Buon lunedì e buon Aprile miei cari.
Avrei voluto dirvi che iniziavamo la settimana con un post leggero, disimpegnato, ma poi guardando i film di cui vi parlo ho pensato non fosse esattamente l'intro ideale, ché fra rapimenti, violenze e guerre, non mi son fatto mancare nulla.
Comunque vi lascio alle mie opinioni su queste tre pellicole e conto di tornare un po' più presente.
Il caso Spotlight (2015)
Titolo originale: Spotlight
Genere: thriller, storico, drammatico
Durata: 128 minuti
Regia: Tom McCarthy
Uscita in Italia: 18 Febbraio 2016
Paese di produzione: Stati Uniti
Nel tentativo di rilanciare il gruppo Spotlight, formato da giornalisti d'inchiesta, il neo direttore del Boston Globe Marty Baron, decide di puntare su un caso che fino a quel momento non aveva avuto la giusta attenzione: abusi sessuali da parte di ecclesiastici su minori.
Fino ad allora non vi era stata infatti una indagine approfondita, ed è proprio questo l'obiettivo di Baron: scoprire se i diversi casi di violenza fossero fra di loro collegati e se i capi della Chiesa Cattolica fossero a conoscenza dei fatti ma avessero insabbiato la questione.
Un percorso per nulla facile che presto incontrerà le prime resistenze. Infatti molti dei documenti riguardanti i processi erano segretati e molte delle vittime, doppiamente vittime di un sistema giudiziario farraginoso e corrotto, non intendevano parlare.
Sarà la caparbietà dei giornalisti Spotlight a portare alla luce una verità per troppo tempo nascosta.
Riguardo a Il caso Spotlight, avevo delle reticenze sul guardarlo o meno. Di base c'è un problema personale mio per cui quando si parla di pedofilia o comunque abusi, mi sento male. Faccio fatica a seguire in un misto di rabbia e ribrezzo. In realtà in questo film la questione delle violenze è trattata in maniera quasi collaterale, perché si sofferma più sulle indagini.
Non scatta il dramma barbaradursiano degli ex bambini vittime di abusi, ma sono solo una parte appunto dell'inchiesta del team Spotlight.
È proprio attorno alle indagini che si sviluppa il film e i suoi personaggi, in un intreccio di voci messe a tacere e poteri forti in grado di piegare legge e morale, e in un crescendo concitato che porterà alla soluzione. Diciamo che il fatto di avere a che fare con una storia vera così recente e attuale, rende il tutto più sentito emotivamente ma la sceneggiatura presa a sé non è originale o particolarmente brillante. Gli attori mi son sembrati credibili nei loro ruoli e ho persino sopportato Mark Ruffalo che stranamente non urla e non ha attacchi di nervi.
Parliamone: candidato a 6 premi Oscar, meritava di vincere? Mi riesce difficile rispondere, non avendo (ancora?) visto tutti i film in nomination. Penso però che per certi versi, l'ho preferito a Il ponte delle spie (pur avendo dato lo stesso voto); Brooklyn per quanto piacevole non aveva la stessa forza, e Revenant forse mancava di un coinvolgimento emotivo più profondo.
Voto 7 e mezzo
Storia di una ladra di libri (2013)
Titolo originale: The Book Thief
Genere: drammatico, guerra
Durata: 131 minuti
Regia: Brian Percival
Uscita in Italia: 27 Marzo 2014
Paese di produzione: Germania, Stati Uniti
Storia di una ladra di libri racconta le vicende di Liesel Meminger, una ragazzina tedesca di 9 anni che venne affidata ai signori Hubermann.
Siamo in Germania nel 1938, ad un passo dalla seconda Guerra Mondiale. La madre di Liesel è comunista e per sfuggire alle persecuzioni naziste, decise di lasciare in affido i suoi bambini Liesel appunto e Werner. Quest'ultimo tuttavia non raggiungerà mai la famiglia Hubermann morendo durante il viaggio. Da quel momento, la morte, inizierà a narrare di Liesel che, dagli screzi fra i compagni, allo scoppio della guerra, alle letture clandestine che le permetteranno di scoprire tantissimi mondi, sarà destinata ad un lunga, bellissima ma tortuosa vita.
L'altro giorno parlavo con un amico e gli ho detto erroneamente che Storia di una ladra di libri fosse tratto da una storia vera. Questa mia confusione (oltre alla mia pazzia) è dovuta al fatto che la storia di per sé risulta verosimile. Non siamo di fronte alle vicende di una eroina che tutto può e tutto vince ma di fronte al racconto di una vita con la sue sfumature e difficoltà, con i suoi sorrisi e con l'amaro che è in grado di lasciarti in bocca.
Ma malgrado tutto, Liesel rappresenta il bello in un mondo fatto di brutture, la voglia di crescere ma restare se stessi, la forza di continuare.
Una storia, tratta da un romanzo, sicuramente raccontata in modo lineare e didascalico ma non risulta poco coinvolgente, anzi, non mi son pesate affatto le due ore di pellicola.
Pure qui mi è mancato un pizzico di originalità ma non mi sono mancati bravi attori giovani e un bel po' di commozione.
Pure qui mi è mancato un pizzico di originalità ma non mi sono mancati bravi attori giovani e un bel po' di commozione.
