E come la ricrescita ad un mese dalla tinta, è tornato Sanremo, il Festival della Canzone Italiana, quest'anno alla 64esima edizione.
Sì, ho la ricrescita, e allora?Coming out a parte, mi rendo conto solo ora della nonchalance con cui ho skippato l'edizione 2013 della manifestazione, ma come tacere sulla massima radice e fonte di trash che l'Italia ha mai avuto?
Quindi basta ciarle, andiamo al sodo.
La serata è iniziata nel segno del malocchio con un sipario che non si alza e due tipi che tentano di buttarsi da una balaustra per rivendicare i propri diritti di lavoratori.
O almeno credo, perché tutto ciò che canta pare sempre la stessa solfa, uguale identica da quando aveva i capelli scuri e la ruga in fronte non somigliava ad un colpo d'ascia.
Anche i vestiti saranno sempre gli stessi.
Torna Fazio con la lettera dei protestanti e decide di leggerla come aveva promesso.
Pare siano campani, disoccupati e denunciano uno spaccato della nostra società che ben conosciamo e che
gesti del genere purtroppo, come è noto, non risolvono.
Pubblicità.
Arriva Luciana Littizzetto con un corteo che neanche Papa Ratzinger ai tempi d'oro, e vestita con i resti degli abiti di Antonella Clerici.
Mi perdo la sua solita letterina, perché mia zia ha portato una torta, e torta batte Sanremo.
La serata è iniziata nel segno del malocchio con un sipario che non si alza e due tipi che tentano di buttarsi da una balaustra per rivendicare i propri diritti di lavoratori.
Un tributo a Baudo? Un tentativo di fare audience? Non si sa.
Il tentativo di Fabio Fazio di recuperare la situazione non mi sembra così improvvisato e stupito.
Della serie " quest'anno i soldi per quei quattro esercizi di stretching di Daniel Ezralow non ce li avevamo".
Poco importa perché non si prosegue certo meglio con l'arrivo di Ligabue, per un tributo a Fabrizio De André.
Il tentativo di Fabio Fazio di recuperare la situazione non mi sembra così improvvisato e stupito.
Della serie " quest'anno i soldi per quei quattro esercizi di stretching di Daniel Ezralow non ce li avevamo".
Poco importa perché non si prosegue certo meglio con l'arrivo di Ligabue, per un tributo a Fabrizio De André.
O almeno credo, perché tutto ciò che canta pare sempre la stessa solfa, uguale identica da quando aveva i capelli scuri e la ruga in fronte non somigliava ad un colpo d'ascia.
Anche i vestiti saranno sempre gli stessi.
Torna Fazio con la lettera dei protestanti e decide di leggerla come aveva promesso.
Pare siano campani, disoccupati e denunciano uno spaccato della nostra società che ben conosciamo e che
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Arriva Luciana Littizzetto con un corteo che neanche Papa Ratzinger ai tempi d'oro, e vestita con i resti degli abiti di Antonella Clerici.
Mi perdo la sua solita letterina, perché mia zia ha portato una torta, e torta batte Sanremo.
Pare non faccia molto ridere, ma si vedrà.
Inizia la gara.
Prima è Arisa pettinata con uno sbattitore elettrico Imetec e un po' troppo sobria, con una maglia nera semi trasparente e una longuette argento glitterata. Si sente l'agitazione si sente mentre canta Lentemente ( il primo che passa) e poi con Controvento.
Inizia la gara.
Questa è già migliore del primo brano, più carattere, tanto che mentre la canta, Arisa si leva le scarpe come in discoteca dopo le quattro del mattino.
Spunta Luciana che si è ricomposta con un abito nero lungo con collo a scialle in raso che la fa apparire quasi figa.
Passa Controvento per fortuna.
Nemmeno il tempo di mingere e si ritorna con Frankie Hi Nrg che io conosco solo per nome.
Spunta Luciana che si è ricomposta con un abito nero lungo con collo a scialle in raso che la fa apparire quasi figa.
Passa Controvento per fortuna.
Nemmeno il tempo di mingere e si ritorna con Frankie Hi Nrg che io conosco solo per nome.
Non è il mio genere e ne sono felice.
I pezzi si intitolano Pedala, che passerà il turno e Un uomo è vivo. A me non piacciono ambedue e spero si levi presto dai maroni.
Arriva Fazio vestito da mimo e ancora pubblicità.
