Letterina a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
lo so, quest'anno sono stati in molti a scriverti che la crisi ci ha ridotti a tarallucci e vino, per chi ce l'ha, ed anche l'originalità scarseggia. Io quando ero ancora un bambino ti ho scritto tante volte e tu vecchiaccio che non sei altro, non mi hai mai considerato, infrangendo ogni mia qualsivoglia speranza di vedere espressi i miei desideri. 
A me che son sempre tanto buono.
A me che nemmeno clicco il pollice verso su Youtube.
A me che non ho ancora venduto l'anima al diavolo pur di potermi rifare il naso e un'addominoplastica.
Insomma, io alla fine ci ho perso le speranze con te e non ti ho scritto più.
E confesso di essere arrivato persino ad augurati le peggio cose, tipo che una renna ti si infilasse lì dove non batte il sole, o che la barba ti prendesse fuoco con la stufetta alogena. Col tempo sono anche arrivato a pensare che fossi solo un vecchio provolone, che pur di molestare donne e bambini, usassi quest'aria dolce e paciosa.
Ma quest'anno no, quest'anno ho voluto darti un'altra possibilità e poi sono stato tanto buono per cui mi pare giusto chiederti un paio di cose.
Ma no, non per me che tutto sommato non me la passo male, ma per altre brave persone sparse per il mondo.
Caro babbino quest'anno porta a Giorgio Mastrota un programma tutto suo, che pure a Natale si struscia con i materassi, magari toglilo a Barbara d'Urso che ne ha almeno due e che ormai ha finito le finte espressioni di stupore e compassione.
Porta una bella protezione solare a Carlo Conti che fra un paio di anni avrà più rughe di uno shar-pei. E, a proposito di cani, fa che Dudù abbia un destino più allegro di leccare i piedi ad un vecchietto per svegliarlo. 
Anche perdersi in tangenziale, sono certo che al confronto lo renderebbe felice.
Caro Klaus, tu che tutto puoi, porta un po' di morigeratezza a Gigi d'Alessio, ed uno struccante ad Anna Tatangelo. E, visto che ci sei, porta un paio di cuffie insonorizzate a tutti i loro fans. 
E se puoi porta due dita di stoffa per gli orli di Mariah Carey, che soffre della sindrome del culo all'aria.
Fa che Brunetta raggiunga l'altezza uomo, non tanto per lui quanto per i giornalisti che a star chini avranno mal di schiena. Non so, portagli il tacco 25 di Lady Gaga, e se proprio ti avanza tempo facci sapere se lei e Christina Aguilera hanno fatto davvero pace o in privato si strapperebbero i denti a vicenda.
Fa in modo che Carla Gozzi smetta di cantare e ritorni a smerdare ragazze meglio vestite di lei. Piuttosto ridalle il programma con Enzo Miccio che prendiamo 2 piccioni con una fava e so da subito che canale evitare. Porta, carissimo San Nicola, una bestemmia sulla bocca di Milly Carlucci, così anche solo per un attimo smetterà di essere fintamente impeccabile come i suoi capelli. Porta un Grammy a Katy Perry che son dai tempi in cui andava in giro a baciare ragazze che lo aspetta, e magari toglilo a Adele, che tanto se non sono commestibili non se ne fa nulla.
Porta due stracci a Rihanna, così almeno smetterà di andare in giro ignuda, e se puoi regala a Miley Cyrus una museruola, così evita di far prendere aria alla lingua...sperando non la usi come un feticcio sessuale.
Caro Papà Natale, avrei ancora molto da chiederti ma so che il tempo stringe e che hai tanto da fare. Non ho desideri da scriverti in questa letterina per i miei cari, per i quali, come dice la réclame, ogni giorno voglio il meglio, ma vorrei un po' di serenità per i miei lettori, stagionati e freschi che siano, che, mischini hanno avuto solo la sfortuna di imbattersi nel mio blog e di voler restare a leggere ogni rigurgito della mia vita.
E se proprio non puoi esprimere i sogni di tutti, fa che almeno possano passare delle bellissime feste, nel miglior modo possibile e con le persone che amano.
Altrimenti verrò io a darti fuoco, iniziando dai peli delle chiappe.
Con affetto,
il tuo sempiternamente adorato Pier.



Candle(s)
Cosa sono le Yankee Candle e come si usano

Nell'aggiornamento di un po' di giorni fa vi avevo accennato che ormai sono in fissa con le Yankee Candle, e anche se ormai ve le tirano dietro ad ogni passo tipo riso agli sposi, io mica posso non dire la mia.


Confesso che all'inizio ero scettico e mi contorcevo ogni volta che ne sentissi parlare, e attingendo ai miei studi in sociologia, cercavo di capire come mai fossero tanto famose. Ché io mi pensavo fossero una moda tipo le espadrillas e i capelli a spina col gel: facevano schifo ma tutti li volevano. E poi a vedere tutto 'sto stuolo di fringuelle pimpanti, il dubbio che dietro ci sia tanto marketing e tanta azienda, mi era venuto.

Giunti però i primi freddi, mi sono impuntato: dovevo provare queste benedette Yankee Candle, dare loro un'altra chance. Le volevo, le bramavo, le desideravo e dovevo trovarle. E così è stato.
Ma per parlarvene meglio, togliervi qualche curiosità e confrontarmi, mi faccio delle domande e mi do delle risposte. Nnamo Marzù!

  • Cosa sono le Yankee Candle?
Yankee Candle è un marchio US di candele per la profumazione della casa e per auto. Esistono diversi formati, dalle jar grandi, alle medie, fino ai lumini e alle tart da brucia essenze, agli spray, ai diffusori elettrici.




Sono tutte composte da paraffina e aromi naturali. La particolarità sta nella scelta di fragranze, ampia e aggiornata, ad esempio la collezione autunnale e quella per il periodo festivo. Potrebbero essere suddivise in Cibi e Spezie, Festivi, Frutti, Fiori, Freschi, più alcune edizioni speciali, così son tutti contenti e loro vendono candele tutto l'anno.

  • Dove reperirle e quanto costano?
Esistono negozi monomarca Yankee Candle nelle grandi città, come quello che ho visitato a Bologna, ma si possono trovare anche da Coin e in alcuni negozi di articoli per la casa. Ovviamente basta fare una ricerca online per scoprire i rivenditori anche via e-commerce (Amazon ad esempio). Il costo va dai 28 euro per la giare grandi, a 2,19€ per le singole tartine. I prezzi variano a secondo se le reperiate online o in negozio, e comunque nel tempo ci sono stati dei rincari.
Ogni mese due fragranze vengono scelte come fragranze del mese e quindi hanno un 25% di sconto.

