Di Vacanze Netine

Quando si tratta di vacanze estive, esce fuori la mia sicilianità atipica: non amo il caldo, e di conseguenza, qualunque attività si fa più pesante e fastidiosa, oltre a non comprendere l'eccessivo caos che si scatena ovunque. Chi viaggia con me parte con il disclaimer che tutte queste situazioni potrebbero farmi perdere il mio self control. Ma la compagnia meritava troppo per non mettere da parte le lamentele, e godermi quattro giorni nella provincia di Siracusa.
Noto, la capitale sicula del barocco, sarebbe stata il nostro punto di riferimento, ma prima abbiamo fatto tappa ad un paio dei tantissimi e bellissimi sbocchi del Plemmirio, area marina protetta nel siracusano.



Si tratta di cale per lo più rocciose e incontaminate, da raggiungere principalmente a piedi ma non troppo difficili da visitare. Noi ci siamo fermati allo sbocco 35, esattamente a Punta Castelluccio, detta spiaggia del Minareto, caratterizzata dall'acqua calda, dalla sottile sabbia dorata e da una piccola grotta che porta ad una insenatura. Abbiamo anche fatto una sosta a Punta della Mola, allo sbocco 34, che richiede un po' più di strada per raggiungerla ed è più rocciosa, ma che non è da meno in fatto di bellezza. 

Già qui abbiamo scoperto quello che sarebbe stato il leitmotiv delle spiagge siracusane, ovvero la grossa quantità posidonia, l'alga che sembra contribuire alla salute del mare ma che ti fa rabbrividire non appena ti sfiora una gamba.
Un po' stanchi abbiamo poi preso la strada verso Noto, , iniziando la trafila delle varie passeggiate serali fatte durante la nostra permanenza, dopo una sosta in albergo: superata la Porta Reale si arriva al centro della città barocca, in un susseguirsi di chiese, piazze, viuzze e monumenti.



La prima a colpirmi è stata la Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata, imponente fuori e bella dentro, ma il nostro giro aveva lo scopo di dirigerci a cena al Ristorante Manna, accogliente fuori, ma particolare anche nell'interno, di cui ancora ricordo il sapore delle polpettine di alici su una base di cous cous. Meno interessante, almeno per me (e non solo), la loro cheese cake souffle. 

Solo dopo cena siamo riusciti ad avvicinarci alla scalinata dell'iconica Cattedrale di Noto, visto che si stava tenendo uno spettacolo di Ale e Franz, e a passare a bere una cosa al volo. Ma avevamo altri programmi per il giorno successivo, quindi la nottata è finita lì, per prepararci al resto della vacanza.
In realtà il secondo giorno nel siracusano prevedeva attività decisamente rilassanti: in mattinata ci siamo infatti diretti ad un lido sulla spiaggia di San Lorenzo, fra Noto e Marzamemi


Anche qui abbiamo trovato un mare cristallino, sabbia sottile, un clima ideale, e stranamente l'assenza di alghe poco simpatiche. Confesso che ho fatto un po' fatica a lasciare il mio lettino, ma in serata ci aspettava proprio una passeggiata ed una cena nella pittoresca Marzamemi
Per me era la prima volta in queste zone, ma le mie aspettative, foraggiate da perfetti scatti Instagram, non sono state deluse. Inoltre non abbiamo fatto mai troppa fatica né nel trovare parcheggio, né nel destreggiarsi in una folla meno massiccia di quanto si possa pensare. 
Il ristorante Il Borgo ha rispettato le aspettative, grazie a piatti saporiti e porzioni non micragnose.
Una bella serata, ma al terzo giorno della nostra vacanza è arrivato qualche nodo al pettine del mio scarso amore per l'estate.

Ci siamo infatti avventurati verso la spiaggia di Calamosche, una caletta sabbiosa abbracciata da due ali rocciose, che richiede oltre un chilometro di camminata a piedi sotto al sole in un sentiero in parte pietroso, in parte sabbioso. Arrivati proprio al punto che cercavamo, scovo una bella spiaggia, ma il mare era leggermente agitato, la posidonia era onnipresente, e l'ombrellone rischiava di diventare una mannaia volante per colpa del vento. Per quanto sia stato divertente fare il bagno saltando le onde, sono sicuro che la mia simpatia non abbia brillato. Inoltre, sebbene non mi tiri indietro a camminare, il ritorno (sempre 1.2 km abbrustoliti dal sole) è diventato un po' pesante.
La giornata però è stata salvata dalla visita alla arcinota tonnara di Vendicari.


Qui un mare bellissimo (sì, c'era comunque la posidonia a banchi) si sposa con i ruderi di quella che era una fiorente tonnara fra il 1600 e il 1800, con colonne che reggevano il tetto dell'edificio e una ciminiera che restano come ricordo di quella che era l'attività dell'epoca. La spiaggia di Vendicari è diventata uno dei miei punti preferiti della zona, anche perché raggiungerla è decisamente più fattibile rispetto Calamosche, grazie ad una passerella in parte in pietra, in parte in legno, costeggiata da alcuni alberi. Inoltre lungo il percorso ci sono dei punti di ristoro che hanno alleviato il mio animo comodista.
Nell'area ci sono anche postazioni per il birdwatching, che affacciano sui Pantani, delle ampie pozze d'acqua che raccolgono fauna di diverso tipo.
Piccola nota tecnica: per accedere alla riserva Vendicari si paga un ticket di 3.50€ che vale per i varchi di accesso Marianelli, Calamosche ed Eloro. Chiedete informazioni se non vi vengono fornite.


