27 gennaio 2015

{Ricetta}
Noodle (Star, Buitoni e Pier(ef)fect)

Sui vari social - Come dici? Non mi segui sui social?! Shame on you! - avrete visto che io continuo a postare foto di questi benedetti noodles, cotti, crudi e in mille variabili ed ho quindi deciso di sharare con voi tutto ciò che so e come sono solito prepararli.

Momento Superquark.

Essenzialmente il termine "Noodle" indica la pasta in sue molteplici varianti, che appunto possono differire per quanto riguarda i tipi di farine di cui sono composti e i condimenti. A lungo si è dibattuto se l'origine della pasta sia italiana o cinese, ma una scoperta archeologica ha rivelato che il primo esempio di noodles è stato ritrovato in Cina e risalga a 4000 anni fa. Ma è anche onesto affermare che alcune tracce (non di sugo) siano state rinvenute, sotto varie forme, anche in Europa e Asia. 
Sono reperibili nei supermercati più forniti, specie quelli in cui vi è una sezione dedicata ai cibi orientali, e generalmente sono fatti di farina di riso o farina di grano, con o senza uovo (a me con l'uovo non piacciono).

Una foto pubblicata da Pier (@pier_ef_fect) in data:
Fine Momento Superquark

Personalmente amo il cibo speziato e ovviamente i piatti orientali incontrano il mio gusto.
Non è che sia un esperto, ma appena posso mi piace provare cibi nuovi, ad esempio a Parigi provai il thailandese per la prima volta. Ottimo.
In commercio han tirato fuori diversi tipi di noodles da preparare velocemente e che ricalcano le ricette più diffuse, quindi al pollo, alle verdure, al manzo.
Penso che i più reperibili ed economici siano quelli di Star in barattolo, i Saikebon, con tutto dietro un progetto di marketing non da poco, ché la pasta rapida da cucinare esiste da secoli e non c'era bisogno di chiamarli "nudolini".

La comodità è che stanno in un barattolo, quindi non si sporca e si possono preparare più o meno ovunque. Ma quello che si ottiene è una versione in brodo, che sì, è una variante dei noodles, ma a me non fa impazzire. Inoltre li trovo leggermente troppo salati, e allo stesso tempo senza sapore.
Poi, sempre quelli di Star han tirato fuori la versione da fare in padella (pollo e manzo), leggermente più saporiti a mio avviso (specie quelli al pollo) e senza il problema del brodo.
Hanno seguito a ruota i signori Buitoni che però hanno fatto solo le varianti in padella al curry e al pollo. Quest'ultimi secondo me non sanno di nulla, mentre la versione curry è più saporita.


A queste versioni già pronte è possibile aggiungere pollo, verdure, gamberi, topi morti o gatti fritti a piacimento, ma volendomi evitare una bella manciata di olio di palma e esaltatori di sapidità ho pensato che potevo benissimo farli da me, prodigandomi quindi a cercare delle ricette.
Quindi vi propongo 3 versioni di Noodles: una facile, una facilissima e una per ebeti.

Ricetta Facile

Ingredienti per due persone:
  • 160 gr di noodles 
  • 2 peperoni
  • 2 carote
  • 1/4 cavolo cappuccio
  • 2 cucchiai di olio
  • mezza cipolla
  • curry
  • salsa di soia

Lavate e pulite le verdure e tagliatele più o meno a listarelle
In una padella, che io il wok non ce l'ho, fate scaldare l'olio, e poi aggiungete la cipolla tritata
facendola appassire leggermente. Man mano continuate a far cuocere le verdure, l'ordine è più o meno questo: cappuccio, peperoni e carote.
Non ho detto che potete aggiungere le verdure che volete, tipo le zucchine ma a me fanno mediamente schifo e poi non sono di stagione. 
Le verdure secondo me non devono appassire, ma nemmeno lessarsi quindi se vedete che asciugano troppo, aggiungete un filo di acqua e fatele dorare dolcemente. Mentre le verdure rosolano, preparate gli spaghetti come scritto sulla confezione: dai 2 ai 4 minuti. Io faccio tre, così posso farli cuocere un altro minuto in padella col resto degli ingredienti.
Quando gli spaghetti sono pronti, aggiungeteli alle verdure in padella, versandoci sopra un paio di cucchiai di salsa di soia e una bella spolverata di curry e lasciateli insaporire un altro minuto. 
Sta al vostro gusto decidere, io abbondo di curry ma metto poca salsa perché è molto salata e mi piace sentire i gusti delle verdure.

