Joker non è il film che mi aspettavo

Mi accodo per ultimo alle tantissime recensioni che sono arrivate per la nuova versione di Joker (2019) perché la mia opinione in parte si discosta dalle molteplici voci positive che hanno circondato questo film.


Arrivo tardi e cerco anche di non fare troppo rumore (ma farò sicuramente qualche spoiler) perché conosco poco i fumetti DC Comics e ancora meno i personaggi che li costellano, ma era tanto il chiacchierare che la mia curiosità, che in principio sinceramente non era così forte, è cresciuta, e volevo capire come mai stesse ricevendo così tante attenzioni e se potesse dare a me le stesse emozioni.
C'è pure una piccola fetta di persone che ha criticato Joker, considerandolo credo l'esaltazione della violenza che può essere emulata da masse ignoranti, ma in realtà non credo sia così.
Siamo agli inizi degli anni '80 in una città che vive una crisi a più livelli, ed in questo Bronx chiamato Gotham City, una persona come Arthur Fleck fatica a restare in piedi, schiacciato da una società che non ha spazio per quelli come lui. Arthur sogna di diventare un cabarettista grazie anche alla madre con cui vive che gli ha sempre detto che avrebbe dovuto far ridere il mondo. Ed Arthur ride, in maniera sguaiata a volte, ma non lo fa volontariamente, ma per una malattia mentale che lo fa apparire strano e inquietante agli occhi degli altri. Sarà per questo vessato, preso in giro, picchiato, e resterà un incompreso fino a rivelare la sua vera natura.



Joker non è e non può essere l'esaltazione della violenza, perché le scene più crude sono ben calibrate e mai gratuite o buttate a caso, e più in generale è chiaro come quella società che ci palesano è praticamente uno specchio della nostra, dove sembra che i valori passino solo attraverso i mezzi elettronici, in quel caso la televisione, dove trovare un'arma è semplicissimo (specie negli USA dove è un problema più che concreto) e dove si vive e si sente una crisi, un malessere ed una tensione quasi elettrica che circonda chiunque viva a Gotham City. In questo contesto estremamente realistico e vicino a quello che viviamo, l'inizio del film mi ha letteralmente chiuso lo stomaco, e per me è una cosa quasi impossibile.
Il merito è ovviamente anche di Joaquin Phoenix che ha reso in maniera straordinaria Joker, mutando proprio fisicamente, ma soprattutto con una espressività incredibile. A me ha dato l'impressione che riuscisse ad invecchiare e ringiovanire, ad accendersi e spegnersi da una scena all'altra, a trasmutare in un solo secondo in base tutte le personalità che Arthur contiene. Se non gli danno un Oscar per questa interpretazione giuro che gliene faccio uno io, pure col das, e glielo porto a nuoto, perché è solo grazie alla sua interpretazione che il film sale tantissimo di livello secondo me.


Su questo aspetto siamo tutti d'accordo, ma per il resto questo Joker apre a diverse teorie e ipotesi sulle vicende a cui assistiamo.
Una delle teorie sul film più accettate è che ciò che accade sia solo nella testa del personaggio, tutto quello a cui assistiamo in realtà è un film mentale, e questo ha un senso visto che io stesso ho notato molti elementi ripetitivi, come ad esempio il fatto che tutte le donne con cui Joker parla sono nere e sembrano quasi la stessa persona, o elementi poco credibili, come il fatto che dei ricconi di Wall Street con tanto di pataccone d'oro al polso prendano la metropolitana di notte.
In generale vediamo Joker più volte presentarsi, ballare e fare l'inchino ad un suo pubblico immaginario, di cui sente le risate e gli applausi, per cui è credibile che tutto quello che succede sia solo il culmine della follia di un uomo che per tutto il tempo non aspettava altro: essere accettato per quel che è.
Questo fa traballare a mio avviso molto la stabilità del film, perché qualunque cosa possa pensare, o fare, o immaginare o vivere Arthur Fleck, stiamo sempre purtroppo parlando di un malato mentale, con un quadro clinico fatto di mancanze affettive e traumi infantili.
Questo si riflette anche nel fatto che tutto quello che mette in moto il protagonista, alla fine, è involontario e spesso sono altre persone a far sì che appunto accada qualcosa.
Arthur non punta al potere, al successo, alla fama, vuole sicuramente rispetto da parte degli altri, e vuole il riconoscimento, quasi l'affetto, da parte di quell'uomo che vede ed ammira in tv, ovvero Murray Franklin, ma ripeto, non sembra aver coscienza della sua eventuale influenza. 



