29 dicembre 2016

{Aggiornamento #56}
Ricordi e dimenticanze.



E quindi, avete passato un buon Natale?
Viste le varie critiche che leggo su questo giorno ho fatto un sondaggio su Twitter (quanto mi diverto con 'sti sondaggi!) e pare che sia andato bene, almeno per la maggior parte della trentina di persone che hanno partecipato.
Il mio è stato abbastanza tranquillo. Ormai da un paio di anni non facciamo più nulla di eccessivo, abbiamo anche impedito a mia madre di fare più di una seconda portata, così almeno non ci ritroviamo con avanzi per le scampagnate del 25 Aprile.
E sono stati anche tutti molto graditi i regali che ho ricevuto, cosa non poco importante alla fine ché riciclare brutti regali è sempre complicato. Di alcuni sono certo ne sentirete parlare anche qui!
In realtà, anche se non ho pubblicato qui nessuna wishlist, esiste una lista dei desideri che ho condiviso solo con gli amici. Nulla di speciale, si intenda, ma sicuramente efficace. 
Sono ancora un po' in modalità relax, sto iniziando e finendo nuove serie tv, e dormo tantissimo, che se il sonno si potesse vendere sarei sceicco in un qualunque paradiso fiscale.
In realtà sono anche concentrato al futuro e non pensate sia stato un periodo liscio liscio. 
Ad esempio, fra una cosa e l'altra, ho dimenticato che il mio blog ha compiuto 4 anni il 12 di questo mese!
Non che volessi organizzare un party itinerante per l'Italia, ma il fatto che mi sia sfuggito è un po' sintomatico di dove sia rivolta la mia mente al momento.
Dicembre non è mai un mese tranquillo, penso un po' per tutti ma non è che abbia molto capito questa ansia. Alla fine superato Natale ci sono stati diversi giorni feriali e nemmeno un misero ponte più lungo, per cui mi sembra si sia tornati subito alla normalità. 

Sempre più o meno agli inizi di dicembre, si è concluso il trono gay a Uomini e Donne. Non ho seguito il programma se non per alcuni stralci che magari mi fermavo a vedere dalla tv accesa, ma mi è parso di capire che le mie remore fossero infondate: non credo che il programma, nonostante sia quel che sia, è sceso a livelli tali di trash che possano averne inficiato quelle che erano le buone premesse. Anzi, parlare di omosessualità in un modo tutto sommato non eccessivamente spettacolarizzato, in uno show che ha un pubblico molto ampio, è stato secondo me incoraggiante. Quindi, che la coppia #Clario sia vera o meno, francamente poco me ne importa. Magari ha ragione Stefano Gabbana, ma se il messaggio è stato recepito, va benissimo così. 
Ancora comunque non è certo ci sarà un seguito al trono gay. 
Non si può dire abbia avuto la stessa accoglienza positiva il programma di Rai 3 Stato Civile, dove viene raccontata la vita di alcune coppie prima e dopo la celebrazione dell'unione civile appunto. Sulla pagina Facebook della emittente infatti sono volati commenti di gente che inneggia a propaganda omosessuale come se non esistessero miliardi di programmi in cui Enzo Miccio organizza matrimoni di coppie etero.


Ma nella parabola discendente di questo 2016 decadente e matto, dicembre ha fatto il suo, e dopo un attentato terroristico, su cui non mi soffermo, non perché voglia declassare l'evento ad un fatto di quotidiana amministrazione, ma perché cosa c'è da dire a riguardo?, abbiamo perso altri pezzi di storia della cultura pop mondiale: George Michael, Carrie Fisher e sua madre Debbie Reynolds.



Non vi sciorinerò storie su quanto fossi fan di questi personaggi, su quanto la cosa mi abbia distrutto, perché ridefinirei il concetto di Giuda.
Ma da fan in generale della musica e dell'intrattenimento, oltre all'umano dispiacere, posso immaginare come possa essere perdere qualcuno che, pur non conoscendolo, pur essendo lontano da te, e magari non avendolo mai incontrato, ha saputo farti emozionare, qualcuno con cui eri in qualche modo legato magari per un ricordo passato.
Ho ad esempio un ricordo di George Michael, quando nel 1998 uscì Outside.


Ricordo me, che ero un bambino di 9 anni, guardare il video con forse un po' di perplessità, ma incuriosito da quel fare provocatore, irriverente, al limite quasi del proibito per me. Non capivo all'epoca cosa significasse quel "Let's go outside" né da cosa provenisse ma rimasi sorpreso dal modo con cui si esprimeva nel video, non lo trovavo volgare ma liberatorio, leggero, divertente e autoironico.
Non so, mi piaceva quella sensazione e quel video, ed era un ricordo che avevo effettivamente sommerso.
Comunque adesso si guarda avanti.
Il 2017 alle porte, e, mi pare di capire che gli altri duemila anni precedenti ci abbiano insegnato che i buoni propositi non durano neanche fino a San Valentino e che ogni anno alla fine può portare cose belle e altre più brutte. Per questo ormai ho deciso di affrontare il capodanno col minimo sforzo.
Tirando le somme, questo 2016 per me è stato un anno ibrido che non mi ha lasciato molto. Non posso dire ci siano stati dei momenti bassi da incubo come gli anni precedenti, ma conto i momenti belli come si contano le stelle in un cielo annuvolato. Pochi e offuscati.
La cosa che forse ho imparato e che mi porto dal 2016 è certamente di smettere di guardare al passato, di rimuginarci sopra più o meno ogni ora del giorno.
A me poi il 17 è sempre piaciuto come numero, contro ogni regola e scaramanzia, ma se proprio devo chiedere qualcosa allo spirito del nuovo anno è che finalmente mi porti il coraggio di affrontare gli scheletri seppelliti in armadi, cassetti, valigie e beauty case.
Non so se ci leggeremo qui ancora, per cui colgo l'occasione per augurarvi non solo un buon 2017, ma soprattutto la forza per affrontarlo al meglio.
A presto!






