Sono terminate proprio di recente, anche nella programmazione italiana, due serie tv che in comune hanno decisamente ben poco, se non il fatto che il filo conduttore è una situazione misteriosa, intricata, che deve, in teoria, raggiungere una risoluzione.
Si tratta di due serie tv su cui avevo molte speranze ma ammetto che non sono state del tutto ripagate, in particolare con una di queste serie.
Come sempre non aspettatevi il racconto spoileroso della trama, ma più le mie generali impressioni dei telefilm, così da chiacchierare insieme se li avete visti, o farveli scoprire se non li conoscete. C'è un pelo di difficoltà per me in questo caso perché entrambe le serie in questione secondo me sono particolarmente legate al finale delle stagioni, per cui non potrò escluderlo dalle mie opinioni, ma sappiate che non racconto nulla di compromettente.
Dal 27 febbraio al 1 Maggio di quest'anno su Sky Atlantic è stata trasmessa Here and Now (⭐⭐), quasi una miniserie se considerate i 10 episodi di durata, ma una serie completa se considerate i 60 minuti ad episodio.
Here and Now ha uno strano potere: quello di attirarti puntata dopo puntata, sa mantenere l'attenzione dello spettatore in modo costante, magari senza picchi, senza esplosioni di colpi di scena impensabili, però ci riesce. Il problema è che arrivati alla fine per me hanno fatto un buco nell'acqua.
La storia alla base di Here and Now può risultare già sentita visto che di telefilm su famiglie americane da copertina ne abbiamo a iosa, This is us e Brothers and Sisters per citarne due che ho seguito. Ma c'è un passo avanti, c'è il tentativo di creare una storia più attuale, più reale, più cruda e diversa, perché i signori Bishop, Greg e Audrey, hanno voluto rendere molto particolare la loro famiglia, che si è sviluppata quasi come un esperimento sociologico.
Tre dei loro quattro figli sono infatti stati adottati e provengono tutti da paesi diversi, fra l'Africa e l'Asia. Questo capite da voi che imbastisce tutta una serie di tematiche strettamente attuali, anche solo pensando al razzismo, o semplicemente alla percezione di chi ha uno stile di vita, una religione, una sessualità diversa. Sono tanti i riferimenti alla situazione socio politica degli Stati Uniti di oggi, ma oltre al rapporto con l'esterno, la famiglia Bishop è una polveriera al suo interno visto che tutti i suoi componenti si trovano in un periodo delicato e complicato delle loro vite, un periodo di transizione magari. Fin qui l'unica cosa che mi aveva disturbato è stato il doppiaggi in italiano del capostipite della famiglia, Greg Bishop (Tim Robbins), che io capisco la crisi di mezza età, capisco lo spaesamento, capisco aver perso la rotta, ma farlo parlare come un imbecille che non sa nemmeno mettersi un paio di calze, non era necessario.
Ad un certo punto comunque in questo intreccio di tematiche interessanti, odierne e tutto quello che volere, si innesta una questione che sfiora un improbabile paranormale. O per lo meno credo che ormai possiamo conclamarlo come tale, perché se per un bel periodo sembrava si stesse soprattutto sondando all'interno della psicologia di uno dei personaggi, e di eventuali disturbi psichici, e il paranormale fosse solo una appunto poco credibile ipotesi, arrivati a pochi passi dalla fine un po' questo risvolto così coinvolgente, si perde. Ma si perde un po' tutto. Si perdere il senso della storia, delle vicende che erano accadute, il senso di tanti dialoghi.
Sono arrivato alla fine e mi son chiesto perché. Perché buttare tutto all'aria? Perché autosabotarsi quando c'erano tantissime strade da intraprendere? Perché rendere i personaggi inutili nel poco che già avevano fatto, quando hai una quasi coralità da gestire e che può farti fare i big money e tante stagioni?
Perché non scavare in quelle condizioni psicologiche e patologiche che i personaggi avrebbero potuto rappresentare così bene?
Perché non scavare in quelle condizioni psicologiche e patologiche che i personaggi avrebbero potuto rappresentare così bene?
I creatori di Here and Now hanno saputo azzopparsi da soli, nonostante avessero infinite possibilità, anche scontate e noiose, ma sicuramente meglio del risolvere tutto a tarallucci (ben cotti) e vino.
Purtroppo, come ho già detto un milione di volte, le sole tematiche non possono reggere l'intera struttura di una storia che deve portarti ad un finale logico che può essere pure aperto, disgiunto dal resto, volutamente volpino per cercare di creare attenzione ad una seconda stagione. Ma serve un racconto coerente e centrato, che possa creare empatia e non antipatia in chi segue la serie, e Here and Now non ha saputo esserlo da inizio a fine.
