Sono fatto strano credo: leggerei thriller polizieschi di continuo, ma poi è un genere che, declinato alle serie tv, guardo davvero poco, specie se abbracciano molto questo tema narrativo e non hanno guizzi, spunti, argomenti particolari. Sono alla fine un diversivo in mezzo a drammi di varia intensità, serie tv storiografiche e robe trash più o meno divertenti.
Aveva attirato la mia attenzione proprio una serie tv poliziesca di Star Original intitolata Big Sky (⭐⭐), e mi ha fatto soffermare soprattutto perché è stata creata da David E. Kelley, papà di The Undoing - Le verità non dette e Big Little Lies, entrambe serie tv che con i loro difetti mi erano piaciute.
Big Sky però ha presupposti del tutto diversi: seguiamo infatti le vicende di Cassie Dewell e Jenny Hoyt, rispettivamente una investigatrice privata e una ex poliziotta, che dovranno mettere da parte rivalità personali e dissidi per risolvere un caso importante. Due ragazze di buona famiglia sono infatti misteriosamente sparite lungo le strade del Montana, e Cassie e Jenny, aiutate anche dall'ex marito di questa, cercheranno di ricostruire il percorso della giovani per capire quello che è a tutti gli effetti un rapimento. Si aprirà un vaso di pandora e la sparizione delle due ragazze porterà ad una indagine più ampia, che seguirà la pista di altre giovani donne sparite nel nulla.
Nonostante non si impianti nelle fondamenta più originali, Big Sky avrebbe avuto comunque le carte per poter risultare una serie tv piacevole, accattivante, di quelle che magari ti spingono di episodio in episodio con vorace velocità. Il problema è che però ha avuto uno sviluppo molto tortuoso.
Partiamo dal fatto che Disney+ deve smetterla con questa programmazione completamente casuale: già tollerare la pubblicazione dei nuovi episodi di settimana in settimana, è qualcosa che risulta difficile nel mondo della serialità attuale (me ne ero lamentato qui), ma se tu casa di produzione poni uno stop di due mesi solo perché vuoi cercare di cavalcare il "successo" e allungare la stagione, mi spiace dirti che hai un problema.
Oltre a spezzare il ritmo della serie, rendi faticosa la fidelizzazione da parte del pubblico. Queste cose le puoi fare se sei RaiDue, non un canale di streaming a pagamento.
E tra l'altro hanno proprio sbagliato serie tv con cui fare questi giochi, perché uno dei punti di forza di Big Sky è proprio il ritmo incalzante, il fatto che ogni episodio abbia sempre qualche colpo di scena, e che sia molto fruibile, non ci sono troppe stancanti complicazioni. Purtroppo però questa tensione è l'unica spinta che mi ha portato a terminare questa serie, insieme ad una generica curiosità di capire come andasse a finire e a parare.
Infatti Big Sky punta spesso ad una telefonatissima casualità per risolvere certe situazioni, perdendo aderenza alla realtà e soprattutto risultando prevedibile. Un esempio semplice per riassumere questo mio tentativo di spiegarmi senza farvi spoiler è parlarvi di come un personaggio riesca a sopravvivere a qualunque cosa e proseguire il suo percorso nemmeno fosse un automa, con la strana conseguenza che riesce sempre ad essere un passo avanti. Big Sky si farcisce poi di alcuni vuoti narrativi, sottotrame abbandonate, e alcuni dialoghi un po' imbarazzanti e non proprio ricercati.
La seconda parte, quella che ci ha fatto aspettare un paio di mesi per terminare questa prima stagione di Big Sky, ha una parentesi su una famiglia di completi sciroccati che penso sia del tutto ininfluente. O per meglio dire, inizia bene e ti sembra che porti aria nuova alla serie, ma alla lunga invece annoia e stanca, e si condisce anch'essa di passaggi un po' assurdi.
Queste sono un po' le note dolenti di Big Sky, ma se cercate una serie di compagnia, che alla fine scorra, se siete degli onnivori seriali e non avete il palato troppo fino, potrebbe anche risultare digeribile. Qui vi parlo della mia idea sulla seconda stagione.
Di tutt'altra pasta (forse dovrei uscire dal loop delle metafore culinarie) la miniserie andata in onda su Sky e Now, con protagonista la sempre cara Kate Winslet, e mi riferisco a Omicidio a Easttown (Mare of Easttown) (⭐⭐⭐⭐).
Sette episodi ci conducono alla ricerca dell'assassinio di una giovane ragazza madre, la quale sembra essere collegata alla scomparsa di un'altra ragazza avvenuta un anno prima. Nella piccola cittadina di Easttown tutti conoscono la poliziotta Marianne "Mare" Sheehan, per questo le sue indagini non saranno sempre semplici da condurre, ma Mare è anche una donna con una vita travagliata, un passato difficile, una figlia adolescente da crescere e un nipote di cui prendersi cura. Interno ed esterno quindi collideranno e porteranno la protagonista a cercare di costruire tutti i pezzi di un puzzle che vi consiglio di scoprire.
