#Sanremo2014 - Ammazza...che noia.

E come la ricrescita ad un mese dalla tinta, è tornato Sanremo, il Festival della Canzone Italiana, quest'anno alla 64esima edizione.

Sì, ho la ricrescita, e allora?
Coming out a parte, mi rendo conto solo ora della nonchalance con cui ho skippato l'edizione 2013 della manifestazione, ma come tacere sulla massima radice e fonte di trash che l'Italia ha mai avuto?
Quindi basta ciarle, andiamo al sodo.
La serata è iniziata nel segno del malocchio con un sipario che non si alza e due tipi che tentano di buttarsi da una balaustra per rivendicare i propri diritti di lavoratori.
Un tributo a Baudo? Un tentativo di fare audience? Non si sa.
Il tentativo di Fabio Fazio di recuperare la situazione non mi sembra così improvvisato e stupito.
Della serie " quest'anno i soldi per quei quattro esercizi di stretching di Daniel Ezralow non ce li avevamo".
Poco importa perché non si prosegue certo meglio con l'arrivo di Ligabue, per un tributo a Fabrizio De André. 

O almeno credo, perché tutto ciò che canta pare sempre la stessa solfa, uguale identica da quando aveva i capelli scuri e la ruga in fronte non somigliava ad un colpo d'ascia.
Anche i vestiti saranno sempre gli stessi.
Torna Fazio con la lettera dei protestanti e decide di leggerla come aveva promesso.
Pare siano campani, disoccupati e denunciano uno spaccato della nostra società che ben conosciamo e che
gesti del genere purtroppo, come è noto, non risolvono.
Pubblicità.
Arriva Luciana Littizzetto con un corteo che neanche Papa Ratzinger ai tempi d'oro, e vestita con i resti degli abiti di Antonella Clerici.
Mi perdo la sua solita letterina, perché mia zia ha portato una torta, e torta batte Sanremo. 
Pare non faccia molto ridere, ma si vedrà.
Inizia la gara.
Prima è Arisa pettinata con uno sbattitore elettrico Imetec e un po' troppo sobria, con una maglia nera semi trasparente e una longuette argento glitterata. Si sente l'agitazione si sente mentre canta Lentemente ( il primo che passa) e poi con Controvento
Questa è già migliore del primo brano, più carattere, tanto che mentre la canta, Arisa si leva le scarpe come in discoteca dopo le quattro del mattino.
Spunta Luciana che si è ricomposta con un abito nero lungo con collo a scialle in raso che la fa apparire quasi figa.
Passa Controvento per fortuna.
Nemmeno il tempo di mingere e si ritorna con Frankie Hi Nrg che io conosco solo per nome. 
Non è il mio genere e ne sono felice. 
I pezzi si intitolano Pedala, che passerà il turno e Un uomo è vivo. A me non piacciono ambedue e spero si levi presto dai maroni.
Arriva Fazio vestito da mimo e ancora pubblicità.
Il primo ospite è Laetitia Casta, che dopo 15 anni non parla ancora bene italiano, ha ancora i denti storti e non è capace a fare alcunché. Il suo abito doveva essere di ispirazione anni '40, ma in realtà sembra una tenda tirata giù dai gatti con le unghie.
Un triste siparietto, di quelli che ti sembra di essere al Bagaglino, fra questa e Fazio, a cui nulla può porre rimedio.
Scenetta che prosegue a tarallucci e vino, sulle note di Ma ndò vai e ci fa capire quanto sia complicato coprire 2 ore di trasmissione, tanto che mettono Fazio a cantare e la Casta in una poraccia versione del Mouline Rouge.
Sorvoliamo.
Turno di Antonella Ruggiero che canta Quando balliamo. Una sorta di romantico liscio.
A me spiace, ma conciata da nonna Belarda la domenica della comunione di tuo nipote a Sanremo non ci vai.
Puoi mantenere il tuo stile pur con qualcosa di decente e che non puzzi di naftalina.
Canta Da Lontano, che piace giusto per i vocalizzi su cui la cara Antonella non è più fresca come un tempo, perché va giù che è un valium.
Passa Da Lontano.
Turno di Raphael Gualazzi, che si è conservato il completo degli anni precedenti, e The Bloody Beetroots che disconosco ma in tema carnevale è perfetto.
Le canzoni Tanto ci sei e Liberi o no tutto sommato non dispiacciono per la bravura di Raphael e per la sua facciotta che fa simpatia, ma non so se sia legale portarsi un coro gospel mentre si è in gara a Sanremo.
Passa la seconda.
Momento frociarolo con Raffaella Carrá che sveglia il pubblico dall'atarassia in cui erano precipitati.
Una donna che a 70 anni trascinerebbe tutto il teatro Ariston, l'orchestra, i bacucchi fra il pubblico e pure Beppe Grillo che è fuori a protestare.