Ricetta Facilissima 

Ingredienti per due persone:
  • 160 gr di noodles 
  • insalatina sott'aceto
  • curry
  • salsa di soia 
Se non doveste avere tempo o voglia di pulire le verdure, una versione altrettanto buona prevede i sott'aceti soprattutto quelli in striscioline così non avete lo sbattone di doverli tagliare. Ovviamente la roba fresca ha un altro sapore, ma anche questa versione è buona a mio avviso. 
Sciacquate con acqua le verdure prese dal barattolo per eliminare un po' del sapore di aceto e procedete come sopra. I tempi di cottura sono leggermente inferiori, statevi accorti!
Buttate la pasta precedentemente cotta nella padella con le verdure e anche qui abbondante curry e due cucchiai di salsa di soia.


Ricetta per ebeti


Ingredienti per due ebeti:
  • 250 ml di acqua
  • 170 gr di noodles 
  • insaporitore per carne e/o verdure
  • curry
  • salsa di soia
  • paprika 
La ricetta per ebeti l'ho pensata ispirandomi alle bustine con la polverina da aggiungere ai noodles che ci sono in commercio. Se leggete gli ingredienti ci troverete dentro, fra le altre cose, cipolla liofilizzata e spezie varie.
In una padella mettete 250 ml circa di acqua e fatela arrivare ad ebollizione. 
Versate i noodles e lasciateli cuocere girando di tanto in tanto. 
Quando hanno assorbito buona parte (circa 2/3) dell'acqua, iniziate ad aggiungere abbondantemente le spezie in polvere a vostro piacimento facendo insaporire bene gli spaghetti. Io mixo i vari condimenti in polvere per carni, che contengono in genere rosmarino, sale, carote, pepe, alloro, basilico tutto liofilizzato. Ovviamente non può mancare il curry e la salsa di soia, ma anche un pizzico di paprika che a me piace molto.
Quando l'acqua di cottura sarà diventata una salsina cremosa, i noodles sono pronti.
Giustamente, la mia ricetta preferita.


Fatemi sapere se li provate e se avete altre idee!
Mangiate e riproducetevi (ma non troppo).



22 gennaio 2015

| La teoria del tutto |
The Imitation Game
| Big Eyes |
Come ammazzare il capo 2

La teoria del tutto (2015)


Titolo originale: The Theory of Everything
Paese di produzione: Regno Unito
Durata: 123 min
Genere: biografico, drammatico
Regia: James Marsh



Io in fisica al liceo avevo tre, figuratevi se conosco i dettagli della teoria del tutto o della vita di Stephen Hawking, ma una brillante pagella non serve per apprezzare questo film. 
In grado di andare oltre la semplice biografia, La teoria del tutto riesce a cogliere l'umanità dei suoi personaggi. Da un lato Stephen che a soli 21 anni vede precipitare la sua vita e la sua carriera a causa di una malattia, l'atrofia muscolare progressiva, che finirà lentamente per immobilizzare le sue capacità di movimento e di parola, ma non le sue funzioni celebrali.
I medici gli diedero due anni, siamo nel 1963. Ma Stephen sarà in grado non solo di superare la sua disabilità, continuando a scrivere e a studiare alle sue teorie e ad accrescere la sua fama, ma anche la malattia stessa vivendo molto tempo oltre la diagnosi dei dottori, e manterrà fino ai nostri giorni, non solo una mente eccezionale, ma anche uno spirito, ironico, fanciullesco e positivo.
Al suo fianco per buona parte della sua vita ci sarà Jane, la moglie devota fino alla santità o giù di lì.
Una donna che saprà gestire, supportare e sopportare il marito, la sua malattia, l'arrivo dei figli, una vita che probabilmente non era come l'aveva immaginata.
Jane prende buona parte della narrazione, sicuramente perché il film è tratto dalla sua biografia, ma non si scade nell'autocelebrazione: ognuno ne uscirà fuori con i propri pregi e i propri difetti, senza pietismo o compassione di sorta.
Grandissimi attori, da Eddy Redmayne, che trasforma letteralmente il suo viso per somigliare a Hawking, a Felicity Jones, che coglie a 360° il carattere di Jane, per un film romantico, drammatico, e molto molto emotivo ( forse troppo?).
Chi non s'è fatto il pianterello?