Non prendetela però come un aspetto negativo perché Omicidio a Easttown ha un bell'intreccio narrativo, che si muove su più piani e che tiene sempre costante l'attenzione, che sia per appunto una parentesi sulla vita di Mare, che per il caso che sta cercando di risolvere. Questa serie inoltre apre una finestra sulla vita di provincia, con i suoi pregi e i suoi difetti, inserendo anche tematiche più comuni e importanti. Sicuramente quella che spicca è il rapporto genitori-figli, che viene presentato sotto più punti di vista e fra generazioni diverse. In questo senso poi il rapporto fra Mare e la madre, si presta anche a dare una vena più ironica e leggera alla serie.
Proprio riguardo la trama e la trattazione di certe tematiche, c'è un elemento positivo che mi ha colpito, e uno che invece mi ha lasciato perplesso. Il primo è il modo in cui è stata trattata l'omosessualità della figlia di Mare: è spontanea, naturale, non viene esageratamente sottolineata né celata, e soprattutto non è stata condita di drammi, cosa che la rende quasi fresca come scelta di trattare l'argomento. Inoltre, ma non so se sia voluto, c'è quasi un paragone in contrasto fra il modo bello in cui viene inserito un personaggio LGBT e la bruttura che coinvolge quella che dovrebbe essere la "normalità" delle altre famiglie. Dall'altro lato ho storto un po' il naso nel notare che per risolvere questo Omicidio a Easttown abbiano scelto di giocare su un taglio di scena che potesse chiarire determinati punti. Questo è l'unico difetto che trovo in questa serie tv, ma per il resto ammetto che la riguarderei volentieri e spero in una conferma di una seconda stagione perché abbiamo tutti bisogno di un po' di Kate Winslet e ci siamo già affezionati alla sua Mare Sheehan.
Che sia promossa o rimandata entrambi vedrò, Big Sky già interessato mesi fa anche se sul creatore ho dei dubbi ora dopo aver visto The Undoing, mentre la seconda è su Sky e sarà facile recuperare ;)
RispondiEliminaMagari Big Sky finisce per piacerti, come a me era piaciuta di più The Undoing 😄
EliminaKate Winslet monumentale.. la serie invece ha voluto strafare con un'ultima puntata dai tempi di suspense tutti sbagliati. Peccato.
RispondiEliminaQuindi svaluti tutta la serie per il finale? Naaa non credo lo meriti
EliminaBig Sky ispira pochissimo, sarà che a Ryan Philippe non riesco a dare fiducia.
RispondiEliminaTanto amore invece per Mare, la parte giallo nel finale non è gestita al meglio nemmeno per me, ma è stare a Easttown che fa la differenza, quella sensazione di piccola cittadina, piccoli eventi, grandi famiglie con grandi problemi che ti fa affezionare al personaggio e alla sua storia.
Posso dirti che Ryan Phillippe è l'ultimo dei problemi di quella serie, è davvero poco presente (non so perché l'abbiano messo nel poster)
EliminaMi è piaciuto molto come la cittadina di Easttown sia rappresentativa, ma caricaturale.
Ho visto ( e credo che la rivedrò) la serie con l'immensa Kate Winslet, naturalmente mi è piaciuta tanto. Non sono molto d'accordo sul tuo giudizio riguardo al finale. A me è piaciuto anche sul grado di giusta suspense che hanno voluto dargli, ma forse non ho ben compreso il tuo giudizio in merito. Spero di riuscire a vedere in futuro tante belle serie gialle e drammatiche come questa.
RispondiEliminaCiao! Cerco di rispondere senza spoiler: il mio problema non è la suspense, perché mi ha intrattenuto abbastanza (al contrario di quanto diceva Franco su), e mi è piaciuto come sia venuta a galla man mano la risoluzione. Mi riferisco in particolare ad una sequenza di scene, in cui due dei protagonisti parlano come se stessero rivelando il colpevole. In realtà, col senno di poi, quando tutti i personaggi coinvolti sono smascherati, quelle due scene sembrano semplicemente tagliate, come se non ci mostrassero l'intero contenuto del loro dialogo. Questi due personaggi dicono il nome del colpevole con certezza come se per loro è quella la verità, ma poi sappiamo com'è finita 😉
EliminaGrazie Pier per il chiarimento! Quando la rivedrò ci farò attenzione, mi era sfuggito questo particolare...
EliminaDi nulla, figurati! A me per un attimo è sembrato che qualcosa non quadrasse, tanto che ho rivisto quel pezzo un paio di volte per capire che non ero io stordito, ma che è proprio fatta così. Mi dirai 😄
EliminaBuondì Pier! Ma sai che non le conoscevo entrambe?! Sono contenta di essere riuscita a passare così mi segno Omicidio a Easttown. Già il fatto che ci fosse Kate Winslet poteva bastarmi perché la apprezzo molto come attrice. Trovo si cali sempre alla perfezione nei ruoli che ricopre. Come hai detto tu, non fa diventare "macchietta". Poi la tua recensione mi ha convinta ancora di più a segnarla nella lista delle serie da guardare :D
RispondiEliminaCiao! Contento allora di avertela fatta scoprire perché è fatta proprio bene e appunto c'è una attrice di primo livello (ma anche gli altri sono tutti volti più o meno noti che stanno bene nelle parti)
Eliminanon le conosco ma ci farò un pensierino
RispondiEliminamallory
👍🏻✌🏻
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