Rosso, Bianco e Sangue Blue, cosa funziona e cosa no nella nuova commedia Queer Prime Video

Una rom com a tema LGBTQ+ è approdata su Prime Video nel cuore dell'estate e io non potevo non vederla. Rosso, bianco e sangue blu è la trasposizione di un bestseller del New York Times scritto da Casey McQuiston, la quale ha immaginato cosa potrebbe succedere se due personaggi di spicco, di due nazioni differenti, si trovassero coinvolti in una relazione particolare.


Titolo originale: Red, White & Royal Blue
Genere: commedia, sentimentale
Durata: 112 minuti
Regia: Matthew Lopez
Uscita in Italia: 11 Agosto 2023 (Prime Video)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America


Alex Claremont Diaz (Taylor Zakhar Perez) è infatti il figlio della Presidente degli Stati Uniti, mentre Henry George Edward James Hanover Stuart Fox (Nicholas Galitzine) con un nome così pomposo non può che essere un principe d'Inghilterra. I due giovani hanno ovviamente i loro impegni sociali e politici, che li porta ad incontrarsi e scontrarsi spesso. Sembra che non vi sia molta simpatia fra i due, hanno caratteri e ruoli differenti, anche se la stampa tende ad accomunarli vista la loro forza mediatica, ma alla festa del matrimonio del fratello di Henry, Philip, succederà un parapiglia a cui sarà fondamentale porre rimedio. Alex e Henry si ritroveranno gomito a gomito e dovranno ripulire la loro immagine pubblica, ma anche fare i conti con i rispettivi sentimenti.

Nonostante non abbia letto il libro, ho scelto di vedere Red, White & Royal Blue per il cast, ma anche nella speranza di trovare un film leggero e coinvolgente, che si adattasse all'estate. In verità ero convintissimo che si trattasse di una miniserie, ed in effetti la storia si presta ad essere suddivisa in almeno 3 o quattro puntate differenti, ma probabilmente il budget ha richiesto che il tutto venisse condensato in un tempo minore. 
In ogni caso, si tratta di una operazione riuscita, ma che funziona solo fino ad un certo punto. 
La storia di Rosso, bianco e sangue blu è infatti lineare, facile da seguire, e hanno saputo inserire alcune trovate narrative ed escamotage vari che sono riusciti a rendere alcune scene anche carine, come ad esempio lo scambio di battute fra Alex e Henry a distanza.

Dall'altro lato la storia ha però dei passaggi che risultano poco credibili o contraddittori rispetto a quanto stabilisce la sceneggiatura stessa. Faccio un esempio secondario, senza farvi spoiler: l'incipit di Rosso, bianco e sangue blu è uno scandalo che scoppia e che rischia di mettere in cattiva luce la reputazione di Henry e Alex. Poco più tardi però li vediamo far festa a base di alcolici in pubblico, e sappiamo che nella realtà anche questo sarebbe potuto essere il motivo di chiacchiericcio sui due protagonisti, specie sui social e sui media. 
In generale, da buona rom-com, si manca spesso di realismo, ed è una storia che può risultare prevedibile fin dalla prima battuta.
È però la chiave di lettura scelta che rende questo film Prime Video piacevole: abbiamo visto milioni di commedie romantiche con protagoniste coppie eterosessuali, o al massimo personaggi queer secondari spesso stereotipati. In questo caso invece sono stati trasportati quegli stilemi tipici da commedia romantica ma con protagonisti un omossessuale ed un bisessuale, che rivestono, tra l'altro due ruoli in vista e che, non sembrano delle macchiette. 

Rosso, bianco e Sangue Blue si rivolge in questo senso ad un pubblico più giovane di me, perché parla di outing e coming out, ma anche accettazione di sé e del peso delle aspettative sociali, culturali, e familiari. C'è anche un po' di erotismo alla Bridgerton che rende la visione un po' più friccicarella (non aspettatevi chissà quali scene). 
Il tutto è però portato avanti con leggerezza, con ironia, senza grossi drammi come capita in altri film LGBTQ+ (anche perché alla fine della fiera parliamo pur sempre di due ragazzi privilegiatissimi, che non devono scontrarsi con la nostra realtà), e con dialoghi spesso divertenti.
Sono più che altro i comprimari, come ad esempio il suo capo di gabinetto, Zahra (interpretata da Sarah Shahi, che io avevo conosciuto in Sex/Life) ad avere le battute che ho trovato più divertenti.  

I principali hanno invece spesso dialoghi ed espressioni melense ed imbarazzanti: per dirne una, sottolineare che Henry è il "principe dei cuori di Inghilterra" già all'inizio del film mi ha fatto accapponare la pelle.
Parlando del cast, il duo Perez/Galitzine (che ricordavo essere sempre un principe in Cenerentola) funziona, ma non c'è esattamente questa chimica esplosiva. Forse servivano due attori leggermente più giovani, per dare una maggiore sensazione di spaesamento e di presa di consapevolezza. Ho trovato inoltre ridondante farci vedere quanto entrambi fossero acculturati, bravi ed appassionati, per cercare di spiegarci che oltre all'attrazione fisica c'è altro: si poteva fare in modo più sottile. 
Uma Thurman si ritrova in un ruolo che le riesce bene, ma finisce per avere un ruolo collaterale, che impatta poco sulla storia.
Mi ha fatto invece piacere rivedere Rachel Hilson dopo Love, Victor.

Con i suoi alti e bassi, Red, White and Blue Blood riesce nel suo intento di raccontare una storia gradevole e contemporanea, diventando una buona compagnia estiva. Non so di cosa potrebbe parlare, ma leggevo che non è del tutto escluso un sequel.




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