Sto tentando un religioso ed intensivo recupero di tutti i film che vorrei vedere e che nel tempo ho segnato nella mia ormai lunga lista. Fra decine e decine di titoli è però normale incappare in qualcosa che non rispetta le attese, e che per un verso o per l'altro non era esattamente come immaginavo.
Non ho due che purtroppo si trovano in questa situazione.
Tick, Tick... Boom! (2021)
Genere: biografico, drammatico, commedia, musicale Durata: 116 minuti Regia: Lin-Manuel Miranda Uscita in Italia: 19 Novembre 2021 (Netflix) Paese di produzione: Stati Uniti |
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Si sta parlando molto della brillante interpretazione di Andrew Garfield nel musical autobiografico che racconta quello che, a tutti gli effetti, è l'ultimo frangente della vita del compositore Jonathan Larson. Alla soglia dei 30 anni Jonathan infatti sente la vita correre frenetica, gli sembra che sti stia sfuggendo di mano, che sia rimasto indietro rispetto ai suoi amici e alla vita stessa, non avendo ancora raggiunto il successo a cui punta.
Tick, Tick... Boom! racconta la vita vera del creativo Jonathan Larson, e la sua difficoltà di unire tutti i tasselli della sua realtà, ma soprattutto la sua incredibile passione per la musica, viscerale, intensa, costante, quasi ingombrante. Il peso dello scorrere del tempo è però altrettanto difficile da sopportare, e questo in fondo è quello che esce da questo film: il nostro momento prima o poi arriva, ma è importante non perdere la speranza, crederci fino in fondo e seguire quello che ci fa sentire vivi.
Jonathan Larson ha portato diversità al mondo dei musical, e questo Tick, Tick... Boom! è in effetti differente: i momenti più difficili riescono a trovare sfogo in brani più ironici ad esempio, è tutto vibrante e colorato, anche nei momenti più cupi.
Questo non significa che Tick, Tick... Boom! sia un film non intenso, ma onestamente mi aspettavo un mio coinvolgimento emotivo maggiore. Sarà che ho superato quella paura delle tappe della vita, sarà che i musical fanno fatica a fare completamente breccia nella mia emotività (non è un dogma, ma può capitare), fatto sta che l'ho terminato un po' svogliatamente, proprio sperando in quella lacrimuccia che invece non è scesa. Si sorride ogni tanto, ma non è sufficiente a dare una connotazione più positiva al film.
Tutta la prima parte inoltre mi ha quasi annoiato, poi ingrana di più, ma Tick, Tick... Boom! è ben lontano da essere uno di quei film che rivedrei. Ho anche apprezzato il cast: Andrew Garfield fa un ottimo lavoro, definirlo istrionico sarà banale ma è il termine esatto. Mi ha convinto anche Vanessa Hudgens, ma, ripeto, non mi ritrovo nei grandi entusiasmi che ho letto in giro. Una film autobiografico che, seppur col suo taglio specifico, per me è arrivato com'è venuto: non mi ha segnato, mi ha sicuramente fatto conoscere una storia nuova, mi ha confermato la bravura di attori versatili che un po' conoscevo già, e lì è finita.
Voto 7
Il bar delle grandi speranze (2021)
Titolo Originale: The Tender Bar Genere: biografico, drammatico, commedia Durata: 106 minuti Regia: George Clooney Uscita in Italia: 07 Gennaio 2022 (Prime Video) Paese di produzione: Stati Uniti |
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Fa discutere anche quella che è la prima opera da regista di George Clooney, che ci ha piazzato anche Ben Affleck, per un film anche questo dal taglio autobiografico: è infatti tratto dall'omonimo romanzo scritto nel 2005 da John Joseph "J.R" Moehringer (premio Pulitzer, mica uno come me), che in Il bar delle grandi speranze ha raccontato parte della sua giovinezza e come lo zio Charlie, gestore di un bar appunto, sia stato questa figura centrale nella sua crescita e nella sua formazione, insieme a tutti gli avventori di questo luogo.
