Ho terminato questi tre libri e mi sono piaciuti (più o meno)

L'ultima volta che ho parlato di libri la piega era assolutamente negativa, visto che si trattava di letture che non avevo nemmeno terminato visto lo scarsissimo impatto che avevano avuto su di me. 
Questa volta vorrei parlarvi di tre romanzi che invece mi hanno intrattenuto da inizio a fine e che sono molto diversi fra di loro. 
Ho dato un'altra chance a Wulf Dorn, dopo che uno dei suoi libri non mi aveva entusiasmato: questa volta ho letto Il Superstite, e devo ammettere che mi ha convinto, seppur non sia diventato il mio thriller preferito.

Genere: thriller/giallo
Editore: Corbaccio
Pagine: 354
Data di pubblicazione: 2011
Prezzo: €12.35 / ebook € 6.99

Dorn questa volta ci fa scoprire l'intricata storia dello psichiatra Jan Forstner, il quale da anni si porta il peso della scomparsa del fratello minore Sven, quando entrambi erano poco più che ragazzini. Jan vive la dicotomia di voler finalmente ricominciare a vivere, ma soffre il senso di colpa per quella maledetta sera che distrusse la sua famiglia, cominciando dalla morte del padre.
Dopo un brusco colpo alla sua carriera, Jan inizierà così a lavorare alla clinica proprio in cui lavorava il padre, ma non riuscirà a chiudere la porta col passato perché tutto lo risucchierà verso quel dramma vissuto, a cominciare da alcune morti misteriose.

Il superstite è secondo me un thriller abbastanza solido, anche se non lo definirei strettamente psicologico perché non ho notato una disanima così profonda dei protagonisti e delle loro reazioni. È stata una lettura abbastanza facile da affrontare, grazie ad un ritmo costante, e nonostante alcuni passaggi un po' più crudi. Anche in questo caso ho ritrovato lo stile abbastanza asciutto e fluido della scrittura di Wulf Dorn, che personalmente apprezzo, specie considerando che Il Superstite è un romanzo a più livelli, con più storie e personaggi da seguire. In questo senso, a volte sembra perdersi il fulcro centrale, ma alla fine tutto si chiarisce. 

Lo definirei un thriller estivo da sotto l'ombrellone, che spero non suoni dispregiativo, perché non mi è sembrato comunque un capolavoro. Infatti nonostante lo abbia letto con piacere, non posso dire di esserne stato rapito. Mi è mancato un colpo di scena forte che riuscisse a scompigliare tutte le carte, ma soprattutto il finale, un po' frettoloso, forse toglie di enfasi a quello che dovrebbe essere l'epilogo più amaro ma liberatorio.
Per il resto Il superstite di Wulf Dorn ha diciamo risvegliato un po' più di curiosità negli altri libri di questo autore, e magari più avanti recupererò il famoso La Psichiatra

È forse poco conosciuto, ma merita di essere scoperto il romanzo storico di Simonetta Tassinari, Le donne dei Calabri di Montebello, che ci porta in Toscana durante la corte medicea nella metà del '600, e soprattutto alla scoperta della famiglia Calabri di Montebello, e di tre donne che hanno avuto un ruolo centrale all'interno di essa.


Genere: romanzo/storico
Editore: Corbaccio
Pagine: 540
Data di pubblicazione: 2021
Prezzo: €17 / ebook € 9.99

Conosceremo Elisabetta, detta Betta Bai, sua zia suor Carmela del Gesù, al secolo Barbara Calabri, e Camilla, ma i cui destini sono legati anche a delle figure maschili centrali, come Filippo Salimbeni, che sposerà Elisabetta, e il fascinoso cortigiano Ludovico Manobruna.
Le donne dei Calabri di Montebello è un libro che mi è piaciuto tantissimo perché è una giostra, passa da toni più leggeri e frizzanti, a momenti drammatici non da poco, fino ad un accenno più tensivo, il tutto con una scrittura curatissima che non stanca davvero mai.

