Agatha Christie - La serie infernale
The ABC Murders
Miniserie
⭐⭐⭐🌠
Andata in onda su Sky Cinema lo scorso Marzo, e già il titolo dice moltissimo di questa serie, che infatti si basa su uno dei romanzi di Agatha Christie con l'immarcescibile Poirot.
Si tratta di una miniserie inglese in tre episodi che non si discosta molto dal suo genere, da quello stile, per meglio dire, che spesso caratterizza gli sceneggiati UK: atmosfere cupe, ritmo costante ma non sempre al massimo.
L'incipit de Agatha Christie - La serie infernale è particolarmente interessante: siamo sempre abituati a vedere Hercule Poirot al top, brillante, anche fisicamente reattivo, ma in questo capitolo quell'aurea quasi magica che avvolgeva l'investigatore sembra quasi svanita. Poirot è invecchiato nel corpo e in parte nello spirito, non viene più preso sul serio dai colleghi e dalle nuove generazioni, e soprattutto il passato si fa risentire, specie nei suoi momenti più dolorosi.
L'incipit de Agatha Christie - La serie infernale è particolarmente interessante: siamo sempre abituati a vedere Hercule Poirot al top, brillante, anche fisicamente reattivo, ma in questo capitolo quell'aurea quasi magica che avvolgeva l'investigatore sembra quasi svanita. Poirot è invecchiato nel corpo e in parte nello spirito, non viene più preso sul serio dai colleghi e dalle nuove generazioni, e soprattutto il passato si fa risentire, specie nei suoi momenti più dolorosi.
Proprio per questo il giovane ispettore Crome prenderà sotto gamba, almeno nei primi tempi, la denuncia di Poirot per le strane lettere che riceve da colui che si firma A.B.C.. Sarà solo dopo il primo omicidio che Crome capirà che non si tratta delle farneticazioni di un vecchio, ma di un reale, terribile caso da risolvere.
The ABC Muders mi è piaciuta parecchio come miniserie, principalmente perché è ben fatta, nella ricostruzione dello stile degli anni '30, nella recitazione, nei dialoghi e più in generale nella scrittura. Essendo composta da solo tre episodi difficilmente ci si può stancare, a me son volati praticamente, ed anzi è perfetta per chi ama il genere ma non ha tempo per serie tv odisseiche da 20 puntate a stagione.
John Malkovich riesce a bilanciare bene questo Poirot non più giovanissimo, che sente ancora quella fiamma ma che deve riscoprire se stesso per tornare in sella. Un po' più limitato e forse antipatico il ruolo di Rupert Grint, ma inutile dire che mi pare se la cavi bene, così come mi è sembrato inquietantissimo Eamon Farren.
Più in generale, come sempre capita nei gialli, è la coralità dei personaggi che ha la meglio, e credo che tutti abbiano reso bene la loro parte.
Tuttavia devo dire che io stesso qui e lì ho sperato che la trama accelerasse in particolare perché La serie infernale ha un ritmo quasi ciclico per cui può risultare noioso vedere che stanno per ripetersi le stesse dinamiche che magari abbiamo visto un episodio precedente, e con la consapevolezza che la vera risoluzione ovviamente, come nei migliori classici, arriverà alla fine.
Se siete fan di Agatha Christie ed avete letto il romanzo conoscete l'epilogo della storia, io non sapevo nulla per cui non avevo spoiler, però, col senno di poi, il finale non mi ha convinto del tutto. Non voglio anticipare nulla ma se c'è una cosa che mi lascia perplesso è quando gli antagonisti restano sullo sfondo o non appaiono affatto per saltare poi fuori all'ultimo. Nel caso de The ABC Murders, non è così palese questa debolezza, ma c'è e ve la sottolineo.
Avrei inoltre voluto un approfondimento sul passato di Poirot, che ci fanno odorare quasi fin da subito ma che resta un po' appeso lì, senza un profondo collegamento con il resto.
