Amazon Prime Video: cosa ho visto...e non mi è piaciuto!

 Se la scorsa volta mi sono focalizzato sulle produzioni disponibili su Netflix, questa volta ho voluto recuperare alcune serie tv e film disponibili sul servizio di streaming Amazon Prime video, che sta espandendo il suo catalogo, ma purtroppo ci sono state tante cose che non mi sono piaciute. 

I Care A Lot (2020)

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Marla è una tutrice legale di successo nel suo settore, seppur i suoi modi siano particolari. Insieme alla compagna infatti si occupa di gestire i beni di anziani non più in grado di badare a loro stessi, il tutto in maniera assolutamente legale, ma in una visione in cui la morale viene messa da parte al fine di guadagnare quanto più possibile dalle cause che gestisce. Un giorno Marla sembra aver finalmente trovato la sua gallina dalle uova d'oro nella gestione di una donna, una ex insegnante, ma, per farla breve, si renderà presto conto di aver pestato i piedi alla persona sbagliata.


I Care A Lot avrebbe secondo me tutte le carte in regola per essere una buona pellicola: una ottima interpretazione dato il cast di attori validi, un incipit narrativo originale e attuale, una buona messa in scena. Tuttavia per me, tutte queste qualità vengono schiacciate da scelte un po' assurde e che rendono il film un po' pacchiano. 
Partiamo da un punto importante: I care a lot è definito come una commedia a tinte gialle, ma vi giuro io non ho trovato un solo motivo per ridere o sorridere, non una battuta o una scena. Forse un personaggio secondario viene utilizzato come comic relief, ma, oltre a durare poco, non l'ho trovato poi nemmeno così esilarante, nemmeno nell'ottica di una vena umoristica più dark.
Già per questo Rosamund Pike non avrebbe dovuto vincere il Golden Globe come miglior attrice in una commedia.

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Ma non è nemmeno così drammatico da poter colpire emotivamente: infatti, nonostante ci siano alcuni aspetti aderenti alla realtà che un po' di tristezza me l'hanno messa, non mi pare che ci sia un tentativo di proseguire su un risvolto più serio e profondo. Ma, tralasciando questa caratteristica che può risultare soggettiva, mi hanno lasciato decisamente perplesso alcuni risvolti, visto che da film "commedia" ci ritroviamo quasi in una roba alla James Bond, dove alcuni dei personaggi proprio non vogliono cedere, nonostante tutte le disavventure che gli capitano. I care a lot poteva essere piacevole, ma rimischiare le carte per rendere la storia inverosimile mi è sembrata una scelta abbastanza sbagliata. L'unica cosa che posso salvare è che nonostante la lunghezza, non mi ha troppo annoiato.

Genere: commedia (?), thriller
Durata: 118 minuti
Regia: J Blakeson
Uscita in Italia: 19 febbraio 2021 (in digitale)
Paese di produzione: Regno Unito
Voto 6.5


Tutta colpa di Freud
Prima stagione
⭐🌠

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Vi ricordate il film del 2014 intitolato Tutta Colpa di Freud? Potete dimenticarlo o quasi perché la nuova serie tv disponibile su Prime Video prende solo alcuni dei personaggi della pellicola per crearne una storia completamente collaterale. 
Francesco è sempre uno psicanalista e sempre padre di Marta, Emma e Sara, ma in questo caso il rapporto di co-dipendenza è quasi alla pari: Francesco infatti, quando si ritroverà solo perché tutte e tre le figlie avranno abbandonato il nido familiare prese tutte da piani diversi, avrà un attacco di panico. Da quel momento le tre ragazze decidono di non lasciare il padre da solo e quindi si ritroveranno a dover cambiare alcuni aspetti della loro vita. Ma sarà anche il destino e le scelte di queste tre giovani donne che sconvolgeranno aspetti, anche cruciali, del loro quotidiano.


Cerco sempre di non essere troppo prevenuto con le serie e i film italiani, e qualche volta si rivelano carini, ma purtroppo, nonostante avessi apprezzato la versione cinematografica, questa rielaborazione di Tutta colpa di Freud non mi ha colpito.
L'inizio è stato tutto sommato accettabile, eccetto forse un modo di recitare un po' troppo impostato e dei dialoghi non sempre convincenti. Il peggio viene però nel corso degli episodi che hanno uno sviluppo forzato a suon di imprevisti senza capo né coda (un padre che il giorno del matrimonio deve ancora ritirare le fedi mi pare quantomeno assurdo), e che soprattutto non creano quel diversivo che può suscitare curiosità nelle altre puntate.

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Il seguito di Tutta colpa di Freud peggiora poi nei dialoghi, che mi è sembrato andassero sempre più verso una deriva di assurdità, di scarso realismo, fino alla completa prevedibilità.
Tutti i personaggi sono strutturati in maniera molto superficiale, ad eccezione forse di Francesco, e se tutte queste caratteristiche possono far pensare magari ad una commedia particolarmente leggera che strappa qualche risata, sappiate che io non ho riso.
Non chiedetemi come ho fatto ad arrivare alla fine, forse speravo di trovare una evoluzione che però non c'è stata. Ho letto che Tutta colpa di Freud La Serie dovrebbe andare in onda su Canale 5 questo autunno e non posso far altro che dirvi di evitarla. 