Voto 9
***

The Imitation Game (2014)

Risultati immagini per the imitation game locandina


Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito
Durata: 113 min
Genere: biografico, drammatico
Regia: Morten Tyldum

Una storia affascinante, intricata e intensa. In pratica se vi sto scrivendo è grazie anche ad Alan Turing e al suo genio. che creò il primo embrionale cervello meccanico da cui sarebbe nato il moderno computer e The Imitation Game ne è, in parte, la biografia. Una storia vera che a quanto pare restò nascosta per molti anni. Fra continui flashback fra il 1928 e il 1939, Alan stesso racconterà la sua vita, dalla gioventù, periodo in cui veniva deriso e ghettizzato da compagni di scuola e professori, all'ingaggio da parte del governo inglese per partecipare ad un progetto segreto con lo scopo di decifrare i messaggi in codice dei tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un Alan di certo non amabile e socievole, proprio a causa del suo passato, ma che col tempo evolverà come il suo progetto, aprendosi al prossimo e alla possibilità che collaborare con gli altri non sia un modo per svalutarsi, ma anzi spesso è indispensabile.
Tuttavia, finita la guerra, Alan si troverà abbandonato e solo, a dover lottare contro un mondo che non l'ha mai capito fino in fondo, non solo nella sua abilità ma anche nella sua umanità.
Bellissimo film, cast ben scelto. Peccato per Keira Knightley, secondo me un po' messa da parte rispetto al ruolo che riveste.

Voto  8
***

Big Eyes (2015)



Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Durata: 105 min
Genere: biografico, drammatico
Regia: Tim Burton

Altra biografia che tanto ormai ce le propinano a rullo. Questa è la storia della pittrice Margaret Keane  e di come, per anni, visse all'ombra del marito Walter, un agente immobiliare assetato di denaro e col pallino dell'arte, che si finse creatore dei celebri quadri raffiguranti bambini dagli occhi grandi.
Può suonare strano che una donna taccia così a lungo sulle menzogne dell'uomo che ha sposato, ma si tratta di una storia vera e trovandoci nel ventennio fra gli anni '50 e gli anni '70, risulta decisamente più credibile. Il film comunque non ci mostra dettagli sull'infanzia della protagonista, che magari possano darci un quadro più completo sul suo carattere.
Non so se invece Walter fosse davvero così caricaturale nel suo essere.
Che difetti ha questo film? Nessuno in particolare, ma risulta didascalico. Che la regia sia firmata da Tim Burton non si nota poi molto. Molto belli alcuni scenari, ricchi di luce e colori, una bella fotografia, ma ci sono scene che a mio avviso potevano essere caricate di significato. Invece il tutto si svolge in maniera lineare, come se un liceale venisse interrogato dalla prof. di storia dell'arte e iniziasse a ripetere. 

Voto 6 

***

Come ammazzare il capo 2 (2015)


Titolo originale: Horrible Bosses 2
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Durata: 108 min
Genere: commedia (ma della più becera)
Regia: Sean Anders

Chi mi segue da più tempo starà pensando che io sia recidivo, ed ha ragione. Effettivamente avevo visto l'anno scorso, bocciandola miseramente, la prima parte di questo film e non so cosa mi abbia spinto a vedere anche il sequel ma si sa che ho problemi seri. 
Mi è piaciuto? Ma neanche un po'! 
Devo però dire una cosa: se nella prima versione si cercava in qualche modo di innestare un contesto reale con faccende al limite dell'assurdo, questa volta sin dall'inizio il film punta all'inverosimile. Il risultato quindi è qualcosa di assolutamente irreale, ma coerente nella sua logica.
Il problema è che a me non fa ridere, è solo imbarazzante. E dopo i film sopraelencati è davvero la deriva del cinema.
Resta la domanda 
Ma qual è il senso della carriera di Jennifer Aniston?
Voto 4



20 gennaio 2015

{Aggiornamento #30}
Je suis Carlà

No, voi state mentendo. Gennaio  non sta finendo. Non siamo nel 2015. 
Il mondo é tutto una farsa e vi odio tutti.
Ok, magari meno melodrammatico, però è finito praticamente Gennaio e io sono ancora qui invece di essere diventato la nuova First Lady di un qualche stato.
Io e la mia amica Mich. 
Ora come ora potrei anche diventare la prima donna italiana visto che Napolitano ha smantellato baracca e burattini, e per fortuna direi. Ché secondo me il capo dello stato deve essere una mente sveglia, giovane, attiva, cosa che puoi essere anche a 90 anni, ma fino ad un certo punto.