Il primo ospite è Laetitia Casta, che dopo 15 anni non parla ancora bene italiano, ha ancora i denti storti e non è capace a fare alcunché. Il suo abito doveva essere di ispirazione anni '40, ma in realtà sembra una tenda tirata giù dai gatti con le unghie.
Un triste siparietto, di quelli che ti sembra di essere al Bagaglino, fra questa e Fazio, a cui nulla può porre rimedio.
Scenetta che prosegue a tarallucci e vino, sulle note di Ma ndò vai e ci fa capire quanto sia complicato coprire 2 ore di trasmissione, tanto che mettono Fazio a cantare e la Casta in una poraccia versione del Mouline Rouge.
Sorvoliamo.
Turno di Antonella Ruggiero che canta Quando balliamo. Una sorta di romantico liscio.
A me spiace, ma conciata da nonna Belarda la domenica della comunione di tuo nipote a Sanremo non ci vai.
Puoi mantenere il tuo stile pur con qualcosa di decente e che non puzzi di naftalina.
Canta Da Lontano, che piace giusto per i vocalizzi su cui la cara Antonella non è più fresca come un tempo, perché va giù che è un valium.
Passa Da Lontano.
Turno di Raphael Gualazzi, che si è conservato il completo degli anni precedenti, e The Bloody Beetroots che disconosco ma in tema carnevale è perfetto.
Le canzoni Tanto ci sei e Liberi o no tutto sommato non dispiacciono per la bravura di Raphael e per la sua facciotta che fa simpatia, ma non so se sia legale portarsi un coro gospel mentre si è in gara a Sanremo.
Un triste siparietto, di quelli che ti sembra di essere al Bagaglino, fra questa e Fazio, a cui nulla può porre rimedio.
Scenetta che prosegue a tarallucci e vino, sulle note di Ma ndò vai e ci fa capire quanto sia complicato coprire 2 ore di trasmissione, tanto che mettono Fazio a cantare e la Casta in una poraccia versione del Mouline Rouge.
Sorvoliamo.
Turno di Antonella Ruggiero che canta Quando balliamo. Una sorta di romantico liscio.
A me spiace, ma conciata da nonna Belarda la domenica della comunione di tuo nipote a Sanremo non ci vai.
Canta Da Lontano, che piace giusto per i vocalizzi su cui la cara Antonella non è più fresca come un tempo, perché va giù che è un valium.
Passa Da Lontano.
Turno di Raphael Gualazzi, che si è conservato il completo degli anni precedenti, e The Bloody Beetroots che disconosco ma in tema carnevale è perfetto.
Le canzoni Tanto ci sei e Liberi o no tutto sommato non dispiacciono per la bravura di Raphael e per la sua facciotta che fa simpatia, ma non so se sia legale portarsi un coro gospel mentre si è in gara a Sanremo.
Passa la seconda.
Momento frociarolo con Raffaella Carrá che sveglia il pubblico dall'atarassia in cui erano precipitati.
Una donna che a 70 anni trascinerebbe tutto il teatro Ariston, l'orchestra, i bacucchi fra il pubblico e pure Beppe Grillo che è fuori a protestare.
Un'endovena di Redbull dopo una sbornia di camomilla.
Canta due dei suoi nuovi pezzi, molto dance, Fun fun fun e Cha Cha Ciao di cui non si capisce una parola ma dovrebbe essere in collaborazione con Gianna Nannini.
Si torna alla gara con Cristiano De André, figlio d'arte, che canta Invisibili e Il cielo è vuoto.
Ma, sarò sordo, sarà un'indigestione della torta di cui sopra, non capisco una fonchia di ciò che dice e canta.
L'unica cosa che capisco è che hanno sbagliato fondotinta.
Anche lui, poteva conciarsi meglio.
Ora, apriamo una parentesi.
Fazio, che vorrebbe più voletieri mettere la maglia rossa con stampato Ernesto Che Guevara, lo vedi lì, caruccio con la sua cravattina.
Pare un becchino, lo confonderesti per un cameriere, ma almeno sembra pulito.
Questa storia del "so' alternativo" non ripaga il fatto che tu non abbia nemmeno la camicia nei pantaloni. E vale anche per Frankie Hi Nrg.
Luciana si ricambia con un abito blu elettrico corto, con applicazioni sul davanti, un po' anni 60 come taglio.
Nulla di speciale ma almeno sta bene.
Turno de i Perturbazione con L'unica che passa il turno.