  • Come si usano?
Le jar, i sampler e le tea light contengono già lo stoppino per cui possono essere utilizzate direttamente; le tart invece hanno bisogno di un brucia essenze, come quello per gli oli essenziali. Non tutte le profumazioni sono reperibili in tutti formati. 

Il mio brucia essenze: fa il suo dovere.

Il bruciatore è un semplice piattino con sotto uno spazio per poter inserire una candela neutra che possa sciogliere la cera e far diffondere l'aroma. Esistono ovviamente originali, ma li reperite anche nei negozi di articoli per la casa, e i negozi tutto ad un euro, tipo questo che vi ho mostrato su Instagram.

  • Quanto durano? 
La combustione va dalle 150 ore delle jar grandi, alle 6 delle tealight, alle otto delle tart. Ovviamente sono numeri approssimativi. Inoltre, in base alla profumazione, alcune sono più intense e persistenti nell'aria anche dopo averle spente, altre svaniscono più velocemente.

  • Opinioni personali, tips e consigli.
So bene che, come mi avete fatto notare, non costano poco, ma resta uno sfizio del tutto superfluo. Da brava massaia, tuttavia, posso darvi qualche consiglio per non spendere troppo.
Intanto io prediligo le tart, perché costano poco, e basta tagliare e far sciogliere un quarto di cialda per profumare, o anche meno. Questo quarto di cialda profuma per 4 o 5 ore, e spendendo poco posso provare varie profumazioni. Oltretutto, avevo provato la giara grande della Yankee Sicilian Lemon, ma non profumava nemmeno ficcandocisi dentro e dandosi fuoco col moccolo. Cosa che mi confermò anche un'altra ragazza, quindi non è che dici sei tu Pier ad avere la sfiga.

Le tart invece sono quasi tutte intense, ed è per questo che è meglio bruciarne piccoli pezzi, ma soprattutto consiglio di cercare un negozio fisico in modo tale da poterne sentire gli odori di persona.
Queste candele mi hanno dimostrato più che mai quanto i profumi siano soggettivi: se ad altri fanno schifo, a te magari piacciono e viceversa, quindi una descrizione serve a poco, meglio chiedere al proprio naso. Quindi attenzione! Non esistono profumazioni buone o profumazioni pessime, va a gusto.

Bisogna dire che alcune sono piacevoli da tenere accese anche un paio di ore, altre una volta sciolte e emanato l'odore, possono essere troppo intense per cui preferirete spegnerle.
Ma come fare a risparmiare?
Intanto il brucia essenze: ne esistono anche di economici, online o nei negozi a tutto un euro.
Le tea light inodore da accendere sotto si trovano a pochi spiccioli, anche in pacchi da cento. 

Indicativamente tutte le tart possono essere riaccese un paio di volte, ma ovviamente l'odore diventa più debole e per alcune profumazioni varia. Io mi regolo così: la durata di una candelina corrisponde all'incirca alla durata di un quarto di cialda, diciamo 5 ore. Inoltre si capisce a naso: quando la tart non ha più profumo, o sa di cera, ha finito la sua vita e va tolta.
Finito il periodo di profumazione basta mettere il bruciatore in freezer per qualche minuto e la cialda viene via che è una bellezza. Se dovessero restare dei residui di cera basterà accendere "a vuoto" il brucia essenze e pulire i residui con un fazzoletto di carta.
Periodicamente se lo ficcate sotto l'acqua male non gli fa.

Che farsene di tart che non ci soddisfano? Mettetele negli armadi e nei cassetti come le classiche bustine che sanno quasi sempre tristemente di lavanda.
Cosa fare con i fondi delle tea light usate per sciogliere le tart? Le ricicliamo per fare delle decorazioni natalizie.

E questo è quanto riguardo le linee generali sulle Yankee Candle. Se volete saperne di più vi lascio gli altri post con le mie opinioni sulle singole profumazioni.
Qui invece rispondo ad altre domande "indirette" su questo e altri brand.

Voi le conoscevate? Le usate? Avete consigli da darmi?

Intanto vi mando un bacio, e vi auguro buona domenica!



#backtoseries chapter 2

Sebbene sappia che vi siete scordati di me volevo farvi notare che non ho fatto ancora ciaociao con la manina a questa terra. 
Sono stato solo impegnatissimo lasciando che si accumulassero polvere e fuliggine fra queste pagine. 
Ma ora sono tornato e di cosa parliamo? Di serie tv, unica delizia in un periodo di #maiunagioia.
E quindi colgo al balzo la pausa festiva che ha stoppato la programmazione, per fare un po' il punto della situazione.
Ci eravamo lasciati l'ultima volta con l'attesa per il ritorno delle nuove stagioni, e adesso non solo sono tornate, ma sono anche belle che proseguite. Quindi vediamo come butta un po' l'andazzo, che l'età avanza e non ci capisco più un qualcosa che fa rima con andazzo.
Vi preannuncio che sicuramente ci saranno briciole di spoiler, quindi se non seguite questa o quella serie e avete intenzione di iniziare, non leggete. O fate come volete ma poi non lamentatevi.

Revenge

Revenge, che resta sicuramente fra le mie preferite, ci ha lasciati per tornare il 5 Gennaio, ma il bilancio per queste prime 10 puntate è più che positivo. Finalmente se semo tolti di mezzo quella chiavica dell' Americon Inititative che non faceva altro che creare confusione in una storia già abbastanza contorta. E pure la nostra cara Emilia ha finalmente deciso di porre fine agli interventi chirurgici di Victoria Grayson e incastrarla in quella che sarà la chiusa del suo piano perfetto, per poi sparire per sempre al fianco del suo gnocchissimo Aiden. 
Sembra quasi che l'arco temporale che ha coinvolto la seconda stagione sia stata una parentesi e anche i personaggi stessi hanno ripreso il loro ruolo principale. Non so se quello sia stato un tentativo ( per me mal riuscito) di allungare la storia e garantire longevità al telefilm, fatto sta che questa nuova stagione è più scorrevole della seconda, non si incaglia in vicende o personaggi inutili. Un esempio? Patrick, il figlio dal sapore di corna di Vittoria. E' arrivato e in un paio di puntate ce lo siamo liquidati, non avendo in effetti alcun ruolo portate nella vicenda. Rispunta però nella decima puntata, la quale si è dimostrata un poco poco forzata ma sicuramente ha aperto uno squarcio con tantissime incognite per il futuro.
Aspettiamo quindi il ritorno e speriamo bene.
The Vampire Diaries

Sono un po' incerto su questa quinta stagione di TVD. L'aspetto positivo è sicuramente aver eliminato Silas, il quale stava iniziando a crearmi seri fastidi, ma per il resto la storia non brilla per originalità. Un dottore che sperimenta sui vampiri, mi perculate per caso?! Non mi convince, e il fatto di essere arrivati alla decima puntata senza esserselo tolti definitivamente di mezzo non mi fa ben sperare. Altra nota positiva sicuramente è stata la presenza di Catherine che fa letteralmente risvegliare i morti. Ho paura, vista l'ultima puntata, che ritorni preponderante il triangolo Elena, Diiiimon e Daffy Duck. Che la magia del Natale ce ne scansi e liberi. Il 23 gennaio sapremo la verità.