24 dicembre 2016

Tutti odiano il Natale.



Quando si avvicina il periodo natalizio la popolazione mondiale si divide in due categorie: chi è contento che arrivi Natale e chi ha prurito e generici attacchi di schizofrenia solo a vedere una lucetta appesa ad un albero.
In realtà le categorie sarebbero tre, perché, fra chi odia il Natale, c'è anche una sorta di sottocategoria la quale afferma che Natale sia ormai una festa commerciale.
E io a questi li ringrazio proprio perché di loro è il regno del risparmio
Immagino non si aspettino un regalo, no?
Chi odia il Natale solitamente adduce come motivazioni il fatto che la calca per le strade sia impossibile, che la gente impazzisca nemmeno si fosse sniffata le esalazioni di chissà quale colla glitter, e, soprattutto, tutto diventa più finto e forzato
Pare che il Natale spalanchi le porte al manierismo, alla falsità, al dover fare.
Tutto questo e molto altro va a discapito dell'atmosfera, del tepore umano che le feste riescono a darci più di qualsiasi altro periodo dell'anno. Forse quando ne abbiamo più bisogno, alla fine appunto di un anno che ci ha portati a ridere, piangere, sgomitare, e qualche volta anche incazzare abbestia. 

Ma se ci pensate un attimo, ogni singolo momento della nostra vita può essere una gigantesca pantomima.
Al mattino ci alziamo, ci prepariamo per le nostre giornate. Usciamo di casa ed a denti stretti diciamo buongiorno al vicino di casa, quello stronzo che lo so che sei stato tu a graffiarmi la macchina, ma non ho prove per dimostrarlo.
E poi vai a lavoro e in metro lasci il posto a quella signora anziana, ma dentro imprechi e muori un po' perché ieri hai fatto gambe in palestra e adesso l'acido lattico ti fa tremare ed indolenzire ogni singolo muscolo degli arti inferiori e saresti tu quello che ha realmente bisogno di star seduto.
Invece tu stai in piedi, magari sorridi, ringrazi pure, per quieto vivere, per educazione, perché ti hanno insegnato che si fa così. O semplicemente perché sei stanco di dover litigare solo perché la tua collega si lascia prendere dalla sindrome premestruale e scarica tutto il lavoro a te. 
Questo accade ogni singolo giorno, eppure ci sta bene. Andiamo avanti nelle nostre giornate. Al massimo borbottando un po', e via.
Ma il Natale ci turba particolarmente, e non c'è molto da fare.

Io e lo spirito natalizio abbiamo avuto i nostri alti e bassi, anzi direi proprio dei trascorsi parecchio burrascosi. 
Eppure questo spirito non è mai mancato del tutto, ma mi ha sempre accompagnato sin da bambino. 
Da piccolo i miei genitori hanno cercato di non farmi crescere come il figlio unigenito del consumismo, per cui ad esempio non hanno mai né confermato ma nemmeno smentito l'esistenza di Babbo Natale che riempie l'albero di doni. Un po' perché per loro il Natale è la festa più cristiano-cattolica che esista. Un po' perché non c'erano grandissime possibilità, un po' ancora perché volevano che imparassi il valore delle cose e non che mi limitassi a contarle. I regali erano doni fatti da persone a cui volevo bene, che avrei dovuto ringraziare e magari ricambiare. 
Eppure, nonostante questa visione più rigida e meno fiabesca l'atmosfera del Natale non è mai mancata.

Crescendo diventa tutto un po' più complicato, specie quando ti affacci alla vita da adulto (sempre giovane sia chiaro), e ti devi confrontare e fronteggiare talmente tante cose che Natale ti arriva fra capo e collo e te ne rendi con solo quando salta il contatore della luce perché il vicino ha appeso troppe luminarie
Non è facile immedesimarsi di questi tempi, non è per nulla facile cadere e lasciarsi trascinare dalla corrente natalizia, questo lo capisco.
Non capisco però il vivere nell'obbligo e nella necessità.
Sembra ormai che siamo unicamente programmati per far cose di cui alla fine non ci importa, e che non ci piace fare. E lo so che potrebbe sembrare utopico, lo so che la realtà è sinteticizzata, incasellata e convenzionata in atteggiamenti che ci consentono di far parte della nostra società civile, ma non vuol dire che dobbiamo farci perseguitare da questi schemi anche nel nostro privato.
Tutto questo si traduce in una unica semplice parola: sincerità. 

Il mio augurio per questo natale è che possiate (possiamo!) trovare la vostra strada verso ciò che vi rende felici abbandonando il più possibile tutti gli orpelli che ci legano all'infelicità. Non solo a Natale, ma possiamo far finta che sia un po' come il lunedì per le diete.
E se non possiamo liberarci di tutto, come è umano che sia, impariamo a scegliere, a livellare, ad imburrare e far scivolare quanto più possibile le facce scelte o imposte, ed usare la nostra più spontanea e vera.

È il caso di dirlo, un sincero Buon Natale.