Non posso dirvi molto altro, posso però dirvi che ovviamente non ci sarà la seconda stagione, visto che anche gli ascolti sono stati bassi. Un vero peccato.
Sul filo di un mistero diverso si muove invece L'alienista - The Alienist (⭐⭐⭐⭐) trasmessa su Netflix dal 19 Aprile di quest'anno.
Ad inizio di ogni puntata ti viene ricordato pedantemente che nel 19esimo secolo, le persone affette da disturbi mentali venivano considerate alienate dalla loro natura. E quindi i medici che studiavano queste patologie venivano definiti alienisti. Questo già vi basta per capire che la tela su cui vengono dipinte le vicende di The Alienist è un thriller psicologico ambientato a New York nella fine del 1800.
Diciamo che l'assunto di base non è proprio l'emblema dell'originalità, visto che si parla pur sempre di misteriosi ed efferati omicidi seriali a discapito di poveri bambini. Tuttavia le carte che questa serie gioca sono, in parte, per me vincenti.
Intanto la ricostruzione dell'epoca è accurata e su di me già questo ha un certo fascino. Così come hanno un certo fascino gli attori principali, Daniel Brühl, Dakota Fanning e Luke Evans che ancora non si è deciso a chiedere la mia mano.
Se quindi la storia di base potrebbe non sembrare chissà che cosa, che di Jack lo Squartatore abbiamo sentito parlare ennesime volte, lo sviluppo de L'alienista è decisamente più interessante, visto che proprio la psicologia è il perno che muove sia i personaggi che la storia.
Già questo terzetto, Sarah Howard, Laszlo Kreizler, e John Moore, si porta dietro un bagaglio particolare, fatto di un passato che ha lasciato le sue ferite, o comunque di un presente difficile.
Sono un po' compagni di sventure, uniti dalle proprie disgrazie, e decidono di unire le forze, ognuno come può, per scoprire questo assassino che si nasconde nell'ombra.
La forza delle indagini è che si stanno affacciando in questo periodo storico dei nuovi metodi scientifici che possono essere utili a smascherare i criminali, che però ovviamente, per quanto affascinanti, erano ancora rudimentali.
The Alienist mi è piaciuta molto come serie tv, l'ho vista quasi in binge watching, proprio perché accanto alle indagini passano anche le vicende dei protagonisti che devono scontrarsi con dei poteri forti, che vogliono mascherare una rete illegale di brogli ben più articolata, per cercare di mettere un punto alla vicenda. Inoltre la storia riesce ad attualizzarsi perché in modo più o meno sotterraneo passano argomenti anche importanti, non solo legati all'epoca.
Sarah ad esempio è l'emblema del ruolo delle donne, viste o come sante di cristallo, o come diaboliche meretrici. Ma anche la sua difficoltà nell'essere presa sul serio e nel poter progredire a lavoro è importante da sottolineare. Vi suona familiare come situazione?
L'immigrazione, la propria sessualità e la corruzione sociale e politica, sono altri temi che ricorrono. Interessante anche l'introduzione di personaggi realmente esistiti che danno un risvolto un po' più realistico alle vicende, nonostante forse non si punti abbastanza l'attenzione a cosa implichi la presenza di personaggi reali in vicende così losche. C'è poi l'argomento più scottante, ovvero la prostituzione minorile.
Però L'Alienista non è esente da problemi più o meno grandi, che magari non vanno proprio a bloccare il piacere della visione, ma che mi hanno fatto abbassare un po' il voto.
Proprio quegli aspetti legati alla psicologia dei personaggi, alla loro storia, alle loro difficoltà, vengono un po' abbandonati e lasciati in sospeso senza darci alcune risposte, per dar spazio appunto alla parte tensiva delle indagini, e questo per me è un difetto abbastanza grande perché come vi dicevo alla fine la struttura del thriller è convenzionale, per cui devi cercare di far leva sulle originalità che hai ovvero le vicende dei personaggi. Anche in certi dialoghi, ad un certo punto, ti fermi e ti chiedi cosa abbiano voluto dire.
Allo stesso tempo quando è stato il momento appunto di far crescere ed esplodere la tensione e di far volgere le vicende al termine, quando arriva il momento clou insomma, mettono il piede sull'acceleratore e tolgono baracca e burattini di mezzo in fretta, affievolendo un po' il piacere del finale.