The Originals


The Originals si è dimostrato sicuramente un buon prequel, come mi aspettavo. Sia chiaro, non è un telefilm epico, anzi. E' iniziato bene ( salvo la primissima puntata, che sembrava una serie di vecchie scene unite con Power Point), con molta grinta, ma poi si è perso un po' nel racconto. Si gira sugli scleri di Klaus, sulla lupotta e la pagnotta che ha in grembo, sull'affetto sempre più forte fra Elijah e Hayley, ma bisogna andare oltre. La parte più interessante è forse il fatto che, pur nascendo come una serie fantasy, a mettere in moto la narrazione sono soprattutto sentimenti umani, e tutto quello che riguarda propriamente i vampiri e i licantropi sembra quasi un contorno, molto più che nel su citato TVD. La decima puntata va in onda il 14 gennaio.

Pretty Little Liars

Piccole, carine e tanto tanto zoccole. Finalmente questa benedetta storia infinita si è mossa. Cantiamo salmi di gioia! 
Parlo della puntata di Halloween. Alison è viva, Ezra è pazzo e Hanna porta le corna meglio di una Birkin .
Cosa può esserci di meglio?
Scherzi a parte, freme l'attesa per il 7 gennaio, considerando che abbiamo dovuto attendere quattro stagioni per avere un risvolto sensato a questa serie, che ha regalato al mondo del trash delle perle che non se ne vedevano così dagli anni '80. In teoria ci aspettano ancora 10 puntate e alla fine della stagione dovremmo finalmente avere delle risposte a domande che ormai non ci fanno dormire la notte. 
Ad esempio? 
Hanna è bionda naturale, o è semplicemente inetta?

Ravenswood
E la fascia di peggior prologo della storia va a Ravenswood per avermi fatto cadere così tante volte le palle che ormai le ho appese all'albero di Natale. 
Io non so davvero dove partire. 
Allora, intanto una storia senza capo né coda, che non capisci se sia un telefilm o un programma di Raitre tipo Storie Maledette o Elisir. Cinque puntate, metà stagione, e a parte qualche scena da ansia non si è visto altro. Attori inconsistenti, scarsi a recitare, uno su tutti lo zio becchino, che sembra più il conte Dracula. Ed è inutile che continuate a sbracciarvi e a dire che Ravenswood è un'altra serie rispetto a PLL, perchè anche se Pretty Little Liars non è certo il telefilm più tranquillo e sensato della tv, tutta questa roba di morti e fantasmi non ci azzecca una mazza e intanto Caleb continua a chiamare Hanna, le altre tre sciamannone continuano a fare le pendolari fra Ravenswood e Rosewood, e prima o poi dovrà uscire tutto allo scoperto. Anche qui ci si rivede il 7 gennaio.
E una seconda stagione?


American Horror Story: Coven


Piccola delusione anche per la serie horror più a amata d'America (???). So che i pareri sono sempre contrastanti quando si parla di AHS, ma trovo che questa terza stagione non abbia funzionato come si deve. Troppo lenta, poco incisiva, poco horror ma più splatter. L'ultima puntata almeno ha ripreso il filo del discorso, ma resta in ogni caso una storia un po' monca. Una guerra fra streghe mai effettivamente combattuta, una congrega che quasi quasi nemmeno si capisce da chi sia formata, rivalità che vengono sotterrate e messe da parte con facilità estrema, Jessica Lange troppo protagonista ancora una volta. L'incompiutezza forse di voler mettere dentro troppe cose senza cadere in un prodotto banale e commerciale. Ultime due puntate l'8 e il 15 gennaio.

Devious Maids


Scoperta recentissima grazie ad un suggerimento, ed ha da subito scalato la mia personalissima classifica (???) delle serie preferite. In pratica è la storia di 5 domestiche di origini latine che si ritrovano in mezzo ad un caso di omicidio. Non pensate a roba drammatica, anzi, è molto divertente e scorre che è una meraviglia. Inoltre accanto alle loro vicende si toccano anche tematiche importanti come quella dell'immigrazione, della famiglia, delle diversità culturali, dell'amore e altro ancora. Chiaramente è ispirato a Desperate Housewives, serie che, grazie alla splendida gestione della programmazione Rai, non ho mai finito di vedere e che poi non ho ripreso, ma mantiene la sua originalità. Una prima stagione è finita non senza colpi di scena, adesso aspettiamo la seconda.


E questo è quanto miei carissimi. Spero di poter essere più presente durante queste feste e anche dopo, gestendomi al meglio i tempi. Intanto fatemi sapere se seguite qualcuna di queste serie, cosa ne pensate o se ne avete da suggerire.


{Aggiornamento #18} Due Natali e non sentirli.

