Uno stuolo di lucette, a tratti scomposte, a tratti lineari ed ordinate come le gambe di un bruco. Un reticolato che sembrava infinito, e poi il buio.
Così lasciavo la mia Sicilia pronta ad andare a letto, e mi dirigevo verso un luogo in cui stavano già dormendo: l'Irlanda.
L'isola di smeraldo non era in vetta alla classifica dei posti che avrei voluto vedere se fosse stato il mio ultimo giorno sulla terra, eppure questo viaggio aleggiava nell'aria da tempo, ci ha presi l'entusiasmo, la voglia di cambiare e staccare, e Dublino è stata.
A darmi il benvenuto non è stato un bel vichingo, ma un messaggio di Iliad che mi avvisava della mia tariffa all'estero. A proposito, ovunque mi sia mosso in Irlanda, Iliad ha funzionato abbastanza bene, con una connessione scorrevole e una discreta copertura.
Il mio arrivo a Dublino è avvenuto che la mezzanotte era passata da un pezzo, ed ho subito scoperto che, nonostante sia una grande città, i mezzi di trasporto smettono di circolare intorno alle 23 ed avrei dovuto arrabattarmi in altri modi. Così ho accettato che l'host del nostro airbnb mi recuperasse all'aeroporto, anche perché non intendevo restare lì con il rischio di non superare la notte.
La nostra casa non era molto distante e un comodo letto mi stava aspettando.
Il giorno dopo avremmo scoperto la città e avevo bisogno di riposare, e ci ho provato, anche se il mattino dopo il mio cervello era già attivo molto presto.
D'altronde l'idea era quella di mettere in atto il mio itinerario che come un piano di attacco militare avevo certosinamente preparato. Tuttavia, il caso ci ha guidati per le strade di Dublino.
Abbiamo attraversato Henry Street, la via degli acquisti, incrociando O'Connell Street e lo Spire, questo mega pennellone di metallo alto 120 metri, che molti odiano e non capiscono, ma che io, pur non capendolo, ho trovato affascinante. E se avete il senso dall'orientamento di un criceto cieco, vi aiuterà molto a trovare la via.
Mi aspettava una nuova conoscenza e una colazione che avrei potuto smaltire solo tornando in Italia a piedi, ma non è mancato comunque il terreno da calpestare. Ogni via di Dublino ha un suo senso di bellezza: dall'imponente freddezza del City Hall a Dame Street, fino ai colori caldi di South Georges Street.
I tempi iniziavano già a dilatarsi, la chiacchiera era piacevole ma dovevamo mettere in atto il mio micidiale percorso.
Ci siamo diretti verso il Dublin Castle, ma era un peccato sprecare un clima perfetto per entrarci, quindi abbiamo rimandato la visita ad una data che purtroppo non ha mai avuto luogo. Proprio lì accanto al castello c'è la Chester Beatty Library, e il lussureggiante e verdissimo prato del Dubh Linn Garden che dirimpetta il The Coach House.
Una svirgolata per la Christ Church Cathedral, nel suo splendore medievale, ci allontanava dal St. Patrick’s Park, che avrei voluto passeggiare, ma i nostri piedi ci hanno portato verso il famoso Temple Bar, già tutto addobbato a festa, dove ci saremmo forse fermati di più se non avessimo incontrato giulivi turisti italiani (no, non eravamo noi) che volevano farsi foto in pose incomprensibili con la scusa che tanto "non ci conosce nessuno".
L'idea di perdersi per i vicoli di Dublino ha funzionato per un po', e l'assurdità è che in una diretta parallela di una via centrale puoi imbatterti in una traversa di quelle desolate e degradate, dove ti viene voglia di stringere a te la borsa e iniziare a correre; dopo aver raggiunto l'Ha' Penny Bridge, "più che 'l dolor poté 'l digiuno" e quindi ci siamo diretti ancora una volta a mangiare.