Sound of Metal (2020)

Non ho avuto un giudizio del tutto positivo nemmeno su un film che si è beccato tantissime candidature ad una sfilza di premi, fra cui gli Oscar, ma purtroppo non sono entrato nel groove di Sound of Metal.

recensione sound of metal

Ruben è un batterista di un duo metal che porta avanti insieme alla fidanzata Lou, ma la sua carriera nella musica subirà una battuta d'arresto quando il suo udito cala drasticamente, fino a rendere Ruben quasi completamente sordo. La vita del batterista non è stata semplice, visto che da quattro anni non fa più uso di droghe, ma questo nuovo problema porterà Ruben allo sconforto, e dovrà imparare ad ascoltare di nuovo non solo il mondo che lo circonda, ma anche se stesso.


La mia impressione su Sound of Metal si avvicina a quella che ho avuto con I Care a Lot: l'inizio e l'argomento di fondo sono molto intensi ed interessanti, stimolano alla curiosità e, in questo caso specifico, la regia e l'audio ci aiutano ad entrare completamente nei panni di Ruben. Si susseguono suoni ovattati, fischi, rumori e silenzi, come se stessimo vivendo la sordità del batterista in prima persona.
Superata però questa prima parte, la sceneggiatura si appiattisce diventando molto scarna, e anche questo viaggio personale di Ruben finisce per essere poco accurato, approfondito, senza poi grossi turbamenti. 

sound of metal prime video

È sicuramente una vicenda umana complessa, e questo traspare certamente: si mischiano riflessioni più personali a momenti difficili ma anche teneri, però resta tutto in superficie. Siamo noi che possiamo eventualmente leggere qualcosa dal film, estrapolarla, ma non ci viene raccontato molto. Lo stesso rapporto fra Ruben e Lou, ad esempio, o la sua tossicodipendenza, non vengono raccontati nemmeno con un flashback spiegone. 
Tutto il cast, e soprattutto Riz Ahmed, svolgono un ottimo compito nel prendere i panni dei loro personaggi, ma far durare due ore un film dalla sceneggiatura così abbozzata mi sembra inutile. Mi aspettavo che potesse colpirmi emotivamente molto, ma Sound of Metal mi è sembrato alla fine un buon film per la tv o appunto per Prime Video.

Genere: drammatico
Durata: 120 minuti
Regia: Darius Marder
Uscita in Italia: 4 Dicembre 2020 (in digitale)
Paese di produzione: Stati Uniti
Voto 7


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18 commenti:

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  1. Non sapevo avessero fatto una sorta di fiction di Tutta colpa di Freud. Avevo visto il film...mi piacque? oddio, me lo ricordo poco...quindi presumo che non mi colpì.
    Non so se vedrei la serie, a questo punto.
    Baci.

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    1. Con Tutta colpa di Freud hanno fatto di tutto: il film, una versione più lunga suddivisa come una miniserie per la tv, e poi questa serie 🤣
      Baci!

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  2. Il primo ho posticipato la visione, il secondo scartato (non ho visto neanche il film), mentre il terzo ho visto e mi è piaciuto tanto, davvero bello ;)

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    1. Non hai trovato quindi Ruben trattato superficialmente?

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    2. Sì, ma nel complesso un bel film, e comunque a parte l'Oscar tecnico non penso meriterebbe altro.

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    3. Nel complesso sì, non è male, ma giusto come sonoro dovrebbe vincere per me, il resto non sarebbe meritato...

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  3. Dei tre ho visto solo I care a lot, incuriosita dalla vittoria ai golden globe lo ammetto, ma anche questa volta la pensiamo alla stessa maniera. Siamo diventati di una noia bestiale 😂 Forse poi recupererò l’altro film, che come sai volevo vedere appena uscito ma poi.... 😅

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    1. Manco Sandra e Raimondo erano così concordi 🤣😂

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  4. Superficialini i primi due, ma almeno I care a lot partiva bene.. il terzo mi manca.. ora sono drogato Di Ginny e Georgia!

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    1. Per tutta colpa di Freud superficialina è un complimento!
      Comunque, cito testualmente, mi avevi detto che "le tue le trovo un po' gne gne" quando ho parlato di Ginny & Georgia... cambiato idea?😏

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    2. Porca miseria! ..cambiato idea alla grande!! ..ci sta prendendo alla grande!! ;)

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    3. Sempre a denigrare la mia opinione 🤣

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  5. I care a lot mi incuriosisce, devo vederlo e ti dirò..

    mallory

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  6. Sound of Metal per me è stato un misto di angoscia e bellezza. Il giovine batterista al mio fianco ne è uscito distrutto, io ho amato tutto, da Ahmed (che tifo agli Oscar anche se la concorrenza è agguerrita) al reparto sonoro che di solito nemmeno noto.

    I care a lot poteva funzionare meglio effettivamente, soprattutto se evitavano gli strafalcioni nel finale. La storia e lo stile ci sono, ma risulta troppo poco credibile da un certo punto in poi.

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    1. Non avendo un batterista vicino (anzi credo di non conoscerne in generale) forse non ne ho saputo cogliere la sofferenza. Resto però convinto che 2 ore, per quello che è il racconto, mi sembrano troppe.

      Una occasione persa per I Care A Lot, potevano giocarsela sull'ironia!

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  7. Dal trailer I care a lot mi aveva incuriosito ma poi ho letto molti pareri simili al tuo. Diciamo che quando avrò più tempo libero gli darò una chance ma per ora passo.

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    1. Sicuramente a tempo perso non è malaccio, specie se lo si guarda con basse, o nulle, aspettative

      Scusami mi ero perso il commento 🤦🏻‍♂️

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