L'alberone illuminato.
Datemi due sberle! Siamo già a Dicembre? 
E pensare che due mesi fa mi auto correggevo ogni qual volta dicessi che l'anno era agli sgoccioli! E invece adesso vi scrivo ascoltando Christmas in Rockefeller Center.
L'avete mai visto? 
In pratica mettono 'sti cantanti americani a cantare al freddo e al gelo di New York, come i più disperati dei barboni ( solo che questi li pagano, e ai barboni calci in culo) e poi illuminano a giorno l'alberone di Natale.
"Lo voglio lungo così...l'albero."
Quest'anno c'erano, fra gli altri, Leona Lewis, che manco è americana, Ariana Grande a cui si saranno gelate anche le doppie punte, Kelly Clarckson che con tutta la pagnotta in forno è stata grintosa e vociata.
"Salutatemi i pandori."
E ovviamente non poteva mancare Mariah Carey poppe al vento, che a Natale non può mancare come il pandoro, il torrone e un regalo di merda.
Bòn.
Ma voi come state belli de' casa?
Io credo che presto avrò più reumatismi di un 80 enne veneziano.
Qui non ha smesso di piovere da quasi due settimane, con giusto qualche piccola mezz'ora di tregua, quando va bene.
Fortuna che gli ultimi giorni è tornato un clima più vivibile.
Che non so voi ma io sono il classico caso umano che ama il freddo ma appena prende due gocce di acqua mi becco un raffreddore, hai voglia a bere spremute d'arancia e vestirmi a cipolla.
Che poi qui in Sicilia il periodo degli strati non è nemmeno arrivato.
Siam passati da scuoiami sento caldo, a naufragar m'è dolce in questa eruzione etnea.
Letteralmente.
Mi spiace essere stato assente così tanto tempo, ma fra esami e piccoli lavoretti, per adesso di tempo ce n'è poco da trascorrere spensieratamente.
Sì, lavoretti, nulla di trascendentale, ho aiutato per un paio di siti, in particolare il mio uomo col suo sito professionale.
Nemmeno l'albero ho ancora fatto, che quest'anno con la scusa che voglio cambiar colori me la sto prendendo comoda. 
Allora, c'è una cronistoria considerevole riguardo gli alberi di Natale che hanno attraversato casa mia. 
In origine fu un abete vero, di quelli che però ogni anno mettono una nuova cerchia di rami; indi per cui, ad un certo punto, non entrò nemmeno più in casa.
Ora questo albero è piantato nel terreno dietro casa mia, ed è alto 3 piani.
Seguì un altro piccolo pino, tuttavia quando mia madre si ruppe ampiamente le ovaie di spazzare aghi secchi ogni giorno, passammo ad uno di quelli sintetici.
Il mio è più bello.
Ma uno di quelli brutti, che già appena tolto dalla scatola sembrava una scopa vecchia. Ovviamente passarono gli anni e quest'albero si fece sempre più brutto. Mi dovetti mettere a camurria, come siamo soliti dire in Sicilia, affinché non tenessimo in salotto una roba più simile ad un cactus secco che ad un addobbo natalizio.
Trovato l'albero nuovo, si pose il problema delle decorazioni. Devo confessare che mia madre ha la mania per l'addobbo selvaggio. 
Lei infatti era solita usare un arcobaleno di colori, dal fucsia rossetto di Platinette al verde dissenteria.
Prese le redini della questione, ho saggiamente circoscritto il colore della palla a due: il classico rosso e oro.
Tuttavia la mia volubilità ha voluto che quest'anno questi colori mi stiano sulle palle.
E ancora non ho deciso se optare per un freddo bianco e argento, ma col pericolo shabby chic dietro l'angolo, o verso un più caldo bianco e argento.
Si apra il televoto.
Queste sì che sono le decisioni importanti.
Ma quanto è bello questo periodo in fin dei conti?
Il freddo, la neve, il tepore in casa, le cioccolate calde, i calzettoni sopra il pigiama, le mani fredde e screpolate, le labbra che ve lo dico a fare, l'umidità, le pozzanghere, i riscaldamenti impostati su "Agosto" dei negozi.
Io amo l'inverno.
Oltretutto, che ve lo dico a fare, cambia la stagione e mi cambia la fissazione. Questo periodo ho il pallino delle Yankee Candle
Penso che tutti sappiate cosa siano, visto che pare siano il prezzemolo di internet, che te le ritrovi ovunque. 
Ma danno tanta soddisfazione eh. 
Io ero parecchio scettico, che l'addizione candele plus moda non mi garba. Poi mi è venuto il pallino dell'atmosfera, del profumo in casa, della luce avvolgente del lumino.
Quindi ricerchina in rete e trovo subito dove acquistarle.
Due giorni e le compro. 
Le provo e me ne innamoro.
Fin'ora ho provato solo le tart di Clean Cotton e Honey & Spice.



Non pubblico le mie che ho già fatto a pezzi



Buone e consigliate entrambe, ma poi si va a gusto personale. Io ad esempio voglio prenderle tutte.
Oggi ho comprato anche Baby Powder, Vanilla Lime e Blackcoconut.
Comunque se volete più delucidazioni ve ne parlo in un post a parte.
Altra fissazione è un programma Realtime, che secondo me sono come il junkfood: creano assuefazione, basta che assaggi una volta. 
Questa volta mi riferisco a Shopping Night Home Edition.
Dimenticate quei due pennelloni di Carla Gozzi e Enzo Miccio. A presentare sono Paola
Marella, il suo ciuffo bianco che ha vita propria, e Max Viola, un arredatore romano mai visto né sentito ma con quel filo di passivo-aggressività che non guasta. In pratica i concorrenti, rinchiusi in una snobbish version di IKEA, devono arredare una stanza, partendo dal colore delle pareti, fino ai complementi d' arredo e decorazioni varie. Io ovviamente mica lo vedo il giovedì alle 23 in tv. Me lo recupero sul sito di Realtime e tanti saluti. Non so tuttavia se al momento siano in pausa e se riprenderanno dopo le feste.
A proposito di riprendere, non vi ho più aggiornato sul livello dei miei chili, che per fortuna non ho ripreso. La questione però si dimostra sempre più ardua di quanto pensassi perché con le feste alle porte, il pericolo di arrivare a Gennaio con una panza da rimbalzo è latente e tangibile. Quindi mi tocca far gli straordinari sullo stepper e non guardare al pacco di patatine da un chilo ( sì, esistono davvero) che ho tweettato.
E nulla miei cari, lo so che sono un mucchio di cianfrusaglie messe a caso, ma ho voluto lasciare alla fine la cosa più importante. 
Questo blog oggi compie due anni di vita, e questo mi mette una certa allegria e piacere visto che per me portare avanti un hobby per ben 731 giorni è un record da stamparci le magliette. 
Lo so che non scrivo più con la frequenza degli inizi, ma le idee non mi mancano e non smetterò di scrivere e spero mi seguirete ancora, in qualsiasi direzione ( più o meno) io vada. Anzi, come sempre, qualsiasi idea o richiesta voi abbiate sono qui, pronto ad ascoltare.
Vi ringrazio per la compagnia, il supporto e l'approvazione e ringrazio soprattutto per le splendide persone che fra voi si nascondono e che ho scovato o hanno scovato me. Questo spazio mi ha portato fortuna, mi ha portato l'Amore, mi ha portato belle esperienze, alcune già conosciute, altre del tutto nuove e cosa non meno importante, mi ha spinto verso un nuovo livello di conoscenza di me stesso.
Spero di continuare così, di aggiungere sempre più qualche tassello di me a Pier(ef)fect, che sia stupido o più profondo poco importa, e spero voi continuate ad esserci in modo che, magari fra 10 anni, io possa dirvi ancora 

Grazie 


Cinque persone che vorresti eliminare da Facebook (e dal mondo)

Da quando ho creato il profilo (ndr. personale ) ho sempre avuto un certo distacco verso Facebook, che di sbandierare la mia vita proprio non mi va. Lo uso principalmente come mezzo di comunicazione e mi ci appunto i link che voglio ricordare, ma tipo con una frequenza di eoni. Però vuoi o non vuoi l'homepage è sempre aperta e la mia bacheca mi ha dato una certa ispirazione. Così, prendendo spunto da alcuni post della mia adoratissima Rory, ho deciso di stilare la mia personalissima classifica della gente che più urta i miei già provati nervi sul social network zuckerberghiano. 

