Il Primo Giorno della Mia Vita: le mie riflessioni sul nuovo film di Paolo Genovese

Conservo ancora un discreto ricordo di Perfetti Sconosciuti, il film di Paolo Genovese che hanno remakkato pure in Papua Nuova Guinea, nonostante difficilmente vada d'accordo con il cinema italiano.
È vero che di mezzo ci sono stati altri due film che non ho visto, ma il ritorno al cinema del regista con Il primo giorno della mia vita, mi ha subito suscitato curiosità, tanto da vederlo nel giro di poco dalla sua uscita.
Tuttavia, appena terminata la visione, ho iniziato a pensare. Mi sono ritrovato a riflettere mentre uscivamo dalla sala, mentre ero in macchina, mentre mangiavo le patatine da Old Wild West, e mentre rientravo a casa, cercando di trovare quel senso profondo che un film del genere dovrebbe smuoverti dentro, eppure non ci sono riuscito.



Genere: drammatico
Durata: 121 minuti
Regia: Paolo Genovese
Uscita in Italia: 26 Gennaio 2023 (Cinema)/Giugno 2023 (Prime Video)
Paese di produzione: Italia 

Il primo giorno della mia vita ruota attorno ad una delle seconde possibilità più importanti che potrebbero capitare ad un essere umano: quattro diverse persone infatti, per ragioni differenti, si sono tolte la vita. Sono tutte persone apparentemente normali: dalla madre che ha perso la figlia, alla sportiva che non riesce mai ad arrivare prima, dallo youtuber che gira video di mukbang, fino al coach motivazionale. Tutti hanno perso la loro bussola verso la felicità, ed hanno scelto che fosse il momento di uscire per sempre dall'ombra di una vita apparentemente ormai vuota. Le loro anime vengono accolte in una sorta di limbo da un Caronte con una vecchia station wagon, un uomo senza nome che ha un compito fondamentale. In una settimana l'uomo dovrà infatti cercare di far cambiare idea a questi quattro personaggi, e farli innamorare ancora una volta della vita. Ci riuscirà?

Trasponendo il suo omonimo romanzo, Genovese è andato a toccare forse i temi più alti e complicati dell'esistenza in Il primo giorno della mia vita: si parla di suicidio, di depressione, di felicità e anche dell'essenza della vita stessa, attraverso tutte le sue curve, facili o difficili che siano. E questa operazione è portata avanti con un taglio contemporaneo, e da punti di vista ed età differenti. Non a caso, la coralità dei personaggi funge da archetipo per cercare di includere una forchetta di varietà umane, ognuno con le proprie difficoltà, ma anche con le proprie caratteristiche e bellezze.

In questo senso, Il primo giorno della mia vita dovrebbe riuscire a toccare nel profondo, a mettere in scena quelle tematiche che ti fanno sentire quasi nudo, a disagio tanto sono intime e profonde, eppure, pur riflettendoci, non è stato così.

Il film infatti si perde in una impostazione che mi ha solo provocato distacco il più delle volte, a causa soprattutto della superficialità di come vengono presentati e gestiti i personaggi. Nonostante vanti alcuni degli attori più validi del cinema italiano, da Toni Servillo a Margherita Buy, Il primo giorno della mia vita non riesce ad andare oltre, non dà una arco narrativo ampio ai suoi protagonisti, ma si limita ad abbozzarlo facendolo girare intorno alla causa che ha scatenato il suicidio.
Non sembra infatti che ognuno abbia la capacità di trasmettere il dolore che l'ha spinto ad arrivare alla svolta più tragica, ma è come se queste quattro persone raccontassero come in un talk quello che gli è successo.
La conseguenza per me è stata la quasi totale assenza di partecipazione e coinvolgimento emotivo, nonostante dovesse essere un tema, come dicevo, in grado di lasciare un segno più profondo.

Non aiutano poi i dialoghi che spesso risultano impostati e teatrali, innaturali se vogliamo parlare di un film che dovrebbe essere nudo e crudo.
Se da un lato Il Primo giorno della mia vita non mi è diventato particolarmente pesante, sebbene la durata risulta eccessiva, dall'altro non c'è quel guizzo o quella battuta così efficace che riesca a sdrammatizzare, a dare quella leggerezza e quel respiro che queste tematiche hanno bisogno se rivolete ad un pubblico ampio ed eterogeneo.

Quindi nonostante ci abbia riflettuto a lungo, non sono riuscito a trovare quell'appiglio che mi facesse considerare questo come un film particolarmente memorabile o che rivedrei. Anche la regia, la fotografia e la messa in scena in generale non mi hanno dato particolari sensazioni. 
Peccato.




2 commenti:

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  1. Sono temi forti, probabilmente neanche semplici da trattare.
    Bel cast, comunque.

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