Abbiamo destinato la sera per un altro giro fra le vie di Noto, che in quei giorni infatti accoglieva il Festival delle Arti Effimere, e soprattutto abbiamo avuto la fortuna di beccare l'orario perfetto per salire sulla terrazza più alta della chiesa di Santa Chiara con una vista spettacolare del tramonto sulla Cattedrale di San Nicolò e appunto il resto della città. Vi spammerò altre foto su Instagram di quel momento.
Ma oltre agli occhi dovevamo riempire gli stomaci e ci siamo diretti da Naché, altro ristorante che ci ha convinti per scelta e qualità.

L'ultimo giorno della mia vacanza a Noto è stato meno fortunato ma non per questo meno bello: causa tempo incerto è saltata l'escursione in barca fra Marzamemi fino a Portopalo di Capo Passero, ma non ci siamo abbattuti. Infatti, dopo un tuffo (si fa per dire) nella piscina dell'albergo, abbiamo fatto un altro giro a Noto riuscendo a visitare l'interno della cattedrale, meno d'impatto rispetto all'esterno, e Palazzo Nicolaci, edificio del '700 e ovviamente in stile barocco appartenuto ad una ricca famiglia netina. Da qui ci siamo spinti fino a Portopalo, il comune siciliano più a sud.



La zona più interessante è sicuramente la spiaggia delle Mandrie, non solo per la bellezza del mare ma per la vista: da sinistra a destra è possibile osservare in ordine il castello Tafuri, costruito negli anni '30, i resti della Tonnara di Portopalo, risalente al '700, e sullo sfondo il bastione dell'Isola di Capo Passero. Sulla destra della costa si possono trovare degli scavi archeologici che risalgono all'epoca greco-romana, e che riguardano sempre la lavorazione del pesce. 
Lasciando Portopalo siamo tornati a Marzamemi per un boccone più o meno al volo, e così la strada che ci ha fatti arrivare a zone così belle e ricche, ci ha riportati a casa, forse con più consapevolezza, più amore, e più voglia di scoprire questa terra che mi ha visto nascere ma che che in parte mi è estranea. 
Sono già pronto a ripartire e disegnare nuovi ricordi che sono certo riguarderò con gratitudine.






10 commenti:

E tu cosa ne pensi?

Info Privacy

  1. Ho seguito su instagram le tue vacanze... che posti incantevoli!!! Io credo che non andrò in alcun posto.. pazienza! :s

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E pensa che pur avendoli "vicini" non ci ero mai stato 😅
      Come mai non andrai da nessuna parte se posso?

      Elimina
  2. Io la mia Puglia l'ho visitata quasi tutta ma chissà quante cose non ho visto e in certe zone stato, è paradossale sì. La Sicilia è più grande, però caspita che mare, noi italiani siamo fortunati ;)

    RispondiElimina
  3. La frase più banale del mondo ma ogni volta non riesco a fare a meno di pensarci: cavolo, l'Italia è bella tutta, proprio tutta! Anche io odio il caldo, sono contenta di non essere l'unica terrona a pensarlo xD In Sicilia ci sono stata (siamo vicini di casa, ci mancherebbe ahah), ma non l'ho mai visitata tutta come si dovrebbe (ed infatti a Siracusa non ci sono mai stata, però mi sembra di ricordare che è lì che questo settembre dovrei avere un matrimonio, ti farò sapere per onor di cronaca xD). Le tue foto son tutte bellissime e mi farebbero voglia di prendere e partire nonostante questo caldo :D Ma per questa estate non ho viaggi in programma, divertitevi voi gggiovini per me :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusami Paola, non so come mai il tuo commento fosse finito in spam (con la scusa ho controllato se ce ne fossero altri e per fortuna no). L'Italia è davvero bella, e, per essere ancora più banali, devo dire che purtroppo non è valorizzata come si deve. In Sicilia, ma penso in tutto il sud, senza auto non ti puoi spostare in zone di questo tipo purtroppo. Mi dirai del matrimonio se ti va 😄
      I miei viaggi per ora sono finiti comunque, vedremo più avanti!

      Elimina
    2. E niente, ho scoperto nel frattempo che il matrimonio si terrà in una Chiesetta che, a sua volta, è ad un'ora da dove sarà poi il ricevimento -una cena ma la celebrazione è all'ora di pranzo- xD Ma si può?
      Sarà tra un bel po' quindi avrò modo di aggiornarti, intanto volevo condividere con te la strana scelta logistica xD

      Elimina
    3. Devo dire che mi è capitato di sentire storie simili 😅 Non ha indubbiamente molto senso 🙈

      Elimina
  4. Pier ma quanto ti invidio?! (in senso positivo ovviamente!)
    Io amo la tua isola, per luoghi, cibo, accenti, storia... E Marzamemi è uno di quei posti che mi ha sempre attirata un sacco proprio per via delle foto viste spesso sui social. Mi sono divertita anche a vedere gli scatti man mano su IG, quindi immaginavo ne avresti parlato anche qui :)

    RispondiElimina

Vi sono piaciuti