" So may I suggest, the secret of Christmas
It's not the things you do 
At Christmas time but the Christmas things you do 
All year through " 







21 dicembre 2016

|Candle(s)|
Yankee Candle Holiday Party e qualcosa dal passato

Come ogni anno a Natale non può mancare l'appuntamento con Yankee Candle, il mio marchio preferito di candele (al momento almeno) che come da tradizione ci presenta una nuova collezione dedicata alle feste.
In passato vi avevo già parlato delle profumazioni natalizie ma anche di tutta una serie di fragranze più dolci e calde che ben di sposano (per me almeno!) con la stagione fredda e l'atmosfera festiva, e praticamente quasi tutte quelle profumazioni sono ancora in vendita per cui dateci un'occhiata.
La collezione natalizia di Yankee Candle, chiamata appunto Holiday Party, è composta da quattro diverse profumazioni, almeno per noi che facciamo parte del mercato europeo: All is Bright, Festive Cocktail, Macaron Treat, Star Anice and Orange tutte declinate nei vari formati e corredate da vari accessori per i veri infoiati (in senso buono ovviamente).
Quest'anno ho avuto modo di provare tutta la linea grazie ad un regalo della mia amica Rory, che mi ha omaggiato di questo bel cofanetto di votivi.


Mi spiace che la foto non renda giustizio al cofanetto, ma essendo tutto specchiato e con le rifiniture oro era difficile fotografarlo.
La confezione contiene tre votivi di All is Bright, Festive Cocktail e Macaron Treats, più un porta-votivo color bianco ghiaccio con delle pagliuzze dorate e argento, che all'inizio mi aveva reso titubante sulla sua reale utilità vista la grandezza, ma in realtà si è rivelato efficace, perché anche se la candela si scioglie e si affloscia, continua a bruciare e profumare senza problemi. Secondo me il set è davvero carino come regalo, anche a chi non è un estremo amante delle candele e ora vi racconto perché. 
Come sempre vi ricordo che le mie recensioni vanno appunto a naso e che tutte le candele che ho provato sono state accese e riaccese, perché sì, vedo video o post in cui si parla delle candele da spente e mi chiedo quale sia il senso.
Per sapere come utilizzare tart e votivi, vi rimando a questo vecchio post in cui spiego tutto. 
Iniziamo!

Macaron Treats

votivo yankee candle
Il classico macaron Parigino, dolce e leggero più dell’aria, con note di Vaniglia, Mandorla e naturalmente  zucchero.
Dei tre votivi del kit, questo è il primo che ho voluto provare perché mi preoccupava. Non amo le profumazioni troppo zuccherine e temevo fosse stucchevole a lungo andare. Da spento non riuscivo a farmi un'idea, sentivo un profumo strano, ma una volta acceso mi ha stupito in quanto essendo in votivo, la profumazione non è invadente, eccessivamente intensa o stucchevole. Infatti sono giunto alla conclusione che se volete provare una fragranza dolce ma non siete tipi da vaniglia e zucchero, i sampler sono il modo migliore per avere la profumazione ma senza esagerazioni. Tipo Fireside Treat, che da votivo mi piaceva tantissimo. Io ci avverto assolutamente la vaniglia, non sento le mandorle di cui parlano nella descrizione. Non è esattamente persistente nell'aria una volta spenta ma per il mio gusto va bene così. Non la riacquisterei né la proverei in tart perché come dicevo non è una di quelle fragranze che mi rapiscono, ma se amate le Yankee più dolci farà per voi.
Non ho apprezzato, per quel che conta, la scelta dei macaron e di quel tono di verde della cera, in cui non vedo nulla di natalizio. 

Festive Cocktail


Festeggiate con questa pungente miscela arricchita con frutti di bosco di montagna e un rametto di pino appena raccolto.
Festive Cocktail è stata la seconda fragranza che ho acceso probabilmente perché anche questa mi aveva creato alcune perplessità da spenta. Annusandola mi sembrava un po' troppo pungente, ma una volta acceso il votivo questo ha rivelato il meglio. Il profumo che avverto principalmente è sicuramente quello dei frutti di bosco, soprattutto cranberry. Non avverto il pino, e per me che non ne sono un fan è una fortuna. Noto che la profumazione diventa più calda una volta che la candela è accesa, rispetto ad annusarla da spenta che invece risulta più fruttata e pungente. Diciamo che avverto che c'è altro oltre ai frutti di bosco ma non distinguo cosa. Se il votivo fosse stato leggermente più intenso, l'avrei gradito ancora di più. Anche qui non abbiamo grande persistenza nell'aria. 

All is Bright


Un mix di scintillanti aromi agrumati tendenti al muschio bianco.
Fra i tre votivi questo era quello che da spento mi incuriosiva di più, tanto che se non me lo avessero regalato lo avrei comperato da me. Mi piace anche la scelta dell'immagine dell'etichetta, con questi glitter dorati che fanno subito festa. Anzi fra i tre mi sembra quello più natalizio. Già annusato da spento avverto effettivamente il mix fra agrumi e muschio che crea una bella fragranza frizzante ma tutto sommato adatta alla stagione fredda. Tuttavia devo dirvi che questo votivo per i miei gusti è un po' troppo blando, e rilascia una fragranza poco intensa. Ci vogliono diverse ore di combustione affinché nell'aria si avverta il profumo in maniera distinta e non resta nulla una volta che spengo la candela. Sarei curioso di provare la tart di questa profumazione. Potrebbe far per voi se amate le Yankee fresche ma comunque avvolgenti, però mi sento di consigliarvi i formati che profumano di più, se come me siete abituati a candele più intense. 

