Disinnescare

Ogni tanto mi torna in mente quella frase di un film sull'imparare a disinnescare. Loro si riferivano agli scontri all'interno delle coppie, nel significato di sciogliere quella quasi innata capacità di fare muro contro muro quando non ne vale la pena, e non è necessario, invece di aprirsi e confrontarsi. E non è affatto facile, perché poi di mezzo si mettono troppi schemi mentali, l'orgoglio prima di tutto

Ma si parla sempre dei rapporti con gli altri, di quelli che si suggellano con un anello e si rinnovano con un anniversario, e quasi mai dell'unico "finché morte non ci separi" che è davvero tale, ovvero quello con noi stessi (salvo credenze e visioni diverse).
Ora più che mai però sento che c'è altro da disinnescare, visto che quello che stiamo vivendo ci ha spinti ad essere tutti un po' più soli con noi stessi, e sembra ci rosicchi, giorno dopo giorno, ogni certezza, ogni slancio, le forze. Dovremmo però iniziare a disinnescare la paura di cambiare, di lanciarci, l'idea che non ci possa essere un'altra opportunità. Dobbiamo togliere l'ordigno al timore di perdere il controllo, al bisogno costante di essere accettati o alla paura di essere rifiutati, allo scrupolo di dire apertamente ciò che ci piace e cosa no.
Disinnescare le parole negative che rivolgiamo a noi stessi.

Spegnere la necessità di battagliare ed avere sempre ragione. La costante ricerca di un posto nel mondo, quando poi non abbiamo un posto in noi stessi. La preoccupazione di non farcela anche se domani, non è domani ma un futuro che non conosciamo.
Perché quello che ci spaventa è adesso. La fuga dalla tristezza, dalla malinconia, dall'assenza e dal silenzio sempre considerati i cattivi delle fiabe, e non compagne di un viaggio, che avrà una meta e un nuovo inizio. 

La capacità di distaccarci non è necessariamente un male. E accendere una piccola fiammella di speranza, è solo una luce in momenti bui, non è fatuità. Non è facile, automatico o sempre razionalizzabile, ma guardo fuori, perché è inevitabile visto che vivo in questo mondo, ma guardo dentro perché ho un universo di cui devo prendermi cura

Mentre guardo fuori, e mi sembra tutto sottosopra, guardo dentro non per cercare la certezza, ma per trovare il conforto in tutti i miei frammenti. Perché quando pensiamo di essere a pezzi, dimentichiamo che le più grandi cose di questo pianeta sono composte da particelle minuscole, e tutte funzionano perfettamente.
Siamo fatti per mutare e resistere, anche se non ce ne rendiamo conto.




22 commenti:

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  1. Ciao Pier,
    ti rivelo una cosa, che ho capito solo poco tempo fa. Tu sei molto più giovane di me e probabilmente la capirai anche tu tra qualche anno :P
    Il bisogno costante di essere accettati e la paura di essere rifiutati sono due cose che hanno contraddistinto la mia vita. A oggi ho capito che in molti mi hanno accettato e che non bisogna aver paura di essere rifiutati, perché per una persona che ci rifiuta, ce ne sono due che ci accettano. In amore magari no, la proporzione è molto più sfavorevole, ma l'amore è un'alchimia complessa.
    Poi dobbiamo trovare il nostro posto del mondo: dobbiamo accettare prima di tutto noi stessi, i nostri pregi e i nostri difetti e a quel punto ci ritaglieremo, quello spazio.

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    1. Ciao Riky,
      sai che non credo di essere MOLTO più giovane di te?! 😄 Non sono sicuro però...
      Sono d'accordo con te: a parte che a volte pensiamo di non essere accettati, quando in realtà non è così, ma soprattutto è fisiologico che capiti.-
      Un abbraccio :)

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    2. Io almeno ho una certezza: sono moolto più vecchio di voi due, ma faccio ancora fatica a disinnescare, a mettere a fuoco, a comprendere equivoci e rifiuti, anche se "il posto in noi stessi" è quello che custodisco di più, e mi permette viaggi incredibili nel mondo attorno, perché rimane un sicuro porto di (ri)approdo.
      E l'orgoglio serve solo a rovinare quasi tutto..

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    3. Personalmente non credo sia una questione di età, e nemmeno di un interruttore che accendi ad un certo punto e così resta. Alla fine tutti passiamo attraverso fasi, o semplicemente attraverso giornate, situazioni, rapporti "no"...

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    4. Secondo me è una questione di età, di esperienza, anche se Franco dirà continuerà a dire di no :P

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    5. hahaha è giusto che ognuno abbia la sua visione. Io credo che si possa arrivare ad un certo equilibrio e consapevolezza anche molto presto, e, dall'altro lato, essere più in là con gli anni ma non essersi mai occupati di guardarsi dentro.

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    6. Potrebbe esserci una via di mezzo: esperienza acquisita ma dna che continua a riservarti fregature (assieme alle cose belle).
      Mutiamo e resistiamo, come dice Pier, a volte anche inconsapevolmente..

