Le nuove stagioni di cui non sentivo la necessità!

Dopo una fugace panoramica su alcune serie tv promosse, devo tornare con la solita lagnanza su alcuni rinnovi che purtroppo secondo la mia prospettiva lasciano a desiderare, sia in relazione alle passate stagioni, sia in base a quelle che erano le mie aspettative, ma anche nella purtroppo mancata speranza che riuscissero a dare la sterzata che la serie tv aveva bisogno. 


Love Life 
Seconda stagione


Un paio di anni fa avevo considerato Love Life come una piccola chicca di TimVision, forse una delle poche serie tv che valesse la pena recuperare su questa piattaforma. D'altronde si parla di una produzione HBO e ci si aspetta parecchio, anche se si tratta di una dramedy. La seconda stagione però, episodio dopo episodio, mi è sembrata meno intensa e coinvolgente.
Di base poteva funzionare, visto che il personaggio di Darby (una impeccabile Anna Kendrick) viene soppiantato da quello di Marcus, un editor quasi quarantenne che si ritrova improvvisamente single, che avrebbe potuto fornire una nuova storia, nuove prospettive, anche un'ottica maschile rispetto alla prima stagione. 

È però la sceneggiatura di Love Life 2 a non funzionare e ad essere al di sotto sia della prima stagione, che secondo me si era distinta proprio per il saper oscillare fra serio e faceto, sia delle mie aspettative. Questi nuovi episodi infatti non li ho trovati brutti o esageratamente noiosi, ma nell'insieme mi sono sembrati particolarmente banali e generici. Ho notato delle dinamiche già viste che non sono state rilette o rimaneggiate per darne una nuova prospettiva.
Anche le tematiche più profonde, oltre ad essere minori, mi sono sembrate raccontate in modo molto banale: penso ad esempio a Marcus e al rapporto con gli amici.



Affezionarsi alle storie dei protagonisti risulta meno facile perché alla fine secondo me sono poco interessanti, o per lo meno io non mi ci sono ritrovato, specie quando si scade in situazioni al limite del paradossale. Il Marcus di William Jackson Harper poi secondo me non ha delle caratteristiche specifiche per renderlo davvero il centro di una storia. Ad essere onesto, più volte mi è sembrato un bambacione che si fa problemi inesistenti e con poco carattere, che pensa di poter vivere come un ragazzino. Si è ben lontani insomma dall'ampia crescita a più livelli di Darby nella prima stagione.
Non voglio infierire, anche perché si tratta di una serie facile da digerire, con 10 episodi da mezzora, ma posso dire che la seconda stagione di Love Life ha bruciato il potenziale della serie che spero di ritrovare se ci saranno nuovi episodi.


A Discovery of Witches - Il manoscritto delle streghe
Terza stagione


A proposito di sparare sulla croce rossa, mi spiace dover bocciare anche la terza e ultima stagione di A Discovery of Witches, che conclude la trilogia della scrittrice Deborah Harkness, e che non riesce a salvare una serie tv nata secondo me sotto una cattiva stella e che non ha mai trovato il suo apice. 
La seconda stagione, a dire il vero, mi aveva mostrato uno spiraglio di speranza rispetto a come potessero andare le cose in questa serie, dopo il primo ciclo di episodi che definire parecchio insoddisfacenti sarebbe è un eufemismo, ma arrivati all'ultima stagione purtroppo non sono riusciti a decollare.

Pur dando sicuramente una conclusione agli eventi, e cercando di toccare tutte le linee narrative che erano state aperte, ancora una volta A Discovery of Witches mi ha deluso per la sua frettolosità, per il modo in cui non sono riusciti a rimanere centrati su un filone, ma a miscelare tutte le carte alla rinfusa. Il problema della serie secondo me è di non essere mai riusciti a concentrarsi su pochi personaggi lasciando navigare intorno quelli meno importanti. La conseguenza è il caos di storie e storielle di cui poco importa e che tolgono spazio a chi invece merita più attenzione.
Ne conseguono due grosse problematiche: da un lato la "scoperta" dei poteri della strega Diana, come dice il titolo, la sua crescita, non è così crescente e coinvolgente, ma repentina, e arriviamo alla fine che sembra fin troppo gagliarda senza un percorso solido prima.


Ma la cosa peggiore credo sia la sbrigatività di alcuni momenti salienti, inclusa la sconfitta del cattivone Peter Knox che si è sciolta come neve al sole, nonostante fosse stato anticipato come una creatura temibile e difficile da sconfiggere. 
Da un'ottica più ampia inoltre Il manoscritto delle streghe non mi pare abbia fornito dinamiche, spunti, snodi diversi dalle serie fantasy che già conosco o ho visto in passato: il gioco di potere è sempre fra vecchie e nuove fazioni che si scontrano, dove le ultime riescono a piegare il volere del ramo più conservatore verso una visione più aperta. Sai che novità.
C'è chi ha dato colpa al fatto che questa terza stagione avesse sette episodi e non dieci, ma non mi pare che nelle passate stagioni andasse meglio.
In ogni caso, A Discovery Of Witches è arrivata alla sua conclusione e non credo rischieremo di vederla più.