Voto 7
Room (2015)
Genere: drammatico
Durata: 118 minuti
Regia: Lenny Abrahamson
Uscita in Italia: 3 Marzo 2016
Paese di produzione: Irlanda, Canada
Joy è la madre di Jack e come tutte le madri ha fatto ciò che è necessario per dare il meglio possibile al proprio figlio: ha mentito. Joy è stata rapita dal "vecchio Nick" da circa sette anni e vive segregata all'interno di un capanno. Dalle continue violenze che è costretta a subire, è nato Jack.
Per cinque anni, Joy, o meglio Ma, ha convinto suo figlio che il mondo fosse composto soltanto da stanza, e che fuori c'era il cosmo e la tv, unica compagnia, trasmette solo finzione.
Una favola, per far vivere il proprio bambino nel miglior modo possibile quando in realtà si ritrovano dentro la mente folle di un uomo.
Tuttavia, al quinto compleanno di Jack, Joy capisce che non può continuare così, che è arrivato il momento di raccontare al figlio la verità soprattutto per il bene del proprio figlio. Tenterà così di farlo scappare, in modo tale che possa chiedere aiuto.
Ma una volta aperta stanza, quando sembra che tutto possa andare per il meglio, inizia un'altra salita per Joy e come in un vaso di Pandora, usciranno tutti gli aspetti negativi, dalla rabbia alla frustrazione ai sensi di colpa, fino alla delusione nel trovare una realtà così mutata dopo 7 anni.
Room mi ha sorpreso. Non mi aspettavo un film così intenso, forte ma anche vario nel suo genere.
Perché magari leggendo la trama ti aspetti o un thriller di quelli al cardiopalma, o una pellicola drammatica. In questo caso le due parti si incontrano e si fondono in un certo senso. La parte iniziale diciamo è più ansiolitica, concentrata in quello spazio angusto che è la stanza con un unica fonte di luce naturale, ovvero un piccolo lucernario.
La seconda parte invece l'intreccio diventa più psicologico, più interno e si concentra più su Joy. E tutto questo intreccio emotivo ti prende e ti affezioni ai protagonisti. Da un lato ti immedesimi, dall'altro provi a pensare come ti saresti comportato al posto loro.
Entrambi i protagonisti sono bravissimi e anche le scelte registiche mi hanno colpito positivamente.
E mentre scrivo, penso a qualche lato negativo ma non riesco a trovarne qualcuno. La vicenda di per sé è un terreno già battuto; inoltre ci sono alcune parti di "non detto", di silenzi, che mi hanno appesantito leggerissimamente la visione. Ma è proprio un mio volergli fare le pulci, perché per il resto Room mi ha tenuto incollato dall'inizio alla fine.
Voto 8
Room l'avevo snobbato. Che pirla. Aggiungo a quelli da recuperare.
RispondiEliminaSpotlight ancora non sono riuscito a vederlo invece.
Allora ti tocca recuperarne due! :)
EliminaSai che io sono stata tra quelli che ha esultato per la vittoria dell'oscar come miglior film del caso Spotlight (ed erano le 6 di mattina ahahaha) l'ho trovato un film diretto, senza fronzoli e che, come hai detto anche tu giustamente, non si è soffermato sulle piccole vittime, ma sul grande potere del giornalismo d'inchiesta. Il film non è stato fatto di storie strappalacrime ed è una cosa che ho molto apprezzato, gli attori poi sono stati fantastici, l'altro film per cui facevo il tifo era Mad max ma sapevo che non avrebbe mai vinto. Diverso tempo fa ho visto anche Storia di una ladra di libri, ho un ricordo appannato, ma ricordo un film che non mi è dispiaciuto. Room devo ancora vederlo e quindi non ho letto la recensione, lo farò dopo!! Tante care cose :)
RispondiEliminaAllora ti aspetto qui, immobile, che guardi Room e mi dici che te ne pare XD
Eliminati sei mosso ti ho visto!!! :P
EliminaNono, sempre qui XD
EliminaAnch'io a marzo ho visto "Il caso Spotlight" e "Room", e all'incirca abbiamo le stesse opinioni. Il primo l'ho trovato mai noioso, molto scorrevole ed interessante, il secondo mi ha scosso la mente e l'immedesimazione. Immagini vivere una situazione del genere, sia da adulto privato della propria libertà, sia da figlio obbligato ad affrontare, da un secondo all'altro, un altro mondo (letteralmente)?
RispondiEliminaEntrambi molto belli!
Buon aprile.
Alice
L'ho immaginato mentre guardavo, infatti mi ha preso un nodo allo stomaco non da poco. Assurdo, ma tutto sommato non impossibile.
EliminaBacio!
Mi hai fatto appassionare a Room che vorrei vedere, anche se forse per il mio stato d'animo attuale è un po' troppo forte :( vorrei anche vedere "La ladra di libri", che mi aveva anche consigliato una mia amica!
RispondiEliminaSono comunque film abbastanza d'impatto! Sicuramente devi essere tranquilla per poterteli godere senza troppi "fastidi"
Elimina:)
Storia di una ladra di libri? Forse davvero troppo scontato, capivi sempre dove andava a parare. Direi basta, no? Di Anna Frank ne abbiamo abbastanza...
RispondiEliminaNon l'ho trovato così scontato in verità. Non originale e Anna Frank ne è un esempio
EliminaNon l'ho trovato così scontato in verità. Non originale e Anna Frank ne è un esempio
EliminaHo adorato il film "Storia di una ladra di libri"!😍
RispondiEliminaÈ davvero una bella storia :)
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