Chissà se un giorno avremo un presidente della Repubblica omosessuale.
Magari fra venti o trent'anni, quando smetteranno di urlarci "culattone" durante i convegni in cui si promuovono "tecniche per guarire dall'omosessualità" e in cui si intende "difendere la famiglia". Ma difendere da cosa, che le famiglie si sfasciano da sole.
Però poi siamo tutti Charlie.
Ma Charlie cosa, che se mi dici che ho il sedere grosso ti denuncio per diffamazione.
Che porgi l'altra guancia non lo dice nemmeno più il Papa.
Certo, NON sosteniamo assolutamente il massacro di innocenti, e certo siamo a favore della TOTALE libertà di espressione, posso capire quanto siano stati drammatici quei giorni per i francesi, ma siamo davvero così esenti dal criticare e quindi accettare tacitamente il pensiero altrui, qualunque esso sia, specie quando questo, dall'essere caustico e provocatorio, diventa irrispettoso?

Il confine ovviamente è labile, ma io francamente non so astenermi, non so essere sopra le parti e non ho bisogno di un fatto di cronaca per affermare che devo essere libero di esprimere il mio pensiero,
Ho deciso: piuttosto che Charlie, voglio essere Carlà Bruni.

Stonata, ma con la pelle di un serpente.

Tipo che voglio poter dire apertamente che se due gemelli gay fanno coming out col padre al telefono, filmando tutto e mettendolo su YouTube (link) io lo trovo tristissimo, che va bene il coraggio, ma questa sovraesposizione dei fatti propri è una cosa che detesto. Avrei molto più apprezzato che il padre fosse stato lì con loro a raccontare come si sia sentito nel momento della confessione, magari rivolgendosi agli altri genitori, piuttosto che vedere loro due piangere. 

Tipo che voglio poter dire apertamente e direttamente a Zachary Quinto, che ha sbagliato a scegliere fidanzato, e che a posto di quella pennellona slavata e algida, poteva innamorarsi di una bellezza mediterranea solare e divertente, e persino siciliana. Tipo me.

Zachary e la pennellessa.

Scegliete voi la coppia.
Cose del mondo a parte, come state?
L'anno per quanto mi riguarda è iniziato con alti e bassi.
Certamente un alto è stata la neve, cosa davvero particolare considerando la mia posizione geografica.

Una foto pubblicata da Pier (@pier_ef_fect) in data:
In foto non rende ma son scesi fiocchi davvero grandi, e con essi un silenzio surreale.
Era trascorso esattamente un anno dall'ultima volta che l'avevo vista.

Poi è giunto il regalone di cui vi parlavo qui ovvero il nuovo cellulare. Ho optato per il Samsung Note 3 Neo, che è praticamente un ciabattone enorme ma molto comodo per chi come me ci legge e ci scrive. Passare da iPhone a Samsung è un po' traumatico ma mi ci sto abituando e sto imparando.
Ma la soddisfazione più grande è poter cantare questa

ogni volta che cerco di metterlo in tasca.

Altro acquistino è stata un'agenda. Già una semplicissima agenda senza quadri né righe su cui scrivere, presa da Tiger (dove ormai ho la residenza) a pochi spicci.
Non ho mai avuto un buon feeling con le agende cartacee abbandonandole nel giro di qualche tempo, invece così mi trovo molto bene. Ce n'era una versione con dei divisori di plastica, ma per me era fin troppo organizzata.
Ci appunto tutto dalle idee per un post, al film da vedere, a pensieri sparsi.
Nera, semplice ed efficiente.
Per il resto non ho fatto grandi acquisti con i saldi, anzi diciamolo pure, non ho comprato un bel niente, per la primordiale ragione che non mi serviva nulla.

I bassi invece non sono semplici da spiegare ma posso provare a farmi capire.
Immaginate la frustrazione di essere in un labirinto in cui siete certi, da cui, con impegno e sforzo sareste in grado di uscire e invece vi ritrovate a fare gli stessi gesti e le stesse azioni, che portano inevitabilmente agli stessi risultati.
Aggiungeteci che il labirinto è fatto di specchi, ed ognuno mostra un vostro difetto diverso.
Ecco.
La prima briciola è non accettare più gli atteggiamenti, o meglio, i meccanismi, che, alla fine, non portano a niente, ma che diventano un carico per la mente da gestire.
Complicazioni inutili, stress, chiamatele come volete.
Ma la mia concentrazione già farfuglia per conti suoi, ci manca solo spendere energie con gli squilibri emotivi altrui.


Buona giornata!






15 gennaio 2015

|Beauty Cues|
Skin-Care & Pulizia del viso (#2)

   Si torna a parlare di creme&cremine sempre col supporto della mia cara Rory e so che molti di voi odiate la cosa per cui io continuo incurante. 
L'importante è che quando esco di casa non mi lanciate i pomodori e le uova.

