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Se non le avete viste FORSE non vi siete persi niente....

Sto riuscendo, puntata dopo puntata, a dissipare la schiera di serie tv che avrei voluto recuperare e ammetto di essere fiducioso nel riuscire a seguire tutto prima che arrivino ulteriori novità.
Ho terminato di recente e quindi è arrivato il momento di mettere il punto su tre serie tv che, per me, non sono esattamente imperdibili, pur partendo da punti interessanti o pur volendo sviluppare argomenti di spessore.


Altro che caffè
Family Business
Prima stagione
⭐⭐

Altro che caffè Family Business

Una produzione francese che è arrivata su Netflix lo scorso 28 Giugno e che qualcuno di voi mi aveva suggerito come una serie leggera ma piacevole, ed in effetti Altro che caffè ha tutte la carte in regola per essere una compagnia apprezzabile. La prima stagione ha infatti solo sei episodi che durano più o meno mezz'ora, quindi anche i tempi sono l'ideale per una serie tv facile da seguire. 
Però il problema è che non tutto funziona bene.



Altro che caffè racconta le disavventure della famiglia Hazan ed in particolare di Joseph, che dovrebbe ereditare la macelleria kashèr del padre Gérard, ma i piani del ragazzo, sempre alle prese con qualche nuova idea da sperimentare, sono diversi. Joseph infatti vuole diventare un imprenditore ed aspetta l'idea che possa cambiargli la vita, e proprio un giorno viene a sapere da una conoscente che in Francia diventerà legale la cannabis. Joseph inizierà subito a fantasticare di aprire una caffetteria come quelle dei Paesi Bassi, ma la sua avventura nel mondo della marijuana non sarà priva di imprevisti.

Family Business recensione

Altro che caffè ha le caratteristiche della classica commedia degli equivoci, fra scene buffe, impicci, casini di vario genere, con al centro Joseph, sempre impacciato ed incapace di prendere la sua vita seriamente. Una sorta di dramedy dove a battute spiritose e personaggi bizzarri fanno da contraltare argomenti anche importanti come la legalizzazione della cannabis, l'accettazione di chi ha origine, religione o sessualità diverse, il rapporto genitore-figli, e più in generale lo scarto generazionale, ma anche il tema del lutto e su come persone diverse lo affrontino con approcci diversi.

Altro che caffè recensione

Tutti elementi che rendono la serie attuale e riflessiva, in teoria, ma il mio problema con Family Business è che ho trovato fin pochi sketch riusciti, pochi momenti in cui mi sono realmente divertito. I dialoghi non sempre riescono a coinvolgermi, è nonna Ludmila ad avere per me le battute migliori, mentre gli altri personaggi secondo me a volte finiscono in un circolo inutilmente grottesco e grezzo senza riuscire a stimolare ilarità. Non ho apprezzato del tutto la volgarità a volte buttata a caso, così come il linguaggio omofobo di un personaggio.
Non credo servano questi elementi per caratterizzare bene i componenti della storia.

recensione serie tv Family Business

Sono sicuro che Altro che caffè non abbia le pretese di diventare una serie tv di prima categoria, anzi credo che uno dei suoi pregi sia proprio prendersi poco sul serio, ma secondo me potevano aggiustare il tiro, o, quantomeno, ci sono aspetti che su di me fanno poco appeal.
Non seguirò la seconda stagione, che pare confermata, perché sinceramente anche volendo chiudere un occhio sulla comicità fiacca e sui dialoghi poco interessanti, la storia mi sembra una strada senza uscita che non porterà mai ad un punto, ma semplicemente continuerà a girare in tondo. E poi se non riesce a farmi ridere allora non è una serie tv leggera ma una perdita di tempo.

Truth Be Told
Prima stagione
⭐⭐⭐

Truth Be Told

La seconda serie tv firmata Apple TV+ che ho scelto di guardare è stata Truth Be Told, che si trova sicuramente per tante ragioni una spanna sopra rispetto ad Altro che caffè, ma ha anche lei i suoi problemi più o meno importanti. In questo caso si tratta di una serie tv composta da 8 puntate dalla durata abbondante di 50 e più minuti, quindi preparatevi perché ho molto da dire.