Una classifica di veri e propri vorrei (eliminarti) ma non posso.
'Nnamo de lista.

  • I nottambuli.

Quelli che fanno tardi e te lo scrivono su Facebook, come se a 30 anni non ti fosse concesso di tornare alle 4 del mattino il sabato sera.
Quelli che ti raccontano pure dove sono stati, cosa hanno fatto e magari quante volte siano andati a mingere. Con tanto di ringraziamenti per la bella serata, che non sia mai di dirlo quando scendi dalla macchina.
Oppure peggio ancora, quelli che non riescono a dormire e in uno status raccontano la prosopopea della loro insonnia, partendo da quando dormivano nella culla col peluches. 
Ma facciamo che se spegni quel telefono che ti spara 200 mila watt di luce in faccia che magari dormi?!


  • I paladini delle legge.

Coloro che hanno costantemente un post a tematica sociale, per lo più anarchico- insurrezionalista. Il che non sarebbe neanche tanto male se non fosse che la loro vita sociale, i loro interessi, il loro mondo si ferma lì. E continuano a bombardarti di link su guerriglie sparse per il mondo e ad invitarti a fiaccolate in Cina con un piglio che manco Iva Zanicchi mentre stende la sfoglia. E loro si offendono pure se non li segui, che se li incontri per strada ti ricordano a quanti congressi, convegni, manifestazioni e scioperi non hai partecipato, dal 1998 ad oggi.

Ma calmatevi.

  • I top.

Lui o lei, pressapoco milanese, generalmente commessa in qualche negozio di abbigliamento, per cui la sua vita è sempre al top. E' tutto un top, anche la cosa più banale. 
Se per te è " mangio una pizza" per lui è top. 
Se per te è "spolvero" per lui è " pulizie di primavera TOP".
Il tutto condito da una dose di cuoricini messi a caso 'ndo cojo cojo. Che male non fanno.
Tipo che la loro vita è una magnifica avventura condita di lusso, gusto e raffinatezza, mentre la tua è più triste di un camerino di Zara.
E invece

  • Il selfie dipendente. 

Coloro che hanno una galleria di immagini del profilo lunga quando il reparto lenzuola di IKEA. Mai paghi di avere una nuova foto, in cui sono ritratti nella solita vecchia posa ma in cui hanno aggiunto nuovi effetti da una nuova app. E qui si apre un mondo perché passiamo dai Lana de Rey, sempre imbronciati, immusoniti, costipati e mamma mia ridi che magari domani ti svegli cremato, finanche i "brutti anatroccoli", quelli cioè che aggiungono sempre una didascalia alla foto in cui si autoinsultano per quanto so brutti.


Ora, io dico, se ti fai tanto cagare, il mondo non aveva mica bisogno di una tua nuova foto. 
E invece poi compare il commentatore, in genere una ragazzina 13 enne tamarra come poche, che giustifica e perora e perpetra il tutto con un commento tipo
Bello lui <3
Da cui si scatena un turbinio di commenti tipo
Bella tu/ no, bello tu/ no, siamo belli entrambi
Che una partita di ping pong fra giapponesi è più itinerante.
Facciamo che un conatino me l'avete fatto salire entrambi? Così, pari e patta.

  • I doppiofaccisti.

Il mondo dei doppiofaccisti sui social è variopinto e variegato e possono suddividersi in diverse tematiche e in diversi gradi di falsità, tutti però accomunati dall'abilità di gestire due menti con opposte idee, in un solo corpo.
Quasi un miracolo. 
Si passa da coloro che online si dimostrano ciò che non sono. Tu li vedi lì, tutti convinti, con i loro link su quanto sia importante essere se stessi, su quanto siano cazzuti, su quanto le dure lotte della vita li abbiano temprati senza cancellare quella spiccata sensibilità. Poi li incontro dal vivo e non sanno salutarti senza incartarsi e diventare color magenta Epson Stylus Color.
Da questo macro gruppo si distinguono poi i poeti, menti eccelse in grado di produrre o scovare pensieri gravidi di intensità e pathos. Promulgatori delle scienze, dell'arte. Ambasciatori della cultura e del buon gusto. Archeologi della magagna grammaticale e giustizieri del congiuntivo.
Peccato poi firmare con una X.
E ancora per finire, degni di nomina sono i doppiofaccisti socio-politici, i quali sono parchi nello sbandierare la loro mente aperta e libera da qualsiasi preconcetto, ma poi, fra un commento e l'altro, scatta quel però che olezza di neofascismo.


Questi sono solo alcuni degli elementi, perché purtroppo potrei continuare ma arriviamo all'Epifania. Però a volte diventa avvilente, tanto che per certi periodi ho chiuso il mio profilo per entrare in rehab da social network.
E voi invece chi eliminereste da Facebook (e dal mondo)? Ma soprattutto voi per cosa lo usate?
Io intanto vi saluto come sempre uno ad uno.






20 Novembre 1989

Son passati quasi 2 anni da quando ho scritto per la prima volta su queste pagine e non ve l'ho mai detto, ma oggi, 20 novembre, è il mio compleanno.
In tutta sincerità, non me n'è mai importato molto e non perché io odi la vita in quanto tale, o perché abbia paura di invecchiare. 
Piuttosto correggo il caffè con l'acido ialuronico.
Semplicemente mi sembra che ai compleanni viene affibbiata un'aurea di doverosità tipica delle feste comandate.
Che a Pasqua mangi l'agnello, a Natale fai l'albero, al tuo birthday ti tocca sorridere e ringraziare.