Star Anise & Orange


Una succosa fetta di arancia fresca raffreddata dal dolce e rinfrescante anice.
Questa tart l'ho acquistata non solo per completare il quartetto di profumazioni ma perché è stata la fragranza che più mi ha incuriosito non appena l'ho annusata in negozio: dell'arancia non avverto nulla, ma ci sento distintamente l'odore dell'anice. Una premessa originalissima secondo me.
Una volta accesa la tart questa premessa è stata in parte rispettata: il profumo che emana è quello di anice, in modo dolce ma non stucchevole, e allo stesso tempo fresco. Tuttavia secondo me manca parecchia intensità a questa tart. Considerate che io non ho grandi spazi da profumare, quindi in genere uso un quarto di tart che tengo accesa per 3 orette circa. Invece un quarto di Star Anise & Orange dopo già nemmeno un'oretta non profumava più. Per accenderla una seconda volta e sentire il profumo ho dovuto aggiungere un altro quarto di tart. Un vero peccato.
Spero ripropongano questa profumazione con una intensità maggiore, perché sarebbe secondo me davvero ottima. 

Oltre a queste nuove profumazioni, ho recuperato tre "vecchie" fragranze da due collezioni passate.

Sparkling Snow


Il fresco profumo dei pini innevati con leggeri sentori di patchouli e frutta
Sparkling Snow è una fragranza che credo esista da diversi anni, ma che è stata ritirata fuori lo scorso anno. Mi aveva incuriosito perché annusando la tart si avverte una fragranza fresca, che sa di pulito e per me abbastanza piacevole, così ho deciso di approfondire. Una volta accesa ho sentito abbastanza nettamente l'odore di pino, ma sicuramente mitigato da altri aromi, a mio avviso poco distinguibili, ma da non appassionato di profumazioni al pino, mi sta più che bene e nemmeno mi interessa capire gli altri intrecci odorosi. Trovo che la tart abbia una buona intensità e che la profumazione persista abbastanza. Se la tengo accesa qualche ora al mattino, alla sera sentivo ancora nell'aria un accento di questo odore di pulito.
Non mi ha stregato questa Sparkling Snow, al punto da volerne fare scorta ma non posso che parlarne bene e finisco la tart con piacere.

Bundle Up


Una profumazione invernale pulita, che fa tornare alla mente le giornate fredde e gli indumenti caldi e confortevoli.
Un tocco agrumato dona una fragranza di un velo di neve gelida e fresca biancheria.
L'anno scorso vi avevo detto che Bundle Up, facente parte appunto della scorsa collezione natalizia, mi ricordava un po' la Chistmas Garland, profumazione al pino (i signori Yankee Candle ce l'hanno a cuore 'sto pino) che non era esattamente fra le mie preferite. Ho voluto però dare una chance a questa versione diciamo rivista. Il votivo in negozio mi aveva conquistato più della tart che probabilmente alle mie narici risultava troppo intensa. Il votivo invece mi sembrava il giusto compromesso: una fragranza che sa di pulito, o meglio, sa di bustine profuma armadio ma in senso positivo, sicuramente fresca. Da acceso il votivo emana una profumazione più avvolgente, non propriamente calda ma sicuramente piacevole (altri due avverbi!?). Ci sento diverse note che faccio un po' fatica a distinguere, qualcosa di effettivamente agrumato, ma anche speziato e anche una puntina dolce. So che è la peggiore descrizione EVER ma vi basti sapere che mi è piaciuta.
Il votivo non è super intenso, ma si avverte distintamente la fragranza e per i mie gusti non so se azzarderei con una tart, ma credo sia una di quelle profumazioni che vanno bene tutto l'anno.
Quanto a persistenza sicuramente pollice su: una volta spenta si percepisce per qualche ora abbastanza chiaramente. Oh, promossa.

Cosy by the fire



Un caldo mix di Zenzero, Chiodi di Garofano e arancia abbinati a note legnose ricrea il crepitio di un camino scoppiettante ed il calore di una bevanda calda e aromatica sorseggiata davanti al fuoco.
Sempre dall'anno scorso ho tirato fuori la Cosy By the Fire, che appunto faceva parte della stessa collezione di Bundle Up. Da spenta ci sentivo sicuramente chiodi di garofano e cannella, per cui già così si capiva che era una fragranza speziata. Una volta accesa si sente più un mix di odori che effettivamente ricordano una bevanda calda. Forse non è qualcosa riconducibile alla nostra tradizione, ma se amate le profumazioni appunto speziate e un po' pungenti, può fare a caso vostro.
La tart secondo me è abbastanza intensa quindi eventualmente dosatela bene, però se da un lato la profumazione si sente molto bene, dall'altro non c'è una grande persistenza una volta che la candela smette di bruciare. Un po' strana come cosa.
Comunque per mio gusto una volta finita la tart non credo la riacquisterò.


E chiudo qui questa recensione di candele Yankee Candle, sperando di avervi aiutato nella scelta delle vostre profumazioni.
Ci leggiamo presto, con alcuni altri marchi.




19 dicembre 2016

|P_laylist #11|
Christmas Edition 2016

Quando è arrivato Dicembre e quindi il periodo natalizio, la mia mente è corsa subito alla musica, che è alla fine il modo migliore, e sicuramente più comune, per ricreare l'atmosfera delle feste.
È possibile che esistano più canzoni di Natale che puntate di Beautiful, o è comunque un testa a testa all'ultimo sangue.
Già l'anno scorso avevo creato una playlist natalizia che era praticamente un'opera magna in quel genere che difficilmente avrei potuto replicare; tra l'altro se andate su Spotify la trovate ancora disponibile ed è anche più ricca rispetto alle canzoni che avevo incluso nel post.


Ma siccome ho beccato qualche novità, e ho apprezzato altre canzoni ho deciso che dovevo condividere le nuove scoperte.
Sicuramente vi starete chiedendo se ho ascoltato il nuovo album di Laura Pausini, Laura Xmas, e la risposta è affermativa.