Questo però non toglie alcun merito ad Agatha Christie - La serie infernale, che su di me ha avuto sicuramente un certo fascino, ma mi serve per spiegare meglio come mai una miniserie validissima avesse "solo" tre stelle e mezzo da me. Sarebbe interessante vedere altre miniserie con John Malkovich sempre nei panni di Poirot e proseguire questo brand.
The ABC Muders mi è piaciuta parecchio come miniserie, principalmente perché è ben fatta, nella ricostruzione dello stile degli anni '30, nella recitazione, nei dialoghi e più in generale nella scrittura. Essendo composta da solo tre episodi difficilmente ci si può stancare, a me son volati praticamente, ed anzi è perfetta per chi ama il genere ma non ha tempo per serie tv odisseiche da 20 puntate a stagione.
John Malkovich riesce a bilanciare bene questo Poirot non più giovanissimo, che sente ancora quella fiamma ma che deve riscoprire se stesso per tornare in sella. Un po' più limitato e forse antipatico il ruolo di Rupert Grint, ma inutile dire che mi pare se la cavi bene, così come mi è sembrato inquietantissimo Eamon Farren.
Più in generale, come sempre capita nei gialli, è la coralità dei personaggi che ha la meglio, e credo che tutti abbiano reso bene la loro parte.
Tuttavia devo dire che io stesso qui e lì ho sperato che la trama accelerasse in particolare perché La serie infernale ha un ritmo quasi ciclico per cui può risultare noioso vedere che stanno per ripetersi le stesse dinamiche che magari abbiamo visto un episodio precedente, e con la consapevolezza che la vera risoluzione ovviamente, come nei migliori classici, arriverà alla fine.
Se siete fan di Agatha Christie ed avete letto il romanzo conoscete l'epilogo della storia, io non sapevo nulla per cui non avevo spoiler, però, col senno di poi, il finale non mi ha convinto del tutto. Non voglio anticipare nulla ma se c'è una cosa che mi lascia perplesso è quando gli antagonisti restano sullo sfondo o non appaiono affatto per saltare poi fuori all'ultimo. Nel caso de The ABC Murders, non è così palese questa debolezza, ma c'è e ve la sottolineo.
Avrei inoltre voluto un approfondimento sul passato di Poirot, che ci fanno odorare quasi fin da subito ma che resta un po' appeso lì, senza un profondo collegamento con il resto.
Questo però non toglie alcun merito ad Agatha Christie - La serie infernale, che su di me ha avuto sicuramente un certo fascino, ma mi serve per spiegare meglio come mai una miniserie validissima avesse "solo" tre stelle e mezzo da me. Sarebbe interessante vedere altre miniserie con John Malkovich sempre nei panni di Poirot e proseguire questo brand.
Alto Mare
Alta mar
Prima stagione
⭐⭐⭐
Molto carina questa serie tv spagnola firmata da Netflix e presente sulla piattaforma dallo scorso 24 maggio. Otto episodi tutti a bordo di questo magnifico transatlantico che dalla Spagna deve dirigersi a Rio de Janeiro, ma non sarà un viaggio a cuor leggero per l'equipaggio che conta alcune delle famiglie più facoltose, e soprattutto per le bellissime sorelle Carolina ed Eva Villanueva. Sono proprio le due ragazze che scateneranno il caos facendo salire a bordo clandestinamente una sconosciuta, che, terrorizzata, pare stia scappando da un fidanzato che non vuole sposare. Sembra però che tutto vada per il meglio nelle serate glamour sulla Barbara De Berganza, fino a quando una donna finisce in mare. L'equipaggio e le due giovani donne si ritroveranno coinvolti nelle indagini che diventeranno sempre più difficili fra omicidi, dissidi e vecchi rancori.
