Quando si avvicina una celebrazione è sempre un casino.
Succede per qualunque festa, ma in particolare per i matrimoni che agitano tutti, dagli amici fino ai parenti di terzo grado.
In queste occasioni si aprono tanti cassetti: quelli della memoria, quelli delle aspettative, quelli dei desideri e ti ritrovi ad affrontare circostanze e problemi che la quotidianità aveva messo da parte.
Questo è più o meno ciò che accade in Io che amo solo te.
Paese di produzione: Italia
Genere: commedia, drammatico
Durata: 102 minuti
Regia: Marco Ponti
Damiano e Chiara sono una coppia di giovani in procinto di fare una sciocchezza: sposarsi. Tuttavia, sebbene all'apparenza sembrino una di quelle coppie che tutti invidiano, che tutti vorrebbero emulare, la sostanza è ben diversa.
Da un lato Damiano sembra non avere del tutto la testa sulle spalle, dall'altro Chiara sembra titubante sulle nozze.
Insomma, una coppia dei nostri giorni, che dietro al picci pucci ha mille insicurezze.
Ad aggravare i già macchinosi preparativi del loro matrimonio, ci si mettono anche le famiglie dei due nubendi, fra cui serpeggiano degli oscuri pregressi.
Infatti pare che in gioventù, il padre di Damiano e la madre di Chiara avessero una liaison. Tuttavia le loro strade si divisero per rispettare non tanto i propri sentimenti, quanto l'occhio sociale indiscreto di un paese del sud Italia.
Sarà proprio l'evento del matrimonio ad aprire questo vaso di Pandora in cui per troppo tempo si erano nascosti i veri sentimenti dei protagonisti.
Io che amo solo te mi è parsa una piacevole commedia corale dove ognuno trova il suo spazio e in cui fra un evento e l'altro si toccano varie tematiche importanti, una su tutte, l'evoluzione dei rapporti affettivi rispetto al passato e di come siano influenzabili dall'esterno, sebbene la cosa che più conti, sia trovare un equilibrio interno.
Se in alcune parti il film sembra un po' rallentare, tanto da annoiarmi e farmi guardare quanto tempo sia trascorso dall'inizio della visione, in altre parti - da metà circa - la narrazione prende un po' corpo e ritmo. Fra una battuta e l'altra, scorre bene.
Inoltre non si cade in fastidiosi e eccessivi regionalismi.
Punti deboli sono forse una trama non originalissima, con spunti di riflessione non innovativi e alcune parti che sembrano delle forzature. Ad esempio il coming out del fratello di Damiano, che non si capisce bene perché debba avvenire in un momento in cui l'attenzione dovrebbe essere puntata sugli sposi. Abbiamo capito che lui volesse cogliere la palla al balzo, ma pure io, come Scamarcio, mi sono chiesto
Sì, vabbe', ma che c'entra?!
Mi sembrava un po' la Laura Pausini del momento in sintesi.
Infine, ma non so se sia colpa della mia stanchezza, ho avuto difficoltà, in alcuni istanti, ad inquadrare i personaggi, come ad esempio lo zio di Chiara, che ho creduto fosse invece il padre della ragazza.
Una visione rilassante, piacevole, simpatica e per tutta la famiglia.
Voto 7 meno
Voglio fidarmi, e quando lo passeranno su Canale5, nel 2018, pieno di spot, lo vedrò :)
RispondiEliminaA parte gli scherzi, potrebbe davvero piacermi. Mi ha ricordato vagamente Mine Vaganti.
Moz-
Sono pure pugliesi come te!!
EliminaLo hanno paragonato a Mine Vaganti ma come puoi immaginare è una spanna sopra rispetto a questo ;)
...Ma la caccavella intesta che ha lei il giorno del matrimonio?! comunque secondo me è godibile, se capita lo vedo volentieri!
RispondiEliminaLo avevo notato anche io!! Tremendooo!!! XD
EliminaSe leggerai il libro di Luca Bianchini da cui è tratto il film, avrai la risposta ad alcuni perché, come quello del coming out di Orlando avvenuto proprio durante la cerimonia. Non era facile ridurre le trecento e passa pagine del libro in un'ora e mezza di film. Sono contenta ti sia piaciuto. Abbraccio.
RispondiEliminaMi informerò meglio! Grazie Mariella :D
Eliminaio ho letto il libro proprio perché ero curiosa di vedere il film... delusa dal libro, lo vedrò con moz nel 2018 su per giù :P
RispondiEliminaSperiamo che il film non ti deluda pure :D Tutti da Moz!!
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