Se non sapete di che parlo, Laura Pausini, la cantante di Solarolo che la tiene come todos e a cui "piace cantare, casso!" ha fatto un album con 12 brani, tutti classici del natale. L'album è uscito il 4 Novembre e se avete una vena latina, o siete parenti di Ricky Martin, oltre a presentarmelo, sappiate che esiste anche la versione del disco in spagnolo, chiamato Laura Navidad.
Ho dovuto forzare con un piede di porco ogni mia resistenza per riuscire ad ascoltare le canzoni e alla fine la mia idea è stata confermata: non importa quante orchestre, campananellini, o echi ci siano sotto, la voce di Laura sta al Natale, come la parmigiana di melanzane sta in una dieta low fats. Secondo me non appatta, però posso salvare Santa Claus is coming to town


che essendo un brano più veloce non le riesce male. Idem per Let it snow che riesco ad ascoltare in questa sua versione senza troppa fatica.


Insomma un album che poco mi ha dato rispetto a quello che già conoscevo e già avevo sentito. Avesse aggiunto Let it go avrebbe fatto una cosa decisamente più carina e simpatica. 


Sempre per restare in tema novità, spostiamoci dall'Italia l'Inghilterra, o meglio in Scozia. 
Vi ricordate Susan Boyle? La signora di mezza età che aveva bisogno di una brava estetista ma con una voce di tutto rispetto? Lei.
Dopo la vittoria a Britain's Got Talent, alcuni album, tanto successo e tanti soldi (pare abbia un gruzzolo di 30 milioni di dollari) Susan si è ritirata a vita privata per circa due anni, ma è tornata con un album, uscito il 25 Novembre, intitolato A Wonderful World.


Non è un album propriamente natalizio, i 10 brani sono praticamente cover di canzoni famose, rimasterizzate in chiave angelica come si confà alla voce di Susan, e secondo me stanno bene in una playlist natalizia.
Tipo Like a Prayer di Madonna 


mi è piaciuta moltissimo fatta in questa versione, così come mi è piaciuta Angels di Robbie Williams, che ha un po' più di intensità rispetto agli altri pezzi dell'album.


Spostiamoci ancora geograficamente ma non temporaneamente, perché restiamo nel 2016, esattamente ad Ottobre, con un altro nuovo album che secondo me merita più di un ascolto. 
Loro sono un gruppo vocale a cappella statunitense e se non li conoscete fate male perché sono bravissimi. Parlo dei Pentatonix, che hanno pubblicato un secondo disco (erano già presenti nella mia scorsa playlist) di Natale intitolato A Pentatonix Christmas con tanti pezzi della tradizione.


I brani sono 11 per l'esattezza secondo me tutti molto gradevoli ma a colpirmi maggiormente è stato God Rest Ye Merry Gentlemen


Ma anche Halluluja mi ha fatto venire i brividi.


Da ascoltare assolutamente con gli auricolari. 
Sempre per restare ad Ottobre e sempre per restare su volti già noti su queste pagine, non posso non nominarvi Andra Day, che ha fatto un piccolo album intitolato Merry Christmas from Andra Day.

Risultati immagini per Merry Christmas from Andra Day copertina

Diciamo che qui ci spostiamo dal pop verso il soul e il jazz un po' anni '50, quindi capisco che possa non piacere a tutti, ma è un album di sole 5 canzoni e sono sicuro volerà leggerò sui vostri timpani. Vi lascio Someday at Christmas perché forse vi suonerà familiare.


Torniamo in Italia con un po' la coda fra le gambe, perché lo scorso anno ho dimenticato un album che invece è carinissimo, secondo me anche come regalo, magari per i nostri genitori. Parlo di Christmas Song Book di Mina.
L'album risale al 2013 ed include brani classici come White Christmas o Jingle Bell Rock  in chiave blues come si confà alla tigre di Cremona e che stanno bene sempre.


E con questo brano finisce la mia playlist natalizia per quest'anno, ma per tantissime altre canzoni fate un salto su Spotify dove ho raccolto moltissimi altri pezzi.
C'è pure Britney Spears, ed ho detto tutto. 

Ci leggiamo presto!
Un bacio.






14 dicembre 2016

DIY: due decorazioni natalizie facilissime.



Questo è un post dal passato, ma non da ieri o dal giorno prima, ma da praticamente un anno fa.
Oggi è giorno 7 gennaio 2016 e ho anche un po' di fame.
Per il me di oggi sono in ritardo, per il me del futuro sarò in anticipo (no, me di ieri, ti confermo che sei comunque in ritardo), ma fra un attimo vi spiego perché.
Sapete che appena sento odore di Natale mi scatta una certa vena artistica e volevo mostrarvi delle piccole decorazioni che ho fatto a mano, una perfetta sia come decorazione per l'albero che per i pacchetti, così da dare un tocco in più.
Sono due tipologie di decorazioni semplicissime, non ci vuole una laurea in architettura e design di interni per farle, per cui la spiegazione sarà molto breve, ma volevo darvi qualche tips per riuscire al meglio, anche (soprattutto) nel reperire il materiale.

Per entrambe le decorazioni ci serve
  • Fil di ferro diametro da 0.5mm ad un massimo di 1mm
  • formina a piacere (nel mio caso stella)
  • Pinza o pinzetta.