Potrei dire che i punti di forza di Alto Mare siano Jon Kortajarena, Jon Kortajarena e Jon Kortajarena, ma sarei ingiusto (più o meno). Io l'ho trovata una serie tv molto carina, piacevole, intrigante, e soprattutto con una ambientazione bellissima. Siamo negli anni '40, ed i costumi, così come le scenografie hanno tanti dettagli davvero belli. Certo, alcuni effetti, specie della nave dall'esterno, mi son sembrati un po' cheap, probabilmente perché non è una serie tv con un budget ingente, ma son particolari che non influiscono troppo.
Le otto puntate scorrono molto bene, le ho viste quasi consecutivamente perché comunque anche quei punti più deboli della storia, quando sembra che il ritmo rallenti, vengono rinfrescati da un colpo di scena che ci risveglia. Così come questo gioco in cui non capisci mai bene chi siano i buoni e chi i cattivi secondo me è ben congegnato e confonde al punto giusto lo spettatore.
Alto mare però si becca tre stelle per diverse ragioni: non è proprio colpa della serie se a me è risultata un pelo scontata. Intanto l'intreccio della storia non è così forte da risultare sempre estremamente coinvolgente o convincente. Alcuni colpi di scena mi son sembrati deboli e che io stesso, che sono arguto come Topo Gigio, riuscivo a prevedere.
In generale lo stile di Alto mare è quello di una serie tv che non scende mai nel macabro o nel cupo, che non si vuole sporcare, ma che vuol restare leggera, che non rinuncia agli attimi di romanticismo e che non dà (e non credo voglia dare) spunti di riflessione. Penso ad esempio ad Eva che ci viene presentata come giovane ed intraprendente, moderna per l'epoca ed il ruolo che ricopre, ma alla fine non ci danno mai la possibilità di scoprire effettivamente le sue qualità. Anche lei finirà per ricoprire il ruolo della donzella in pericolo che aspetta il suo principe. Un po' tutti i personaggi restano in superficie, se non quando l'approfondimento diventa funzionale a suscitare il sospirino nello spettatore.
Ci sono un paio di elementi minori che inoltre mi hanno lasciato perplesso.
Ad esempio il fatto che i capelli di Carolina siano sempre perfettamente lucidi ed in piega. Vi giuro, sempre. Ma anche alcuni personaggi secondari mi hanno dato da che pensare. Ad esempio la bella Verónica, cameriera personale delle Villanueva, contesa da tutti non si capisce bene per quali qualità, visto che a me è risultata solo volubile, infantile e decisamente arrivista, e solo un modo per gli sceneggiatori di aggiungere altre storielle friccicarelle al filone principale.
Scende insomma la qualità attoriale e più generale rispetto ad esempio a The A.B.C Murders, ma Alto mare ha il pregio di avermi tenuto compagnia, di non avermi fatto sbadigliare troppo e di avermi stimolato a voler seguire la seconda stagione, di cui ho parlato qui, e non solo per Jon Kortajarena.
Gli ultimi Zar
The Last Czars
Miniserie
⭐⭐⭐
Non mi soffermo troppo su Gli Ultimi Zar, che il tre luglio è apparsa su Netflix in sei episodi, e che gli amanti della storia di Nicola II, della consorte Aleksandra e della leggenda di Anastasia non potranno perdersi.
Non scendo troppo nei dettagli visto che si tratta a tutti gli effetti di una docu-fiction in cui la storia degli ultimi zar appunto ci viene raccontata da una ricostruzione di luoghi e fatti che lascia a bocca aperta per la bellezza e penso per la fedeltà, ma anche da alcune interviste ad esperti e storiografi che ci forniscono un ulteriore approfondimento su ciò che ha portato alla fine, dopo 300 anni, dell'impero dei Romanov.
Io sinceramente non sono del tutto soddisfatto da questa scelta, e un po' mi spiace perché l'impegno che hanno messo nel ricreare le parti recitate è davvero molto alto, e non credo ci fosse bisogno di uno spiegone costante da parte degli studiosi interpellati.