  Devo ammettere che ho superato le feste quasi indenne e sul mio viso, benché il carico di carboidrati non sia stato indifferente, è apparso un solo brufolo. Tuttavia sento la pelle un po' secca, specie guance e fronte, causa non tanto del freddo, visto che in Sicilia non è costante, ma del vento.
Sto cercando una soluzione, ma intanto vediamo la nuova routine cosa prevede.

Mil Mil Bio Natura - Detergente Viso Mani Delicato Purificante 
Beccata l'intera linea in offerta da Ipercoop, mi sono aggiudico questo detergente e lo shampoo, di cui parliamo un'altra volta, per l'onesta cifra di sei euro circa. Non glieli avrei dati sulla fiducia, e invece.
Intanto l'odore, limonoso ma non detersivo per  piatti, molto carino e tonificante; d'estate deve essere ancora più piacevole. Fa una schiumetta cremosina e deterge senza sgrassare troppo. La pelle è liscia e morbida ma lo vedo adatto a pelli normali e miste, non troppo secche. La consistenza è liquida ma l'erogatore è ben fatto e non sputa fuori troppo prodotto.
Anche sul corpo, per emergenza, davvero buono.

Collistar - Linea Uomo Crema Viso Superidratante Lenitiva
E' stata un regalo perché io ho un problema con le linee uomo dei marchi di profumeria: non idratano. La logica delle case cosmetiche vuole che all'uomo non piaccia ungersi e massaggiare a lungo la crema.
Ed è vero, a chi piace stare unto? Ma non chiamatela "superidratante".
Io la trovo una crema vuota, seppur con una consistenza abbastanza densa - fa pure la scia bianca. Ne devo scatafottare un chilo, e sento comunque la pelle tirare. E' come se, pur assorbendosi subito, non idrati profondamente. L'odore inoltre è bruttino: una sorta di erbetta plasticosa
A malapena una crema da giorno, e giuro, che a me non sta cadendo ancora la faccia.

Viviverde Coop - Crema Contorno Occhi Rivitalizzante Protettiva
Partiamo dal nome: non è una crema, ma più che altro un gel/fluido. Non rivitalizza né protegge un piffero, è un idratante molto leggero che si assorbe facilmente, altro che pelli mature. Alle prime applicazioni mi ha dato una sensazione come di calore sul contorno occhi, ma senza alcun rossore. Dopo un po' non l'ho più avvertito. Sinceramente, per le mie esigenze, è quasi acqua fresca. Ma chi magari vuol prendere l'abitudine ad usare un prodotto specifico per la zona, non vuol spendere troppo, non ha grossi problemi, sarà soddisfatto. Non ha odore, quindi guadagna un punto.

Alkemilla - Addolcilabbra Lime
Alkemilla - Addolcilabbra Cioccolato bianco

Ve ne avevo già parlato nel mio post sui prodotti utilizzati a Parigi, e la mia opinione resta la stessa. Danno una buona idratazione, creano un buon film, non troppo unto o ceroso, che protegge bene dal freddo, e lasciano le labbra morbide.
Le profumazioni sono poco decise.
Cioccolato bianco non sa quasi di nulla, o almeno secondo me sa di burro di cacao; decisamente meglio Lime, seppur non persistente a lungo.


Phytorelax Laboratoires - Crema Corpo Bergamotto di Calabria
Non è che io abbia a cuore i signori della Phytorelax Laboratoires e non voglio farli finire in cassa integrazione, ma, seppur la scorsa volta una loro crema non mi sia piaciuta, ho deciso di dar loro un'altra chance per una motivazione tutta venale: era in offerta 2.90€, un prezzo onesto per una crema da un inci decente.
E mi sono sbagliato ancora. Una crema leggerissima, dall'idratazione quasi assente. Carino il dispenser, si stende bene, si assorbe subito - e te credo - ma io che ho una pelle del corpo normale (ora un filo più secca) l'ho terminata in un mesetto. Odore gradevole, agrumato, ma tempo due minuti e te ne potevi scordare.
Bocciata.

Ho deciso di parlare anche dei prodotti che uso settimanalmente per una pulizia più profonda così da prendere due piccioni con una fava e non fare post separati, per cui d'ora in avanti sarà così.
Prima o poi, quando troverò qualche scampolo di tempo, vorrei fare, se vi interessa, un post con tutti gli step per la mia pulizia del viso completa, da fare una volta al mese o in caso di molte impurità
Quindi voi pelle perfetta wannaber come me, state sempre e comunque tunnati ché non si sa mai un giorno mi svegli e partorisca questo post e magari ci scambiamo tanti consigliucci che fanno sempre bene al mondo.
Intanto mi limito a due prodotti, come sempre.