È affascinante come Joker, in questa sua probabile fantasia, si ritroverà a capo di una folla scalmanata e pericolosa che lo acclama senza nemmeno sapere chi sia, se non uno come tanti truccato da clown, perché credo che sia una riflessione interessante, d'altronde tanti capi politici scellerati sono saliti al potere facendo leva su i peggiori istinti umani, quindi diventa una metafora non scontata, ma nel film questa interpretazione è scollegata dal resto: Arthur non ha una reale coscienza del fatto che ciò che si è scatenato non è dovuto a quello che ha fatto, ma per come qualcuno ha interpretato la sua maschera, e per come viene distribuita la sua immagine dai media.
La giustificazione che quindi la realtà crea mostri ogni volta che si gira dall'altra parte, è un po' debole secondo me, perché parliamo pur sempre di una persona che sta male e che purtroppo non ha avuto il supporto di cui aveva bisogno. Era possibile ad esempio che, pur avendo il sostegno di cui necessitava, pur non subendo l'assenza di empatia da parte di estranei che incontra nella sua giornata, essendo una persona con un disturbo, poteva comunque diventare poco raccomandabile. Attenzione, non intendo dire che le persone con malattie mentali sono destinate ad impazzire o a diventare pericoli per la società, perché oggi purtroppo i veri pericoli sono quelli che si ritengono psicologicamente stabili.



Ho molto apprezzato anzi che in questa versione di Joker si parli delle malattie psichiche molto apertamente, soprattutto su come non vengano prese seriamente, anche dalle istituzioni che non offrono sufficiente supporto a queste persone; ci viene in parte mostrato come una persona che soffre di queste malattie vuole ed ha il diritto di avere una vita quanto più possibile "normale", così come le risposte che il protagonista darà saranno in parte coerenti con ciò che ha subito e non sarà solo una presa di posizione, ndò cojo, cojo, ma pur non essendo un neuropsichiatra, mi sento di dire che la questione del problema di Arthur va ad indebolire la trama ed il messaggio che ci stanno trasmettendo.
Si indebolisce quando ad esempio Joker si renderà conto che la madre ha anch'ella disturbi psichici, con tutto quello che ne consegue, eppure, da persona che ha subito diversi traumi, da uomo che chiede ad alta voce agli altri di comprenderlo, non sarà poi altrettanto comprensivo. È normale che non abbia gli strumenti per capire la madre, ma non mostra minimo dubbio su ciò che farà.
Quindi da spettatore mi chiedo: devo accettare che sia un personaggio folle, che non ha lucidità mentale e che è stato abbandonato a sé stesso, o che sia un cattivo tout cort, o che sia entrambi? A me nessuna strada convince fino in fondo perché tutto mi porta a staccarmi, a guardare con occhio più critico e a non dare alcuna giustificazione a questo personaggio.


Attenzione parte seconda: non credo che si possa empatizzare con il protagonista, non credo che il film volesse farci esclamare un "Oh povero Joker incompreso e calpestato da tutti, fai bene, ammazzali tutti" senza farci più o meno intendere che non è bianco o nero, perché la personalità di Arthur si fraziona in una scala di grigi, ma credo volesse darci la base per capire come si sia arrivati al Joker che conosciamo.
Tuttavia non è giustificato ma è comprensibile che Arthur purtroppo risulti come un invisibile perché tutta la società che ci descrivono non ha rispetto per nessuno, è per questo che la gente scenderà in teoria a creare il caos per le strade. È qui secondo me che il film si azzoppa da solo: mi porti per un percorso che dovrebbe essere un vicolo cieco, ma ci trovo infinite scappatoie.
La mia percezione quindi si limita alla comprensione e non arriva del tutto alla mia sensibilità.
Non ho visto come questo film riesca a scavallare il divario fra cinecomic ed un cinema più introspettivo. Non ho visto un reale approfondimento della mente del personaggio o delle dinamiche sociali, secondo me sono accenni abbozzati, in parte già noti, non vediamo il passato di Arthur, ad esempio, o i reali problemi dei cittadini di Gotham, se non l'indignazione verso Thomas Wayne, il bianco conservatore (e la spazzatura, che, per carità è un bel problema). E soprattutto non vediamo un vero crescendo verso la follia ma solo il grilletto di Joker pronto a scattare nella mente di Arthur.