Un'endovena di Redbull dopo una sbornia di camomilla.
Canta due dei suoi nuovi pezzi, molto dance, Fun fun fun e Cha Cha Ciao di cui non si capisce una parola ma dovrebbe essere in collaborazione con Gianna Nannini.
Prega che ti facciano passare
con quella lagna che hai proposto!
Si torna alla gara con Cristiano De André, figlio d'arte, che canta Invisibili e Il cielo è vuoto.
Ma, sarò sordo, sarà un'indigestione della torta di cui sopra, non capisco una fonchia di ciò che dice e canta.
L'unica cosa che capisco è che hanno sbagliato fondotinta.
Anche lui, poteva conciarsi meglio.
Ora, apriamo una parentesi.
Fazio, che vorrebbe più voletieri mettere la maglia rossa con stampato Ernesto Che Guevara, lo vedi lì, caruccio con la sua cravattina.
Pare un becchino, lo confonderesti per un cameriere, ma almeno sembra pulito.
Questa storia del "so' alternativo" non ripaga il fatto che tu non abbia nemmeno la camicia nei pantaloni. E vale anche per Frankie Hi Nrg.
Luciana si ricambia con un abito blu elettrico corto, con applicazioni sul davanti, un po' anni 60 come taglio.
Nulla di speciale ma almeno sta bene.
Turno de i Perturbazione con L'unica che passa il turno.
Danno un po' di brio alla serata e poi sono gli unici vestiti realmente in tema sanremese.

L'Italia vista dal bar è il secondo brano.
riconfermare la mia ignoranza sulla loro origine, ma almeno sono simpatici, coinvolgenti e abbastanza bravi.
Banalino come brano, ma confermo quanto sopra e a me il papillon conquista, o forse ho solo sonno.
Passa L'unica.
Secondo ( e vero) ospite Yusuf Cat Stevens.
Io ammetto che, benché la sua voce apra un cassettino della  mia memoria, non riesco a raggiungere quel ricordo. Mi dicono che io sia troppo giovane per conoscerlo, però no Maria, questo non lo accetto. Piuttosto accetto consigli per colmare la lacuna.
Traspare però molta umiltà, una bella aurea. Con Father and son capisco da dove arrivi quel ricordo ma bòn, finisce lì.
E purtroppo le cose belle durano poco.
Infatti, réclame e tocca a Giusy Ferreri, che compra le scarpe del sexy shop, ma risulta comunque più bassa di Luciana e una tunichetta nera smanicata di una tristezza che ha un abisso dentro, e canta L'amore possiede il bene e Ti porto a cena con me.
Il tutto ha l'impatto di una fustigazione sulle gengive.
La degna conclusione per una prima puntata del Festival che porta con sé tutta la noia che si poteva raccattare nei palinsesti televisivi.
Nessun tempo scenico, pochissime emozioni, una conduzione lenta e poco coinvolgente. Devo continuare?
Ci vediamo stasera con la seconda puntata, tutti a twittare. Fatemi sapere le vostre impressioni!





Come ammazzare il capo... e vivere felici (2011)

Buongiorno carissimi, come state?
Ancora non avevo avuto modo di aggiornare il blog da quando è giunto Febbraio.
Sono in arretrato con le recensioni dei film, ma non posso mica trasformare Pier(ef)fect in Coming Soon, che mi suona pure ambiguo. Ma non è mai troppo tardi, quindi eccomi.
In genere quando scrivo una recensione, avrete notato, mi piace raccontare la trama per ciò che colgo, e poi dare la mia opinione su quello che il film mi trasmette.
Non è il caso di Come ammazzare il capo... e vivere felici.