Personalmente preferisco quando si celebra un obiettivo, una meta raggiunta, uno dei caselli che attraversano la vita.
Quindi vi toccherà aspettare i 30.
Quest'anno poi sento che manca qualcuno al mio fianco, qualcuno che avrebbe fatto di tutto pur di dirmi "auguri".
Ma la vita, nel suo ciclico banalismo, dà e toglie.
E io sono sereno al momento, davvero. 

Sono arrivato a questa conclusione negli ultimi giorni. 
In 24 anni che sono su questa Terra ho visto e vissuto diverse cose, in diverse circostanze, conosciuto molte persone, alcune le ho amate, altre sono stato felice di perderle lungo il percorso.
Sono cresciuto, e non sono ancora sazio di crescere.
So che è presto per fare bilanci di vita, e questo infatti non lo è; ma mi piace mettere delle tacche alla mia vita, fermarmi e riflettere.

Quest'ultimi mesi poi mi hanno dato molto.
Intanto e soprattutto un uomo da amare, e che mi ami, e che anche se tutto al momento non è facile, so che avremo il nostro tempo.
Tante occasioni, tante prospettive che prima a fatica potevo immaginare e che adesso pian piano prenderanno corpo.

E non posso scordare questo spazio, da cui sto avendo molte soddisfazioni, che è diventata una finestra su qualcosa che non sapevo mi piacesse, e quindi su una nuova parte di me. 
E soprattutto devo ringraziare voi per l'affetto che mi date incondizionatamente con i vostri messaggi, le vostre e-mail e la vostra presenza.
Tutto questo è solo per dire che ho trovato un equilibrio con me stesso. 
Una sorta di tacito patto di non belligeranza per la sopravvivenza fra Pier vs Pier.

Oggi non festeggio quel 20 Novembre dell'89, festeggio un passo in avanti per quel che sarò.





...Open up your heart, and just let it begin
Open up your heart
The trap ins is the key to be
To be truly free...

...And there is no fear now
Let go and just be free
‘Cause I will love You 
unconditionally


{Ricette} Sesamini

Erano dai tempi della mia trasferta veronese che non mi mettevo ai fornelli, dove, tra parentesi ho dato del mio meglio con una torta salata di pasta sfoglia e un merluzzo in guazzetto al bacio, di cui però non ho foto ma solo i ricordi del mio compagno.
Ma in questo tempo non ho avuto affatto voglia e nemmeno tanto tempo di scerverlarmi onde evitare di fare le solite robe.
Poi un giretto in rete mi ha dato l'illuminazione per uno di quei dolcini che tiri su in un attimo, specie se hai voglia di qualcosa di buono, e che ti tiene in ordine la dispensa.
E infatti, sapendo di avere dei semi di sesamo ho preparato i sesamini.



Io li conoscevo perché nelle macchinette distributori di schifezze del mio liceo, c'era questa sorta di croccantini di cui non ricordo la marca, un po' duretti ma buoni, fatti di sesamo e colla immagino. 
E invece questa versione è semplice, salutare e veloce.
Servono 
  • 300 g di semi di sesamo,
  • 50 g di zucchero di canna,
  • 45 g di miele.
Prima di iniziare, preparate un foglio di carta forno su cui stenderemo quello che andremo a preparare, ed un mattarello inumidito con acqua. 
Ora, in una padella un po' alta o in un tegame antiaderente, fate sciogliere a fuoco lento e girando con la cucchiarella ( Ciao Napoli!) il miele e lo zucchero.
Quando questi due componenti prendono un bel colorito bruno, senza che però diventino carbone, scaravoltate tutto il sesamo in padella e continuate a mescolare. 
Metteteci grinta che fa bene ai bicipiti. Dopo 5 minuti i semi inizieranno a diventare dorati. Anche questa volta non fate andare a fuoco la cucina: quando sono ben colorati, rovesciate il contenuto della padella sulla carta forno, e con il mattarello create uno strato unico dello spessore di circa un centimetro. 
Con un coltello ( o meglio con la rotella per la pizza ) tagliate in dei quadrati dalla grandezza che preferite.
Il risultato sarà una sorta di torrone croccante ma non eccessivamente duro.
E' meglio conservarli in un barattolo chiuso o lo zucchero attirerà l'umidità che renderà i sesamini più o meno una poltiglia.
Mi son documentato un attimo e pare che il sesamo non sia esattamente un alimento dietetico, ma c'è una scappatoia per noi grassi.
Il semplice fatto che il sesamo sia leggero fa si che ci voglia una certa quantità di semi per cadere in uno sproposito calorico. Secondariamente è un prodotto che fa anche bene soprattutto agli sportivi, in quanto ricco di sali minerali e vitamine.
Grassi e contenti.

Spolverando.

Come avrete notato ho cambiato un po' la grafica alla baracca.
Aspettate, lo so, è rosa da fare schifo, a me sta venendo la nausea ma così ha da essere.
Ormai ho deciso così e così sarà.
Punto focale di tutto è l'header in cui ho rivisitato uno schema abbastanza conosciuto. 

Se non l'aveste capito, una volta c'era scritto " The Great Gatsby", mò c'è il mio nick e le iniziali di James Gatsy sono diventate le mie.
Mi arresteranno? Boh, al massimo per oltraggio al buon gusto.
Comunque non posso non ringraziare Clyo de La vita puzza.
Ero letteralmente in panne e, conoscendo la sua abilità creativa, ed apprezzando i suoi lavori ( ho letteralmente amato il suo cucciolo di cerbiatto), mi sono rivolto a lei per una spinta e qualche consiglio.
E non sono tardati ad arrivare. Così è diventata la chiave che ha messo in moto l'ingranaggio, ed ha aggiunto un quid che mi ha convinto.
Vi invito a passare dal suo blog così potete capire cosa intendo per " creatività".
Comunque le modifiche non sono finite, ci sono ritocchi che voglio fare qui e lì. Non sono ad esempio convinto della sbarra sotto il titolo, e anche le varie colonne verranno un attimo riprese; però ero troppo impaziente e volevo iniziare a dare una prima forma alle mie idee.
E bene miei cari, fatemi sapere che ve ne pare, datemi tutti i vostri feedback, negativi o positivi che fanno bene in ogni caso.
Io vi bacio, mando un saluto speciale a Clyo e spero di sentirvi presto!