Purtroppo credo che quegli interventi vadano a spegnere un po' di quella magia in cui la serie ci immerge, in quest'epoca e in questi avvenimenti molto tristi sicuramente, ma che fanno parte della storia e che mi affascinano molto. Credo inoltre che non ci fosse bisogno di avere uno stacco così netto fra parte documentario e fiction per diverse ragioni. Tutti conosciamo la storia dei The Last Czars, il mito di Anastasia, il terrore di Grigorij Rasputin, per cui difficilmente la serie avrebbe potuto offrire di più. Avrebbero dovuto invece puntare a farci sognare, a trasportarci agli inizi del '900, sfamarci con quelle ricostruzioni che vi dicevo poco più su e farci rivivere quel tragico climax, che già da solo ha un impatto emotivo molto forte.
La serie aveva già un narratore, per cui non ne servivano altri: Pierre Gilliard, il docente dei Romanov, già ci racconta in parte quali furono i danni dell'impero degli zar, per cui forse avrebbero dovuto puntare più su lui, magari con qualche piccola forzatura, ma senza spezzare la narrazione.
Credo inoltre che col senno di poi, conoscendo com'è andata a finire e tutti i dettagli del quadro politico mondiale, è più facile per uno storico dire cosa avrebbe dovuto fare Nicola II, di chi avrebbe dovuto fidarsi, come avrebbe dovuto agire in campo socio economico e quali sviluppi avrebbe dovuto apportare alla Russia dell'epoca. Ma, ed in questo Gli ultimi Zar riesce bene nel raccontarcelo, Nicky era un uomo del suo tempo, cresciuto e plasmato in un determinato ambiente con una certa mentalità. Lui è la causa ma anche il frutto dei suoi errori, così come la sua famiglia, e per questo non serviva che uno storico interrompesse una serie tv per spiegarcelo (non me ne vogliate).
Ho forse un po' il dente avvelenato, ma ho visto il bellissimo potenziale de The Last Czars e mi spiace sia stato in parte buttato via dalla voglia credo di educare e spiegare al meglio quell'epoca, togliendo non solo quel coinvolgimento emotivo che può suscitare questa storia, ma anche lo stimolo e la curiosità di approfondire separatamente che dovrebbe nascere spontaneo in ognuno.
Come ha fatto a sfuggirmi La serie infernale vista la mia passione per Agatha Christie e Poirot?! Devo recuperare! Io adoro la serie che mandano in onda su Rete 4 da anni, e soprattutto colui che interpreta Poirot, quindi per me vederlo interpretare da persone diverse, come nel film uscito al cinema l'anno scorso, è difficile da accettare XD Però sono molto curiosa, soprattutto se ti è piaciuto!
RispondiEliminaLa serie su Rete 4 è molto carina in effetti :D L'attore mi fa molta simpatia ed in effetti fa strano vederlo interpretare in modo così diverso ma lo trovo anche interessante!
EliminaAvevo alte aspettative su Gli ultimi Zar, purtroppo non sono state rispettate.
RispondiEliminaIl docu-film ci poteva anche stare a tratti (anche se come dici tu un narratore c'è già, quanti altri ne servivano?!), però è interrotta troppo.
Le immagini di repertorio le ho trovate utili in quanto io stessa non ero molto informata su certi sviluppi di questa vicenda, però magari avrebbero dovuto fare una pezzo all'inizio di ogni puntata o alla fine con brevi commenti e poi lasciare lo spazio alla serie.
Il fatto che sia continuamente interrotta per certi versi ha fatto sì che n0on mi sia nemmeno parsa come una serie vera e propria, ma come una ricostruzione dei fatti conseguente al documentario, un po' come si vede spesso in TV.
Un vero peccato.
Ora sto aspettando The Crown 3, anche se dovrei fare un rewatch ma ho incominciato Victoria su Now TV e mi sta prendendo tantissimo!
È stato un vero peccato come hanno gestito Gli Ultimi Zar, avrebbe avuto secondo me più successo e sarebbe stata più chiacchierata, ma così perde un bel po'.
EliminaNon vedo l'ora che torni The Crown! Con Victoria sei in pari con la terza?