Perché?
Perché per definirlo basta dire " cazzata americana", e racchiudi l'intero concetto del film.
Tre tizi, vessati costantemente e in vario modo dai loro datori di lavoro, cercano di sbarazzarsene.
State pensando anche voi ad una semplice denuncia di mobbing,  ma no, sarebbe troppo semplice.
Loro decidono niente popò di meno che vederli morti, o comunque toglierseli di mezzo in malo modo. E attraverso una serie di peripezie ci riescono pure.
Il problema è che queste funamboliche imprese, dovrebbe far ridere, se non fosse che ci si trova davanti un'accozzaglia di avvenimenti stupidi, banali, sconclusionati e visti in altre mille mila commedie americane sicuramente più divertenti.
E non prendetevela col mio sense of humor perché anche il mio ragazzo era atterrito dall'insipidezza a cui stavamo assistendo.
Una sola risata finale, per 98 minuti di film, e qualche domanda esistenziale tipo
Ma qual è il senso della carriera di Jennifer Aniston?
e
Fosse rimasta con Brad Pitt avrebbe fatto film decenti? 
Il resto solo così



Voto 3



American Horror Story: Coven

Spero di non spoilerare niente a nessuno, visto che son passati due giorni dalla season finale, ma parliamo un po' di American Horror Story, il quale, per misteriosi motivi, si becca un post a parte rispetto le altre serie che seguo; Motivi non così misteriosi visto che in fondo chiaramente il lavoro di Murphy non ci azzecca un'acca col resto degli show trasmessi.
Terza stagione, cast pressapoco invariato dalle precedenti, ma nuovo titolo per una nuova ambientazioni.
Siamo in una Coven, in una congrega di streghe spacciata all'indiscreto occhio pubblico come una scuola per giovani ragazze talentuose, ma questa è tutta roba che già sapete se seguite la serie, o che potreste sapere da chi è in grado di raccontarvela meglio di quanto possa far io.
Andiamo al succo?
Ebbene a me 'sta stagione non mi ha fatto del tutto impazzire.
E sai che novità direte voi, e invece.
Ma diventa difficile anche parlarne, perchè tutta la stagione è stata caratterizzata da una assidua disomogeneità.
In particolare le puntate centrali non hanno fatto altro che creare piccole storie, o meglio risvolti, quasi del tutto scollegati al resto della trama, ma cosa non meno importante, non erano per nulla interessanti.
In sintesi, a nessuno importava una fonchia dei cacciatori di streghe, dei vicini scassapalle e fanatici di Cristo, dell'amore adolescenziale fra Frankenstein e  Zoe.
Tutto ciò fa si che lo spettatore perda interesse delle vicende che dovrebbero essere più importanti, tipo chi sarà la nuova Suprema, la strega più potente che va a rimpiazzare Fiona (Jessica Lange) e diventa capa della baracca.
La ricerca della nuova sovrana non diventa però centrale nella narrazione, diventerà solo un'ossessivo e continuato stress tanto che "nella prima volta nella storia" sono tutte le streghe a tentare le Sette Meraviglie.
E diciamocelo, tutto sommato non è stata questa grandissima rivelazione alla fine.
Ma anche la stessa congrega non ha un minimo di raziocinio e organizzazione: gente che va, gente che viene, gente che sparisce una notte senza una domanda, gente che muore in silenzio come se nella stanza accanto non ci fosse nessuno.
E, cosa peggiore, gente che resuscita.
Di continuo.
Tipo succursale di Beautiful, avete capito bene.
Una sceneggiatura incoerentemente rattoppata di puntata in puntata, questa è la visione che mi è arrivata.
Benché l'ambientazione si prestasse e  il concept potesse generare situazioni horror e raccapriccianti che te dico fermate, non c'è mai stata un'esplosione di questo potenziale.
La vera magia non ha mai fatto parte di questo racconto. E' vero, qualcuno sposta oggetti, qualcuno accende un fuoco con la forza del pensiero, c'è chi ammazza la gente a colpi ( due colpi, per essere esatti) di vagina e chi legge nella mente. Roba già vista nelle migliori serate del Circo di Moira Orfei.
Ma concretamente questi avvenimenti sono poco incisivi e poco spettacolarizzati. E, come se non bastasse, nei momenti in cui la magia potrebbe essere usata per essere risolutiva, questa non viene minimamente presa in considerazione.
