Ho sempre sognato di visitare i mercatini di Natale, quelli pieni di luci, presepi, decorazioni, con quelle atmosfere da cartolina, ma sono tradizioni abbastanza lontane rispetto al profondo sud in cui abito.
Poi però ci si è messo il lungo ponte dell'8 dicembre e l'idea di impegnarlo a realizzare questo sogno. Certo lungo, ma non così tanto, e quindi questa idea doveva essere concretizzata in un modo fattibile.
Così abbiamo scelto Napoli, dove ero stato solo di passaggio sette anni fa, e Salerno.
Non senza la mia organizzazione militare, limitata al poco tempo a disposizione, giorno sette, una traversata dello stretto e un treno (questa volta) ci ha portati dritti dritti al capoluogo campano dove ci ha accolti un gentilissimo tassista abbondantemente rosolato in un profumo al talco e patchouli che, passando per le vie del centro e Castel Nuovo, ci ha portati al nostro B&B.
Abbiamo scelto Coreammare (not sponsored) per la posizione centrale, e ci siamo ritrovati un alloggio molto carino, pulito e con tutto quello che ci serviva per il nostro soggiorno.
Fortunatamente, la tratta Sicilia-Napoli non ci aveva stroncati, e quindi abbiamo potuto fare una passeggiata già in serata, passando per le viuzze e Piazza del Plebiscito, ma soprattutto abbiamo potuto incontrare Veronica e la sua bambina, due napoletane doc.
Alcuni la conosceranno come La Rockeuse, ma per me da anni è una amica, una confidente, una sorella, e una presenza costante con cui potermi confrontare su tutto. Chiacchieriamo, ci divertiamo, parliamo di tutto, soprattutto di dritte su dove andare e cosa vedere, e dopo un aperitivo le nostre strade si separano, per il momento. Noi però dobbiamo ancora cenare, perché mai andare a letto senza aver fatto pace e soprattutto a stomaco vuoto, e quindi proviamo la pizza di Mattozzi.
Le mie stanche membra però iniziavano a cedere, e quindi l'unica passeggiata concessaci è stata la strada di ritorno verso il b&b anche perché il giorno dopo avremmo avuto la parte più ricca della nostra permanenza a Napoli.
Avevo però già capito due cose: la prima è che i napoletani ti fanno sentire a casa, e fra noi gente del sud ci si capisce forse meglio, la seconda è che Napoli respira.
Dalle stradine strette, fatte di palazzi antichi che brulicano di gente, passa agli spazzi ampi delle piazze, delle chiese, dei luoghi di interesse e non, per poi inspirare di nuovo nelle zone più moderne. Napoli è una città che unisce tutto.
Giorno 8 è stato il vero inizio del viaggio, scarpinando in lungo e in largo, accompagnati per fortuna da un tempo clemente nonostante le previsioni di pioggia.
Dal nostro B&B ci siamo subito spostati lungo via Toledo, passando attraverso la Galleria Umberto I, uscendo di fronte al teatro San Carlo e per raggiungere Piazza del Plebiscito, che spendeva rispetto alla scarsa illuminazione serale. Di fronte alla piazza si trova il Palazzo Reale, che purtroppo non avremo tempo di visitare.
Le gambe e la bella giornata ci hanno spinti fino al lungomare, via Caracciolo, e ad una visita a Castel dell'Ovo con una bellissima vista sul Vesuvio. Abbiamo poi ripreso il percorso tornando verso via Toledo. Prima abbiamo fatto una sosta nella ricchissima chiesa di San Fernando (perché a Napoli di chiese è pieno ed è impossibile non trovarne una aperta lungo la strada), e poi siamo tornati alla galleria e per provare la buonissima sfogliatella calda da Mary, nel mio caso riccia. Piccolo warning: a Napoli lo zucchero a velo abbonda, siate pronti a spolverarvi di continuo.
Abbiamo proseguito lungo una delle vie più glamour della città solo per raggiungere la famosissima stazione della metropolitana Toledo, considerata una delle più belle d'Europa, e devo dire che hanno ragione.
Sembra davvero di immergersi in un'opera d'arte, ma bisogna ammettere che diverse stazioni della metropolitana hanno delle installazioni interessanti. Ovviamente serve il biglietto della metro per accedervi, ma per noi è stato utile a farci arrivare alla fermata Dante: così abbiamo raggiunto la chiesa del Gesù Nuovo, purtroppo in restauro e chiusa in quel momento (ma la vedremo in seguito) e soprattutto il particolarissimo Chiostro di Santa Chiara, che fra affreschi e maioliche è assolutamente da visitare, e anche il cielo nuvoloso non è riuscito ad affievolirne la bellezza.
Visto che era ora, e ci veniva di strada, ci siamo fermati all'osteria Bencott per pranzare, ma il tempo iniziava a stringere.
Dopo una breve sosta al bar per un caffè ed un babà, siamo subito scappati verso via Duomo, per snocciolare il San Gennaro di Jorit Agoch, la Cattedrale di Santa Maria Assunta identificata anche come duomo appunto, che custodisce le reliquie di San Gennaro, e raggiungere praticamente all'imbrunire il Palazzo dello Spagnolo.