Kyoku for Men - Exfoliating Facial Scrub
Lo scrub viso (quasi) perfetto: giusta densità della crema, giusto spessore dei granelli. Lascia la pelle liscia, morbida, pulita e non secca. Fa il suo dovere. Pur essendo un travel size da 20ml ci ho fatto diverse applicazioni, in parte mischiandolo a quello di Bottega Verde che ho odiato, dovendolo terminare.
So che il marchio è venduto nelle profumerie La Gardenia, che io non mi trovo nei paraggi. 
Da provare.

Montagne Jeunesse - Maschera Antistress ai Fanghi del Mar Morto.
La Montagne Jeunesse ha una serie di maschere viso davvero sfiziose, soprattutto per le varie profumazioni, costano poco, sono reperibili, ci fai più applicazioni, ma alcune secondo me sono un po' inutili.
Fra le inutili ci metto questa al fango del mar Morto. Ha un odore argilloso non molto piacevole, e un colorino grigino smorto. L'effetto sulla pelle non è male, pulisce, chiude i pori, ma niente di speciale. Manca un quid che non me la fa amare, e credo riguardi soprattutto il fatto che gli effetti che dà non durino a lungo. Ha di buono che non secca troppo la pelle.
In caso di necessità.


Queste sono le review dei prodotti viso del periodo. Vi mando tanti baci e ci sentiamo presto!


10 gennaio 2015

| Il ragazzo invisibile |
Magic in the Moonlight
| Maleficent |
Dallas Buyers Club

Altra quintalata di film visti nell'ultimo periodo, tutti più o meno piacevoli e scorrevoli, e anche abbastanza recenti, ma non tutti imperdibili.


Il ragazzo invisibile (2014)


Paese di produzione: Italia, Francia
Durata: 100 min
Genere: drammatico, fantascienza
Regia: Gabriele Salvatores

Si è fatto un gran chiacchierare per questo primo "film sui supereroi" fatto in Italia e con un regista italiano, che mi son fatto trascinare con tutti i capelli.
Il ragazzo invisibile pare sia un esperimento che però parte un po' in sordina, con una storia poco verosimile: Michele un tredicenne, che è costantemente bullizzato dai compagni di classe, ma non semplicemente con scherzetti. 
No, il suo aguzzino porta ogni giorno a scuola una pistola spara vernice lunga mezzo metro solo per spaventarlo e ci gira per i corridoi come nulla fosse. Un po' too much.
Ma anche Michele non sta messo meglio, fissato com'è con Stella, la sua compagna di classe bionda&bella&brava. Ma fissato al punto da filmarla col cellulare, che ci sono gli estremi per una denuncia per stalking. 
Uno sfigato cronico che non riesce ad uscire dal tunnel.
Quando però Michele scopre il suo potere, tutto si evolve in un action movie che riesce ad intrattenere ed ad appassionare con qualche colpo di scena. 
Ma riuscirà il giovane ragazzo a difendersi da chi vuole sfruttare la sua specialità per farne un esercito invincibile?
Il ragazzo invisibile mi è parso un film carino, senza grandi picchi positivi o negativi, mi sento di definirlo "simpatico": non dà nulla di particolare, ma non toglie nulla e non annoia troppo.
Bravi gli attori più giovani, un po' meno brava la Golino, o meglio il personaggio che interpreta dà un po' sui nervi, troppo puccipucciosa come madre/poliziotta.
Pochi gli effetti speciali, ma trattandosi di una pellicola italiana sono fatti discretamente.
Faccio una media tra la prima parte, che pretende di essere reale ma non lo è a mio avviso, e la seconda che ha tutti i connotati del fantascientifico, probabilmente con un po' più di coerenza. 

Voto 7


***

Magic in the Moonlight (2014)


Risultati immagini per Magic in the Moonlight


Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Durata: 97 min
Genere: commedia sentimentale
Regia: Woody Allen

Non sono un grande estimatore di Woody Allen, anzi, se devo essere proprio proprio sincero trovo sia sopravvalutato grazie al successo di alcune pellicole, tuttavia avevo voglia di un film senza tanto impegno ed effettivamente questo Magic in the Moonlight è tale. 
Un po' (parecchio?) scontata la trama: un lui, Stanley, arrogante, con un ego immenso e chiuso nelle sue convinzioni; una lei, Sophie, dotata di grazia e leggerezza, pronta a farlo ricredere.
Carino il messaggio che probabilmente vuole mandare: credere un po' alla magia, uscire dai propri schemi, lasciarsi andare, anche agli altri, non sempre è un male, ma anzi, a volte può farci scoprire belle sorprese.
Non so, Woody, era questo ciò che intendevi? Perché sinceramente non è proprio una rivoluzione. Fammi sapere, ti mando un bacio.
Tanto amore per la dolce Emma Stone, ma per favore fate qualcosa per quegli occhi a palla.