Esempi?
Magia: faccio swishhhhh
I cacciatori di streghe vengono massacrati con un'ascia per mano di una specie di fantasma, fantasma che poi verrà ucciso a coltellate dalla congrega tutta.
E sapevate già che per uccidere una strega basta annegarla nella vasca da bagno o strangolarla e per toglierne di mezzo un'altra glie damo un colpo sulla capoccia, la ficchiamo in una bara e chi si è visto, si è visto.
Non importano le forze in campo, importa la fortuna del momento.
Qualche soddisfazione in più forse ce la da la regina voodoo, Marie Laveau (Angela Bassett) magicamente più efficace, ma anche lei, una volta messa alle strette, non mi pare tanto tanto pratica e reattiva co 'sti poteri. Oltretutto il personaggio risulta debole, non abbastanza presente e prepotente per una strega con 200 anni sul groppone.
Il motore delle situazioni più raccapriccianti a mio avviso è l'esatto opposto della magia: l'umanità con le sue perversioni, i suoi feticci, ma anche le sue paure e psicosi.
Prima su tutti Fiona Goode, che, anche se come Suprema si dimostra un po' una schiappa, è vinta dalla smania di potere, dalla voglia di vivere anche sopra le ceneri della sua stessa figlia. Una donna e una strega, che pur avendo conosciuto il vero amore, ne sfrutta le potenzialità per raggiungere meri scopi personali. Torna il problema, già visto nella seconda stagione, di sovraesporre Jessica Lange, che si erge quasi a protagonista principale di tutta la vicenda .
Altri spunti horror vengono dall'aristocraticamente sadica Madame Delphine LaLaurie (Kathy Bates), personaggio storicamente esistito come Marie Laveau, e descritto come una torturatrice di schiavi neri da cui ottiene il sangue per creare intrugli di bellezza e frenare la sua cavalcante gerascofobia. Stronza fino al bipolarismo, anche con le sue figlie che vedrà torturare per l'eternità.
Kathy Bates però viene tristemente ridotta ad un personaggio intermittente, irrilevante all'economia della storia e la cui fine lascerà il tempo che trova, tanto che ieri sera a stento ricordavo come fosse morta (e per fortuna non risorta).
Se buona parte della della storyline si dimostra debole, non lo è stata da meno la season finale, l'ultima puntata per fare a capisse.
Ci hanno fatto credere fino alla fine che 'ste benedette sette meraviglie fossero chissà che roba, e invece si tramutano nella classica e sempre attuale acchiapparella. Ma tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino e infatti Zoe ci resta infilzata. Comunque nessuna delle prove ha particolare risalto visivo, ed anzi mi sembrano anche sbilanciate. Una delle carte interessanti da giocare, come ad esempio le diverse visioni dell'inferno che le streghe avrebbero visto, si dimostrano pressapoco le paure futili di ragazzette post pubertà.  
E, nella strenua ricerca della nuova Suprema, non sarà in fin dei conti la magia a indicarci chi guiderà la congrega, ma la stronzaggine di Madison e due buone parole by Myrtle Snow. Unico punto di reale tensione è l'ultimo incontro fra Cordelia e sua madre Fiona, ormai ridotta all'ombra di se stessa, che lascia davvero col fiato sospeso per l'imprevedibilità della scena, che si conclude, e ci sta, con il classico tema americano della riappacificazione e dei buoni sentimenti.
Ora Ryan, che mi stai leggendo, mi riferisco proprio a te, io non voglio una nomea, non voglio un cult, non voglio qualcosa che il mondo indie possa osannare a capolavoro.
Voglio un prodotto che abbia un senso, che abbia un'ottica. Non importa se questa sia una straniante, preferirei non sia la visione dei buoni sentimenti o un continuo catfight fra bitches, ma andrebbe bene comunque, voglio che però abbia corpo e coerenza. Voglio che le storie siano ben incatenate fra loro e che i personaggi si muovano sullo stesso livello di importanza e che non diventino pupazzi per coprire le lacune di una malconcia sceneggiatura.
Ti rimando a settembre caro Murphy, non ti boccio sulla fiducia, sperando sia ben riposta.