Il cibo in pratica è stato il perno della nostra vacanza.
No, non ci siamo soffermati al birrificio Guinness ché tanto non ce ne importava nulla, e nel pomeriggio ci siamo spostati verso il gigantesco Phoenix Park. Uno sconfinato parco verde, in cui abbiamo trovato persino un roseto stranamente resistente alle condizioni climatiche, e in cui in teoria ci sarebbero dovuti essere dei cervi. Tuttavia il sole stava tramontando, di cervi non c'era nemmeno l'ombra e il vento freddo non smetteva di tirarci pugni, quindi abbiamo battuto la ritirata.
Mi aspettavo che l'aria irlandese fosse fredda e frizzante, anzi mi aspettavo temporali che mi avrebbero fatto tornare a nuoto in Sicilia, ma non immaginavo che il vento potesse essere l'avversità meteorologica di maggior peso.
Muoversi a Dublino è semplicissimo (a meno che non sia notte): dai bus, al tram (la Luas), ai treni, si arriva un po' ovunque e basta fare la Leap Card, in aeroporto o in alcune stazioni o persino, come ho fatto io, in una sorta di ricevitoria, che è una carta prepagata che vi farà da biglietto e costa di base 5 euro (di cauzione). Ci caricate sopra quanto denaro volete e ogni volta che dovete prendere un mezzo pubblico vi basta avvicinare la card al dispositivo, e vi vengono scalati i soldi della corsa. La Leap Card conviene, perché ogni volta che la sfruttate vi fanno uno sconto sul costo del biglietto.
Il giorno seguente, dopo una mattina in cerca di informazioni, ci imbarchiamo per la super glam Grafton Street, anch'essa allestita a festa, passando davanti al Trinity College. Se pensavate che fosse in Inghilterra, vi siete sbagliati tanto quanto me. In un angolo nascosto, in fondo ad una traversa, ci è apparsa la St Ann's Church, ma non era il momento di fermarsi.
Il nostro obbiettivo era un altro e la pioggia ci ha fatti vacillare, ma è durata così poco che non ci siamo arresi e siamo andati avanti. Alla fine di Grafton Street ci aspettava un pezzo di paradiso: il St Stephen's Green. Un parco bellissimo, che, con la complicità della luce del tramonto, mi è parso magico, pacifico, quasi come se non appartenesse ad una città, ma si trovasse lì per caso per trasportare in un luogo incantato chiunque vi entrasse.
La parte di Dublino nella zona di St Stephen's Green mi ha dato delle vibe diverse, forse per via delle strade più ampie, degli edifici più grandi, ma è stata una sensazione momentanea una volta ripresa Grafton Street per tornare a casa. Sulla strada di ritorno, complice la ricerca di un posto caldo dove ricaricare le pile, sono entrato per la prima volta da Starbucks e no, non è stata una bella esperienza.
Ma Dublino non è solo una meta ma anche un punto di partenza, nel mio itinerario infatti c'erano anche altri luoghi da visitare e la giornata soleggiata ci ha aiutati. La soluzione più facile ed economica è stato scegliere un tour organizzato (GraylineIreland per l'esattezza), e dopo aver superato le verdissime autostrade irlandesi fatte di colline su cui pasteggiano varie specie di caprini e bovini, e dopo aver superato il panico scatenato dalla simpatica guida che ci ha chiesto i passaporti o saremmo stati considerati immigrati, siamo arrivati in Irlanda del Nord, a tutti gli effetti Regno Unito.
Le cabine sono rosse e non accettano i nostri euro, quindi portatevi la carta di credito.
In realtà le mie manie di controllo avevano già fatto il loro dovere: ben prima di partire sapevo che non sarebbe servito il passaporto, ma sul bus la paura era palese.
Dopo aver attraversato velocemente la città di Belfast, affascinante ma cupa con la sua storia ancora recente e conflittuale, siamo arrivati al Dunluce Castle.