Nel 1999 Warren Cave a soli 17 anni viene accusato e condannato per l'omicidio di Chuck Buhrmann. Quasi venti anni più tardi però il caso viene ripreso perché la madre di Warren sostiene che i testimoni interrogati fossero poco convincenti.
All'epoca anche una giornalista investigativa del New York Times, Poppy Parnell, aveva contribuito a far accusare il giovane ragazzo, ma adesso le sue certezze iniziano a vacillare proprio dopo aver visto i video delle dichiarazioni dei testimoni. Così Poppy decide di raccontare le sue indagini sul caso Cave al suo podcast (avete ascoltato il mio? Lo trovate qui!), intervistando tutte le persone coinvolte. Non sarà però semplice per la donna scoprire la verità, visto che tutti sembrano remarle contro.

Truth Be Told recensione serie

Se amate i thriller come me Truth Be Told potrebbe essere pane per i vostri denti perché ha una storia interessante, cupa quanto basta per attirare la vostra attenzione fin da subito. 
Le prime puntate possono risultare confusionarie e un po' lente, ma sono solo l'occasione per disporre i pezzi sul tavolo, e poi man mano che iniziano ad incastrarsi, si forma una storia decisamente più intrigante.
La regia e la fotografia sono poi eccellenti, direi a livello cinematografico, e la recitazione, con attori come Octavia Spencer e Aaron Paul, non può che essere convincente.
Tuttavia sin da subito ho notato dei dialoghi, almeno nel doppiaggio italiano, davvero banali, che cercano di enfatizzare le sensazioni dei personaggi ma risultano solo poco credibili.
Ma questo non è l'unico neo di Truth Be Told.

Truth Be Told recensione serie tv

La sceneggiatura parte con tanti spunti che poi risultano o non gestiti bene, o semplicemente un riempitivo. Ad esempio ci troviamo più volte a percorrere il vissuto presente e passato di Poppy, ma in verità non c'è motivo di andare a scavare così in fondo nella sua vicenda personale, perché non dà né toglie nulla alla storia. Più in generale questo personaggio non è caratterizzato benissimo, non ci spiegano o mostrano quanto abbia influito il suo lavoro negli anni '90, così come non si capisce come influisca il suo podcast se non sui diretti interessati. Inoltre non è mai realmente una voce narrante super partes, ma mette le sue convinzioni al centro, facendole diventare verità assoluta.
Poppy non distingue la differenza fra fallibilità e presunzione, e fa danni.

Truth Be Told apple tv

Se la cava meglio il personaggio di Aaron Paul che almeno risulta coerente da inizio a fine, nonostante l'attore che fa il giovane Warren Cave ha gli occhi scuri da adolescente e azzurro ghiaccio da adulto.
Non ne esce invece benissimo Lizzy Caplan, che se la cava pure nel fare il doppio ruolo delle gemelle Burhmann, sebbene gli effetti visivi non siano sempre riusciti, ma la sua storyline a volte parte per la tangente e non si capisce dove voglia finire.
Truth Be Told non prova nemmeno a dare qualche accenno a temi più profondi. La serie stessa ad esempio non sottolinea abbastanza che questa è la storia di una giornalista nera che aiuta un uomo bianco ed anche neonazista. In pratica si mette tutti contro in un solo colpo, ma le tematiche razziali mi sembrano raccontate un po' all'acqua di rosa.

Truth Be Told

Per concludere ho notato anche un problema con la risoluzione di Truth Be Told che mi è sembrata un po' incollata con le pinze: ci sono tasselli che non quadrano, come ad esempio una perizia psichiatrica che non viene assolutamente tenuta in considerazione a tempo debito.
Lo so, sono stato troppo analitico, ma credo che Truth Be Told abbia tutte le carte in regola per diventare una serie tv di primo livello, per questo ho un po' rosicato a vedere come l'impegno sia solo di facciata. Qui vi ho raccontato le mie opinioni della seconda stagione. 


A Discovery of Witches - Il manoscritto delle streghe
Prima stagione

A Discovery of Witches - Il manoscritto delle streghe

Non ho invece alcun dubbio nel dire che A Discovery of Witches sia una totale perdita di tempo. Se non ne avete sentito parlare, vi basti sapere che è una serie tv britannica del 2018, ma arrivata da noi il 29 gennaio di quest'anno su Sky Atlantic, in otto episodi, e tratta da una trilogia di libri.