P_laylist #3

E' finalmente giunto l'autunno, tipo da 4 giorni, ma qui in Sicilia stiamo sempre indietro, pure col meteo.
Io non sò mica tanto contento comunque, che la gente mica sa che avere sole da fine Marzo a Ottobre inoltrato non è cosa così gradita.
E dopo 23 anni avrei anche i miei buoni motivi per essermi rotto le gonadi.
Comunque finalmente mi son ripreso da questa influenza e sono tornato vivo e attivo.
In questi giorni di dolori, in cui non riuscivo nemmeno a star in piedi, ma anche prima che fossi moribondo, la musica è stata l'unica compagnia.
Tipo che mi son fissato con Wrecking Ball di Miley Cyrus.
Che lei mi sta pure sulle palle con la sua vocetta da Hanna Montana al citofono, e invece poi ti tocca ricrederti. Benchè il video sia l'oscenità fattasi pellicola, e benchè sia convinto che una voce più dotata avrebbe reso meglio, ritengo che il messaggio sia molto intenso.
Penso che sia capitato un po' a tutti di aver aiutato qualcuno ad aprirsi, ad abbattere dei muri che si era costruito per proteggersi dall'essere ferito, ma non erano altro che un riparo dalle emozioni. E magari abbiamo fatto questo ed altro per qualcuno che ci ha lasciato con un pugno di mosche. 
Comunque lei dal vivo si sta sbattendo molto, e non nel senso che magari state pensando.
Peccato che adesso il brano sia diventato parte della pubblicità del Grande Fratello, che torna non pago del flop preso in passato.
Altra che si sta sbattendo tanto è la Katy Perry, presente ovunque manco avesse un clone.
Prima mi ha preso tanto Roar.
Che poi è una di quelle canzoni leggere ma che fa sempre piacere sentire, nulla di rilevante, ma se spunta in radio me la canticchio ben volentieri. 
E poi il video è tanto caruccio. 
Anche questa sentita ovunque, ma oh 'sto periodo sono mainstream.
Altro pezzo che ho ascoltato tanto della 
Katia è Unconditionally, una ballata lenta e tanto romantica. 
Un po' scontata se dobbiamo essere sinceri, un po' strappamilanimaeanchedipiù, ma ha una bella intensità. Poi hanno creato un lyric video che secondo me va bene come video ufficiale.
I pezzi vengono dall'album Prism, che però mi ha un po' deluso. 
Intanto le premesse erano un album più rockeggiante e dark, ma così non è stato; intanto il concetto di prisma, che lo sanno anche i bambini che riflette la luce e fa l'arcobaleno ovunque, e poi la copertina dove Kationa è immersa nella luce. Ma poi anche i brani, più che dark sono cupi, e le basi restano abbastanza sintetizzate, un po' come i resto della roba che gira per adesso. Sembra un po' un album maturo, e certamente lo è rispetto agli album precedenti, ma lei si è presentata pressapoco allo stesso modo in cui ha sempre fatto. In poche parole sembra tanto che abbiano preso delle canzoni e le abbiano detto "toh, cantale che è il momento di sembrare più grande". Bon.
Intanto resta lì, se cambio idea ve lo dico.
Ma si sente che sono in mood "ballatona romantica"?!
Non lo so, saranno i primi freddi ma adesso gira così. 
Infatti appena ho sentito All of Me di John Legend che ve lo dico a fare, pelle d'oca.
Secondo me, e non voglio esagerare, una delle più belle canzoni d'amore mai scritte. Che vi devo dire, me ne sono innamorato. Il testo, il piano, il video, la voce di John rendono la canzone perfetta. 
Mi son commosso e mi commuove ogni volta che la sento.
E sempre in tema di ballad, mi sono sciroppato pure Nicole Scherzinger che canta in italiano Io ti penso amore. 
No, non il pezzo con Ramazzotti, #mapercarità ! 
E' un brano accompagnato dal violinista David Garrett, uno gnocco che sconoscevo, che ha recitato nel film The Devil's violinist. 
Lei in questa versione lirica mi piace e le riesce pure bene, infatti discutevamo su Facebook che forse è meglio se cantasse più spesso roba del genere. 
In generale mi piace quando i cantanti si reinventano variando il loro stile, e nel suo caso sapevo già che se la cavava bene con uno stile classico. 
E nulla miei cari, questa è una fetta di ciò che ho ascoltato in questo periodo, ci sarebbe tanto altro ma mica posso ammorbarvi. 
Ci sono state però anche delusioni musicali. Intanto Jessie J, che qui in Italia non molti si cagano ed è un peccato perchè vocalmente è capace ed ha una sorta di melisma molto particolare. Peccato che l'album Alive non mi abbia convinto nemmeno in un brano.
Seconda delusione provocata da Elisa. Prima con il singolo, L'anima vola, di una banalità così profonda da raggiungere i resti del Titanic, che più che una delusione, mi ha dato l'orticaria. Poi l'album omonimo, per me bocciato, tanto da farmi rivalutare il singolo.
Una tragedia.
Altra orticaria, tra parentesi, me l'hanno provocata Alessandra Amoroso che con Amore puro non ho ben capito cosa volesse dire se non lamentarsi di qualcosa, peccato ritrovarsela in ogni stazione radio, e Limpido di Laura Pausini che ritorna con la solita aria incazzata e le solite 4 parole messe in croce e mischiate in base al ritmo. Ma è sempre un Marco che se n'è andato o è tornato. E il video: vera inquietudine.
Unica nota positiva, Kylie Minogue che porta un bel po' di bellezza a qualsiasi cosa faccia.
Adesso invece sto approfondendo il nuovo album di Giorgia, Senza Paura, che potete sentire su Spotify cliccando qui, ancora non ho un giudizio, mi sembra un album abbastanza elettronico e il duetto con Alicia Keys sembra interessante. 
Ascolto anche Love me back to life, il nuovo album di Céline Dion, decisamente orchestrale, che però mi sta convincendo a metà, vi farò sapere.
Invece ho deciso di non ascoltare, almeno per adesso Artpop di Lady Gaga, per il semplice motivo che questa donna ormai mi sta sui maroni.


Ok, concludo ma prima vi bacio tutti, uno per uno, però fatemi sapere cosa ascoltate voi per adesso e soprattutto aiutatemi ad uscire dal loop della ballad da iperglicemia. 
A presto!




{Aggiornamento #17}
Ciccia, addictions, e raccomandazioni.

Buongiorno mondo.