CercamiComeQuandoeDoveVuoi #5

Era da Luglio dello scorso anno che la rubrica più bislacca di tutti i tempi non si faceva vedere, ma come sempre mi fa fatica andare a controllare le chiavi di ricerca.
Poi mi son detto che sarebbe stato uno spreco non spulciare fra le patologie del genere umano nascosto dietro il pc e così è stato. Eccovi quelle che ho scelto per voi.
  • beccati sto peperone
    Disse Antonella Clerici la prima volta che vide Eddy Martens.
  • ciulare tua sorella
    Ma ciulati la tua.

  • il calzone di cipolla può far male pe chi soffre di colite
    Consigliato nelle migliori diete di Rosanna Lambertucci.
  • mikimozz
    Non lo conosco.

  • pieref(ec)t
    Ci sei quasi.

  • recenzioni sbiancamento anale
    Presto su Youtube.

  • tiziano ferro muesli
    Un muesli da 3 milioni di euro.
  • viaggi uganda blog pier
    Regalamelo e ti farò la telecronaca

  • padre e f iglio gay scopano
    Non credo sia legale in Italia. Forse anche in buona parte del mondo.
  • ragnie sex vedos
    In italiano, grazie.
  • realizzare un vestito da chirichetto con un lenzuolo
    In tempo di carestia ogni buco è una via.

  • strizzata+nei+testicoli+da+donne
    Ma non farà male? E poi deve essere proprio "nei"?
  • vedere sbiancamento sedere
    Continua la saga per i più curiosi.
  • эштон катчер
    Nel dubbio, assoreta te lo dico.
  • party foto commenti "ascella pezzata"
    E c'è anche da commentare?
  • qual'è la cosa più puzzolente del mondo
    L'ascella di cui sopra.

  • youtube video musicali emma marrone cercavo amore lesbico
    Non sapevo avesse fatto coming out.
  • vrndola ascolta madonna
    Sempre meglio dell'amore lesbico di Emma Marrone.
  • amanda lear che scopata

         

E con questa chicca finale io vi saluto. Come sempre perdonate la formattazione, ma copiare due parole per Blogger è impresa assai ardua per cui sbarella. Fatemi sapere che dicono le vostre chiavi, ma soprattutto ricordatemi di controllarle più spesso. A presto.



Ottimizzazione.