Euphoria
Seconda stagione


A distanza di due anni dagli episodi speciali, il 7 marzo si è conclusa la seconda stagione ufficiale di Euphoria, che ho deciso di recuperare con calma e con aspettative basse, sebbene, come dicevo, lo special dedicato a Jules mi aveva sicuramente incuriosito molto più della prima stagione.
L'inizio di questa seconda stagione di Euphoria mi aveva fatto ben sperare, al punto che pensavo mi potesse piacere molto di più della prima, ma purtroppo man mano che la storia si è stratificata le cose sono andate peggiorando.


In questa nuova stagione la palla passa ad altri personaggi, e l'attenzione si sposta per fortuna da Rue, e conseguentemente da Jules, pur restando entrambe centrali nei vari filoni narrativi, specie la prima con il suo cammino verso la disintossicazione. Questo è un punto a favore, perché le loro storie secondo me erano ad un punto quasi morto che portava ad ripetere le stesse tematiche e dinamiche, e perché ogni volta che la protagonista torna sullo schermo provo generale fastidio. Onestamente non ho mai capito cosa sentire verso Rue, se empatia, repulsione, compassione o tutto insieme, ma in ogni caso tutto ciò che fa non mi interessa e questo modo di calcarne le faccette, i gesti, le reazioni me la rende ancora più distante. Sono stati pochi i momenti in Euphoria 2 in cui ho empatizzato con lei, con il suo vissuto, e forse lo potrei definire un passo avanti, sebbene si tratti appunto di alcune scene.


Una svolta che ho apprezzato è che il riflettore sia puntato su altre linee narrative, soprattutto sul rapporto di Nate col padre, del suo rapporto, seppur breve, con Cassie, e della centralità di Lexi e del suo spettacolo.
Quello che fa Euphoria alla fine della fiera è drammatizzare problematiche, pulsioni, relazioni tipiche dei giovani e degli adolescenti, incorniciandole in una bella atmosfera ricercata, cinematica, con una regia che anche in questa seconda stagione si conferma eccellente, ma sono argomenti vecchi come la scoperta del fuoco. 
Anche il tema che ha scatenato uno tsunami di meme, lo scontro fra Maddy e Cassie è qualcosa di così datato che qualunque scelta di contorno non ne migliora l'appeal.

Alla lunga ho avuto l'impressione che si rimestasse sempre nella stessa zuppa, cercando di allungarla il più possibile con sotto trame e dando l'illusione di novità solo perché si rimuovono certi filtri che i teen drama avevano (più o meno), e una impostazione estetica di maggior rilievo.
Pensavo che alcuni episodi, come il quinto ad esempio, indubbiamente carico di intensità, potessero essere la parte più interessante, poi fra banalità e assurdità mi sono dovuto ricredere. Idem per quanto riguarda l'epilogo finale: fatto benissimo, ma prevedibile da diverse puntate. 
Se la qualità di Euphoria corrispondesse ad una storia davvero originale e interessante, sarei il primo a tesserne le lodi, ma così mi sembra che la fama, il cast, alcune scene particolari e il brusio che si crea intorno, superi quello che la serie ha da offrire. Non ho letto nulla su una terza stagione, ma il successo è tale che credo ci sarà.




6 commenti:

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  1. Euphoria poteva anche finire alla prima, ma devo vedere per sapere, mentre Witches no, anche se ho poche speranze possa decollare alla fine.

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    1. Credo anche io che solo una stagione di Euphoria fosse sufficiente

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  2. Ma come, non ti piace Euphoria?
    Lo avevo rimosso!
    Anche se le dinamiche restano quelle delle serie teen, c'è così tanta bellezza e così tanta bravura che ne sono stata nuovamente conquistata e non vedo l'ora di rivedermi tutto, visto che ci vorrà del tempo prima della terza stagione.

    Condivido, invece, la delusione per la seconda stagione di Love, Life.
    Non so se il protagonista maschile abbia fatto la differenza con me, ma anche la scrittura non mi è sembrata all'altezza del primo ciclo. Che peccato.

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    1. In effetti sono un po' una mosca bianca perché riconosco il valore di Euphoria ma poi lo guardo e mi annoio.

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  3. La terza stagione di DoW l’ho trovata dispersiva, all’improvviso spuntano dal nulla tutti questi nuovi personaggi per cui dovremmo provare affetto o paura di cui non ci viene spiegato praticamente nulla; inoltre la presunta grande chimica tra i 2 protagonisti che dovrebbe giustificare il tutto è andata scemando sempre di più, ho percepito un legame credibile giusto in un paio di episodi del primo anno.
    Euphoria 2 ci ha regalato immagini bellissime e un grande impegno da parte dei giovani attori ma ben poca sostanza e coerenza nella scrittura, forse la parte che mi è piaciuta di più è stata il flashback sul papà di Nate.

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    1. Devo dire che di feeling fra i protagonisti di A Discovery of Witches ne ho visto sempre poco. Mi è sempre sembrato avessero un rapporto appiccicoso o appunto distaccato.
      Il flashback che dici è piaciuto anche a me, ma resta piuttosto fine a se stesso, visto che si tratta di un personaggio comunque secondario 🤔

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