Buon inizio settimana.
Sono contento che finalmente ho trovato modo, tempo e ispirazione per scrivere a casaccio tutto ciò che mi è frullato per la mente negli ultimi tempi, istinti omicidi forse a parte.
No, l'Etna non ci ha ancora inghiottiti, che più a fondo di così tanto non possiamo andare. E in Trinacria splende ancora il sole che pare Giugno, e no, non è bello, ma la vita prosegue come sempre.
Che poi anche col caldo non abbiamo cimici, mentre so che voi genti del nord siete invasi financo le mutande, salvo coloro che una cimice ce l'hanno da una vita dentro la mutanda.
E a proposito di cimici attenti a quel che dite al telefono che ci spiano tutti. 
Che poi immagino lo sfrantonamento di maroni a sentire certe conversazioni. 
Che poi non c'è bisogno nemmeno di spiare, basta prendere un bus o un tram e stai certo che il 75 % dei passeggeri urla al telefono facendo sentire agli astanti di tutto un po', da cosa ha mangiato per colazione, a quanto è durato al letto con l'amante.
Ma questo è il mio blog e quindi veniamo a me.
E sinceramente non è stato un periodo serenissimo, ma c'è chi sta peggio.
Son passato dall'essere la regina del focolare, che si sbatte a destra e a manca fra cucina e panni stesi, a l'influenzato con lancinanti dolori alle ossa, che i reumatismi sembrano un massaggio shiatsu a confronto.
E ancora non sto benissimo, fra disturbi vari, ma siccome non siamo in fila alla posta, lascio perdere dal parlarvi del mio quadro clinico.
Metto però una mia diapositiva.


Comunque un periodo di non tranquillità anche mentale, ché l'idea di voler dare una slavina di esami, un fidanzato lontano e incasinato, casa mia silenziosa come Maranello nel giorno del Gran Premio, non so mica una passeggiata.
E la conseguenza è stata che ho aggiornato il blog a uso albero di Natale: una volta l'anno.
Vorrei scrivere tante cose, appunto qui e lì, ma poi nessun sviluppo. E' come se non riuscissi a rimanere abbastanza a lungo nella mia mente da potermi concentrare sui miei pensieri.
Allo stesso tempo però, in questo caos, ho costruito un certo vuoto intorno. Non in senso negativo, anzi l'ho proprio voluto per certi versi. 
Oltre ad aver tagliato dei rami ormai secchi da un punto di vista relazionale, su cui non mi addentro adesso o arriviamo alla prossima ora legale, diciamo che ne ho proprio bisogno.

Chi frequenta casa mia sa che ritagliarsi degli spazi per sé è opera ardua. Non che ci lanciamo i piatti contro, però diciamo che non ci facciamo mancare nulla. Ci vogliamo bene, ma come tutte le famiglie gli alti e bassi sono come il pane a tavola.

Ma comunque parliamo di cose più leggere.
Periodo di addictions miei cari. Tipo che qualsiasi cosa provassi, vedessi, assaggiassi, avrei voluto sposarla.
Intanto cibescamente goderecce. 
Tipo che spesso e volentieri ho ravanavo in confezioni di Milka Caramello e Nocciole intere, Milka Oro Ciok e Milka Tuc.

Quest'ultima poi per me è un angolo di paradiso perché amo l'accostamento dolce- salato. 
Ed è lì che ti frega la ciccia, perché escludessi almeno una delle due cose sarei a cavallo. E invece no, io alterno e accosto. Come se fossi alla guida delle mie maniglie dell'amore.
No, il signor Milka non mi paga, se ve lo steste chiedendo. Ma magari lo facesse, e invece. 
Tutto questo per dirvi che io e la dieta abbiamo divorziato.
Lei mi ha fatto ciao ciao con la manina, e io le ho chiesto gli alimenti.
E se vede.
Il problema non è poi tanto la quantità, ma proprio la scelta dei cibi, più scombinati di una frase di Luca Giurato.
Ma prometto qui solennemente di fronte al popolo di internet di essere più costante e attento e di stringere la cinghia in tutti i sensi. Anche perché o mi ammazza l'Etna, o mi ammazza la colite.
E' bello che un blogger vi parli dei suoi problemi intestinali, vero?!
Immagino non vedeste l'ora, mattina e sera a chiedervi quanto io stia sulla tazza.
E' che devo bilanciare l'eleganza che aleggia nella rete visto che si è battezzato il principe George e ci stanno trasmettendo le foto ovunque.
Manca solo che Antonella Clerici si faccia fare un grembiule con Kate e Williams sulle tette e il bimbo in mezzo, tipo sacra famiglia. 
Che poi, povero bambino. Vestirlo da bambola di ceramica non avrà incoraggiato la sua autostima. Non lamentatevi quando poi vi cresce un altro Harry.
E direi che basta così.

Altra fissazione è Devious Maids, un telefilm. 



Non basta averne uno per ogni giorno della settimana, io faccio anche gli straordinari, però una roba un po' più leggera mi mancava. E questo è molto simpatico.

Ve ne parlo meglio magari in un post apposito, visto che vi avevo annunciato un po' le mie attese "seriose" e volevo fare un po' il punto della situazione. Comunque DM segue un po' le orme di Desperate Housewives, serie che io abbandonai causa continui spostamenti di orario in tv, in cui però le protagoniste sono delle domestiche di origine latina. Ognuna di esse ha una storia a sé ma c'è una trama di fondo che le unisce. Ed è diventato una vera droga; purtroppo le puntate in italiano sono ancora in messa in onda. Vi aggiorno meglio se magari cambio idea.

Comunque volevo un attimo aprire una beauty parentesi che chiameremo
Fatte bello che domani magari te svegli freddo
tanto per evitarvi spese inutili e dare utilità sociale a questo post.
Se mi seguite su Twitter avevo postato la foto di questo deodorante Viviverde e questo burrocacao La Saponaria.

Ecco, se ve li trovaste davanti, voi amanti del bio, non comprateli, sentite a me.
Il deodorante mi fa puzzare, e io in tutta sincerità non puzzo nemmeno dopo 5 rampe di scale di corsa ad agosto. Il burrocacao invece è grumoso da paura, quindi gratta, e idrata poco, che io vorrei proprio vedere come potrei usarlo d'inverno quando mi si creano delle fughe sulle labbra.
Oltretutto il packaging è un attimino farlocco. Bòn, io vi ho avvertiti.

Per il resto nulla miei cari. Si prospetta un periodo un po' pieno e di piccoli passi in avanti.
Lavoricchierò e devo intensificare lo studio e spero di prendermi un po' più cura di me perchè a volte mi rendo conto di trascurarmi non poco. 
Però ho anche intenzione di essere più presente qui e di concludere la nuova grafica che sto preparando.
Voi invece che mi raccontate?
Sapete cosa mi piacerebbe se non vi scoccia?! Che mi linkaste nei commenti i vostri post che magari ho perso negli ultimi periodi, così non solo recupero io, ma chi vuole può passare da voi.
Intanto vi mando un bacio.

A presto.





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