Da un po' di tempo ho una riflessione sulla punta della mente che vortica, ma che inevitabilmente è finita per schiantarsi contro lo scoglio del silenzio.
Ho però deciso di lasciare andare l'ancora di una nave carica di pensieri, non perché questa abbia una destinazione, quanto piuttosto per mettere un punto, per me.
Pensavo alle persone che incontriamo nella nostra vita e a quanto queste possano condizionare il nostro modo di vedere la realtà. Ad alcune di queste persone ti capita di dar moltissimo di te, come fosse la cosa più naturale e giusta da fare in quel momento.
Magari abbatti il muro della riservatezza, metti avanti un questo sono io, e ci condividi te stesso e la tua vita.
Se ci penso non so se riesco a contare le volte in cui mi è capitato, perché in fondo, anche se scegliamo accuratamente i candidati, fin da bambini ci insegnano il valore dell'amicizia e noi da brave formiche laboriose cerchiamo sempre di metterlo in atto, questo valore, con la speranza che duri, e sia solido e forte. 
Ed è un circolo continuo, perché poi però si cresce, e si pongono di mezzo talmente tante imprevedibilità che le strade si moltiplicano, si frazionano e si dividono.
Si incontrano nuove persone, ci si affeziona ad altre. 
Con alcune speri che possa durare per moltissimo tempo. Magari non tutta la vita, che l'eternità stanca presto ma un lungo tragitto non guasta.
A volte te ne convinci e credi quasi fermamente di aver spezzato per un attimo quel circolo. 
Poi si incaglia qualcosa, il meccanismo frena, e le apparenze si sciolgono. 
Non immediatamente purtroppo. Ma lentamente, inizi a capire che non ci sono solo semplici incomprensioni e diverse vedute. Capisci che quella dimenticanza è solo disattenzione, capisci il senso degli omissis dietro spiegazioni e giustificazioni.
La tua parola inizia a perdere di volume, perché c'è già chi quelle parole le dice allo stesso modo, ma dà maggiore convenienza.
Magari una volta sorridi e vai avanti, un'altra fai finta di nulla, e dissimuli ancora una volta e ancora. 
Poi decidi di mettere un bastone nell'ingranaggio di un'amicizia di facciata, di dire basta ad un circolo vizioso. Di ritirare quel questo sono io, inevitabilmente non apprezzato quanto un questo te lo do io.
Anzi decidi di non dare più nulla, perché già ti era stato chiesto troppo, perché già avevi provato a dare tutto.
Tempo, spazio, parole, comprensione, tristezza, attesa, presenza, calore.
Resta solo il silenzio.
E così ho iniziato a contorcermi, per cercare di togliere qualche coltello dalla schiena. Alcuni inflitti con ingenuità, altri lanciati con subdola cattiveria e certosina precisione. 
Sinceramente non importa,perché si guarisce, si aprono gli occhi e finito un circolo ne aspetto un altro come ho imparato a fare, ma se c'è una cosa di cui sono certo è che è meglio avere una piccola zolla di terra da curare giorno e notte, che aspettare frutti da sterminati campi di ortiche.



P_laylist #4

E mentre le radio ci martellano con All I want for Christmas is sticazzi e con Laura Pausini che di strillare non è mai paga, io in questo periodo ascolto tutt'altro.
Molti live, molte tamarrate pop o pseudo tali, grandi voci e duetti. Eh si ok, ho ascoltato anche qualche canzone di Natale, ma ho preferito pezzi meno conosciuti, o meglio, non i classici che ogni anno puntualmente si ritrovano in classifica.
Ad esempio Leona Lewis ha pubblicato un album natalizio intitolato Christmas, with love che non è andato nemmeno malissimo a livello di vendite, ma che non mi ha fatto impazzire se non per un paio di pezzi come I Wish It Could Be Christmas Everyday ma soprattutto Your Halleluja che tutto sommato potrebbe essere una ballad per qualsiasi stagione.

Ma ormai abbiamo salutato le feste quindi non mi restano che le tamarrate.
Una su tutte è Talk Dirty di Jason Derulo feat. 2 Chainz. 

Della serie " non chiedermi perchè, ma mi piace", con un video che definire sessista è un eufemismo e un testo che nemmeno nei peggiori ghetti di New York.
E aggiungeteci pure che ho sempre considerato Jason Derulo utile come i battiscopa, ma ho ascoltato e riascoltato questa canzone a ripetizione.
Ritroverò mai il buon gusto? E l'udito?