La formina non è indispensabile se avete una buona manualità, ma se volete fare qualcosa di un po' più complicato, vi servirà. Vanno bene anche quelle per i biscotti e in generale non vi consiglio un soggetto con delle linee troppo complicate o non si capisce nulla.
Il fil di ferro invece è importante, perché se è troppo spesso non riuscirete a creare la decorazione, ma anche se è troppo molliccio diventa un po' più scocciante. Io vi consiglio di prenderlo più sottile e al massimo di metterlo in due o in tre per essere più resistente.  Potete trovarlo dal ferramenta o nei negozi di bricolage ecc.
Quello che ho utilizzato io viene da un sito cinese. Lo trovate esattamente cliccando qui.
Super economico e non è affatto male. E sì, è da 0.3mm ma posso metterlo in più volte così da rinforzarlo. Sono due bobine, una dorata, che mi sembra ben fatta, e una argento, che mi pare leggermente meno resistente. Ovviamente se il fil di ferro è troppo sottile, non può avere la stessa resistenza di uno più spesso.


Decorazione Stella




Questa è la decorazione più semplice che piace un po' a tutti, e secondo me il risultato è molto carino, e si nota seppur nella sua semplicità. Inoltre l'artigianalità del tutto fa sì che queste stelline non siano tutte della stessa grandezza. Sono anche molto adatte a essere aggiunte come decoro ad un pacchetto regalo vista la leggerezza.
Non ci vuole molto a farla come potete immaginare, basta fare la forma col fil di ferro e inserire le perline. 
Le perline sono ovviamente reperibili nei negozi per bricolage o mercerie, ma io qui vicino non ho granché per cui mi sono affidato anche in questo caso ai vecchi e cari siti cinesi, ed in particolare Aliexpress, che in questo senso è davvero una risorsa.
Io ho acquistato le sferette (queste, non più disponibili), che hanno questa texture ruvida. Non sono dorate super brillanti, direi più un color champagne, ma a me vanno bene.
L'unica accortezza da sottolineare in questo caso è di prestare attenzione allo spessore del fil di ferro. Queste sferette sono piccole e leggere, per cui non serve un filo troppo grosso; inoltre hanno un foro di entrata e uscita davvero piccolo per cui rischiate che non passi. Anche quando create la struttura col fil di ferro, cercate di non renderla troppo stretta agli angoli o le sferette faranno fatica a passare.
E, non meno importante, nascondere un fil di ferro molto grosso, diventa più complicato.
Con 250 sferette ho creato circa 6 stelline con uno stampino da 6 centimetri.
Una volta finito indicativamente di inserire tutte le perline nel fil di ferro, in genere riprendo lo stampo e ridò forma al tutto qualora si sia un po' storto. E poi stringo le due estremità del fil di ferro che, essendo più sottile, si nasconde bene.
Per appenderle all'albero trovo molto carino un nastrino, invece del classico gancetto. Lo shabby che non guasta.


Decorazione sfera




La seconda decorazione è ancora più semplice della prima e non richiede molta manualità.
L'idea è nata dal fatto che sono tonto ed ho comprato delle sfere di polistirolo tristissime, che erano semplicemente ricoperte da uno strato sottile di glitter. Ho tentato di tingerle con uno spray (metodo che vi consiglio se avete delle sfere magari rovinate e di un colore diverso rispetto a quello che avete scelto per decorare il vostro albero) ma non funziona perché il polistirolo assorbe la vernice e quindi i viene tutto brutto e disomogeneo. Ho visto in giro ad esempio la classica sfera coperta da uno strato di iuta, magari arricchita da merletti. Carina, ma non avevo tutto questo tempo e temevo di far papocchi. Così mi è venuta in mente, forse dopo anni di bamboline vudù, di infilzare la sfera. Sempre su Aliexpress (giuro non è una marchetta!) ho trovato queste borchiette a forma di stella. Le ho applicate semplicemente appunto inserendole nella sfera, non è necessaria colla o altro. Ho cercato di dare una logica al disegno, seguendo uno zig zag, ma potete andare anche random. L'effetto per me è molto carino e mi piace il rilievo delle stelline.

Vi starete chiedendo a questo punto come mai questo post sia così in ritardo o così in anticipo.
L'inghippo è stato per me proprio la reperibilità dei materiali.
Ho ordinato questa merce da Aliexpress l'11 novembre 2015, ma molte delle cose sono arrivate appunto a fine dicembre/inizi di gennaio.
Capite bene che non aveva senso parlarvene prima.
Quindi se volete fare queste decorazioni o qualcosa di simile e dovete ordinare da questo sito cinese, conviene partire in largo anticipo per non arrivare al 28 dicembre a star lì a fare decorazioni.
Ovviamente, se non volete impinguare i pomeriggi di Barbara d'Urso come genitori assassini e degenerati, non fate questi lavori con dei bambini piccoli che possono ingerire e soffocare con degli oggetti così piccoli.

E nulla miei cari, questo è tutto per il momento. Spero di avervi dato qualche idea, o anche solo uno spunto per i vostri DIY.
A presto!





