno aggiunto un pizzico di avventura che mancava nella prima stagione, per renderla ancora di più una eroina. 


Sissi 2 però ci inizia a mostrare anche un altro lato dell'imperatrice, quello più tormentato, quello in cui veniva perseguitata da questi incubi e da questo senso di oppressione che la vita reale le dava. 
Però c'è anche un cambio generale: la politica e gli affari esteri prendono il sopravvento in molti episodi, meno gli scandali di palazzo e questioni legate al sesso.
Resta quindi una serie da seguire in assoluta leggerezza, senza aspettarsi poi troppo dagli sviluppi narrativi e dalle dinamiche. Ad esempio, Sissi Atto Secondo pecca un po' nello sviluppo di queste dinamiche: ci ritroviamo a seguire troppo le vicende di Marie, un personaggio secondario che alla fine non è così influente per lo sviluppo (anzi, a volte dà proprio sui nervi).


I sei nuovi episodi, disponibili su Mediaset Infinity, sono comunque semplici da seguire ed appassionanti (molto più secondo me della versione proposta da Netflix). E poi credo che sia anche recitata discretamente, per quanto non vi siano interpretazioni da Oscar.
Visto il successo che ha ottenuto sia in Italia che in Europa, ci sarà un atto terzo di questa Sissi, ma spero che non la tirino per le lunghe perché la storia potrebbe inevitabilmente iniziare ad avere pochi spunti per poter proseguire con altrettanta fluidità.



6 commenti:

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  1. Resti al passo di serie che non avevo mai sentito :)

    A parte Tutto richiede salvezza, recuperata in extremis per la fine dell'anno sono felice di trovare qualcun altro con i miei dubbi: tutto bello, tutti bravi e capisco il bisogno di alleggerire per non spaventare il pubblico di Netflix, ma la parentesi romantica anche no. Se ne poteva fare a meno, non aiuta certi percorsi di guarigione e quel finale sbagliatissimo fatico a mandarlo giù.

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    1. Penso tu ti riferisca a Babylon Berlin e purtroppo hai ragione, è poco nota da noi, ma una bella produzione.

      Tutto chiede salvezza ci ha lasciati (sì, parlo al plurale perché non siamo i soli) molto perplessi con queste frasette messe a posta per lasciare indignati o di stucco, quel modo esagerato di fare, la parentesi amorosa è la ciliegina sulla torta

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  2. Ho trovato meno pesante questa stagione di Babylon Berlin rispetto alla precedente, forse grazie alla parentesi romantico-passionale e al ritorno a sorpresa dall’oltretomba (tra l’altro l’attore senza barba è irriconoscibile, mi ci è voluto del tempo per capire chi fosse!)

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    1. Pure io ci ho messo un po' per capire chi fosse! Comunque mi fa piacere leggere che qualcuno la conosca e la segua!

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  3. Posso esprimermi solo per Babylon Berlin, e in parte sono d'accordo, rispetto alle altre stagioni però un po' meno "interessante"...colpa dell'oppressione probabilmente...

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    1. È anche normale che alla quarta stagione si sentano un po' i segni di cedimento...

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