Diana Bishop ha una vita tutto sommato normale, fa la storica all'università di Oxford, ma nel suo corpo scorre sangue di strega, nonostante lei abbia sempre cercato di sopprimere questo suo lato. Tuttavia, grazie alla sua magia, scoprirà nella biblioteca Bodleiana un rarissimo e ricercatissimo manoscritto, scomparso secoli prima e che sembrava ormai perduto per sempre. Questo evento porterà l'attenzione di tutte le creature magiche su Diana, soprattutto del vampiro e genetista Matthew Clairmont, ma farà tornare a galla anche vecchie faide.
Fra Diana e Matthew l'intesa non sarà istantanea ma presto diventerà profonda e sarà mal vista da tutto il regno della magia.
I vampiri, i demoni e appunto le streghe hanno infatti per migliaia di anni vissuto vicini in un equilibrio fragile che sta per essere messo a repentaglio proprio dalla ricerca del potente libro.

Il manoscritto delle streghe recensione

A Discovery of Witches - Il manoscritto delle streghe secondo me è una serie fatta molto male sotto tanti punti di vista.
Già di per sé il connubio streghe e vampiri non è propriamente quanto di più originale si possa sperare ma credevo che avrebbero trovato una chiave di lettura più interessante o comunque che avrebbero reso avvincente la storia. Mi piaceva l'idea che le vicende fossero ambientate ai giorni nostri e speravo che questo elemento venisse sfruttato in qualche modo, ma mi sbagliavo.
Tuttavia, a parte i paesaggi, visto che ci spostiamo da Venezia alla Francia, c'è ben poco che riesco a salvare in questa serie tv.

A Discovery of Witches recensione

Parto dalla storia stessa che è fiacca, piatta, fa più fatica a decollare di un aereo Ryanair, ed è cosparsa di dettagli che non funzionano, che vengono buttati a caso ed accelerati forzatamente solo per cercare di andare avanti. Non c'è molto di così avvincente o tensivo da farti arrivare a fine puntata appagato e con la voglia di guardarne ancora.
Come dicevo il fatto che sia una serie tv ambientata ai giorni nostri non ha minimamente peso per le vicende, ed i dialoghi mi son sembrati molto spesso banali e sconfinano nel tragicomico, tanto che a volte ho dovuto trattenere più di una risata. Un esempio senza spoiler: in una scena Diana dice di voler dare la caccia a chiunque abbia fatto del male a Matthew, peccato che un attimo prima lui avesse parlato di una ferita che gli hanno inferto durante la guerra dei Cent'anni (1337-1453).
Quindi forse la giovane strega darà la caccia a della cenere?

A Discovery of Witches recensione

La parte più drammatica però è secondo me la gestione dei personaggi di A Discovery of Witches: non c'è il benché minimo approfondimento su quali siano le dinamiche fra le fazioni, nessuno ci spiega come è arrivato questo equilibrio che li ha tenuti insieme, e soprattutto non sappiamo il reale potenziale di streghe, vampiri e demoni e di tutto il mondo che li circonda.
Ma mi concentro un attimo proprio sulla coppia centrale, Diana e Matthew: il romanticismo fra i due è forzato, visto che la storia d'amore è completamente campata in aria ed evolve da una puntata all'altra. Ci offrono languide occhiate a iosa, quelle dinamiche finto chic che erano stucchevoli già in Twilight e 50 Sfumature di un colore a caso, ma non ci mostrano un briciolo di profondità.

A Discovery of Witches

Diana, che dovrebbe essere impavida e forte, è legnosa e lagnosa, non si scorgono mai le sue qualità. Siamo d'accordo che è orfana, ma è cresciuta con due zie che conoscono tutti i dettagli della sua storia a quanto pare, e per questo non c'è alcuna "discovery", alcuna scoperta, visto che sono tutti ben consapevoli di avere comunque un potere.
Matthew invece è freddo, distaccato, anche qui non si capisce cosa faccia, quali doti abbia, se non essere un bell'uomo, e perché tutti cadano ai suoi piedi.
Smetto di infierire su A Discovery of Witches ma non posso non menzionare gli effetti speciali scadenti e al di sotto di tante altre produzioni. Qui vi parlo della seconda stagione della serie, e pare sia stata confermata anche la terza.




Fatemi sapere se avete avuto impressioni migliori delle mie su queste serie tv, magari mi è sfuggito qualcosa? Sarò stato troppo cattivo?




20 commenti:

E tu cosa ne pensi?

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  1. Effettivamente due su tre non le avevo mai sentite, ma se una (Altro che caffé) capisco il perché (l'umorismo francese è fin troppo particolare, figuriamoci se etnico... nonostante lo stile comedy lo salto), per Truth be told mi tiro da sola le orecchie.
    Per il buon Aaron faccio il tifo da quando è finita BB, trovarmelo in una serie crime sembra proprio fare per me! Leggo che ci sarà una seconda stagione, magari recupero tutto assieme.