11 dicembre 2016

{Aggiornamento #55}
Pacco, doppio pacco e contropaccotto




No, non ho finto il mio rapimento per poi chiedere un riscatto ai miei, ché figuratevi se avrebbero pagato. 
Non sono nemmeno finito in una rissa fra chi tifa Heather Parisi e chi sostiene Lorella Cuccarini, ché non sono fan di entrambe e il programma l'ho visto a spizzichi e bocconi ma comunque non ci dimentichiamo chi parlava di comprare bambini come si fa al mercato del pesce. 
Semplicemente mi ha abbandonato il pc
Come già vi avevo annunciato, la tecnologia mi sta abbandonando.
Il pc già da tempo dava segni di cedimento, prima con generali problemi alla tastiera che sembrava ormai stanca di essere freneticamente percossa dalle mie dita. Che avrà mai di così importante da scrivere, si sarà chiesta. A nulla è potuto una tastiera (wireless) di emergenza: era peggio della collega.
Poi un generale incasinamento fra porte USB che rispondevano secondo loro volontà, così, in maniera intermittente, e l'audio ormai più simile ad una grattugia.
Non sono bastati aggiornamenti, preghiere, rimproveri, riavvii ed attese "quì seduto in una stanza
pregando per un sì" [cit.]. Non c'è stato nulla da fare, dopo 8 anni di onorato servizio, ho dovuto pensionare il vecchio notebook, e così adesso vi scrivo da un pc nuovo.
Ci vorrà un po' affinché mi abitui, reinstalli tutti i programmi e trasferisca i file più importanti, ma non importa. Ho recuperato tutti i commenti, ma ovviamente non riuscirò mai a leggere tutti i post arretrati. 
Che è successo nel frattempo?
Nulla di speciale, abbiamo soltanto votato per un referendum costituzionale che ci ha fatto un po' tutti chiacchierare e che ci ha lasciati perplessi per quello che sarà il futuro politico ed economico del nostro paese. La palla è passata proprio oggi a Paolo Gentiloni e si potrebbero sprecare battute sul fatto che se a Natale si è tutti più buoni.
Anzi, a proposito ci stiamo avvicinando alle feste e questo si che è un bel casino.
L'avete fatto l'albero? L'avete piazzata la mangiatoia con i pastorelli? Avete già dedicato All I want for Christmas is You al vostro amato?
Io no. L'atmosfera natalizia che mi avvolgeva già da tempo si è dovuta scontrare con una ben più solida carenza di tempo nel gestire tutto. E così mi ritrovo all'11 dicembre senza nemmeno una luminaria o quei glitter che ti restano incollati alle pantofole fino a Pasqua.
Niente.
Però ho quasi terminato di fare tutti i regali di Natale.
Yep. Alcuni li ho consegnati, così per un cambio taglie c'è sempre tempo, altri sono per strada, ma comunque ho ben focalizzato cosa dovevo donare a chi per cui non ho avuto così tanta difficoltà nella scelta.
Le difficoltà sono state altre. Ad esempio con Oysho, il sito di abbigliamento femminile.


Ho ordinato dal sito, perché non ho un negozio vicino, un regalo per mia sorella, pagando anche qualcosa in meno grazie agli sconti per il Black Friday.
Era preventivato che ci fossero ritardi e casini vari vista la mole di ordini che avranno ricevuto, ma alla fine il Black Friday serve a quello: iniziare a farci sperequare denari in vista del Natale.
Per quanto mi riguarda non è che mi sia proprio dato alla pazza gioia, anche perché alcuni sconti mi sembravano una pernacchia non molto velata (Tezenis, mi leggi?!). Ho usato altri sconti, successivamente, per fare un piccolo ordine da EccoVerde.
Il mio ordine da Oysho però non ha subito grossi ritardi, anzi è arrivato straordinariamente giorno primo dicembre. Il sito dà la possibilità di richiedere una confezione regalo con tanto di opzione di scontrino di cortesia e il bigliettino con un pensiero, opzione di cui io ho usufruito, o per lo meno credevo. 
Giorno uno mi arriva a casa questa busta, vado ad aprire il sacchetto, e ci ritrovo questa scatola bianca, bella, con impresso in oro il marchio. Unico neo è che non ci sta né il biglietto né un nastro che tenga chiusa la scatola. 
E va bene, dico, non si muore per un nastro o un biglietto mancato. Apro la scatola visto che c'ero e controllo com'è il regalo, e cosa ci becco dentro? Non solo lo scontrino con i costi, ma anche con le etichette con i prezzi appesi ai capi. Ora, posso capire che io sono un po' rincoglionito e non ho inserito la richiesta di scontrino senza costi, che in realtà però c'era, ma se ti chiedo un incarto regalo e pago (3.95€) per averlo, mi lasci i cartellini con i prezzi!?


Non è stato un reale problema, il regalo era per mia sorella e anche se le avessi messo un'insegna luminosa al led attorno alle etichette non si sarebbe formalizzata. Ma è proprio una di quelle questioni di principio per cui mi sale la cagnara. Inutile contattare il servizio clienti che al telefono non si sono nemmeno scusati.
Ma non mi fermo, spero però che gli altri pacchetti non debbano subire lo stesso iter. Ma di certezze ne abbiamo ben poche, ora nemmeno più la Gabanelli a Report, per cui figuriamoci.
Per il resto non so se riuscirò a fare un #Mammalovoglio Xmas Edition proprio perché sono in ritardo e non so quanto avrebbe senso ed utilità. Ho già in mente un paio di post a tema Natale, per cui credo che sia già ammorbante per alcuni, e poi è un attimo che arriva il 25 Dicembre.
Anzi la taglio qui 'sta lagna altrimenti faccio Capodanno, non mi resta che augurarvi una splendida domenica sera.
Ma a proposito, fatemi sapere come va!
Un bacio, a presto. 

03 dicembre 2016

{Recensioni film}
Animali Notturni
La famiglia Fang
La ragazza del treno

Non senza difficoltà tecniche riesco a parlarvi di tre film che ho visto negli ultimi mesi e di cui credevo di tenere in caldo le mie opinioni nella mia mente, invece si stavano freddando. Così ho preferito correre subito ai ripari. 

