Serie tv dal passato (e le stavo quasi dimenticando 🙄)

I recuperi seriali sono come i famosi rotoloni della pubblicità (sì, sto facendo questa metafora) e non finiscono mai. Anzi, quando sembra che finalmente hai messo un punto, ecco che ciccia fuori una qualche stagione che avevi dimenticato. Provo a mettere un punto e chiudere alcune parentesi.

His Dark Materials - Queste oscure materie
Terza stagione

Fra la fine del 2022 e gli inizi del 2023 è andata in onda su Sky la terza ed ultima stagione di Queste Oscure Materie, saga fantasy tratta dai libri di Phillip Pullman, che compongono appunto una trilogia e che avevo seguito con abbastanza interesse, almeno fino ad un certo punto. La prima stagione infatti era stata convincente nel creare le basi per l'universo che stavano raccontando e farci conoscere Lyra e il suo daimon, una creatura molto speciale, ma che si capiva non aveva la potenza di una saga young adult di primo livello, perché la storia non era così accattivante, si perdeva in alcune lungaggini inutili lasciando indietro altri approfondimenti che avrei voluto conoscere. La seconda stagione di His Dark Materials invece già mi era sembrata meno incisiva della prima, con alcuni segni di cedimento perché mi ha dato l'idea di essere più che altro transitoria, con qualche sviluppo.
Arrivati a Queste Oscure Materie 3 invece ho visto ben chiari tutti i limiti della serie.

Non avendo letto i romanzi da cui è tratta non so dirvi se sia un problema della serie o della storia, a prescindere di come questa venga realizzata sullo schermo, ma se ho impiegato così tanto a recuperare e terminare la visione il motivo è semplice: non mi ha appassionato e non sono mai riuscito ad affezionarmi ai personaggi, al punto che ho dimenticato quasi puntualmente proprio di parlarne. 
La terza stagione di His Dark Materials soffre secondo me di una mancanza di concertazione su ciò che la serie doveva narrare davvero nel suo ultimo capitolo, ovvero la battaglia finale con tutte le forza in campo e lo scontro con l'Autorità, ma lo sviluppo di questa parte è inconsistente e troppo breve per appassionare.
Nel mentre poi Lyra si trova impegnata in un viaggio nel mondo dei morti che invece occupa troppo spazio e che appunto non sempre ha un ritmo convincente, per quanto possa avere un significato simbolico e dare l'opportunità di rivedere vecchi personaggi.


Si arriva poi ad un finale indubbiamente toccante, che chiude le vicende, ma anche qui non posso dirvi di essermi stracciato le vesti, o meglio non posso dirvi che mi siano rimaste particolarmente impresse le emozioni che ho provato, perché appunto non c'è mai stato un vero feeling con i personaggi da un punto di vista umano. Le interpretazioni, nonostante i giovani Dafne Keen (Lyra) e Amir Wilson (Will) siano letteralmente cresciuti rispetto agli inizi, non sono mai state così brillanti e appunto coinvolgenti, probabilmente perché entrambi i personaggi tendono ad essere respingenti. Sempre invece intensa Ruth Wilson.

La terza stagione di His Dark Materials chiude appunto le linee narrative, e mette tutti i personaggi al posto in cui dovrebbero stare, con un unico accenno finale ad una possibile altra avventura di Lyra, Pan e l'aletiometro, ed in effetti Pullman sta per terminare un'altra trilogia che la vede protagonista. Quindi potrebbe esserci una nuova possibilità di ritornarne nel mondo di Queste Oscure Materie, ma è un discorso ancora ipotetico, e vi confesso che probabilmente, se ne nascesse una serie tv, le darei una chance ma sarei anche disposto ad abbandonarla subito se non mi dovesse convincere. 


Wolf Like Me 
Seconda stagione


Non ho solo dimenticato di parlarne ma continuavo a dimenticare di recuperare la seconda stagione di Wolf like me, uscita in Italia su Prime Video il 9 Febbraio di quest'anno. L'intenzione in questo caso c'era tutta, ma passando in sordina anche sulla stessa piattaforma streaming Amazon, mi continuava a sfuggire, eppure la serie tv con Isla Fisher e Josh Gad (non potevano scegliere una coppia di attori più azzeccati secondo me) continua ad essere per me convincente.
Una sorta di rom-com con una punta fantasy che però cerca di trovare una sua profondità sfiorando con leggerezza temi non da poco. Se la prima stagione di Wolf Like Me infatti si è concentrata sulla conoscenza fra Mary e Gary, entrambi ancora toccati dai rispettivi lutti che li hanno coinvolti, in questi nuovi episodi (7 questa volta, uno in più rispetto alla stagione precedente), il loro rapporto è ormai consolidato ed aspettano anche un figlio. Sarebbe una bellissima notizia se non fosse che il segreto di Mary potrebbe mettere in difficoltà la gravidanza. Non basterà purtroppo l'aiuto della giovane figlia di Gary ad aiutarli.

Credo che Wolf Like Me sia una serie tv adorabile, che sa bilanciare momenti seri di tensione a situazioni più sopra le righe, battute ironiche e appunto questo contorno fantasy che viene ben gestito. Anche in questa seconda stagione poi si cerca di parlare anche di altro, come appunto la maternità e tutte le ansie ad essa collegate, ma più in generale anche del femminile, il rapporto genitori e figli in una famiglia allargata, e si ritorna comunque sull'elaborazione del lutto, e in generale sulle relazioni passate. Dall'altra parte poi c'è Gary che cerca di non farsi travolgere proprio da quel che è successo sia nella passata stagione che per quanto riguarda la vita di Mary prima di conoscerlo. 
Wolf Like Me 2 è una serie tv solida secondo me, che è riuscita a non farmi rimpiangere la buona prima stagione e che si guarda praticamente tutta d'un fiato.