Danno un po' di brio alla serata e poi sono gli unici vestiti realmente in tema sanremese.
L'Italia vista dal bar è il secondo brano.
riconfermare la mia ignoranza sulla loro origine, ma almeno sono simpatici, coinvolgenti e abbastanza bravi.
Banalino come brano, ma confermo quanto sopra e a me il papillon conquista, o forse ho solo sonno.
Passa L'unica.
Secondo ( e vero) ospite Yusuf Cat Stevens.
Io ammetto che, benché la sua voce apra un cassettino della mia memoria, non riesco a raggiungere quel ricordo. Mi dicono che io sia troppo giovane per conoscerlo, però no Maria, questo non lo accetto. Piuttosto accetto consigli per colmare la lacuna.
Traspare però molta umiltà, una bella aurea. Con Father and son capisco da dove arrivi quel ricordo ma bòn, finisce lì.
E purtroppo le cose belle durano poco.
Infatti, réclame e tocca a Giusy Ferreri, che compra le scarpe del sexy shop, ma risulta comunque più bassa di Luciana e una tunichetta nera smanicata di una tristezza che ha un abisso dentro, e canta L'amore possiede il bene e Ti porto a cena con me.
Il tutto ha l'impatto di una fustigazione sulle gengive.
La degna conclusione per una prima puntata del Festival che porta con sé tutta la noia che si poteva raccattare nei palinsesti televisivi.
Nessun tempo scenico, pochissime emozioni, una conduzione lenta e poco coinvolgente. Devo continuare?
Ci vediamo stasera con la seconda puntata, tutti a twittare. Fatemi sapere le vostre impressioni!
Momento frociarolo con Raffaella Carrá che sveglia il pubblico dall'atarassia in cui erano precipitati.
Una donna che a 70 anni trascinerebbe tutto il teatro Ariston, l'orchestra, i bacucchi fra il pubblico e pure Beppe Grillo che è fuori a protestare.
Un'endovena di Redbull dopo una sbornia di camomilla.
Canta due dei suoi nuovi pezzi, molto dance, Fun fun fun e Cha Cha Ciao di cui non si capisce una parola ma dovrebbe essere in collaborazione con Gianna Nannini.
Prega che ti facciano passare con quella lagna che hai proposto! |
Ma, sarò sordo, sarà un'indigestione della torta di cui sopra, non capisco una fonchia di ciò che dice e canta.
L'unica cosa che capisco è che hanno sbagliato fondotinta.
Anche lui, poteva conciarsi meglio.
Ora, apriamo una parentesi.
Fazio, che vorrebbe più voletieri mettere la maglia rossa con stampato Ernesto Che Guevara, lo vedi lì, caruccio con la sua cravattina.
Pare un becchino, lo confonderesti per un cameriere, ma almeno sembra pulito.
Questa storia del "so' alternativo" non ripaga il fatto che tu non abbia nemmeno la camicia nei pantaloni. E vale anche per Frankie Hi Nrg.
Luciana si ricambia con un abito blu elettrico corto, con applicazioni sul davanti, un po' anni 60 come taglio.
Nulla di speciale ma almeno sta bene.
Turno de i Perturbazione con L'unica che passa il turno.
L'Italia vista dal bar è il secondo brano.
riconfermare la mia ignoranza sulla loro origine, ma almeno sono simpatici, coinvolgenti e abbastanza bravi.
Banalino come brano, ma confermo quanto sopra e a me il papillon conquista, o forse ho solo sonno.
Passa L'unica.
Secondo ( e vero) ospite Yusuf Cat Stevens.
Io ammetto che, benché la sua voce apra un cassettino della mia memoria, non riesco a raggiungere quel ricordo. Mi dicono che io sia troppo giovane per conoscerlo, però no Maria, questo non lo accetto. Piuttosto accetto consigli per colmare la lacuna.
Traspare però molta umiltà, una bella aurea. Con Father and son capisco da dove arrivi quel ricordo ma bòn, finisce lì.
E purtroppo le cose belle durano poco.
Il tutto ha l'impatto di una fustigazione sulle gengive.
La degna conclusione per una prima puntata del Festival che porta con sé tutta la noia che si poteva raccattare nei palinsesti televisivi.
Nessun tempo scenico, pochissime emozioni, una conduzione lenta e poco coinvolgente. Devo continuare?
Ci vediamo stasera con la seconda puntata, tutti a twittare. Fatemi sapere le vostre impressioni!