Lo avevamo visto con Bridgerton, e poi pare essere stato confermato con il film 365 giorni (365 dni) (che non ho visto): Netflix sta puntando sulle produzioni a sfondo zozzarellino.
È vero che non si sono inventati nulla, ed è anche vero che se avete visto anche solo un episodio di Game of Thrones sarete già pronti a tutto, ma evidentemente quelli del servizio di streaming si sono resi conto che anche nel 2021 il sesso continua a far parlare e attira come dal primo giorno in cui l'uomo ha messo piede sulla terra. Inoltre, se in serie come Sex Education o Bonding l'argomento è palese, ce ne sono altre decisamente più esplicite, anche nelle immagini.
La più spinta fra quelle che ho visto di recente si chiama Sex/Life (⭐⭐🌠), è tratta dal romanzo "44 Chapters About 4 Men" di BB Easton, ed ha fatto una corsa fra le serie tv più viste su Netflix negli ultimi mesi.
Billie ci porta proprio a scoprire la sua vita personale e sessuale, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con il marito, relazione che è giunta ad un periodo di stasi sotto ogni punto di vista. Come capita spesso in alcuni matrimoni idilliaci, soprattutto dopo l'arrivo di un figlio, la scintilla fra Billie e il marito Cooper si è decisamente affievolita e questo porterà la donna a ripensare alla storia d'amore che più l'ha coinvolta emotivamente e fisicamente, ovvero quella con Brad. La storia con lui è terminata da 8 anni, ma riportare alla mente quelle sensazioni, e soprattutto scriverle su un diario, metteranno alla prova la ormai fiacca relazione di Billie, ma sarà un incontro fortuito con l'ex a rimescolare completamente le carte in tavola.
Messa in questi termini decisamente scarni, la trama di Sex/Life potrebbe far pensare ad un romanzetto sentimentale di serie b, o eventualmente ad un softcore anni '80, ma, nonostante la base di partenza si appoggi su sentieri già battuti da altre serie tv, credo che molte delle critiche che questo telefilm ha ricevuto siano eccessive. Se lo avete visto avrete notato che Sex/Life non ha chissà quali pretese di drammatizzazione e approfondimento antropologico, anzi spesso c'è una chiave di lettura ironica e leggera. Credo però che dietro ad una storia relativamente frivola, ci siano comunque alcuni spunti interessanti.
In prima battuta credo infatti che sia sempre positivo quando ci vengono raccontate le storie di donne libere che vogliono coniugare una vita sessuale soddisfacente ad una personale equilibrata e piena. In questo senso ho apprezzato che questa scelta di Billie non venga mai giudicata in malo modo, ma compresa, seppur con qualche reticenza per quanto riguarda i modi per arrivarci. Inoltre il suo personaggio dà modo di riflettere (seppur, ripeto, non troppo approfonditamente) su aspetti come il cambiamento e la crescita personale, il doversi adattare a nuove situazioni, e le difficoltà che possono seguire una gravidanza. Senza poi contare la difficile questione fra il fare carriera o costruirsi una famiglia, che coinvolge soprattutto molte donne.
Sex/Life inoltre non mi è sembrata una mera esposizione di scene a sfondo sessuale, per quanto ne sia piena come un cornetto alla crema, ma si parla anche d'amore. Infatti quelle che Billie ha sia col marito Cooper che con Brad sono due relazioni affettive molto diverse fra loro, ma entrambe intense e profonde.
Credo che dialoghi più curati, scelte narrative un po' più originali, che non scadano nel cringe o che non prendano la tangente a caso, e personaggi più approfonditi (soprattutto sul versante maschile, visto che Brad è espressivo e profondo come un Mocio logoro) avrebbero reso Sex/Life una serie più matura, ma la scorrevolezza degli otto episodi, la bellezza degli attori, e la generale cura della messa in scena la rendono tutt'altro che noiosa. Insomma, ho visto sicuramente di peggio.
Qui trovate la recensione della seconda stagione.
Si avvicina molto di più a Sex Education una serie tv polacca (sì, non scherzo) arrivata su Netflix il 28 aprile e che si intitola Sexify (⭐⭐🌠).
Anche in questo caso sbirciamo attraverso un'ottica assolutamente femminile, esattamente tramite gli occhi di Natalia, Monika e Paulina le quali riuniranno le loro differenti esperienze e caratteri in un progetto particolare. Natalia in particolare è una giovane nerd che vuole assolutamente vincere un concorso universitario come miglior star-up, e sta costruendo al sua applicazione per controllare il sonno (evidentemente è di moda creare app). Idea però bocciata dal suo professore che le aprirà gli occhi: serve un'idea più piccante. Natalia allora si guarda un po' intorno e capisce che non c'è nulla che incuriosisca le persone, soprattutto i suoi coetanei, del sesso. L'idea per un'app che controlli il sonno si trasformerà in quella per migliorare l'orgasmo femminile, ma avrà bisogno delle sue amiche affinché la sua idea vada in porto.
Anche nel caso di Sexify il focus da un punto di vista femminile è secondo me la chiave di volta che fa funzionare la serie. Infatti quel che più mi ha colpito è la rappresentazione e la caratterizzazione dei personaggi: Natalia ad esempio è una cervellona ancora vergine, ma non bacchettona, mentre Monika, per quanto disinibita e libera, rivela una profondità ed un acume non da poco. Alla fine, come potete immaginare, non è la creazione di una applicazione per l'orgasmo ad interessarci, ma è tutto il contorno, ed emerge soprattutto secondo me l'amicizia fra queste tre giovani, l'unità fra donne, la loro crescita personale, e il raggiungimento di una certa consapevolezza.
Si tratta comunque di una serie tv ironica, quindi non immaginatevi chissà che critica della società.
Anche in Sexify si poteva fare di più da un punto di vista narrativo, magari accorciando i tempi degli episodi dove il ritmo si perde un po' ed evitando parti completamente inutili, specie per quanto riguarda alcuni personaggi secondari. Non credo ad esempio che le tre protagoniste avessero bisogno di un antagonista visto che già hanno contro parte della società. Dall'altro lato però l'estetica della serie e le interpretazioni non fanno rimpiangere le produzioni britanniche o americane, e gli otto episodi comunque raggiungono un punto soddisfacente. Qui vi racconto le mie impressioni della seconda stagione.