A fine film, che ho guardato con molto interesse, avevo voglia che continuasse perché quello che avevo visto non mi era bastato sinceramente, non per un senso di ingordigia e appagamento, ma perché mi mancava qualcosa. Mi mancava qualcosa di diverso o nuovo su cui riflettere, mi mancava quel pugno nello stomaco, per quanto ci sia sicuramente tanto dolore e amarezza. Magari semplicemente non l'ho capito e non ho colto molte cose, e sono pronto ad ammettere le mie colpe. So che non ci saranno sequel, né collegamenti con altre pellicole, credo anche perché è un film che vuole risultare poco chiaro, vuole aprire più scenari, incastrandoci nella psiche di un personaggio che non deve avere per forza coerenza.
Joker è un film più che valido, che ha fatto parlare di sé, e che ha appunto smosso a creare teorie e trame di vario tipo e spessore per comprenderlo, quindi ha raggiunto il suo obbiettivo, e io stesso credo sia da vedere per farsi una propria idea, ma non è il film, o meglio il capolavoro che mi aspettavo.


Genere: drammatico, thriller
Durata: 123 minuti
Regia: Todd Phillips
Uscita in Italia: 4 Ottobre 2019
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Voto 8




24 commenti:

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  1. A me è piaciuto, ma è successo il contrario.
    Era proprio quello che mi aspettavo. Zero sorprese, compresa l'ovvia bravura di Phoenix.

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    1. Insomma, aspettative sempre un po' disattese, in un modo o nell'altro. Col senno di poi ti dico, lo trovo anche io "prevedibile"

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  2. io l'ho amato, mi aspettavo meno anzi perchè quando vado al cinema con troppe aspettative poi vengono deluse e invece qui no, fatto molto bene anche dal punto di vista della malattia mentale di lui e della madre, ottimo l'attore, io l'ho amato!

    mallory

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  3. Confesso che mi inquienta un bel po' e che non penso di vederlo, almeno non adesso. Un domani non lo so, magari mi sentirò attirata davvero.
    Ho visto il trailer e sono certa che Joaquin Phoenix sia straordinario in questo ruolo, bastano poche scene per intuirlo. Ma, ripeto, il pensiero una storia tanto brutale e inquietante mi respinge in questo momento.
    Tu, in ogni caso, hai scritto un post bellissimo Pier. Hai reso benissimo le tue sensazioni, il tuo pensiero... e qusto mi è piaciuto :)
    Buonanotte, un bacio.

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    1. Grazie mille Maris! È una storia in effetti inquietante, ma meno cruda di quanto si possa pensare (credo che volutamente abbiano cercato di fare un film che possa accontentare un pubblico più ampio).
      Un abbraccio e buon giovedì 😊

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  4. A costo di essere ripetitiva: Scorsese lo aveva fatto meglio, due volte, senza essere didascalico e senza metterci di mezzo Bruce Wayne attaccato con la colla.
    L'angoscia che offre Taxi Driver, la follia deprimente di Re per una notte, non sono nemmeno paragonabili a Joker, che colpisce non tanto per la trama ma per il superbo one man show di Joaquin Phoenix.

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    1. Credo che anche il personaggio in sé, nel senso la fama che si porta dietro, abbia contribuito ad attirare l'attenzione.
      E sicuramente Joaquin Phoenix si carica sulle spalle il peso di tutta la baracca...