No Pier, l'ho praticamente iniziata scorsa settimana e sono all'inizio, ieri sera ho finito la puntata dove si sono sposati Vicoria e Albert. :D
EliminaAllora hai da recuperare :D
EliminaRecuperò sicuramente la serie di Agatha Christie, qualche anno fa avevo molto apprezzato Little Murders :)
RispondiEliminaL'ho sentita nominare proprio mi sa cercando info su The ABC Murders :)
EliminaFammi sapere che te pare :D
Di questi solo ABC, che mi è piaciuto, non tantissimo ma il minimo indispensabile, infatti condivido il tuo voto e giudizio ;)
RispondiEliminaHa i suoi difetti sicuramente, ma credo dipenda più dalla storia da cui è tratta :)
EliminaCiao! Di queste di cui hai scritto ho visto con piacere la Serie Infernale, sono una fan dell'immensa Agatha Christie e se posso, vedo tutto ciò che la riguarda. A me è piaciuta soprattutto per la recitazione di Malkovich ( e ci mancherebbe..), per l'ambientazione. Confezionata bene, ma che, come dici tu, un po' ripetitiva. Di Alto Mare ho visto solo le prime tre puntate, mi ha annoiata, non mi ha acchiappata e qualche attrice mi stava anche un po' antipatica...Peccato perchè poteva avere del potenziale se abbandonava qualche ingenuità e buchi di sceneggiatura. The Lats Czars non l'ho vista. Anche io faccio il tifo per il seguito di Taboo e The Alienist, ho letto che per quest'ultima ci sarà veramente.
RispondiEliminaCiao Arianna! Su Alto mare ti dico che forse con le puntate sarebbe potuta piacerti di più, ma capisco che tre episodi sono anche sufficienti per farsi un'idea. E poi se non soffri i personaggi ti capisco benissimo se vuoi starne alla larga :D
EliminaHo visto alcune foto degli attori di The Alienist sul set quindi spero che ci saranno presto!
Buona serata
Delle tre che hai citato ho visto solo la prima. Mi è piaciuta, ma anche io sul finale sono rimasta un po' interdetta, mi aspettavo di più. La serie sugli zar l'ho già pronta da iniziare, ma ho tentennato perché non amo moltissimo i documentari..Sulla scia dei romanzi della Christie ti consiglio Dieci piccoli indiani della BBC se non l'hai già vista.
RispondiEliminaGrazie, ho sentito nominare Dieci piccoli indiani, il problema è che quando passa molto tempo faccio fatica a recuperare tutto ma ci provo :D
EliminaUcci ucci vedo la presenza di tre serie interessanti e che mi sono sfuggite... penso che questo week end sarò molto impegnata... :-)
RispondiEliminaBegli impegni allora per questo week end :D Ed in effetti essendo due miniserie è fattibile!
EliminaTi confesso che non vaso pazza per le serie in costume, ciononostante attendo con ansia il nuovo Penny Dreadful(city of angels), voglio vedere se mi fa innamorare come la serie originale!
RispondiEliminaAnche io molto curioso :)
EliminaIo adoravo i libri di Agatha Christie. Qualche anno fa ne avevo letti diversi, ma questo non lo avevo letto, per cui credo proprio che vedrò questa mini serie. 3 puntate mi sembrano giuste per riassumere un suo libro, anche andando a memoria dei libri che avevo letto :)
RispondiEliminaMi hanno detto che il libro è stato reso bene dalla serie. Io non avendolo letto non so, ma comunque è una serie ben fatta :D
EliminaNon sono anch'io una fan delle serie in costume ma ho iniziato ad esserlo di Agatha Christie... ma credo di preferirla su carta a questo punto. Ora che mi hai spiegato che Gli Ultimi Zar è metà fiction metà documentario non so se essere più interessata o spaventata. Fortuna che sono indietro con così tanti titoli da poterlo accantonare per il momento.
RispondiEliminaahahah dipende dai punti di vista :D
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