Nonostante ne sia rimasto poco più che lo scheletro rimpiango non aver avuto l'opportunità di poterci avvicinare e visitarlo dall'interno, cantando la sigla di Game of Thrones, ma devo dire che anche da lontano l'impatto è spettacolare.
Di fretta ci siamo subito diretti verso un'altra zona che sognavo da prima che fossi sull'aereo per arrivare in Irlanda: il selciato del gigante.
Leggende e racconti si intrecciano in uno dei luoghi più strani in cui sia forse mai stato: queste colonne di basalto dalla forma geometrica che nemmeno un artigiano saprebbe cesellare. Magnifico nonostante la quantità di turisti per cui è impossibile fare una foto facendo finta di essere soli, e nonostante il fischietto delle guardie che avvisano i più incauti affinché non si sfracellino sulle coste irlandesi.
Poco più avanti ci aspettava una delle attrazioni che forse tutti stavano aspettando ma io un po' meno, cioè il ponte di corda di Carrick-a-Rede, sospeso a 30 metri di altezza e che unisce la terra ferma all'isola di Carrick. Un isolano che va in un isola per attraversare un ponte ed arrivare su un isola. Non avevo paura, ma non ho guardato sotto perché le mie gambe non sopportavano molto le oscillazioni del ponte. Ho un po' invidiato chi riusciva a farsi la foto in mezzo al ponte, nonostante le oscillazioni appunto, e nonostante la fila interminabile.
Rientrati dalla vibrante traversata, ci siamo spinti di nuovo verso sud dove avremmo percorso le Dark Hedges, che di "dark" avevano ben poco visto che una bellissima e calda luce del tramonto filtrava fra i nodosi rami regalandoci una atmosfera quasi romantica.
Insomma, l'inverno sarà arrivato ma non alle Dark Hedges.
Insomma, l'inverno sarà arrivato ma non alle Dark Hedges.
Il ritorno in serata a Dublino significava solo una cosa, ovvero che il giorno dopo avremmo dovuto lasciare la città e le sue contraddizioni, per spostarci nella seconda meta del nostro viaggio, Cork.
Le mie aspettative su Cork erano tiepide, lo ammetto, ma avevo comunque preparato un itinerario con le mete più quotate. Ma le reticenze si sono prosciugate in poco tempo, ho trovato il suo fascino in questa cittadina che di angoli interessanti ne ha parecchi, legati ad una storia antica. Inoltre l'atmosfera era decisamente meno urbana e più familiare. Certo, l'acqua continuano a vendertela fredda e servirtela con ghiaccio e non capiscono il concetto di "room temperature", ma i volti mi sono sembrati più gentili e disponibili, meno di fretta. Se ve lo steste chiedendo, sì, la Leap Card comprata a Dublino, vale anche a Cork, e in tutti quei posti coperti dal servizio. Non serve quindi comprarne un'altra.
Certo, non è stato facilissimo sin da subito, visto che il nostro airbnb si trovava a Glanmire, e non era propriamente facilissimo da raggiungere, al punto che il nostro arrivo in serata ha spinto il nostro host a venire a recuperarci in centro in auto. Inoltre il clima, seppur più gentile e mite verso le nostre membra, stava iniziando a cambiare e la pioggia si è fatta un po' più insistente. Ma non è riuscita a fermare i nostri passi, e così passando dalla Saint Fin Barres’s Cathedral, più bella dietro che davanti, col suo labirinto che non avrebbe confuso nemmeno una formica, all'English Market pieno di odori ché se fossi una sciura irlandese ci avrei fatto la spesa, fino all'Elizabeth Fort che offre un panorama un po' più alto sulla città.
Ma anche a Cork la casualità ha avuto la meglio. Nel primo pomeriggio infatti ci eravamo spinti nei pressi della Cathedral of Saint Mary and Saint Anne e la chiesa anglicana di Sant'Anna, Shandon, che sì, ha un pesce in cima al campanile, ed avevamo subodorato cosa sarebbe successo qualche ora dopo, ma senza alcuna certezza.
