Nuovi film su Prime Video, i miei Sì e NO

 C'è più di qualche titolo che spero di poter recuperare su Prime Video, ma negli ultimi tempi ho avuto modo di vedere due film che sono arrivati in streaming da pochissimo. Vi dico cosa mi è piaciuto e cosa no.


Una notte a New York (2023)

Titolo originale: Daddio
Genere: drammatico 
Durata: 100 minuti
Regia: Christy Hall
Uscita in Italia: 19 dicembre 2024 (Cinema)/ 11 aprile 2025 (Prime Video)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Avendolo perso al cinema, causa programmazione striminzita, ho voluto subito dare una chance ad Una notte a New York, appena è uscito su Prime Video ad Aprile.

Scritto e diretto da Christy Hall (già sceneggiatrice di It ends with us), Una Notte a New York si svolge interamente a bordo di un taxi: una giovane donna (Dakota Johnson), appena rientrata da un viaggio, deve raggiungere casa sua a Manhattan partendo dall’aeroporto JFK. A guidare l'auto è Clark (Sean Penn), un tassista dall'aspetto duro ma dalla parlantina sciolta. Nonostante la ragazza sembri sulle sue, Clark riesce a capire che sotto sotto sta vivendo qualcosa che la turba. Così nasce fra di loro una lunga conversazione, che li metterà a nudo su molti ambiti della vita, passati e presenti.

Non mi ha stupito leggere che la sceneggiatura di Una notte a New York fosse pensata per uno spettacolo teatrale, perché le caratteristiche della pièce ci sono tutte. Infatti tutta la vicenda si svolge all'interno del taxi, pochi sono i momenti in cui il respiro si allarga ed esce dall'auto perché tutto si rivolge ai due protagonisti e al loro vissuto.

Inquadrature strette, dialoghi che fluiscono costanti, qualche momento ben calibrato di silenzio, per poi riprendere il confronto, a volte incalzandosi, altre dandosi spazio. Scopriamo che entrambi hanno ovviamente segreti, la giovane donna anche un rapporto distaccato col padre, mentre Clark rivela un certo cinismo probabilmente dato dalla sua esperienza. Entrambi interessanti, e a volte anche empatizzabili a seconda del nostro vissuto, ma non si può negare che Una Notte a New York per molti possa essere un film fine a se stesso.


Se vi ci ritrovate in alcune riflessioni della conversazione fra i due, o se semplicemente apprezzate quando i protagonisti di un film hanno delle umane défaillance, qualcosa di non positivo da raccontare, allora il film funzionerà per voi.  Altrimenti, appunto, può risultare troppo statico e chiuso all'interno di quell'auto, senza portare una riflessione fuori dallo schermo. Anche se non amate i film molto dialogati e cercate maggiore movimento fisico, Daddio non credo vi possa convincere.

A me comunque è piaciuto, ho trovato il finale emotivamente coinvolgente e le interpretazioni di Sean Penn e Dakota Johnson azzeccate ed efficaci. L'unico reale limite che posso trovare a Una Notte a New York è il fatto che Sean Penn non ha proprio l'aspetto di un uomo pacioso, per quanto resti affascinante, e non so quanto una ragazza si sentirebbe realmente a proprio agio a confessarsi con un uomo sconosciuto di notte in una metropoli. 



Un Altro Piccolo Favore (2025)

Titolo originale: Another Simple Favor
Genere: commedia, poliziesco, thriller, drammatico 
Durata: 120 minuti
Regia: Paul Feig
Uscita in Italia: 1 Maggio 2025 (Prime Video)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Con parecchi anni di ritardo, questo maggio è arrivato il chiacchierato sequel di Un piccolo favore, film del 2018 che, lo ammetto, non mi aveva convinto del tutto. Ma per Un altro Piccolo Favore avevo aspettative diverse.

Blake Lively (ancora nell'occhio del ciclone) e Anna Kendrick tornano nei panni di Emily Nelson/Hope McLanden e Stephanie Smothers, e le ritroviamo dopo cinque anni quando le cose sono leggermente cambiate. Stephanie infatti continua il suo lavoro online, ma nel frattempo ha scritto un libro su ciò che è successo. Ed è proprio durante una presentazione che, a sorpresa, riappare Emily, splendida come sempre, ma pronta a sganciare una bomba.

Emily, che tutti credevano in carcere, è infatti tornata libera grazie ai potenti avvocati del suo nuovo compagno e futuro marito, Dante Versano (Michele Morrone), una vecchia conoscenza che sta per sposare a Capri. Emily così invita Stephanie a partecipare come damigella d'onore, minacciando di denunciarla per aver usato la sua storia e la sua immagine senza consenso qualora non dovesse presentarsi.

Ma una volta a Capri, sarà un susseguirsi di segreti, vendette e colpi di scena, e nemmeno Emily avrà vita facile con la famiglia del suo promesso sposo e il suo ex Sean (Henry Golding). Chi ci lascerà le penne stavolta?


Vi dicevo che avevo altre aspettative per Un Altro Piccolo Favore, sia perché onestamente avevo dimenticato parte della storia, sia perché ero conscio di non avere a che fare con un thriller solido e inattaccabile, ma con una black comedy a tratti trash.
Non fraintendetemi, si tratta di un film tutto sommato godibile (se avete visto il primo capitolo), che si segue e che riesce anche a piazzare qualche colpo di scena riuscito, o quantomeno delle svolte meno telefonate. Un minutaggio inferiore non avrebbe gustato, nell'ottica di un passatempo indulgente come dovrebbe essere Another Simple Favor, ma ce lo facciamo andare bene visto il buon ritmo. 
Anche le interpretazioni del cast, fra cui troviamo anche la nostra Elena Sofia Ricci e Lorenzo de Moor, sono tutte valide e adatte alle intenzioni del film.

Ma, mettendo da parte quelle esagerazioni di cui vi dicevo sopra, che possono rendere poco credibile la storia, il vero problema di Un altro piccolo favore per me è stato il doppiaggio in italiano. Non si capisce bene perché, ma noi ci dobbiamo sorbire un finto accento napoletano zoppicante, che in lingua originale nessuno degli attori, nemmeno appunto quelli italiani, prova a fare.

Se come me poi switchate e ascoltate come gli attori nostrani parlano in lingua originale, noterete pure una battuta sbagliata (in italiano) di Michele Morrone, tenuta nel cut finale forse per sembrare più naturale, forse perché convinti che nessuno se ne sarebbe accorto. 
Insomma se già i dialoghi non spiccano per originalità, anche il modo in cui questi vengono esposti non aiuta. 
Aggiungeteci che, come qualunque produzione americana, anche Another simple favor non può fare a meno di mettere sullo schermo l'Italia da cartolina, piena di cliché, anche sulla mafia. Per fortuna a colonna sonora per una volta pesca dalla musica contemporanea, scegliendo Noemi e Angelina Mango per aprire e chiudere il film. 
Un altro piccolo favore quindi segue l'andazzo del primo film, rimpinzando lo spettatore di tanta roba che può mandare in confusione. Il finale lascia spazio ad un possibile Un piccolo favore 3 ma spero che, se così fosse, non arrivi fra troppo quanto tempo ché già questi sette anni si sono fatti sentire.




2 commenti:

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  1. Non me lo so immaginare un film che si svolga interamente in un taxi. Effettivamente lo trovo più idoneo per una sceneggiatura teatrale.

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    1. Ci sono diversi film che si ispirano o ricordano sceneggiature teatrali, a me non dispiacciono, però servono sicuramente attori forti che reggono

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