Seconda serata del
Festival di Sanremo, e preferirei guardare Pretty Little Liars, ma desisto.
Apertura senza tentati suicidi per fortuna ieri sera, ma con un più pacato tributo di
Claudio Santamaria ad
Alberto Manzi, l'insegnante che portò l'alfabetizzazione in tv, del quale presto arriverà la fiction. Molti non lo conoscono, io lo sento nominare da mio padre ogni volta che dico " non è mai troppo tardi".
In casa mia aleggia una certa dilagante intelligenza.
Peccato che Santamaria non fosse vestito in tema, ma abbia accozzato una giacca in gessato, camicia nera e una cravatta che immagino ritenesse originale e poco impegnata.
Arrivano
le gemelle Kessler ed è subito terrore femori spezzati, anche se immagino che ormai siano costituite internamente da una lega di titanio. Sgambettano meglio di Beyoncè e a loro si unisce Luciana vestita chiaramente da retina per la frutta.
Si va alla gara e ci tiene a sottolinearlo anche Fazio,
visto che ieri sera la musica era il contorno di un piatto di fumo.
Primo in gara
Francesco Renga con
Ad un isolato da te.
Lui è figo sempre, e con gli anni migliora. La canzone meno, ma il grigio gli dona.
La seconda canzone si intitola
Vivendo adesso, molto radiofonica mi piace decisamente di più.
Passa quest'ultima.
Pubblicità.
Così lontano di
Giuliano Palma riprende la gara, con un completo spezzato nei tessuti, giacca in tessuto e pantaloni in velluto.
Un bacio crudele è il secondo brano.
Entrambe le canzoni molto nel suo stile jazz/ska e mette voglia di ballare, ma poca originalità.
Così lontano si avvicina alla finale.
Pubblicità, banalità varie e poi arriva
Noemi con
Un uomo e un albero.
Capelli ingiustificabili, ma il suo abito mi piace.
Un misto fra una scultura e un origami di carta. Peccato si sia lasciata la gruccia al collo.
Bagnati dal sole il suo secondo brano.
Non so esprimermi, sono entrambi bei pezzi, e Noemi cerca di coinvolgere le cariatidi che dicono essere il pubblico, anche se cambia espressione ogni nanosecondo e si muove come fosse al concerto del primo Maggio.
Passa quest'ultima canzone.
E' il turno di
Renzo Rubino con
Ora.
Lui come Gualazzi sembra che nei vestiti ci sia cresciuto dall'anno scorso. Anzi ci è proprio ingrassato dentro.
Il pezzo è piacevole ma poco incisivo per me.
Per sempre e poi basta il secondo brano, mi piace decisamente di più.
Romantico, malinconico, emozionante.
Si becca un sacco di applausi, ma passa il primo brano
Ora e io vi odio tutti, voi che avete votato la canzone sbagliata.
Pubblicità e arriva
Franca Valeri.
Tanta tenerezza per un pezzo della nostra storia. Ti fa pentire di non aver vissuto in uno splendido passato. Uno sketch spalleggiata dalla Littizzetto e ci commuoviamo tutti.
Qui mi parte un primo embolo, perché ne ho lette di ogni. Ma che cosa c'è di imbarazzante in una donna anziana e malata che vuole ancora stare sul palco a fare ciò per cui chiaramente è nata?
Io vedo solo voglia di fare. Non stava mica facendo la ruota o uno spogliarello.
Arriva
Ron con
Un abbraccio unico e
Sing in the rain.
Devo esprimermi su Ron? Eddai. Sono soporiferi entrambi, non ci vuole molto a decidere.
Passa quest'ultima dal titolo anglofono.
Secondo ospite della serata
Claudio Baglioni, che propone un medley dei suoi brani più famosi.
Una faccia un po' bislacca, una voce che conquista e una giacca con cucita su mezza merceria, ma partono accendini accesi, falò, primi baci a random. Baglioni fa questo effetto ormai da generazioni.
Si riprende la gara dei big con
Riccardo Sinigallia che canta
Prima di andare via e
Una rigenerazione.
Non so chi sia, ma Wikipedia mi suggerisce collaborazioni con varia gente famosa.
Lo ascolto distrattamente e non mi convince, è brutto ed è vestito male. Inizia a farsi tardi, mi viene voglia di un trancio di pizza e faccio i capricci.
Passa la prima canzone ma non mi piace.
Segue
Francesco Sarcina, ex
Le Vibrazioni, che canta
Nel tuo sorriso e
La mia città.
Lui ha un po' abbondato con la differenza di tessuti ma tutto sommato non sta male. E non sono nemmeno tanto male le canzoni ma non mi colpiscono particolarmente perché sanno troppo di pop italiano.
Passerà
Nel tuo sorriso. Peccato facesse il pirla a spararsi i selfie dal palco.
Eddai Sarcì, non hai 16 anni, e se vede.
Stacco pubblicitario e arriva il terzo ospite, questa volta internazionale:
Rufus Wainwright.
Ed è subito poesia.
Vestito
demmerda, ma lui può. Può tutto e sempre.
Ci canta
Cigarette And Chocolate Milk e ci racconta che è gay con la naturalezza con cui in Italia diresti che ritorna il Grande Fratello.
Perché ritorna.
Rufus ci fa credere che esista un mondo migliore, in cui la musica da dei brividi così profondi che li senti da dentro, e ti fa venir voglia di star in silenzio ed ascoltare. Arrivano le lacrime con
Across the Universe.
In tutto questo marasma emotivo non mi rendo conto che Luciana si è infagottata in una tovaglia di flanella a mo' di abito.
Bello, per carità ma non adatto al suo fisico.
Tocca ai giovani, in 4 ad esibirsi, che nel frattempo avranno mangiato pezzi del teatro Ariston per resistere all'agitazione.
Primo è
Diodato con
Babbilonia, e pare meglio dei brani presentati da alcuni big in gara. Ron mi leggi?
Ho voglia di risentirla.
Subito dopo
Filippo Graziani, che canta
Le cose belle, banale e poco incisiva.
E sempre fra le nuove proposte tocca a
Saprai di
Bianca.
Lei è un po' troppo.
Abito dozzinale che arriva alla caviglia e ingrassa una ragazza già curvy, collana tempestata di pietre, inutile su un abito del genere, ma è una bella ragazza ed ha una bella voce.
Ultimo fra i giovani in serata
Zibba con
Senza di te.
Troppo Tiromancino style, e non sono l'unico a notarlo. Ancora poca originalità ed anche un po' di noia, ma ha un timbro di voce particolare.
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Fazio in pigiama, e da sinistra i "giovani", Diodato, Graziani, Bianca e Zibba. |
Mi è partito un secondo embolo perché pure i maschietti erano tutti vestiti
demmerda.
Un minimo di dresscode almeno i giovani devono averlo. E' una pura questione di rispetto.
Diodato sembra vestito con i saldi di Zara, ma proprio le rimanenze. Graziani è l'unico salvabile con la sua giacca strutturata e molto particolare, ma Zibba ti fa credere che il buon gusto non esista a questo mondo e sia solo un'invenzione di qualche lobby gay.
Non si nota dalla foto, ma, non pago di sembrare un grasso ometto 50enne, con la panza strizzata dalla cinta, alza il colletto della giacca alla Tony Manero.
Se volevi lasciare il segno, sappi che è un brutto segno. Un 2 alle scarpe da ginnastica.
Diodato e, purtroppo Zibba, passano il turno, e tutti a nanna!
Bella serata, decisamente meglio della prima. Vedremo stasera che ci propongono, con il ritorno in gara di tutti i big e gli altri quattro fra le nuove scoperte.