Fattasi sera eravamo decisi a concederci finalmente la tanto famosa birra irlandese in un pub, ma nemmeno il tempo di sederci e lamentarci del caos, ci siamo ritrovati catapultati in una tipica parata di Halloween con tanto di gente in maschera e mostriciattoli di vario tipo.
Ma la festa è durata poco perché il giorno dopo un altro tour organizzato (questa volta con Paddywagon) di buon mattino ci avrebbe portati in uno dei posti che mi si è legato al cuore.
Abbiamo attraversato ancora una volta l'autostrada e i suoi campi sconfinatamente verdi, dove qui e lì si nota qualche casetta deliziosa, e siamo giunti a Limerick, luogo in cui però non ci siamo soffermati e credo ancora sia necessario tornarci.
Continuando verso il villaggio di Doolin siamo finalmente giunti alle Cliffs of Moher.
La magnificenza della natura che si palesa in un modo così spontaneo e imponente che sovrasta tutto, così potente che sembra contenere l'intero Atlantico. Se chiudo gli occhi sento ancora il vento che pettina l'erba verde, il ruvido delle pietre di recinzione e il sole che batte sulla scogliera. Mi è rimasto stampato sulle retine ogni dettaglio di quel luogo dove l'uomo sparisce, così come la parola, e si palesa solo una forte energia.
Ho pianto.
Le Cliffs of Moher hanno principalmente due strade percorribili dai turisti, entrambe sottili, scivolose e un po' rischiose in quanto a margine della scogliera, tanto che qualcuno durante la nostra visita è stato recuperato in elicottero. A me è piaciuto più il sentiero verso destra, passando dall'O'Brien Tower, a cui non ho corso intorno ché la iella mi è amica, ma ovunque andrete non si può non restare a bocca aperta.
L'ultima parte interessante ed altrettanto suggestiva del nostro tour è stato il Burren, questa antichissima distesa di rocce calcaree gigantesche che si spaccano fra l'una e l'altra, che ci ha riportati un po' alla mente il Giant's Causeway, ma era decisamente più sfollato di turisti e fischietti, e più stabile sotto i nostri piedi. Il resto dei giri è stato un po' troppo frettoloso, ad esempio il Bunratty Castle e il King John's Castle lungo il fiume Shannon, e ce ne è rimasta solo una immagine un po' troppo lontana per godersela, ma sicuramente piacevole da ricordare.
Il nostro tempo in Irlanda stava per terminare, così l'ultimo giorno abbiamo deciso di goderci un po' Cork per l'ultima volta, ci siamo concessi un'altra colazione da The Oliver Blunkett (sì, siamo vecchi per andare nei pub a far baldoria, preferiamo una fetta di torta), e poi alla Crawford Art Gallery, un po' piccola ma carina.
Il resto della mia giornata avrebbe concluso un viaggio unico, lungo, ricco, emozionante e con ancora tantissimo da scoprire. Nel mio ritorno ho avuto la fortuna di lasciare la pioggia a Cork e dare ancora un'ultima occhiata a Dublino prima di volare a casa.
L'Irlanda mi ha lasciato a bocca aperta come una magia senza giochi di prestigio, mi ha fatto sgranare gli occhi seppur mi sembrava di sognare. Mi ha lasciato tante cose nella testa, nel cuore, negli occhi e sulla punta delle dita. Ha preso i miei piani e li ha resi reali nel migliore dei modi possibili, e al tempo stesso li ha smontati e trasformati. L'Irlanda è stata una scoperta ed una sfida che ho superato ma che è impossibile vincere, perché è un luogo così forte che non si può assorbire o combattere, ma si può solo vivere.