Quando insomma dovevo avere queste palpitazioni un po' si perdono, in parte per appunto cercare di concludere, in parte nella prevedibilità di come sarebbero andate le cose.
Non si sa ancora se ci sarà una seconda stagione di The Alienist, visto che il progetto alle spalle di questa serie è stato travagliato. So che ci sono altri romanzi di Caleb Carr, lo scrittore appunto di L'alienista, ma da ciò che ho letto sono ambientati in un'altra epoca. Io invece voglio ancora sfruculiare nelle vite di questi personaggi, penso abbiano ancora del potenziale da esprimere e credo possano cucirci sopra altre storie.
Voi state seguendo qualche novità al momento?
Non conosco nessuna delle due, ma devo ammettere che non mi ispirano un granché, forse l'alienista, giusto perché amo le ambientazioni storiche...
RispondiEliminaSe ti piace l'ambientazione devi proprio vederla 😊
EliminaDella seconda ho visto solo una puntata, ma le storie ambientate in quell'epoca mi mettono angoscia, non so dirti perché...😓😓
RispondiEliminaIn questo caso penso sia proprio voluto 😁
EliminaAhh certo 😂😂
EliminaPerò capisco che intendo, sembra un'epoca vicina ma molto lontana a noi, con modi di fare completamente diversi!
EliminaIo ormai mi sono persa l'intera annata serie-televisiva 2018, che te lo dico a fare :D Senti ma visto che sei esperto di Netflix, secondo te con una card prepapagata quanto riesco a guardare? Perché non vorrei fare l'abbonamento...
RispondiEliminaNon ti so aiutare. Credo funzionino esattamente come pagare: col credito della carta puoi scegliere il tipo di abbonamento 😊
EliminaLa prepagata la usi per pagarti l'abbonamento mensile,Sara Fatina,non è "a consumo".Almeno io la so così!
EliminaAnche io lo supponevo nel senso, alla fine Netflix va ad abbonamento quindi anche con le prepagate non è possibile usufruire diversamente del servizio.
EliminaL'alienista ne ho sentito parlare e lo metterò in lista.. al momento sto un attimo finendo qualche serie così posso iniziarne di nuove (infatti Lucifer, Gotham, IZombie e molte altre che sto seguendo in pari sono alle ultime puntate così posso iniziarne altre xD)
RispondiEliminacome nuova sto vedendo giusto a tempo perso Girlboss che è solo una stagione (poi è stata cancellata) ma ho visto poche puntate per poterne dare un giudizio..
mallory
Peccato per Girlboss perché mi sa che ne avevo sentito parlare discretamente.
EliminaHere and Now non mi dispiaceva, almeno a giudicare il pilot, ma la cancellazione e l'eventuale finalaccio sospeso mi fanno dire che forse forse è meglio lasciare perdere.
RispondiEliminaThe Alienist chissà: il cast di bravissimi e bellissimi ispira, ma le ambientazioni da period drama già mi fanno sbadigliare...
Io ti consiglio l'opposto: sì a The Alienist no a Here and Now, visto che almeno uno dei due ha un finale sensato :D
EliminaMa io amo i period drama...
L'Alienista devo dire che mi attira moltissimo, ma non ho ancora provato a guardarla! La metterò in lista. Here and Now anche questa non l'ho vista ma dalla recensione che ne fai devo dire che potrei non apprezzarla affatto. L'unica serie nuova che sto seguendo (a parte le solite come Empire, Modern Family ecc) è The Terror. Mi mancano due episodi alla fine e devo dire che mi piace molto.
RispondiEliminaThe terror mi attira e aspettavo di finire qualcosa di ansiogeno per iniziarla!
EliminaNon seguo nulla, al momento.
RispondiEliminaL'Alienista mi interessa molto, mi piace l'ambientazione, mi piace l'atmosfera. La trama non sarà tutto sto granché, ma fa nulla.
Però... risolvono il caso?
Invece la prima serie che citi proprio non mi interesserebbe. Tematiche e buco nell'acqua finale, stica! Vedi, manco ricordo il nome e non ho voglia di alzare nemmeno gli occhi sulla stringa qui sopra per leggerlo XD
Moz-
Non posso dire se risolvono il caso Moz, ho già detto tropo 😁
EliminaSi chiama Here and now così non devi scorrere
Io ora mi sto vedendo Il miracolo di Ammaniti su Sky..ed è talmente pieno di roba..che sono curiosissimo di vedere dove (e come) andrà a parare... anche se credo di immaginarlo...
