La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, fra omaggio e supercazzola

Chi ama la serialità saprà che molte serie tv sono puro intrattenimento da cui non è possibile trarre molto, né riflessioni personali né particolarmente rivolte al prodotto che abbiamo seguito. Questo a volte va bene, e riesco ad accontentarmi di qualcosa fine a se stessa ma che sia curiosa da vedere. Quando però anche la curiosità scema, allora lì vengono i nodi al pettine, ed è proprio quello che mi è successo con la prima stagione de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra.



È arrivata il 28 Gennaio su Netflix una serie che già dal titolo rivela le sue intenzioni: la prima citare uno dei grandi classici del thriller come La finestra sul cortile di Hitchcock, il secondo è buttarla in caciara.
The Woman in the House Across the Street from the Girl in the Window ci racconta le vicende di Anna, una pittrice affermata che, a seguito della morte della figlia, sta superando una tempesta personale. Infatti, con la separazione dal marito, Anna è diventata dipendente da alcol e farmaci, abusi che si aggiungono alle sue già presenti fobie. Le cose raggiungeranno toni estremamente drammatici quando un uomo e sua figlia si trasferiranno nella casa di fronte ad Anna. Sembra infatti il momento di svolta per la sua vita personale, ma quello che vedrà dalla finestra le sconvolgerà la vita.


La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è diventata presto una delle serie più seguite su Netflix, grazie anche alla brevità degli otto episodi, facili da vedere. La narrazione corre ad un ritmo costante, e come un classico thriller la spinta è data da grandi o piccoli colpi di scena. Ma è soprattutto il fatto che fin da subito l'instabilità di Anna ci porta a dubitare su tutto, su lei stessa in primis, visto che lo sappiamo dai tempi di Dallas che mischiare farmaci e alcolici non è mai buona cosa.
Credo che però sia una di quelle serie tv in cui è importante l'approccio che ha lo spettatore che la segue. Se è quello di farsi intrattenere da un thriller che sfocia nella dark comedy, allora La donna nella casa ci riesce. Da un'altra prospettiva però le cose non quadrano.

Come vi dicevo c'è il tentativo di rielaborare, omaggiare e giocare con alcuni dei tòpoi dei classici gialli e thriller, già dal titolo, ma la chiave di lettura è un crescendo che sfocia facilmente nel parodistico. Un po' alla Scary Movie per intenderci, ma con quel sapore più raffinato e glam di Desperate Housewives. Kristen Bell si rivela perfetta per questo ruolo fresco, un po' sopra le righe, ma al tempo stesso dal tono più serio.
Il vero problema è che per buona parte dei primi episodi de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra questa scelta stilistica può essere letta anche come delle sviste, degli errori da un punto di vista registico o di produzione, o peggio delle volute scelte pacchiane che stridono con la stessa struttura di un giallo che dovrebbe essere solido, drammatico e inattaccabile da un punto di vista della sceneggiatura.


Il picco viene raggiunto nell'episodio finale e a quel punto non mi sento di biasimare se per molti questa serie tv sia stata una gigantesca supercazzola riuscita a metà, dove si depotenzia tutta la struttura narrativa. Anche perché se tutto può accadere, non c'è molto per cui arrovellarsi il cervello, e capire ad esempio cosa potrebbe accadere in una probabile seconda stagione di La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, dove appunto, svelate le regole del gioco, potrebbe non riuscire a sorprendere come è stato fino ad ora. 
Non è insomma secondo me una serie tv che può piacere a tutti, specie se non si riesce ad entrare nella sua logica, ma sa tenere compagnia senza stancare, e questo è sicuramente un merito.




10 commenti:

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  1. Come sottolinei, subdorandone subito il lato supercazzola, ho preferito dedicarmi a ..supercazzole non manifeste! ahah

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  2. L'ho seguita solo per Kirsten Bell a cui "voglio bene" dai tempi di Veronica Mars, ogni tanto ci vuole qualcosa di più leggero tra una serie drammatica e l'altra :)

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    1. Anche a me l'attrice fa molta simpatia. Come ti è sembrata alla fine? Hai colto subito il taglio parodostico?

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    2. L'intento parodistico mi era sembrato ovvio già dal titolo :)

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    3. Io onestamente speravo fosse giusto un eccessivo gioco di parole in principio 😅😂

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  3. Non so, certamente il titolo è tutto un programma!

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  4. Ciao! È nella mia lista in attesa di essere vista! Un bacione

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