Sul ritorno invece abbiamo ripercorso i nostri passi per arrivare sia a via dei Tribunali e Vico del Fico Al Purgatorio per il busto di Pulcinella. No, non ho fatto la foto toccando il naso anche perché ci aspettava il punto più interessante del nostro viaggio napoletano in tema Natalizio, ovvero San Gregorio Armeno, la via dei presepi.
Ammetto che il giorno dell'Immacolata non è stato l'ideale per godersi tutte le esposizioni e l'atmosfera natalizia perché non poteva che esserci una calca impressionante, ma abbiamo visto le tipiche statuette e tutta la creatività dell'artigianato napoletano nel settore.
Distrutti, con più di 23mila passi sulle gambe, l'unica opzione era ripiegare verso il B&B, riposare ed uscire per cena sperando di non fare tardi e non stancare ulteriormente gli arti inferiori. Abbiamo scelto La Cantina dei Lazzari, e dopo aver mangiato bene, abbiamo cercato di caricare le batterie per la giornata seguente.
Per giorno 9 Dicembre infatti avevamo già prenotato un biglietto per visitare la Cappella Sansevero ed il Cristo Velato. È quasi obbligatorio prenotare online, ed è necessario farlo con anticipo, per evitarsi una fila probabilmente interminabile. Ma se volete visitare Napoli è una tappa obbligatoria, per così tanta bellezza racchiusa in un unico spazio.
Quella al Cristo Velato è comunque una visita breve (ma intensa) tanto che dopo abbiamo fatto un ulteriore passeggiata, riuscendo a visitare anche la Chiesa del Gesù Nuovo e poi ci siamo diretti a salutare ancora la mia amicissima Veronica.
I programmi per il resto della giornata prevedeva una visita al Vomero, quartiere alto di Napoli che sembra quasi un universo parallelo rispetto al resto della città e che gode di un'ottima vista nonostante il tempo incerto, che abbiamo raggiunto tramite funicolare, ma soprattutto abbiamo provato il buonissimo ragù napoletano.
Nel pomeriggio avremmo proseguito per la seconda parte del viaggio, ovvero Salerno, per le Luci d'Artista. Ammetto che forse avevamo sottovalutato la cittadina, pensando che fosse meno viva, ed invece l'abbiamo trovata allegra ma vivibile, piacevole da passeggiare e con molti punti carini. Abbiamo incontrato persino un mio vicino di casa, ho detto tutto. Anche per Salerno abbiamo scelto un alloggio a pochi passi dalla stazione e del centro. Per quanto riguarda invece le luci d'artista, abbiamo seguito un po' il percorso che suggeriscono varie guide online: abbiamo intrapreso Corso Vittorio Emanuele, la via dei negozi, fino al grande albero di natale.
Dopo abbiamo proseguito per via dei Mercanti, e girando per via Duomo, siamo arrivati alla zona più antica, fino alla Cattedrale di Santa Maria degli Angeli.
Non poteva poi mancare un giro alla villa comunale con ulteriori luminarie e soprattutto Piazza Portanova e la Rotonda con questo gigantesco albero illuminato, e racchiuso da un tetto di luci blu. Ma sono diverse le zone carine addobbate a festa e nonostante difficilmente resti a bocca aperta, ma le Luci D'Artista di Salerno ci sono riuscite.
A quel punto non restava che l'ultima cena, ed abbiamo scelto il ristorante Il Gozzo, e dopo qualche altro giro per le strade salernitane, abbiamo ripiegato verso il B&B perché il giorno dopo un altro treno ci avrebbe riportati in Sicilia.
Stanco sì, ma con tanta soddisfazione per questo viaggio che in poco tempo mi ha dato molto e che mi ha fatto sentire bene. Avrei potuto tappezzare questo piccolo diario davvero di tantissimi scatti, ma li terrò fra i miei ricordi (e ve ne spammerò una parte su Instagram).
Spero di tornare a Napoli prima o poi, perché c'è ancora tanto da scoprire.
Ho visitato entrambe le città a ottobre, in un weekend cortissimo dove purtroppo ho visto poco ma apprezzato tanto. A Natale sembrano proprio splendide e sono contenta che ti sia divertito!
RispondiEliminaCredo servano almeno tre o quattro giorni per vedere buona parte delle cose principali, e godersele un minimo, ma abbiamo fatto il possibile. Grazie 😍
EliminaPiacerebbe anche a me avere un'organizzazione militare e invece sono un macello :D
RispondiEliminaBella la Campania, regione che adoro. A dire il vero sono per metà campana per parte di madre. Felice di questo tuo viaggio e grazie per questo bel resoconto, anche fotografico. Baci.
Non pensare che l'organizzazione militare sia chissà che :D È solo un elenco delle cose da vedere in base alle zone suddiviso per giorni, ma in questo periodo, con il tempo variabile, l'organizzazione è molto aleatoria.
EliminaNon sapevo di queste tue origini campane! Baci
L'organizzazione militare è molto spesso una necessità!
EliminaNon so, a me le grandi città italiane non dicono un granché.
Unica eccezione: Torino!
Hai letto il mio resoconto sul viaggio a Torino?
EliminaDimmi dove posso trovarlo!
Eliminahttps://pier-ef-fect.blogspot.com/search/label/Viaggi trovi tutto qui
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