Certo che no, perchè a ruota ho ascoltato anche Timber dell'accoppiata Pitbull ft. Ke$ha. L'antipatia per entrambi gli interpreti non mi ha fermato dal premere play diverse volte. Che poi è quel ritmo country secondo me che ti frega, perchè ti fa sentire tanto 
cow boy figo da Far West.
E invece l'unica cosa che spari è il mascarpone sulle fette di pandoro avanzato dopo le feste.  Comunque prometto che entrerò in rehab per curare questo mio discutibilissimo gusto musicale.
Altro ascolto fisso del periodo è il duetto fra Sam Bailey e Nicole Scherzinger in And I'm Telling Y
ou
. La prima, che sembra la cugina grande di Adele è la vincitrice di quest'anno di X Factor UK, l'altra la conoscete un po' tutti. Questa canzone mi è sempre piaciuta, ma loro l'hanno fatta proprio bene.
E sì, strillano, ma è proprio il brano a richiederlo visto che parla tipo di una pazza stalker che non vuole lasciare questo uomo perchè lui è bello, buono e tanta altra roba, quindi la follia più totale.
Come sempre non posso non notare come Nicole sia comunque una cantate di talento ma sprecata, incapace di creare una propria carriera.
A proposito di duetti e di carriere sprecate, è il caso di parlare di Lady Gaga e Christina Aguilera, che hanno rivisitato Do What U Want.
Il duetto più strambo degli ultimi tempi, considerando che le due si odiavano in maniera più o meno sotterranea. Poi un giorno molto denaro un programma quale The Voice US le unì. Io avevo snobbato Artpop per partito preso, stanco delle mutazioni genetiche di Lady Gaga, ma alla fine questa canzone mi ha preso, anche nella versione originale.
Ma non ascolterò comunque l'album della Germanotta.
Altra roba nuova è certamente Pretty Hurts di Beyoncé.
La bella Beyoncella infatti un giorno si è decisa a far prendere aria alle sue parrucche facendo video a random. E poi ha deciso di pubblicarli, che se no pare brutto, e così di punto in bianco ha pubblicato un album omonimo contenente 14 canzoni e 17 video creando scompiglio in tutto il regno di iTunes uscendone vittoriosa. Ora, non tutti i fans si sono trovati contenti, una volta tirate le somme. A parte i paragoni con i precedenti album, questo "Beyoncè" pare non essere stato gradito, e Pretty Hurts in particolare è stata additata come la più commerciale. 
E a me è piaciuta moltissimo. 
Così come mi è piaciuta Ogni fiore di Giorgia. Vi avevo detto che stavo ascoltando l'album nuovo, che tutto sommato non mi ha fatto impazzire, ma questo brano è dolcissimo, delicato, fino ad esplodere. 

Vorrei continuare, ma troppa roba. Piuttosto fatemi sapere voi cosa ascoltate per adesso.
Ballad che fa tanto inverno o tamarrata per muore le cicce post cenoni?


Un boss in salotto (2014)

Nella mia trasferta al Nord ho seguito quella che è la tradizione, ovvero mollare per un'oretta pandoro e torrone e andare al cinema. Volevamo vedere The Butler, tuttavia non eravamo i soli e infatti non c'erano più posti. Abbiamo allora virato verso Un boss in salotto

Cristina ha creato il suo piccolo angolo di paradiso in una cittadina del nord Italia. Vive infatti beata col suo amato marito e i suoi due figli in una villetta dal sapore di baita di montagna. La sua vita sembra un costante training motivazione, basato su uno stile di vita sano, ed è convinta che con la forza di volontà si possa ottenere tutto. La sua vita sembra funzionare alla perfezione, fin quando non si ritrova costretta ad ospitare il fratello, il quale è in attesa di giudizio per l'accusa di essere collegato alla camorra.
Tutto questo farà cadere la maschera di Cristina, il cui vero nome in realtà è Carmela e il cui accento altoatesino è più falso dell'abbronzatura a Febbraio, perchè nata e cresciuta a Napoli. 
La presenza del fratello, e la sua presunta relazione con la camorra, tuttavia sembrerà ridare speranza ai sogni di perfezione di Cristina/Carmela, ma gli eventi dimostreranno l'instabilità di una vita basata su una menzogna, sia essa palesa e voluta, anche se innocua, o involontaria.

Il film riprende il tema delle differenze socio -culturali fra sud e nord, ma in maniera del tutto leggera. Infatti entrambi i poli vengono rappresentati con i loro difetti e i loro pregi, senza cadere in un'eccessiva visione parodistica. Il risultato è una comicità non volgare ma costante, mantenuta in piedi anche da piccolezze che però durante la visione non ti aspetti. E' certamente una commedia ottima per trascorrere un paio di ore ridendo, ma tutto sommato manda anche un messaggio positivo e fortunatamente non ci azzecca nulla con i cinepanettoni alla Boldi/De Sica.

Voto 7 

L'avete visto regà? Che ne pensate?
Io ho in serbo una caterva di recensioni di pellicole viste in questo periodo e non. Preparatevi al peggio!