Anche The Tender Bar, pur partendo da un punto di vista specifico e la vita del suo protagonista J.R, ha comunque dei temi che si staccano dal singolo, per diventare comuni: una infanzia con un padre assente, una madre che cerca di fare del suo meglio, uno zio, o altri componenti della famiglia che cercano di subentrare a quel genitore non adatto al suo ruolo. E poi ancora la malattia della madre, i primi amori difficili, i dubbi sul futuro e sulle proprie capacità. The Tender Bar tocca tutto questo e altro ancora, ma lo fa in modo direi superficiale, un susseguire di situazioni che sono state poco coinvolgenti.
Il cast funziona, Ben Affleck è figo come sempre ed azzeccato nel ruolo, ma questo zio Charlie, ad eccezione di qualche battuta, non sembra così incisivo, e il suo bar non viene vissuto come farebbe pensare il titolo.
La regia di Clooney, per quanto non estremamente ricercata, mi è sembrata efficace, ma The Tender Bar non ha un momento topico, non c'è un picco emotivo, non approfondisce troppo sul suo personaggio centrale, ad eccezione dell'inutile tiritera sul rapporto strambo che ha con una ragazza che J.R frequenta e che appunto ritorna troppe volte nella seconda metà del film. Anche lui l'ho guardato quasi come posso aver guardato un filmetto di Natale: l'ho visto scorrere, ne ho capito gli intenti, ma mi ha suscitato ben poco.
Voto 6
Tick! tick!..boom! è in lista, The tender bar mi ha deluso un po', c'erano aspettative forti, andate scemando man mano.. peccato, a mio avviso grosse potenzialità non sfruttate a pieno, ad iniziare da Ben Affleck..
RispondiEliminaMi dirai allora sul primo.
EliminaThe Tender Bar sembra una macchina potente col freno a mano tirato in effetti.
Il primo già segnato, non conoscevo il secondo, che è comunque interessante ;)
RispondiEliminaInteressanti lo sono, il problema è lo sviluppo
EliminaDelusione anche per per me quel Bar che non è per niente centrale, che aveva buone idee e buoni personaggi ma non li sfrutta e non li approfondisce a dovere. Un peccato.
RispondiEliminaTick, Tick... Boom, invece, mi aveva coinvolto ed emozionato durante la visione, con la colonna sonora a fare la differenza e un finale da lacrime. Ma a distanza di qualche tempo mi rendo conto che poco mi è rimasto, che è quasi peggio.
Credo che molti a primo impatto siano stati coinvolti da Tick, Tick Boom, ma per me poi è importante che qualcosa mi resti, che, se ci penso, abbia voglia di rivederlo e sperare di rivivere le stesse sensazioni. Purtroppo è un requisito che spesso manca, forse anche per questo non sono molto clemente con i film
EliminaCiao Pier, ho visto solo The tender bar, con grandi speranze, purtroppo sono in accordo con te, che sia un film trattato in maniera troppo superficiale e con tanti clichè. Comunque è una visione piacevole e Ben si fa sempre vedere con piacere. Mi riprometto di vedere anche l'altro film, se riesco a smaltire una lunga lista di titoli che vorrei finire, prima o poi....
RispondiEliminaCiao Arianna, avrebbero dovuto chiamarlo il film sul bar delle grandi speranze disattese 😅
EliminaFammi sapere su Tick, Tick...Boom! secondo me ti potrebbe piacere di più.
Buon fine settimana!
A me invece Tick Tick Boom è piaciuto molto, forse perché non conoscevo per nulla l'argomento, non mi aspettavo niente di che, insomma sono partita senza nemmeno avere voglia di guardarlo. Eppure mi ha coinvolto molto sia la regia, che l'interpretazione di Garfield, davvero bravissimo, sia l'argomento trattato: i 30 per me sono passati da 10 anni, forse per questo capisco ancora di più la frustrazione di sentire passare il tempo e continuare a rimanere un fallimento e forse per questo ho pianto più del dovuto...
RispondiEliminaCome tutti i film sicuramente anche questo colpisce per il proprio vissuto. A me ad esempio ha comunque trasmesso un messaggio di positività, perché nonostante sia accaduto dopo la morte, le soddisfazioni sono arrivate anche per lui, ed ha lasciato un grande lascito. Personalmente, a più di 30 anni anche io, non ho sentito troppo questa ansia.
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