Voto 6 -


***

Maleficent (2014)


Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Durata: 97 min
Genere: fantastico, azione, sentimentale
Regia: Robert Stromberg

Io sono rincoglionito ed ero convinto che Maleficent raccontasse da un altro punto di vista la storia di Biancaneve, ma ovviamente Malefica è la strega de La Bella Addormentata nel bosco, quindi ho già sbagliato. Si tratta di una riedizione abbastanza diversa dove la nostra cattiva di turno ha certamente un lato più umano e valide ragioni per provare così tanto odio verso gli altri. Ed anche gli altri personaggi sono particolarmente carichi di umanità, ad esempio Re Stefano e la sua brama di potere che lo porterà alla follia più estrema.
Una versione con un intreccio narrativo carino e in grado di far sorridere qui e lì. 
Angelina Jolie non sempre risulta molto convincente, ma recitare ed essere espressivi con due zigomoni di silicone non deve essere molto facile. O forse è lei che proprio non c'è.
Comunque, come per Frozen, mi aspettavo un po' di più.
Resta un film carino, da vedere specie se avete bambini, con effetti speciali coinvolgenti, e buoni sentimenti. 

Voto 6.5


***

Dallas Buyers Club (2013)


Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Durata: 117 min
Genere: drammatico
Regia: Jean-Marc Vallée


Suggeritomi dalla mia adoratissima Rory ormai mesi or sono, ho potuto recuperarlo solo pochi giorni fa. Ed ho fatto bene. Dallas Buyers Club mi è parso un po' il proseguo di The Normal Heart, in quanto siamo sempre negli anni' 80 e la tematica riguarda sempre l'AIDS, ma vista dall'ottica di Ron Woodrof un eterosessuale un po' retrogrado, rude, e omofobo, scommettitore da rodeo, convinto che la malattia potesse essere contagiata solo fra omosessuali. 
E invece si ritroverà malato e, in teoria, ad un passo dalla morte. Ma, al contrario della diagnosi medica, riuscirà a proseguire la sua lotta contro la malattia per altri sette anni, autocurandosi con farmaci all'epoca non consentiti negli Stati Uniti e finendo per crearsi un vero e proprio giro di clienti, i buyers, bisognosi di ricevere gli stessi trattamenti.
Assieme all'evolversi di questo giro illegale di farmaci, Ron ammorbidirà il suo carattere, si aprirà verso quelle persone che fino ad allora aveva maltrattato e allontanato.
Ho letto che il film si discosta dalla storia reale, sia per quanto riguarda il personaggio, che per la questione del farmaco utilizzato per controllare l'HIV, ma resta una pellicola forte, intensa, ben costruita e a tratti commovente. Un difetto forse sono alcune scene un po' troppo lunghe.

Voto 8





05 gennaio 2015

The (Post-) Christmas Tag

Primo post dell'anno un po' in sordina, giusto perché anche i neuroni stanno in vacanza, e me la prendo comoda.
Qualche giorno fa la nostra Doppio Geffer mi aveva taggato in alcune domande inerenti al Natale, ma, visto che le festività sono praticamente finite e che palle si torna a lavurà, ho deciso di rivolgere queste domande, ove possibile, al passato per tirare un po' le somme e chiacchierare sulle ultime due settimane.


1) Quando hai  fatto l'albero di Natale e chi l'ha decorato? Quando lo smonterai?

Per la prima volta da quando ho memoria, l'albero in casa è stato decorato esattamente giorno 8 Dicembre. Anzi ho iniziato giorno sette in serata, per finire appunto il giorno dopo.
Ogni anno sono io a decorarlo, quest'anno financo inventandomi decorazioni handmade. Al massimo qui e lì si aggiunge anche mia madre o qualche sorella a dare una mano.
Quanto a toglierlo devo dire che mi ha già un po' stufato, per cui mi sa che quest'anno niente Pasqua con l'albero di Natale.

2) Luci bianche o colorate?

Per me deve essere tutto abbinato: il mio albero è stato bianco e oro, per cui ho scelto le luci dorate. Invece gli scorsi anni avevo luci rosse e dorate, in abbinato alle decorazioni.
Non dite nulla sulla mia psicosi, grazie. 

3) Che cosa hai fatto durante le feste di quest'anno?