{Aggiornamento #19} 2014

Buon Anno carissimi tutti!
Sono in ritardo o si posson fare gli auguri anche il 2 di Gennaio? 
Che poi secondo me, ci facciamo tante paranoie fra auguri, buoni propositi, speranze e aspettative ma se sarà un anno di merda lo sapremo solo fra 12 mesi.
Anzi io di buoni propositi non ne faccio mai. So che nell'anno appena iniziato ci saranno alcuni avvenimenti, come la laurea, che dovrebbero cambiarmi in parte la vita, ma preferisco non guardarli già da adesso, che mi vien l'ansia e non avrebbe senso. Preferisco affrontare sfida dopo sfida, che la sfiga è una palla al piede che non te la togli mica con due palleggi. E poi più ti arrampichi in alto più ti fai male cadendo.
Ma a proposito, a voi non suona male 2014? A me sembra troppo lungo.
Comunque piccola novità: in questo momento non vi scrivo dal mio solito calco siciliano, ma dalla postazione professional del mio compagno, nei pressi di Milàn. Ma se mi seguite su Twitter lo sapete già. 
E' anche questo il motivo per cui sono sparito in questa settimana.
Abbiamo passato parte delle feste insieme ed è stata un'esperienza unica e bellissima. 
Ovviamente che queste prove di convivenza siano difficili da superare è cosa nota, specie con uno come me che le palle non te le rompe, ma le frantuma lentamente fin quando non diventano un composto liofilizzato, ma insieme si sta bene e non ci si lamenta affatto, che l'amore di questo periodo costa più che un kg di fagiolini per Berlusca.
Non pensate a nulla di strabiliante, siamo stati un po in giro, specie dalle parti del lago di Como, stiamo facendo la vita da coppietta, oltretutto lui è stato anche poco bene, ma sono le piccole attenzioni, le stupide gelosie, le coccole, il desiderio di vederlo sorridere, a farmi capire quanto conti per me. 
Ma poniamo fine a questo momento C'è posta per te, che già la glicemia ha raggiunto ardite vette con tutto il cibo trangugiato in queste settimane. Io faccio letteralmente schifo, che anche se il tuo ragazzo ti dice che sei dimagrito ( se questo non è amore, ditemi voi in che altra forma può manifestarsi!) i sensi di colpa che bussano alla posta dell'inconscio avrebbero bisogno di un abbonamento imperituro dall'analista. 
E la cosa peggiore è che ho ancora voglia di mangiare e cucinare. Come sempre, quando mi ritrovo da lui, con una cucina a disposizione e la lavastoviglie che fa lo sporco lavoro, la voglia di sperimentare piatti poco collaudati è costante.
Questa volta ho provato la pizza, alta e soffice come piace a lui, gli spaghetti di soia con verdure, il pandoro con crema di mascarpone e dei semplici crostini col salmone. Tutto ancora da perfezionare, ma come prima prova non è andata affatto male con nessuno di questi piatti. 
Mi era quasi tornata la voglia di fare i Cookies, ma poi ho desistito anche perché l'uomo sta tentando di riprendere un regime alimentare di umane proporzioni.
La mia permanenza qui è stata graziata anche dal bel tempo, ma oggi è nevicato e son contento come un bambino. Era la prima volta che vedevo una vera nevicata, di quelle in cui i fiocchi scendono lenti e silenziosi e si posano, un po' sciogliendosi e un po' restando.
In sintesi, tutte le poesie e le frasi smielate che ho sentito, oggi hanno trovato un senso. Bòn.
Ci sarebbe ancora tanto da raccontare, ma fra meno di due giorni tornerò nella mia isola dove mi attendono i libri per i prossimi esami, per cui non voglio passare le ore attaccato ad uno schermo, posso solo dire che è stato un periodo di quelli che non vorresti finissero mai, al contrario forse di qualche pensiero negativo.
E poi, aver scovato su Facebook, una foto del mio ex gonfio come un elefante gravido, mi ha dato quel senso di soddisfazione che solo poche cose ci danno. 
Cosa posso voler dei più?! 

Ma voi invece? Avete passato delle buone festività?




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