È uno di quei romanzi in cui ci si appassiona e ci si affeziona ai personaggi, anche con le loro imperfezioni e con quelle che poi sono umane declinazioni. Come vi dicevo si tratta di un romanzo dove le figure femminili spiccano maggiormente, anche in negativo se necessario, ma Simonetta Tassinari dà a tutti i suoi personaggi una conformazione ben precisa e chiara, che sembra quasi di vederli e di conoscerli davvero.
Anche il contesto storico, gli usi e i costumi dell'epoca vengono raccontati con dovizia di particolari ma senza ammorbare e senza stancare.

Nonostante l'ambientazione inoltre Le donne dei Calabri di Montebello non è un libro ampolloso o pesante, anche in questo caso la potrei definire una lettura estiva, ma credo che il caos di una spiaggia affollata non sia il giusto contesto per gustarsi quello che reputo davvero un buon libro. A me ha emozionato e non è semplicissimo.
Mi spiace solo che non credo sia un libro particolarmente conosciuto, e che Simonetta Tassinari abbia nel suo curriculum soprattutto manuali di filosofia (è una docente). Ci serve proprio un altro romanzo con il suo stile.

L'ultimo libro che ho terminato di recente non saprei come definirlo se non una sorta di diario, e si chiama Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici di Daria Bignardi.


Genere: narrativa/biografico
Editore: Einaudi
Pagine: 176
Data di pubblicazione: 2022
Prezzo: €15 / ebook € 9.99

Era la prima volta che leggevo qualcosa della Bignardi che ho sempre visto più come presentatrice e giornalista che come autrice, ma è stata una lettura interessa e credo anche una delle più oneste. Perché sì si parla di lettura e di come alcuni autori in particolare l'abbiano colpita fin da ragazzina, quando forse iniziò troppo presto ad appassionarsi a certi tipi di letture e di libri "da grandi", ma è anche l'occasione per parlare del suo privato. 

Daria Bignardi infatti si apre anche su momenti più personali, che passano dal rapporto con una madre particolarmente ansiosa, fino ai primi amori non propriamente raccomandabili, passando per quelle ombre che tutti noi, più o meno intimamente attraversiamo in certi periodi della vita. 
Lo capisco che non si tratta di un libro adatto a tutti, eppure lo trovato abbastanza sincero, con uno stile pulito e maturo, e una impostazione come vi dicevo che sembra quella di un diario. 

 Libri che mi hanno rovinato la vita è quasi un libro all'interno di un libro, visto che racconta anche il processo della stesura del romanzo stesso. 
Non so se ho fatto bene ad iniziare proprio da questo ultimo lavoro della Bignardi, che è forse il più particolare, ma credo sia anche un modo diverso per conoscere l'autrice, e se vi incuriosisce secondo me merita una chance perché è alla fine un libretto non troppo impegnativo, con alcune vene più ironiche che non guastano. 


Che libri avete letto di recente? E avete già scelto le prossime letture da portare in vacanza?




2 commenti:

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  1. In questa parte dell'anno ho completamente abbandonato la lettura perché mi conosco e mi ossessiono, quindi non posso permettermelo perché devo studiare tantissimo, ma proprio qualche mese fa ho letto per caso Dorn e me ne sono innamorata! Ho cominciato con un libro a caso e da quello ho risalito la corrente per leggerli tutti :-D
    Ti consiglio assolutamente "La Psichiatra", anche se vedo che ce l'hai in lista, secondo me è il migliore della saga (ed infatti se non ricordo male è stato il primo che ho scovato), più de "Il superstite": troverai il colpo di scena che è mancato in quest'ultimo. Lo stesso vale per "Follia profonda", un finale decisamente sopra le righe.
    Se hai voglia di bei libri sotto l'ombrellone, secondo me, la cosa migliore è recuperarli uno dietro l'altro e scoprire come si legano tutti i personaggi :)
    Appena potrò farlo, ho la libreria -virtuale- che straborda :D

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    1. Ciao Paola! Ti capisco, anche io negli anni dell'università evitavo di leggere anche per non stancarmi troppo (avevo già il blog quindi era una ulteriore lettura). La Psichiatra lo recupererò, ma poi credo mi sposterò ad altri scrittori sullo stesso genere, per non chiudermi troppo.
      Le librerie virtuali stanno diventando peggio di quelle fisiche 😂
      Buona domenica!

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