La fiera delle Illusioni, il nuovo film di Guillermo del Toro, è interessante ma con i suoi difetti

Prendete una storia ambientata agli inizi del '900, magari fra gli anni '20 e '40, interpretata da un cast affascinante, con delle note dark, thriller e una bella messa in scena, e al 90% mi avrete venduto un film che mi piace. Buona parte di questi elementi ci sono anche nel nuovo film di Guillermo del Toro, La Fiera delle Illusioni - Nightmare Alley (2021), tratto dal romanzo omonimo scritto da William Lindsay Gresham, già soggetto di un film del 1947.


Bradley Cooper dà il volto a Stanton "Stan" Carlisle, un uomo in fuga dal suo misterioso passato, che si ritroverà a lavorare in un circo, fra freak, giostrai e creature ridotte allo stato peggiore, dove in un certo senso gli errori e i mostri del passato ritorneranno. Pete, un vecchio mentalista, coglierà forse le turbolenze che Stan si porta dietro, e quello che sembra un trucco ben studiato, diventerà la condanna di Carlisle. A seguito della morte del mentalista, Stanton infatti si impossesserà dei suoi trucchi, credendo di poter scalare il successo e ottenere il denaro che ha sempre sognato. Tutto sembra andare secondo i suoi piani, e conoscere l'affascinante psicanalista Lilith Ritter sembra il tassello perfetto per costruire un inganno ancora più intricato, ma tutto precipiterà gettando Stanton in quello che forse era il suo destino da sempre.



Titolo originale: Nightmare Alley
Genere: noir, drammatico

Durata: 150 minuti
Regia: Guillermo del Toro
Uscita in Italia: 27 Gennaio 2022 (Cinema)
Paese di produzione: Stati Uniti, Messico

Del Toro
si spostata dal mondo fantastico de La Forma dell'Acqua, mettendo comunque in scena l'animo umano nelle sue forme più nere, fra la spinta verso la fama, il denaro, la sopraffazione e il controllo dell'altro, una smania di emergere e anche una sete di vendetta nei confronti dell'altro e della vita stessa. La fiera delle illusioni mi è sembrato un film curato, affasciante, con una fotografia impeccabile, e che dividerei in due parti: la prima, concentrandosi più che altro sulla parte del circo, oltre ad essere preparatoria, sembra più metaforica su quelle che sono le brutture umane; la seconda parte invece è proprio la messa in scena di questi orrori, che prendono corpo, parole, diventano più tangibili.


Tutto Nightmare Alley è una metafora delle pulsioni umane più torbide, dell'idea che cercare di essere sempre il pesce grande che riesce a fagocitare il pesce più piccolo ci si può ritorcere contro, ed è così che Stanton perirà, non imparando dai suoi stessi errori, e non ascoltando le parole di chi invece aveva l'esperienza per comprendere le conseguenze di certe azioni. Il passo falso commesso da Carlisle sarà però credere di conoscere la mente dell'altro, senza in realtà conoscere la sua, e da manipolatore diventerà manipolato, da chi in realtà stava già un passo avanti.
Ho trovato La fiera delle Illusioni un film affascinante, ma che secondo me si porta dietro i suoi difetti. Vi anticipavo che secondo me esistono quasi due diverse parti di questa pellicola, ed entrambe hanno elementi che non mi hanno convinto del tutto. 


Credo infatti che la prima ora concentrata alla vita di Carlisle all'interno del circo potesse avere un ritmo maggiore, o quanto meno ridotta, anche perché arrivati a metà di questo La fiera delle Illusioni è proprio il ritmo che inizia a mancare. Se la cava meglio la seconda parte, che si sviluppa in un crescendo secondo me coinvolgente (specie se non conoscete la storia) e non privo di colpi di scena, seppur non fornendo idee originali, ma seguendo pedissequamente lo stile noir classico.
Tutto il cast poi riesce a trovare il suo spazio, soprattutto Brandley Cooper e Cate Blanchett, mentre risulta un po' più collaterale la Molly di Rooney Mara, che però non ha colpe se il suo personaggio è meno di impatto.


A me insomma La Fiera delle Illusioni è piaciuto, al punto che anche la durata stessa non mi è pesata troppo. A voi?




4 commenti:

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  1. Non mi ha entusiasmata quanto La forma dell'acqua ma è comunque un grande esempio di perfezione cinematografica, soprattutto a livello di regia, scenografie e fotografia. E poi a Bradley Cooper è stato regalato davvero il ruolo della vita, è un peccato che sia stato snobbato agli Oscar.

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    1. Concordo con te sul fatto che La forma dell'acqua avesse un altro impatto. Non so dire invece su Bradley Cooper perché non conosco così bene la sua filmografia 😄

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  2. Il film ce l'ho in lista, e Bradley una garanzia, personalità eclettica che passa dal comico becero al dramma intenso con estrema nonchalance. Consiglio Il lato positivo, se ancora non visto.

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    1. Indubbiamente un attore versatile. Il film che mi dici mi sa che lo vidi moooolto tempo fa, ma grazie!

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