Giuro che leggerò tutto ma volevo essere la prima a dirti che... Ci sei mancato! E comunque io so tutto, ma do volentieri una ripassata 😂❤️
RispondiEliminaPoi ti interrogo visto che è un ripasso 🤣🤣🤣 💝
EliminaBentornato Pier :)
RispondiEliminaCurioso lo spire, non avevo mai visto nulla di simile.
Il cibo è fondamentale, altroché :D.
Mi dispiace che non ti sei potuto godere il Phoenix park per colpa del vento, mi sembra davvero bello (e che foto hai scattato!, magnifica!).
Meraviglioso che sia una città facilmente visitabile in autobus e che ci sia quella card che non ti fa perdere tempo con i biglietti da obliterare..e da comprare, una volta fatta la carica.
Il Dunluce Castle da piccolo mi sarebbe piaciuto alla follia, per colpa dei Lego amavo i castelli :D.
Comunque ho citato la foto del Phoenix Park, ma sono tutte bellissime. Quella di Cork mozza il fiato. Per non parlare delle Cliffs of Moher. Capisco le tue emozioni. Ma in che senso recuperati dell'elicottero XD?
Grazie Riccardo!
EliminaSì era tardi ed era troppo ventoso per poter proseguire in un parco così grande.
Grazie mille :D Fare delle foto che potessero rendere bene non è stato facile.
Recuperato in elicottero non perché fosse finito giù per la scogliera ma in un punto in cui non è facile arrivare in ambulanza. La strada ad un certo punto diventa un sentiero sterrato un po' fangoso :D
Non sono mai stata a Dublino, ma me ne hanno parlato benissimo. Devo dire che le tue foto e queste parole non hanno disatteso le mie aspettative.
RispondiEliminaStrana questa storia della Leap Card.
In tutte le città estere in cui son stata, mi bastava fare la carta trasporti per 5-7 o 10 giorni, e viaggiare gratis su qualsiasi mezzo pubblico.
Se ne usi tanti, conviene.
In ogni caso, bentornato.
Un bacione e grazie per questo post diverso dal solito, e adatto a me che non uso creme ma, almeno, adoro viaggiare... 😍😘
Grazie mille Claudia, anche per il bentornato :)
EliminaQuanto alla Leap Card non la trovo strana, e ne esiste una chiamata visitors che ha una durata a giorni appunto, ma viaggiare gratis in che senso?
Nel senso che paghi, ad esempio, venti sterline per 5 giorni ed hai un numero illimitato di corse su autobus, treni, tram e metro.
EliminaP.S. Mica ho detto che è strana. Ma che con l'abbonamento secondo me risparmi, ma forse in Irlanda non esiste. 😉
Così è la leap card visitors in pratica, ma non ho pensato a chiederla in verità, l'ho dimenticato, ma facendo i conti ad occhio comunque sono rimasto negli stessi costi e forse ho anche risparmiato 😁 "Strana questa storia della Leap Card." l'hai scritto te eh 😂😂😂
EliminaAhahha
EliminaHai ragione. Intendevo "strano che non ci sia la carta trasporti come a Londra, Parigi, ecc".
Oggi hai deciso che vuoi bacchettarmi?