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  5. Al di là della chiusa finale, mi trovo perfettamente d'accordo con la tua analisi sul personaggio e sulla sua malattia.
    Lo hanno reso umano (ma in realtà lo fecero già nei fumetti) e hanno mostrato come una giornata storta trasformi del tutto un uomo, che viene abbandonato dalla società.
    Però appunto, non si empatizza con lui, non capisco chi lo fa.
    Perché la società A TUTTI NOI ci tratta coì, sottovaluta le nostre malattia e ci dà ogni giorno giornate storte.
    Ma non diventiamo il Joker.

    Moz-

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    1. Con la chiusa finale intendi il fatto che non è il film che mi aspettavo?

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  6. Ho visto Joker domenica, pur non essendo un'amante dei fumetti. Sono andata perché la curiosità era cresciuta a dismisura e una volta tanto ho voluto dare una chance ad una pellicola per la quale certamente non ero in target.
    L'interpretazione di Phoenix è incredibile, credo anche io che meriti non uno ma 10 premi Oscar e se non glielo danno dovremo fare una rivoluzione.

    Ma il film in sé resta un'opera distante da me. Grigia, cupa, drammatica, che mi ha fatto più male che bene. Non lo rivedrò una seconda volta.E la mia chiaramente non è una recensione, ma solo un'impressione squisitamente personale. Il tuo articolo è fantastico, come sempre.
    Un caro abbraccio.

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    1. Sicuramente è una storia molto dark e a tratto forte, bisogna essere un po' pronti. Grazie mille, spero non fosse troppo confusa come recensione, perché a volte non è semplice descrivere le proprie sensazioni!
      Baci!

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  7. Io sono andata a vederlo senza aspettative e mi è piaciuto tantissimo!tutto fa si che si percepisca la sofferenza e il disagio di Arthur. Le musiche sono fredde e penetranti, c'è violenza psicologica e alcune scene mi hanno "fatto male". E poi Joaquin..se non gli danno l'oscar vengo a nuoto con te così ci diamo il cambio :)

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    1. Ci sto, non resta che capire se il das regge all'acqua di oceano :D

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  8. A me è piaciuto, ma non mi ha sorpreso: me lo aspettavo esattamente così.
    L'unico colpo di scena è stata la soundtrack, non me l'aspettavo così bella!

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    1. Tutto ciò che "circonda" il film secondo me è bello, colonna, regia, luci.

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  9. Non andrò a vederlo perché questo continuare a riprendere temi e personaggi già trattati un miliardo di volte comincia a darmi fastidio, persino per i live action Disney e per la saga degli Avengers...

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    1. Mi trovi generalmente d'accordo: non amo questa carenza di idee originali che ormai imperversa!

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  10. Un film semplicemente straordinario, un vero capolavoro e anche io non mi aspettavo niente di simile...
    Mi piacerebbe tanto che leggessi questo post...
    https://ilsalottodelgattolibraio.blogspot.com/2019/10/il-trono-di-pellicole-joker-spaventa.html

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    1. Per me non è stato un capolavoro, non so se hai letto... ma comunque passo a leggerti.

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  11. Fantastica per intensità, fisicità e introspezione l'interpretazione di Phoenix che regge da solo l'intero film, piuttosto "normale" e in alcune parti addirittura un po' troppo prevedibile la trama e lo svolgimento, per me i premi a Venezia andavano invertiti, Coppa Volpi a miglior attore invece di Miglior Film e spero che almeno agli Oscar la situazione si riequilibri. Per il resto credo che la reazione dipenda molto anche dal background culturale e i film di riferimento che uno ha, io amo molto Scorsese quindi riconosco subito l'omaggio al suo stile e alle sue opere, Taxi Driver su tutti ovviamente, mentre molti all'uscita del cinema erano delusi perchè si discostava troppo da tutto quello che si sa sull'universo di Batman fino ad oggi.

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    1. Sono d'accordo sulla premiazione, miglior attore era più azzeccato!

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  12. Io ancora non l'ho visto perché arrivo sempre tardi, ma sono molto curiosa perché ne ho sentito parlare così tanto nel bene e nel male, che mi è venuta voglia di farmi una mia idea al riguardo!

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    1. Penso che sia uno di quei film per cui la prospettiva personale sia fondamentale :)

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