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    7. Complimenti per la bellissima riflessione corale. Il punto più importante è l'accettazione di sé, come dice Riky, cosa che non sempre si raggiunge prima della maturità e a volte mai, eppure molto dipende dalla capacità di essere in grado di leggere in se stessi senza condizionamenti esterni e senza sovrastrutture. Imparando a camminare da soli senza sentire il bisogno di essere accettati da gli altri in primis. Ci vuole tempo, ma non è detto che non ci si arrivi più presto di quanto in realtà, ci sono arrivata io. Anzi non so ancora, come Franco, se la strada che ho intrapreso sia quella definitiva, sto ancora camminando verso me stessa. Ma ho superato tanto e respiro bene. Pier, davvero lodevole il tuo post, capace di metterci di fronte ad uno specchio che non aggiunge e non toglie ma che consente di guardare bene e a fondo. Complimenti.
      E scusate se mi sono intromessa.

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    8. Intanto grazie mille 😊🙏🏻Contento che questo post ti sia "arrivato".
      Non ti sei intromessa, anzi, hai solo aggiunto ad una conversazione aperta e che alla fine non ha una risposta precisa, ma solo diverse visioni. Come dici tu, alla fine è un percorso, cammini verso te stessa, com'è normale che sia.
      Un abbraccio!

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  2. Hai detto qualcosa di molto importante che, secondo me, a molte persone non è mai venuto in mente. Ho infatti l'impressioni che molti vivano ignorando se stessi; è molto più semplice che fare un vero lavoro introspettivo, perchè l'accettazione di sè, che è naturalmente accettazione anche dei propri limiti e dei propri difetti, è qualcosa che può essere doloroso, che può destabilizzare. Eppure è davvero necessario.

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    1. È vero, è doloroso, difficile, a volte sembra quasi impossibile, ma penso che ci tocchi prima o poi, e soprattutto credo che un periodo come questo si possa usare proprio per affrontare questo processo, no?

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    2. Certamente, penso sia un'occasione da cogliere.

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  3. Momenti di sconforto e malinconia capitano sempre. A volte sembra tutto superfluo, a volte tutto necessario.
    Lascia scorrere il momento consapevole del fatto che sei unico e speciale.
    Da semplice follower non posso conoscerti nell'intimo ma certamente hai il mio piccolo sostegno perché da quel poco che posso percepire sei una dolce e bella persona.

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    1. Sei gentile, grazie 😊🙏🏻 Spero che il mio messaggio arrivi a tutti, credo sia importante che tutti troviamo un po' di serenità in questo periodo!
      Un abbraccio :)

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  4. Mi piace tanto questo tuo post Pier, complimenti. L'ho letto due volte perché merita e vorrei farlo un po' mio.
    Questa parte, soprattutto: "Mentre guardo fuori, e mi sembra tutto sottosopra, guardo dentro non per cercare la certezza, ma per trovare il conforto in tutti i miei frammenti. Perché quando pensiamo di essere a pezzi, dimentichiamo che le più grandi cose di questo pianeta sono composte da particelle minuscole, e tutte funzionano perfettamente.
    Siamo fatti per mutare e resistere, anche se non ce ne rendiamo conto."
    Grazie, forse oggi pomeriggio avevo bisogno di leggerlo. Baci.

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    1. Ti ringrazio Sara! Sono contento che le mie parole ti siano arrivate e ti siano state di conforto. Alla fine quello che condivido credo diventa un po' di chi lo legge, anzi per me è un complimento molto grande!
      Baci

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  5. Non saprei cos'altro aggiungere.
    Post che mi è piaciuto molto, anche se forse per te deriva da qualcosa non bellissimo; ma mi ha riportato a quando la blogosfera era diversa.
    Che dirti... ho capito che sei in cerca di un equilibrio tutto tuo, come tutti. Un posto, tra i normali colpi che la vita ci rende ogni giorno...
    Il fatto è che sì, hai ragione, fare mente locale, accettare certe cose e smetterla di colpevolizzarsi è sicuramente un passo avanti, anche se complicato. Ma dopotutto è il conoscere se stessi che intendi, e che tanti nemmeno provano a fare.

    Moz-

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    1. Mi fa piacere che ti sia piaciuto, ed anche che ti abbia fatto un effetto throwback. Come ti scrivevo, non è una riflessione che parte da qualcosa di specifico, se non la situazione che viviamo tutti. In generale sono sempre stato molto riflessivo sul rapporto che noi abbiamo con noi stessi, ci penso spesso, e molte volte mi chiedo se faccio (facciamo) bene o male

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  6. Dico solo... bellissimo.

    Un passaggio su tutti: "Dobbiamo togliere l'ordigno al timore di perdere il controllo, al bisogno costante di essere accettati o alla paura di essere rifiutati, allo scrupolo di dire apertamente ciò che ci piace e cosa no. Disinnescare le parole negative che rivolgiamo a noi stessi".

    <3

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