E vabbè. Fai pure. Tanto non corro rischi che ti piaccia. Tiè! 😜😜😜
ahahaha oggi giornata mondiale del bacchettamento delle Claudie :D
EliminaReportage commovente e foto davvero fantastiche!! Leggendoti esce un po' di magica Irlanda dai pixels del monitor...e le foto rendono palpabile l'esperienza.. ammetto che non è tra le mie mete urgenti l'Irlanda, ma non faccio fatica a pensare che sia un posto capace di circondarti di atmosfera irreale, colma di Storia e di natura..e poi bellissimo come ce la racconti, come ci porti per mano, come ce l'hai resa familiare.. un luogo che ti è entrato nel cuore, ed è lì che devono rimanere le cose belle. Grazie per averci fatto viaggiare con te! ;)
RispondiEliminaMi fa piacere che sia riuscito a trasmettervi parte delle mie sensazioni di questo viaggio. È stato davvero una esperienza unica, e anche per me non era in cima ai posti che vorrei visitare, ma se aspetto di poter fare i viaggi che voglio non partirei mai :D
EliminaGrazie mille a te per essere venuto con me :)
Oh, L'Irlanda on the road è fra i viaggi che vorrei fare on the road in futuro. Al momento mi limito a una doppia visita a Dublino che sì, mi è piaciuta e in cui sì, conto di tornare per il Bloomsday del 16 giugno giusto per darmi un tono letterario (e concedermi qualche buona birra) ;)
RispondiEliminaPer il resto, non posso che segnare e sognare i paesaggi da sogno che hai visto!
(e che belle foto! com'è che non ti seguo su instagram?! Corro a riparare!)
Grazie mille :D Il Bloomsday deve essere proprio originale come evento :D
EliminaMamma mia che meraviglia!!! *_* E che culo (scusa il francesismo) a beccare giornate così belle! Viene voglia di andarci seguendo il tuo stesso itinerario, cibo compreso :D :D
RispondiEliminaSiamo stati davvero tanto fortunati, pure al nord che poteva essere pessimo!
EliminaL'Irlanda è uno di quei paesi sulla lista, mi affascina molto.
RispondiEliminaMi perderei volentieri in un castello in attesa di un Jon Snow immaginario, che so già non arriverà! XD
Hai fatto davvero un bel giro e visitato posti magnifici *_*
ahahaha anche io ho aspettato ma nessun Jon, Mark, Rob, o Peppino il caciottaro si è fatto vedere xD
EliminaNella mia vita ho viaggiato molto poco per cui mi piace leggere questi resoconti di viaggio. Il tuo, poi, è scritto davvero bene.
RispondiEliminaEd è inutile che ti dica quanto apprezzi le tue foto: una più bella dell'altra. Complimenti Pier.
Grazie mille Sara! Spero tu possa viaggiare tanto in futuro, è una delle migliori cose che a noi umani è concessa :)
EliminaMa rischio di screditare tutto questo bel post scritto con attenzione e cura dei particolari se commento solo con un "CHE INVIDIAAAA"?! E non solo per i tuoi capelli fluenti :-D
RispondiEliminaComunque l'Irlanda, insieme a Scozia e Londra è una delle mie mete dei sogni *.*
ahaha non lo screditi :D Sono posti molto belli che battono sicuramente il mio post! Grazie :D
EliminaPaesaggio davvero stupendo, meraviglia ;)
RispondiEliminaVerissimo :)
EliminaTi si perdona l'assenza, guardando (e invidiando) queste foto meravigliose!
RispondiEliminaEheheh grazie :D
EliminaCiao Pier! Bellissime queste foto..non ci son mai stata ma mi ha colpito molto! Sarebbe bello poterla visitare! Un bacione
RispondiEliminaCiao Cinzia! Grazie mille, baci!
EliminaWow Pier! Il tuo diario di viaggio mi ha tenuta incollata allo schermo, sei riuscito a trasportarmi in questi paesaggi meravigliosi *-* bentornato!
RispondiEliminaMi fa piacere avervi trasmesso un po' delle emozioni del mio viaggio!
EliminaGrazie mille :)
L'Europa del Nord merita di essere visitata... sempre e comunque :-)
RispondiEliminaVerissimo :D Devo approfondire ancora di più!
EliminaLe tue foto mozzafiato e le tue parole mi hanno emozionata... e adesso ho voglia di visitare questa terra meravigliosa!
RispondiEliminaPoi essere lì per Halloween deve essere stato fantastico, io adoro Halloween!
Solo una domanda... perché per te Starbucks è un no? XD
Ti abbraccio forte, capisco la malinconia di tornare da un viaggio stupendo!