    Avevo sentito parlare, invece, di A Discovery of Witches ma confermi che ho fatto bene a tenermene a distanza. Mondi troppo strani e confusi, decisamente.

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    1. È vero, l'umorismo francese in genere su me fa poco presa, in questo caso però ti dico, a me sembrava a tratti una commedia di Boldi e De Sica dai dialoghi molto sempliciotti....
      Truth be told è abbastanza bingiabile quindi due stagioni su possono recuperare

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  2. Mi assumo le mie responsabilità su "Altro che caffè" perché mi sa che ero stata io a suggerirtela, chiedo venia :-) Oltretutto ne avevo visto solo due o tre puntate e poi l'avevo completamente dimenticata :-D Non sapevo che avessi un podcast, voglio assolutamente sentire la tua voce! P.s.: come va in questo periodo un po' strano?

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    1. Ma figurati, anzi grazie apprezzo comunque i suggerimenti e poi ovviamente sta a me decidere 😁 ho iniziato da poco col podcast, ci sono già due episodi.
      Qui tutto sommato bene grazie, un po' surreale ma ok. Tu?

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    2. Ho anch'io una vaga sensazione di vivere in modo un po' surreale, però, come ho visto in un meme qualche giorno fa, "Ai nostri nonni è stato chiesto di andare in guerra, a noi di stare sul divano", diciamo che poteva andare peggio (ringraziamo sempre i medici e il personale sanitario).

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    3. Ho letto anche io quella frase ed è verissima! Alla fine se stare in casa è un problema, non so quali possano essere i veri problemi di certe persone...

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  3. Non le ho viste, ma per ora non ho granché voglia di drammi, preferirei qualcosa di più leggero (ma non stupido), qualche consiglio? Tu fai visto I am not ok with this? mi ispira molto...

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    1. Vorrei vederla ma non so se lo farò a breve. Ho letto di ragazzini con poteri e quindi non mi va tantissimo. Magari merita però.

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  4. La cosa bella è che conosco solo la terza, e che forse è l'unica che vedrò, povero me :D

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    1. ahahaha fortunato! Ma sei sempre in tempo per cambiare 🤣🤣

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  5. A Discovery of Witches 🙈 la domanda è.... ma perchè?!
    Comunque hai tutta la mia stima per averla portata a termine, non era facile 🤣

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    1. Sai che quando mi ci metto devo terminare o non ci dormo la notte 😅🤣

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  6. In effetti non ne ho vista nessuna. Un po', soprattutto per il cast, mi attira quella con la Spencer.

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    1. È l'unica che merita realmente una chance secondo me...

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  7. Non le ho viste e non credo che le vedrò :D In compenso ho approfittato di questa quarantena per recuperare This is us ^.^
    Bellissima anche se non mi ha rubato il cuore come New Amsterdam :)
    Comunque sono ancora solo alla seconda stagione e l'unica cosa di cui mi posso lamentare è del fatto che, dopo aver visto una puntata in lingua originale, non riesco più a seguirla con il doppiaggio italiano. Per il resto stupenda, sono contenta di averla finalmente iniziata :)

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    1. Sarai forse meno contenta proseguendo le stagioni 🤣 Ti confesso, senza spoiler, che l'ho un po' abbandonata, perché un po' troppo ripetitiva.

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  8. Ho visto Truth be told e mi aspettavo di più, a maggior ragione con la protagonista che ho apprezzato molto in alcuni film. Non so, poteva essere una bella serie thriller coinvolgente e ricca di misteri, ma alla fine mi è sembrata leggera e poco trascinante.

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    1. Ci troviamo d'accordo allora :) Anche io credo potessero aggiungere una quota di intrigo e mistero molto più alta

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  9. Queste non le ho viste, però ho recuperato le prime tre stagioni di The marvelous mrs. Maisel e l'ho A-D-O-R-A-T-A. La terza stagione in verità è quella che mi è piaciuta meno perché mi aspettavo qualcosa in più e tutte quelle canzoni, mi sembravano per lo più un riempitivo, però è sempre piacevole con tutti quei botta e risposta *_*

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    1. Parlerò anche di Mrs Maisel questa settimana :D Ti posso dire che concordo comunque, ci sono stati più riempitivi in questa stagione!

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