Animali Notturni (2016)


Titolo originale: Nocturnal Animals
Genere: drammatico
Durata: 116 minuti
Regia: Tom Ford
Uscita in Italia: 17 Novembre 2016
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Animali notturni mi è sembrato un film particolare. È un film che si fraziona in tante parti sia narrativamente, visto che ci sono praticamente tre filoni narrativi che si incontrano, sia emotivamente.


La prima parte infatti l'ho trovata un po' ansiolitica, mentre la seconda più lenta, in un paio di punti noiosa ma comunque interessante
Ho dovuto pensare un attimo per capire questo film e sono giunto alla conclusione che secondo me, guardarlo può smuovere due reazioni. Essendo un film che racconta vicende verosimili, chi lo guarda può restarne o particolarmente colpito, direi intimamente coinvolto, o restare in un ambito più superficiale riconoscendo la triste drammaticità degli eventi, ma non riuscendo ad entrarci in profondità.
Voi direte che è così per tutti i film fondamentalmente, ma qui questo scarto mi è parso ancora più evidente, specie ascoltando un po' le reazioni in giro, a volte contrastanti. Probabilmente molti non riescono appunto a farsi coinvolgere perché è un film che racconta una possibile realtà narrativa ed emotiva, che però risulta dura, fredda in modo costante. Animali notturni non è stato per me uno di quei film che riesce a darmi un range di sensazioni contrastanti fra loro, non passa dal bello al brutto, ma resta diretto, e crudo per tutta la sua durata. La conseguenza è che alla fine, o ti senti come la protagonista quindi partecipi in qualche modo attivamente all'enfasi emotiva, o ti dispiaci soltanto per lei, accettando, come si fa con la realtà alla fine, quanto è accaduto. 
Io mi son ritrovato in quest'ultima descrizione.
Non so se vi ho spiegato le mie impressioni in maniera chiara, ma per tirare le somme direi che Animali notturni mi è piaciuto, ha una certa estetica nella regia, nei colori e nelle immagini; gli attori sono tutti ottimi e probabilmente lo rivedrei una seconda volta ma non mi ha rapito fino in fondo.

Voto 7 e mezzo


La famiglia Fang (2015)


Titolo originale: The Family Fang
Genere: drammatico, commedia
Durata: 105 minuti
Regia: Jason Bateman
Uscita in Italia: 1 Settembre 2016
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Trama


Mi pare palese ormai come io venga attratto da film che sono tratti da romanzi per chissà quale strana ragione inconscia. In questo caso posso dire che ad attrarmi invece in maniera conscia è stata la storia che mi sembrava particolare ed originale.



Ed in fondo lo è, così come potrebbe sembrare interessante per gli argomenti che va a trattare, uno su tutti il rapporto genitori-figli. Tuttavia nello sviluppo La Famiglia Fang mi è parso un film strano. Ho dovuto pensare un po' prima di farmi una idea e mi è parso strano perché in fondo non è un pellicola complicata.
Ho apprezzato gli attori, questo sì. I personaggi un po' meno perché oltre che poco simpatici, sono pure poco approfonditi.
La storia di per sé viene raccontata in maniera molto lineare e consequenziale, senza grandi sbalzi emotivi o colpi di scena. Anzi a volte mi ha pure annoiato, soprattutto nella parte centrale in cui i protagonisti ricercano i genitori.
Inoltre, sebbene le tematiche sensibili potessero sembrare palesi e numerose, alla fine della visione ho fatto fatica a trovarle, probabilmente perché nessuna di queste tematiche viene approfondita. O meglio, ancora più in generale ho fatto fatica a trovare un messaggio in questo film. Mi ha lasciato così, un po' perplesso con sensazioni tiepide. Non mi ha fatto nemmeno generale simpatia seppur questo film viene definito anche come una commedia.
Magari non l'ho capito io, ma per me si merita giusto una sufficienza.

Voto 6

La ragazza del treno (2016)



Titolo originale: The Girl on the Train
Genere: drammatico, thriller
Durata: 112 minuti
Regia: Tate Taylor
Uscita in Italia: 3 Novembre 2016
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Trama


Come sopra, un altro film tratto da un libro che non ho letto. In questo caso ad avvicinarmi alla visione è stato probabilmente il gran parlare che se n'è fatto. Che penso de La ragazza del treno?



Penso che sia un film piacevole da televisione. Un film in cui la narrazione procede tutto sommato lineare fino ad arrivare all'epilogo finale, salvo alcuni momenti che ho trovato un po' inutili o strambi. Non mi è parso un film svelto: le sue quasi due ore le ho sentite scorrere ma non mi sono annoiato. Dall'altro lato però non posso nemmeno dire di essere rimasto colpito. L'ho trovato più coinvolgente de La famiglia Fang, perché chi più chi meno ci siamo trovati tutti a nuotare in un baratro da cui non riusciamo ad uscire ma la storia è comunque semplice; in sala molti avevano già spoilerato a metà visione il finale capendo subito come sarebbe andata a finire.
Anche qui non ho trovato grandi sbalzi emotivi e in verità a parte un po' di umano dispiacere non ho granché empatizzato con i personaggi, tutti un pochino vuoti di storia. Spuntano come funghi ma vanno bene giusto al momento.
Emily Blunt, per quanto abile in un ruolo drammatico, secondo me non riesce a cogliere in pieno il carattere di una donna che ha perso il senso dell'orientamento nella sua stessa vita, che è una vittima incosciente. Emily Blunt è troppo figa per questo è il massimo che ti sentiresti di fare per consolarla è sistemarle l'eyeliner e darle il tuo correttore per le occhiaie.

Voto 6 e mezzo


E con questo, per il bene di tutti, concludo, e non mi resta che augurarvi buon week-end al cinema e non.



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