Ho accennato che il Natale è stato molto tranquillo, passato in famiglia, ma era ciò che volevo così da poter stare nel mio ovulo al caldo, cacciando via ogni qualsivoglia malinconico pensiero.
Allo stesso modo ho trascorso capodanno, forse anche un po' più sottotono. Considerato anche il fatto che sono stato raffreddato come una ciabatta, dove volevi che andassi?!
Mi sono concesso giusto un brindisi davanti ai fuochi d'artificio, bardato di sciarpe e cappotto effetto Alaska.

4) Qual è la tua bevanda preferita di Natale?

Acqua.

5) Panettone o Pandoro?

Cos'è, la pubblicità Coop? Pandoro grondante di crema al cioccolato.

6) Qual è/qual'è stata la tua canzone di Natale preferita?

Quelle che ho ascoltato più frequentemente non sono esattamente classici, e sinceramente non ho ascoltato tantissimi brani natalizi, ma dovessi fare una classifica direi:
7) Sci o slittino?

Non so sciare né slittare e io e lo sport siamo vicini come Salvini è vicino alla tolleranza. 

8) Qual è il tuo profumo preferito invernale?

In genere il profumo dei dolci da forno, per una questione molto pratica: d'estate fa caldo, l'ultima cosa che mi verrebbe in mente è di fare la brava massaia davanti al forno.
Adoro la cannella, e infatti pochi giorni fa ho fatto i Cinnamon Rolls, che se vi interessa vi lascio la ricetta.

Se invece dovessi scegliere una Yankee Candle, il mio must è Honey & Spice.
E' proprio una fragranza ricca di aromi, dolce al punto giusto, che per me fa subito inverno, Natale, feste, coccole e chili in più.

9) Dimmi la tradizione che preferisci del Natale.

Sicuramente addobbare casa e concedersi qualche momento in più famiglia. Tutto sommato non mi spiace nemmeno passare di casa in casa per gli auguri, salvo che per un paio di persone che eviterei volentieri.
Ho fatto una considerazione: l'anno scorso, se ricorderete, ho passato il capodanno fuori casa, e mi sono un po' pentito perché quelli in famiglia credo siano attimi che non tornano più. So che può sembrare un discorso mieloso e stucchevole, ma in fondo, e per fortuna, in casa non ci sono tensioni tali per cui solo soltanto le festività si pone una falsa tregua, mentre durante l'anno ci si odia. 
Anzi, è più probabile il contrario!

10) Se potessi vivere in un film di Natale, quale sarebbe?

Penso in una qualsiasi versione di A Christmas Carol, oppure vorrei fare la baldraccona impellicciata in un cinepanettone stile Vacanze di Natale '95.
Ma se proprio posso sognare in grande, vorrei essere parte del Christmas Special di Downton Abbey.

11) Qual è stato il colore del tuo Natale?

Quest'anno assolutamente bianco, lo era anche il mio outfit.

12) A Natale sei stato in pigiama o vestito elegante?

"Vestito elegante" è un parolone. Certo non mi va di restare in pigiama come lo sciancato di turno che quando arrivano i parenti si presenta con la felpa, le pantofole e i capelli spettinati come faccio il resto dell'anno.
Piuttosto scelgo un outfit casual, una maglioncino e un pantalone, come vi avevo mostrato nell'aggiornamento in cui parlavo di ultimi acquisti.

13) I regali li hai aperti la vigilia o la mattina di Natale?


Sempre aperti la vigilia, o il giorno in cui li ricevo, ché pare brutto non dire che ti è piaciuto subito. E se poi non riesci a vedere la persona che ti ha fatto uno splendido regalo per ringraziarla, come fai?

14) Cosa preferisci, il pranzo di Natale o i dolci?

O uno o l'altro, non mangio molto. Il pranzo, forse.

15) Un augurio?

Quest'anno mi sono sbilanciato parecchio negli auguri con un video, che Berlusconi a confronto sembrava in un tutorial di ClioMakeup, e una poesia che secondo me dà il senso di un anno di cui non si sa ancora nulla.
Di auguri ne ho ricevuti tanti, ma non so mai come rispondere proprio perché vorrei augurare l'anno migliore possibile, ma in 365 giorni di cose ne accadono e non tutte possono essere positive. Mi auguro però che possiate affrontare ciò che verrà, in qualsiasi forma si presenterà, con la maggiore carica, positività e voglia di fare possibile.
Vi auguro di mantenere l'equilibrio e di perderlo solo se così possiate ritrovarlo.


Non taggo nessuno giacché le feste sono finite, ma se volete, potete rispondere comunque nei commenti o sul vostro spazio.

A presto!

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