Dopo il successo stellare dell'acclamatissima Prima Parte, finalmente il 19 Novembre si è chiuso il cerchio sul magico mondo di Wicked con la Seconda Parte, intitolata For Good.
Titolo Originale: Wicked: For Good Genere: fantastico, musical, drammatico Durata: 138 minuti Regia: Jon M. Chu Uscita in Italia: 19 Novembre 2025(Cinema) Paese di produzione: Stati Uniti d'America |
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Prendendo spunto da un brano interno al musical, Wicked: For Good cerca di congedarsi dal suo pubblico che l'ha amato appunto così tanto. A tutti gli effetti questo secondo capitolo è proprio il secondo atto dell'opera di Stephen Schwartz e Winnie Holzman, e ritroviamo tutti i personaggi che ormai giocano a carte scoperte.
Elphaba (Cynthia Erivo) è ormai in una sorta di esilio dopo aver scoperto che il fantastico Mago di Oz (Jeff Goldblum) in realtà è un impostore senza alcun potere, ed è diventata vittima della propaganda del regno che le ha fatto avere la fama di Malvagia Strega dell'Ovest.
Sotto l'egida di Madame Morrible (Michelle Yeoh) infatti la figura della cattiva Elphaba è stata contrapposta alla buona, bionda e perfettissima Glinda (Ariana Grande), che è a tutti gli effetti il volto pubblico del regime totalitario.
Glinda però è a sua volta combattuta: sa che la sua amica, a cui vuole comunque molto bene, ha le sue ragioni, eppure quello che Oz le sta dando, è ciò che ha sempre sognato.
Ma come può Elphaba, infangata in ogni modo dalla macchina di odio che guida il regno, sovvertire quel potere dittatoriale e basato sulla menzogna? Potrà mai essere libera e salvare gli animali fatti prigionieri da Oz?
Wicked: For Good segue più o meno linearmente la storia che il musical ha reso celebre in praticamente tutto il mondo, con qualche piccola variazione di fondo. Anche questo secondo capitolo è un progetto imperioso, non solo nella costruzione creativa, narrativa e scenica ma anche nei temi che cerca di trattare.
Propaganda, manipolazione dell'informazione, discriminazione, pregiudizi, e sfruttamento delle minoranze, ma anche smascherare e resiste alle menzogne delle istituzioni, sono tutti perni più politici su cui si basa il film di Jon M. Chu.
Di conseguenza i toni si fanno più cupi, più drammatici, il conflitto e il malessere esteriore sembra corrispondere a quello interiore di praticamente tutti i personaggi. Oltre ad Elphaba e Glinda infatti anche Fiyero (Jonathan Bailey) deve capire fino a che punto può nascondere i suoi sentimenti, o Nessarose (Marissa Bode), diventata ora Governatrice del Paese dei Mastichini, ma incapace di gestire il suo potere senza perseguire scopi personali.
Wicked: For Good così cerca di dare una chiusura, un finale a tutti i personaggi che abbiamo conosciuto in nella prima parte, e ci riesce più o meno bene da un punto di vista della completezza, ma non dell'emotività.
L'idea di dividere i due atti del musical in due pellicole differenti poteva essere funzionale proprio a scavare più a fondo, e a dare spessore a certe dinamiche. Invece nonostante il minutaggio abbondante, Wicked - Parte Due abbozza molti momenti che perdono di suspense.
Un esempio è la morte di Nessarose ad esempio, scavallata facilmente a suon di schiaffi per poter proseguire la storia, ma anche altri interazioni e relazioni mi sono sembrate affrettate o abbozzate. Penso anche al rapporto fra Fiyero e Elphaba, che non mi ha trasmesso quel calore, quell'intimità di una coppia destinata a stare insieme contro ogni avversità. Ma sono tante le scene che sembrano affrettate, avvenire fuori campo e semplicemente raccontare dai personaggi, o che vengono inquadrate ad una strana distanza.
Se però la trama può essere criticata, se le scelte creative meritano più di qualche tirata d'orecchio, non si può negare il lavoro che hanno fatto Cynthia Erivo e Ariana Grande come protagoniste, che, al netto dei meme sul loro rapporto, per me è stato forse l'aspetto più convincente di tutto il film.
Grandi voci e ottime interpretazioni, e fortunatamente con Wicked: For Good non hanno seguito la scelta illogica del primo capitolo di tradurre le canzoni in italiano, e questa volta ce le siamo potute godere in lingua originale.
Purtroppo però tocca ammettere che proprio quei brani tanto ben cantati non hanno la stessa orecchiabilità della colonna sonora del primo film.
Senza quindi quell'impatto emotivo forte, potente, viene da chiedersi che senso aveva dividere Wicked in due parti? Non avrebbe avuto un pathos maggiore, un crescendo più solido, se tutto fosse stato condensato in un unico film, sfoltendo le parti ridondanti ed inutili e concentrandosi su alcuni perni?
È il senno di poi ovviamente a parlare perché non lo saprò mai. Certamente Wicked è riuscito a ribaltare la prospettiva che avevamo su una storia e sui suoi personaggi, rivendendo le parti di buoni e cattivi e attualizzandosi il più possibile.
Quel che resta di questo film è sicuramente la consapevolezza che, nonostante cerchi una strada più matura, sofferente e dark, è stato chiaramente pensato per rivolgersi ad un pubblico di giovani in cui probabilmente non rientro. A riprova di ciò c'è ad esempio un adulterio messo sotto il tappeto in fretta e furia, lasciando anche qui qualche punto interrogativo, forse perché ritenuto troppo adulto e magari poco lusinghiero per quell'audience di riferimento.
Sono quasi certo che i fan adoranti del primo Wicked continueranno ad amare anche il secondo, il resto dovrà accontentarsi di intrattenimento messo insieme con i migliori intenti.
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