Grazie mille davvero :) Ho cercato di mettere le migliori in effetti XD
EliminaCi credi che non ho pensato affatto ad Halloween quando abbiamo organizzato il viaggio? È stata una sorpresa :D
Starbucks per il poco che ho provato (frappuccino e un cookie) mi è sembrato plasticoso a livello di sapore. Il locale poi non era granché. Diciamo che nelle città abbiamo trovato pasticcerie e bar migliori ad un costo che comunque non superava poi di molto Starbucks :)
Un abbraccio a te!!
Ciao Pier. Bentornato.
RispondiEliminaGrazie mille Mariella :)
EliminaPier che meraviglia! Si sente da quello che scrivi che questo viaggio ti ha fatto bene e mi fa piacere per te. Sono dei posti davvero incantevoli!
RispondiEliminaMi serviva proprio avere una routine del tutto diversa, e vedere posti così è stato un ottimo incentivo :D
EliminaMi piacerebbe andare in Irlanda chissà quando sarà il mio momento, intanto mi godo le tue foto
RispondiEliminaMagari sarà molto presto anche se capisco che con una bimba non è facile! :D
EliminaFinalmente riesco a leggere questo post, anzi a vederne le foto!
RispondiEliminaMamma mia... ci credo che parli di magia che ti ha conquistato: cioè, si vede proprio che è "un altro mondo", ci sono altre forme anche nella natura! Guarda l'albero, guarda quelle rocce... Bellissime le costruzioni.
La parata di Halloween la vidi anche in un breve video, cioè... lì sì che è magia.
P.s. ma perché Starbucks no? Che è successo? XD
Moz-
È vero, è un altro mondo in cui elementi diversi e particolari si uniscono!
EliminaStarbucks per quanto non mi aspettassi chissà che non mi è piaciuto, il posto era sporco, chiassoso e il cibo plasticoso. C'è di meglio :D
Le tue foto sono meravigliose! E leggere il tuo racconto, per un attimo, mi ha catapultata proprio nei luoghi da te descritti. Ho sempre amato Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda e ho avuto la fortuna di visitare qualcosina negli anni. Purtroppo in Irlanda non sono ancora andata, ma è uno dei posti che vorrei tanto vedere prima o poi. Sono luoghi che per me hanno un sapore magico, sebbene diverso dalla magia che si respira nelle nostre città con la loro arte impareggiabile.
RispondiEliminaGrazie mille! Ti dico, è fattibile anche economicamente, quindi se puoi lanciati :D
EliminaChe invidia!
RispondiEliminaE che belle foto!
Grazie mille :D
Elimina"Se chiudo gli occhi sento ancora il vento che pettina l'erba verde, il ruvido delle pietre di recinzione e il sole che batte sulla scogliera. Mi è rimasto stampato sulle retine ogni dettaglio di quel luogo dove l'uomo sparisce, così come la parola, e si palesa solo una forte energia.
RispondiEliminaHo pianto."
Un posto bellissimo tanto quanto le tue descrizioni...perdonami se mi tengo per me il "cuore" delle tue descrizioni e del tuo sentire...Grazie Pier e fidati di quella "voce" ne fai parte.
Buonanotte.
L.
Grazie mille L. se scrivo è per me ma è anche per voi e se vi resta qualcosa di ciò che racconto e vivo, sono contento!
EliminaBuonanotte, un abbraccio
Pier, forse non ne sei del tutto consapevole,ma hai unito la natura ,le persone ,attraverso la condivisione e le tue emozioni."Strumento di unione" ecco cosa hai accettato di essere,ecco cosa ti rende contento...ecco cosa mi rende contenta..un abbraccio doppio ...ciao
EliminaL.
Non so se ho questo ruolo. Io cerco di trasmettere le mie emozioni, ma ti ringrazio davvero per aver colto queste emozioni.
EliminaUn abbraccio, a presto!