Commedie sentimentali Netflix, promosse e bocciatissime

Ho voluto dare una chance a due delle commedie sentimentali proposte da Netflix di recente, una delle quali è persino italiana, quindi uno sforzo doppio (si scherza ovviamente), per avere un po' di leggerezza, e magari qualche risata. Non posso dire che la mia missione sia stata compiuta al 100%, ma posso dire che promuovo uno di questi film, mentre devo bocciarne un altro. 


Da me o da te (2023)


Titolo originale: Your Place or Mine
Genere: commedia
Durata: 109 minuti
Regia: Aline Brosh McKenna
Uscita in Italia: 10 febbraio 2023 (Netflix)
Paese di produzione: USA

Debbie (Reese Witherspoon) e Peter (Ashton Kutcher) sono due amici di vecchia data, che hanno però mantenuto il loro rapporto nonostante vivano a chilometri di distanza l'uno dall'altro e soprattutto abbiano stili di vita completamente differenti. La prima abita a Los Angeles con una sua routine ben inquadrata, è appassionata di scrittura e soprattutto ha un figlio adolescente; Peter invece è il tipico uomo d'affari di New York sempre indaffarato e con una vita frenetica. Per aiutare l'amica a seguire un corso proprio nella Grande Mela, Peter deciderà di prestare la sua casa a Debbie e di trasferirsi a casa sua per una settimana e badare al figlio.
Questo permetterà ad entrambi di entrare l'uno nella vita dell'altro, di conoscersi meglio, specie in quegli aspetti più privati che il rapporto a distanza aveva celato.

Quando ho scelto di vedere Da me o da te sono partito con l'idea di vedere una tipica rom-com che con un cast di nomi noti potesse essere carina per passarci una serata. La verità è stata però ben più amara, perché, oltre ad essere ovviamente estremamente prevedibile e banale, anche all'interno del suo genere, Your Place or Mine è semplicemente una perdita di tempo che non lascia nulla allo spettatore. 
Ad una storyline che poco brilla di spunti interessanti, si aggiunge un ritmo che arranca, specie quando si arriva nella parte centrale del film, ma soprattutto una durata, che sfiora le quasi due ore, eccessiva per questa tipologia di storia e narrazione. 
Purtroppo infatti sono pochissimi i momenti in cui il film mi ha coinvolto davvero, anche solo con un sorriso o un dialogo vagamente più riflessivo. Per il resto è l'assistere ad una serie di immagini poco accattivanti.

La coppia Witherspoon - Kutcher a mio avviso non funziona proprio benissimo: è vero che è rincuorante vedere degli attori ultra quarantenni fare i protagonisti in questo genere di pellicole, ma vuoi per lo stile proprio di Da me o da te, vuoi per come vengono sviluppati (cioè poco), vuoi perché proprio non c'è granché sintonia fra i due, alla fine non si sente la magia che ci si aspetta almeno dalle coppie di film romantici. Sembrano messi lì più per attirare il pubblico che per una reale efficacia di coppia.

Funzionano meglio i comprimari, soprattutto Jesse Williams e Zoë Chao, che dimostra sempre una certa capacità di passare dal drammatico al comico risultando credibile. 
Per quanto possa risultare confortante come genere, credo possiate dedicare meglio il vostro tempo che guardare questo film Netflix.



Era ora (2022)


Genere: commedia, drammatico
Durata: 109 minuti
Regia:  Alessandro Aronadio
Uscita in Italia: 16 marzo 2023 (Netflix)
Paese di produzione: Italia

Dante (Edoardo Leo) è sposato con Alice (Barbara Ronchi), ma i due, nonostante l'amore, non si trovano più. Dante infatti è sempre preso dal lavoro, un ritardatario cronico per questa sua mania di voler fare quante più cose possibile, perdendosi anche momenti importanti della sua vita. Alice invece è una pittrice, vive in maniera più pacata, più legata alle cose che davvero contano.
Succede però una cosa particolare: il giorno del quarantesimo compleanno di Dante, l'uomo si addormenta dopo essere arrivato in ritardo alla sua festa di compleanno, ma si risveglierà esattamente un anno più tardi, quando la sua vita sarà già diversa. Inizierà così un loop che lo porterà sempre più avanti di un anno, con cambi radicali della sua quotidianità che a primo impatto confonderanno Dante, ma che gli insegneranno un grande messaggio.

Pare essere l'adattamento del film australiano Long Story Short (che non ho visto), e sembra che Era Ora si sia fatto notare su Netflix come uno dei prodotti in lingua non inglese più visti all'estero, e posso anche capirne le motivazioni. Infatti si tratta di un film che, seppur non abbia nessuna caratteristica originale o così nuova da poter attirare l'attenzione, funziona perché contiene entrambi gli elementi funzionali di una commedia. Ci sono infatti le battute più comiche, che fanno sorridere, ma ci sono anche i momenti più drammatici, più di riflessione, perché Era ora ha appunto un messaggio importante di fondo: dobbiamo imparare a vivere il momento, il presente, perché il tempo ci scorre fra le dita, e presto potremmo rimpiangere tutte le cose che abbiamo lasciato indietro.


Un bel messaggio indubbiamente, condivisibile, ma è vero che al giorno d'oggi, la verità sta nel mezzo: è vero che il nostro lavoro, ad esempio, non può essere il centro della nostra esistenza, ma è anche vero che è necessario, e soprattutto a volte siamo obbligati a fare delle scelte, perché non sempre si può avere tutto, e siamo in una realtà che, non sempre per fortuna, ce lo impone. 
Era ora offre comunque un buon spunto di riflessione, ma soprattutto diventa credibile nel far passare l'idea che il tempo sprecato non può magicamente essere recuperato.
Anche in questo caso devo però ammettere che la parte centrale del film risulta un po' fiacca. Ho trovato invece maggiore chimica fra Edoardo Leo e Barbara Ronchi, sebbene non ho visto queste scintille che mi è capitato di leggere in giro. La stessa Alice ad esempio non mi sembra sia approfondita come forse necessita una comprimaria. 
Il risultato è quello di un film gradevole, promosso, ma non così perfetto o fenomenale. 


2 commenti:

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  1. Concordo con le tue riflessioni riguardo il tempo ed il lavoro.
    Un abbraccio.

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    1. È una di quelle cose che funzionano nei film, ma che nella realtà è meno netto, più sfaccettato.
      Un abbraccio a te

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