RispondiEliminaMa ti sta piacendo? A me la poca trama che ho letto non è che mi abbai convinto..
EliminaIo spesso sto dalla parte dei perdenti :D e devo dire che delle due sceglierei "Here and Now". L'idea delle spaccature nella famiglia multietnica e il fatto che la storia sia attuale mi stuzzica molto.
RispondiEliminaMi preoccupa la tua nota sul doppiaggio di Tim Robbins :D
Sicuramente il punto di partenza di Here and Now è interessante e proprio per quello l'ho iniziata, ma poi si perdono :D
EliminaConosco entrambe di nome, ma mentre la prima ho preferito evitare (e ho fatto bene) la seconda è in lista ;)
RispondiEliminaBravo! Ottima scelta secondo me :D
EliminaAl momento sto guardando Dynasty su Netflix, carina ma niente di che.
RispondiEliminaL'alienista mi ispira perchè c'è Luke Evans ovviamente, però non è molto il mio genere (mi prendo abbastanza male con ste tipologie di trame). Però per Luke un tentativo potrei farlo!
Su Dynasty in effetti non ho letto recensioni entusiaste! Peccato.
EliminaLuke Evans merita sempre :D
Con THe Alienist la pensiamo alla stessa maniera, mi è piaciuta molto ma verso la fine qualcosa mi è sfiggito tra le mani, l'ingranaggio non è stato perfetto come me lo sarei aspettato. Questo non toglie che mi è piaciuta proprio tanto e anche io penso che ci sarebbe molto materiale per una seconda stagione altrettanto interessante.
RispondiEliminaPS: se chiede la tua mano io faccio la testimone sia chiaro! :D
Credo, ma non sono certo, che Luke Evans non mi chiederà mai nulla, nemmeno che ore siano XD
EliminaAnche a me The Alienist è piaciuta tanto e anzi la riguarderei volentieri!
Purtroppo quest'anno ho visto pochissimo Netflix! ho l'abbonamento ma non ho mai tempo!! queste serie che ci hai presentato alla fine non mi convincono molto! ma guarderei volentieri un bel film, cosa mi consigli?
RispondiEliminabuon sabato
Così su due piedi non so! Ho recensito più di 100 film qui sul blog :D Li trovi tutti nel menù in alto o qui :)
EliminaÈ arrivata la terza stagione di Quantico :-)
RispondiEliminaAncora dura?! Credevo avessero smesso XD
EliminaRispetto alle precedenti stagioni, mi sembra che la terza abbia un'impostazione più tradizionale: ad ogni puntata, un cattivo diverso!
EliminaCome immaginavo l'hanno cancellato
EliminaPer ora no! Va in onda su Sky ogni martedì in prima serata.
EliminaDico dopo la terza non è stato rinnovato. Non ne sentivo parlare più molto per questo credevo fosse già chiuso
EliminaDi Luke Evans mi piace l'espressività. Ha un volto interessante, decisamente poco perfetto, ma forse per questo particolarmente realistico, coerente con le parti che recita.
RispondiEliminaHai ragione ha un volto particolare, imperfetto e affascinante. Un equilibrio fra bravo e cattivo ragazzo!
EliminaCiao! Ho sentito parlare dell'alienista ma non l ho mai visto e non credo sia molto il mio genere..magari per il marito. Io volevo guardare Lucifer (dato che ne ho sentito parlare bene). Mi son vista invece con molto piacere Chicago fire che mi era sfuggita e che sto amando...ma non è una novità se non per me!!! Un bacione
RispondiEliminaCiao Cinzia, purtroppo non so se sai che Lucifer è stata cancellata alla terza stagione e che forse la salverà la CW, ma mi pare che ancora non ci siano notizie certe.
EliminaBaci!
Ciao! Si avevo letto infatti..speriamo!
EliminaMi dirai tu allora :D
EliminaIo sto bingewatchando La casa di carta,davvero bello interessante,ho provato a guardare Rain ma mi ha annoiato già dal pilota,sto finendo Dirk Gently e This is us,e purtroppo sniff sniff ho finito Ash che è stato chiuso.Non vedo l'ora che esca il finalone di Sense8! Here and now non mi attira molto,con questo Tim Robbins bolso ed anziano,mentre il terzetto di The alienist mi fa venire di guardarla,anche perchè me ne parlano tutti molto bene!Peccato per quella chiusura che dici frettolosa,staremo a vedere ;)
RispondiEliminaDiciamo che una chiusura frettolosa è meglio di una non chiusura ;)
Elimina