Non è una critica ma non posso non constatare che sicuramente la prima stagione avesse forse dei temi maggiormente universalizzabili e con cui appunto un po' tutti potevamo sentirci affini, mentre qui come dicevo, prevalgono temi al femminile e secondo me si nota la volontà di aggiungere alcuni colpi di scena extra che potessero rendere la serie più ritmata e intrattenente. Sono tutte situazioni coerenti con la storia, che comunque resta nella sua bolla del surreale, ma si capisce che vengono create delle coincidenze per movimentare il tutto. 
Ciò non toglie che una terza stagione di Wolf Like Me la vedrei volentieri, e anche se non ci sono ancora conferme ufficiali, Isla Fisher si è detta fiduciosa. Spero però che non tentino la strada della prosopopea.


Tutte le volte che ci siamo innamorati (Todas las veces que nos enamoramos)
Prima Stagione

Non è stata una dimenticanza, ma un volontario recupero questa serie tv spagnola Netflix che è disponibile dal14 Febbraio dell'anno scorso, e che pensavo potesse essere un buon diversivo, leggero e non troppo impegnativo, nell'attesa che uscissero le puntate settimanali delle nuove serie tv che sto seguendo (ne parlo presto).
Al centro della storia c'è Irene, una giovane ragazza che si trasferisce a Madrid per studiare regia e cinema, e qui conoscerà i suoi nuovi coinquilini Da e Jimena, con i quali instaurerà subito un bellissimo rapporto. Proprio alla festa di un famoso regista, una sera Irene incontrerà Julio, un ragazzo, anche lui molto giovane, che invece sogna di fare l'attore e fra i due scatterà una scintilla. Quella che però sembra essere l'alba di una storia d'amore, troverà presto momenti di oscurità: siamo infatti a marzo del 2004, quando ci fu un attentato terroristico alla metropolitana di Madrid, e questo cambierà il corso degli eventi.

Attraverso salti temporali fra appunto il 2004 e il 2022, Tutte le volte che ci siamo innamorati racconta le vite e gli amori di questi quattro protagonisti, e devo dire che l'idea di partenza non mi era dispiaciuta, ma poi si è risolta in una storia guardabile ma non memorabile.

Raccontare il mondo del cinema dal dietro la macchina da presa ad esempio poteva essere una idea interessante, ma che viene presto abbandonata, o comunque diventa solo un escamotage collaterale e troppo semplicistico, per raccontare le vite sentimentali dei protagonisti, e soprattutto di Irene e Julio e questo è il problema.
Se è infatti molto pucciosa l'amicizia fra Da, Jimena e Irene, e secondo me viene raccontata in modo realistico, sincero, ma comunque sempre con molta ironia, tutta la parte romantica risulta solo un cliché ripetitivo e poco entusiasmante.
In qualunque periodo storico infatti i protagonisti di Todas las veces que nos enamoramos mi sono sembrati molto affiatati dal punto di vista fisico, ma poco da quello di vista mentale.

O meglio, buona parte degli scontri che portano la coppia a separarsi o comunque ad un momento di crisi, sembrano talvolta pretestuosi, poco sviluppati, creati ad hoc per poter raccontare qualcosa più che scaturiti da due caratteri forti o particolari, e le tante (pure troppe) scene di sesso non fanno altro che confermarlo. Ad esempio Julio sembra un ragazzo molto dolce ma nasconde dipendenze e non si capisce molto da cosa derivi questo suo malessere. Irene invece è molto spigliata anche se spesso esagerata, ma ne spengono, in modo troppo ferreo e appunto telefonato, ogni entusiasmo una volta che ce la mostrano 20 anni dopo più adulta e disincantata. A proposito dei salti temporali, secondo me non sono gestiti al meglio: se ti distrai un secondo, ti sei perso la scrittina che ti diceva in che anno si stanno svolgendo i fatti, e gli attori non vengono invecchiati a sufficienza per creare uno stacco più netto.

Se insomma avessero mantenuto gli intenti iniziali e asciugato un po' alcune dinamiche, magari riducendo la durata degli episodi a 20 o 30 minuti, Tutte le volte che ci siamo innamorati sarebbe stata una serie decisamente godibile, un po' alla One Day; così impostata invece mi è risultata al di sotto delle aspettative. Il finale decisamente aperto lasciava intendere che ci potesse essere una seconda stagione, ma pare che Netflix ne abbia cancellato il rinnovo a luglio dell'anno scorso.



6 commenti:

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  1. Ho visto solo His Dark Materials, di cui terza stagione non mi ha soddisfatto, come nel complesso tutta la serie, di cui mi aspettavo più e meglio.

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    1. Narrativamente forse...quasi quasi è meglio il film...

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    2. ah ok, sì diciamo che ci troviamo in questo, anche io mi aspettavo una storia un po' più centrata

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  2. Oddio, His Dark Materials. L'ho lasciata anch'io alla seconda stagione e se dovessi iniziare la terza solo per senso di compiutezza, dovrei ripartire da zero perché non ricordo granché. Solo tante potenzialità sprecate e una certa noia. Chi vincerà: La mia pigrizia o il mio senso del dovere?

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    1. Se hai tempo, cerca magari di recuperarla con calma, purtroppo hanno perso un'occasione.

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